Questo meme mi arriva via la cuoca petulante e ci chiede di evocare alcuni sapori d’infanzia. Due premesse: di madeleines ne avrò a centinaia ché tendo fortemente ad associare sapori e profumi con sentimenti, impressioni e ricordi vari. Quindi, veramente, a questo gioco potrei andare avanti per un paio d’ore, facciamo che mi limito a 5 ricordi. Due: sono cresciuta nelle fiandre, sarà quindi un meme à la flamande…
1. gli speculoos
Beh, come ogni belga all’estero che si rispetta, suppongo, sono una nostalgica degli speculoos Lotus. Ricordo che mia nonna paterna, di Anversa, per merenda, li ficcava addirittura tra due fette di pane bianco imburrato. E non si contano nemmeno le domeniche di pioggia durante la quali si intingevano gli speculoos nella cioccolata bollente. Confortante vero?
2. I cioccolatini Leonidas
Semplicemente, mia mamma aveva una amica che lavorava in un negozio della catena Leonidas, il quale negozio stava esattamente sulla strada tra scuola e casa nostra. Cosi, molto spesso, dopo scuola, ci fermavamo a salutare e a me veniva dato un cioccolatino. Il mio preferito era ed è ancora oggi la manon bianca al caffè con la nocciola intera sopra.
3. l’aragosta belle-vue
Una fissa dei miei genitori! Chissà perché ma praticamente da quando sono nata, ogni anno, il mio compleanno si festeggia con dell’aragosta belle-vue (ovvero, bollita e mangiata fredda, con insalata – ultimamente ho cercato di introdurre le linguine ma è stato accolto come un’eresia). Esistono anche prove visuali attestando che in realtà, i primissimi compleanni, io mangiavo croste di pane mentre la famiglia si rimpinzava d’aragosta :-))
4.les florentines
Le comprava mio nonno nella piccola pasticceria vicino a casa sua. Erano praticamente scaglie di mandorle caramellate con uno strato di cioccolato fondente sotto, una roba deliziosa. Ancora non ho osato provare e farli ma dovrei. E tutt’ora, quando capito a Oostende, vado nella pasticceria della Witte nonnenstraat e me ne compro una bustina. Però non hanno più lo stesso sapore di quando me le rifilava, quasi di nascosto, mio nonno.
5. Le anguille fritte
Vivendo al mare a mio padre ogni tanto veniva la fissa della pesca. Così ci sono tante storie sul tema “quando andava in mare a pescare il merluzzo”. L’anguilla invece si pescava nel nord della Francia, di notte, su una diga. Io, avrò avuto 7 o 8 anni, l’ho accompagnato un paio di volte, cosa che trovavo molto eccitante anche se in realtà credo che passavo quasi tutta la notte a dormire in macchina. Sempre è che la mattina si tornava a casa, buttando nel lavandina della cucina un groviglio di anguille vive e agitatissime. Vi passo la descrizione della mattanza e di come poi va tolta la loro pelle (da vive praticamente). Le anguille a casa mia si preparavano in salsa verde oppure, più semplicemente, passate nella farina e poi cotte con del burro in padella…. Ed erano buonissime!!
… e passo il testimone a:
– Arma
– Staximo
– Elianto
&, special guest:
– Il papero giallo