Continuo le sperimentazioni un po’ strampalate e faccio peggio di ieri. Il tema della puntata odierna cerca di dare risposta all’ineluttabile questione cosa ci fate voi col risotto che avanza? (la stavate proprio aspettando questa vero?). Lasciamo stare il riso al salto, per il weekend proporrei invece il seguente laboratorio pasticciario: col risotto del giorno prima, a parte farvi una riflessione sui vostri meriti culinari (perché se fosse stato buono, perché è avanzato? eh? e che quello che non ha mai affrontato questa brutta domanda mi tiri il primo dado star…), provate un po’ a fare dei simil maki rolls. Maki rolls per dirla con parole fighette perché in realtà questi rotolini, che poi diabolicamente propinerete alle vostre povere vittime (quelle là che non hanno avuto il coraggio la sera prima di tenersi il mammachebuono-sorriso stampato in faccia fino all’ultimo chicco di vialone nano) non hanno proprio nulla di asiatico.
Il procedimento: sbollentate un paio di fogli di pan di zucchero (grandi, le foglie), lasciatele asciugare su un panno, poi trasferitele sulla stuoietta giap, disponete un paio di foglioline di basilico e coprite il tutto con uno strato di risotto (nella foto, al parmigiano, semplice), lasciando in alto 3cm di bordo. Spalmate una striscia di pesto, sul riso, vicino al bordo inferiore, disponeteci sopra un po’ di sottili bastoncini di zucchina cruda (la parte con la buccia – per inciso, piccolo ps a chi si riconoscerà: si lo so che non è stagione ma già che c’ero che facevo, ci mettevo i crauti??!) e arrotolate il tutto. A questo punto avvolgete i salsicciotti con della pelicola alimentare e metteteli al fresco per un paio di ore. Poi tagliateli a tronchetti e fateli tornare a temperatura ambiente prima di servire, con delle gocce di balsamico ridotto sul lato (si, quello là cattivo del supermercato a due lire va benissimo, basta farlo bollire finché ne rimanga la metà, anche meno). I rotolini forse vi veranno un po’ storti, poi qualcuno vi farò probabilmente notare che sono storti. Dopodiché qualcun’altro dirà che se sono storti sicuramente c’è un motivo, e che forse il fenomeno trova origine in alcuni vostri ricordi, rimossi, della prima infanzia. Non ci far caso e provate un rotolino. Che son buoni :-)
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