Eh beh si, amo molto la cucina marocchina e sono in un periodo culinario decisamente magrebino. Qualche giorno fa sono inciampata in una rivista comprata quest’estate a Bruxelles, poi dimenticata: si chiama Cuisine du Maroc (la prima rivista di cucina marocchina, redatta e stampata a Casablanca) ed è un po’ l’equivalente del sale & pepe italiano, in un po’ più elegante e più zen – e anche in più arabo, ovviamente – ma comunque nella tradizione della rivista francese. Uno non ci pensa ma leggere una rivista di cucina straniera è pieno di insegnamenti, un po’ come se si facesse da spettatore attento e rispettuoso in uno dei luoghi più intimi della casa altrui. Quindi, in mezzo a tagine, zaalouk, maqouda, pezzi di fondo sul coriandolo, ritratti di giovane chef marocchine e immagini di riad gourmet, ho trovato queste briochine qui, tradizionalissime, che si chiamano Krachel. Ve le consiglio caldamente :-)
per 8-10 brioches
farina 500g
zucchero 150g
burro 6 cucchiai
sesamo 3 cucchiai
semi di finocchietto/anice 2 cucchiai
acqua di fiori d’arancio 3 cucchiai
latte tiepido 15cl
lievito fresco 25g
uovo 1
gomma arabica 1 punta*
sale mezzo cucchiaino
tuorlo 1 + sesamo
Mescolare la farina, lo zucchero, il sale, i semi di sesamo e di finocchietto e la gomma arabica. Diluire il lievito nel latte, versarlo sul composto secco, aggiungere il burro fuso, l’acqua di arancio e l’uovo sbattuto. Mescolare bene tutto e impastare su un piano di lavoro spolverando con poca farina fino a ottenere un impasto liscio (aggiungere poco latte se risulta troppo secoc durante la lavoraZione). Lasciar lievitare in un luogo liepido per 1h30. Reimpastare e formare 8-10 brioches tonde, lasciar lievitare di nuovo per un 45 minuti. Dopo questo tempo scaldare il forno a 170°, spenellare le krachel con il tuorlo sbattuto e spolverarli con altro sesamo e infornare fino a quando saranno belli dorati.
* la gomma arabica è un antichissimo addensante estratto dall’acacia. Veniva già usato dagli egizi per la confezione delle mumie, più ordinariamente è ciò che fa collare i francobolli. Correntemente usato in pasticceria, si presenta sotto forma di polverina o come semini da pestare, non si è però rivelata indispensabile in questa ricetta. (più info)
ps: trovato sulla stessa rivista, vedetevi pure questa tenerissima pubblicità per il passato di pomodoro made in morocco (cliccando sull’immaginetta qui accanto :-)
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