Francamente non sono una fanatica di uova. E vero che se ne usano parecchie, in pasticceria, e che da quel punto di vista sono assolutamente magiche. Ma farmi una frittata, un oeuf mollet con le mouillettes o, peggio ancora, delle uova al tegamino, beh, sono eventi frequenti più o meno quanto il passaggio nei nostri cieli della cometa haley. Eppero, già da un po’, mi stuzziccava l’idea dell’uovo poché, quello che ritrovi sulle insalate da bistrot ma anche, ogni tanto, nei piatti firmati, ed è vero che, riluttanze albuminiche a parte, ha il suo fascino, quell’affare lì… Così ci ho provato un paio di volte, con risultati di quelli terrificcanti, da disperazione (tipo questo)…
Quindi stavolta mi sono applicata, libro di Michel Roux in mano, ed è venuto, non perfetto (temo che per quello ci voglia l’apposito attrezzino), ma comunque molto meglio.
L’oeuf poché selon michel roux (con due note mie in margine)
Versare, in pentolino, 5cm di acqua. Aggiungere 3 cucchiai di aceto di vino bianco e portare a ebollizione (una volta che l’acqua bolle, tenere il fuoco medio-alto, non al massimo, ma neanche troppo basso). Rompere un uovo in una ciotolina, poi deporlo delicatamente in acqua nel punto dove bolle. (non toccare l’uovo per niente mentre cuoce) lasciar cuocere per circa un minuto e mezzo (anche qualcosina in più), poi tirare l’uovo fuori con un mestolo forato e verificare, premendolo con un dito, che l’albume sia ben ripreso. Scolare, trasferire su un tagliere e, con un coltello, ritagliare la circonferenza dell’albume in modo che sia bello tondo. Se non li servite subito, potete trasferirli in una ciotola di acqua freddissima, e conservarli così.
N O T A Sotto queste uova ho messo un po’ di agretti (forse non si nota da questo blog ma io impazzisco per tutti i tipi di erbette e pianticcelle clorofilliche strappate dai campi che si mangiano in questo paese, tutte robe perfettamente sconosciute dalle mie parti – che fossi stata una mucca io in un’altra vita?), sbollentati poi saltati con olio d’oliva e aglio, sopra delle fettine di pancetta croccante (che è, insieme al riscaldare il latte del caffèlatte, una delle pochissima cose che faccio col forno a microonde :-)
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