La ricetta viene dal libro Pasta, sapori e profumi dal sud, di Alba Pezone di cui avevo già parlato ed è di Libera Iovine, chef del ristoranteIl Melograno, a Ischia. Un modo divertente di rivisitare la napoletanissima pizza di scarola che io del resto non ho mai assaggiata. Ero invece curiosa di cucinarla questa scarola, una prima quindi per questa verdura piacevolmente amarognola. Del resto mi è piaciuto molto l’abbinamento cromatico con le olive di Gaeta, invece ho sostituito le mandorle originariamente previste con dei pinoli.
pappardelle 320g
scarole 2
capperi di Pantelleria 50g
olive nere di Gaeta 100g
pinoli 50g
aglio 1 spicchio
peperoncino
olio d’oliva
sale
Dissalare i capperi. Mondare le scarole eliminando le foglie più dure, lavarle e sbollentarle per 2 minuti in acqua salata. Scolare conservando un po’ di acqua di cottura, passarle sotto l’acqua fredda e frullare le scarole con un filo di olio e 2 cucchiai di acqua di cottura. Lacsiar raffreddare. Snocciolare le olive e tritarle grossolanamente. Far cuocere la pasta e, nel frattempo, scaldare 4 cucchiai di olio in una padella, farci rosolare l’aglio affettato e il peperoncino sbriciolato. Quando l’aglio sarà dorato, aggiungere la crema di scarola, le olive, i capperi e far cuocere a fuoco basso per 2 minuti. Far tostare i pinoli, scolare la pasta al dente e farla saltare nel condimento per 1 minuto. Finire con i pinoli prima di servire.
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