A livello lessicale la cosa è del tutto trasparente: smout significa ‘strutto’, bollen è il plurale di bol, ‘sfera’. Cioè sono delle palline di impasti lievitato (lievitato? superlievitato! pensate un po’ che ci entra non solo lievito ma anche birra e albume :-) e che andrebbero rigorosamente fritte nello strutto (così come in realtà anche le patatine), diventando leggermente croccanti fuori e sofficissime dentro. Io però non ho proprio osato comprarmi 6-7 vaschette di buon strutto (miam!) da scaldare a casa, e ho usato l’olio. Resta che questi più son grassi (e affogati di zucchero a velo), meglio sono :-)
Perché poi questi affari qui sono legati ai miei ottobri è abbastanza semplice: i smoutebollen sono una delle tipiche street food delle foore*, ‘fiere’ belghe e a oostende, dove sono cresciuta, la foore c’è appunto durante il mese di ottobre. Per cui ho passato credo i 10 primi ottobri della vita sui cavallini di legno, a pescare paperelle gialle, portare a casa pesci rosso e orsacchiotti di tutte le dimensioni (no in realtà non le vincevo io, mandavo mio padre a tirare col fucile o a fare non so cosa e lui poi tendenzialmente tornava con una peluche più grande di me :-) e… a mangiare smoutebollen (che poi non si trovano in circostanze che non fossero le foor). Ultima cosa, queste fritelline si trovano anche nei paesi bassi, dove si chiamano oliebollen, e dove spesso sono arricchiti anche di uvetta e/o pezzetti di mela (cosa che da noi non si contempla affatto).
*de foor: ci voleva un asteristo per spiegarvi meglio, le foor sono le fiere nazional-pop che esistono da, boh, sempre? Nella versione odierna equivalgono alla colonizzazione delle piazze del centro città da parte di un’armata di attrazioni di tutti i tipi (la cosa più simile che mi venga in mente è gardaland, ma in versione ‘tascabile’, itinerante quindi più piccolo, una specie di luna park (anche se da noi in realtà luna park è un posto dove si trovano video giochi). Le foor più note del belgio sono la singsefoor di anversa (potete anche vedere questo lunghissimo video al quale non capirete assolutamente nulla ma può darvi un’idea 1) dell’atmosfera 2) del delizioso accento di Anversa – quello della signora degli anatroccoli mi fa morire, parla proprio come mia zia :-), l’altra è la foire du midi, di bruxelles. Altre specialità gastronomiche: le mele e l’uva caramellate, lo zucchero filato, le patatine fritte, e, oramai, hamburger e kebab, hum… :-)
Smoutebollen / Croustillons
(per 12-15 fritelle)
farina 200g
latte 1dl
birra bionda 1dl
uovo 1
burro 25g
lievito fresco 15g
zucchero 1 cuchciaino
sale una presa
zucchero in polvere
olio per friggere
Far intiepidire il latte e scioglierci il lievito sbricciolato. Aggiungere la farina, poi lo zucchero, il sale, il burro fuso, il tuorlo e la birra, e lavorare il tutto con una frusta in modo da ottenere un composto omogeneo. Sbattere l’albume a neve e incorporarlo delicatamente. Coprire la pastella con della pelicola e lasciar riposare per un’ora o poco più finché avrà radoppiato di volume. Friggere l’impasto lasciandone cadere un cucchiaio scarso nell’olio bollente, per circa un minuto su entrambi i lati, finché sia bello dorato. Scolare su della carta da cucina, spolverare con abbondante zucchero a velo e mangiare i-me-dia-ta-mente :-)
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