Stamattina, dopo un mese di permanenza nella casa ‘nuova’, ho finalmente deciso di sfoltire la giungla indesiderata che popolava il mio terrazzo. A parte che di piante non capisco proprio nulla, sono comunque riuscita a intuire che se volevo farlo crescere quel rametto di menta che mi è stato regalato, qualcuno qua, cioè, la fuori, era di troppo. Quel ‘qualcuno’ nell’occorenza sarebbe un’allegra famigliuola di ortiche con alcuni componenti alti quasi un metro (oh, ce li ho trovati eh, questi vivevono qua da più tempo di me). E, siccome di fronte alla perspettiva di un vero tè alla menta non mi avrebbe potuto fermare nessuno, ho impugnato coraggio e guanti di gomma e sono andata a sradicare l’erba cattiva… Le ortiche gigante le ho buttato via, le piantine più tenere invece, già che c’ero e dopo averle lavate ben bene, ci ho fatto una zuppetta sperimentale…
Comunque ha ragione Clotilde (pure lei fresca scopritrice di ortiche): quest’antipatica erbetta ha però un sapore molto interessante, una via di mezzo fra spinacino e alga.
Per quanto riguarda la zuppa, ho fatto una cosa molto semplice: far rinvenire le foglie di ortica con mezza patata sbucciata e tagliata a dadini in un cucchiaio di olio d’oliva, coprire con del brodo vegetale e far cuocere per 10 minuti prima di frullare. (A questo punto si può regolare la densità della cosa aggiungendo semmai un altro po’ di brodo, io ho lasciato la zuppa alquanto piuttosto densa). Sopra ho aggiunto una semplicissima schiuma di latte e sul lato dei cornettini fatti con triangoli di pasta sfoglia pronta, arrotolati, spenellati con poco tuorlo e conditi con cristalli di fior di sale. Insomma, una prova che promette abbastanza bene, solo che… mo’ per il prossimo giro devo aspettare che mi si ricrescano le ortiche sul terrazo??
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