Non so neanche bene da dove prenderla questa cosa. Beh, intanto, si tratta di autopromo, ecco. Potrei iniziare dicendovi che dopo il mio primo pranzo al Gambero Rosso di Fulvio Pierangelini la vita non è piu stata la stessa o, per lo meno, non ha più avuto lo stesso sapore. Era da ottobre dello scorso anno che ripensavo a quel pranzo (zero foto, tanti assaggi e solo godimento), a come ho trovato a San Vincenzo un’altra dimensione, fulminante, del cibo, del mangiare, del cucinare anche. E di come dopo la crème brulée di Fulvio non è contemplabile nessun’altra crème brulée (vabbe manca l’accent circonflexe perché non ce l’hoooo…! :-), perché la sua – in qualche (a me) inspiegabile modo – sembra coglierne la quintessenza. E di come quel grano di sale nel sandwich di spigola mi è rimasto nella mente, nitido e pieno di insegnamenti, su quanto sei capace di cogliere sfumature che non pensavi, e su quanto una cosa piccola quanto un granello di sale può portare un intero piatto in un’altra dimensione. E su quanto bisogna essere geniali, anche manualmente, per poter regalare scosse del genere a chi si è seduto al tuo tavolo. E in qualche modo sono riuscita a non scrivere mai queste cose. Eppure le penso, e penso anche che nessuna ricetta sostituerà mai Fulvio Pierangelini, tipo che anche se ce la desse quella precisa esatta della sua passatina (che poi non c’è), a noi non verrebe mai e poi mai quel piatto infinitamente buono che si può mangiare solo da lui. Perché noi non siamo lui. (vabbe mi sento d’umore Lapalissiano oggi :-)
Posto ciò, ho ritrovato Fulvio. Per quattro giorni. Di cui due in giro per mercati e botteghe romane, e due in cucina. Un tempo prezioso, bello, pienissimo di insegnamenti, di rapimenti e di piccole gioie (e di barzellette sui belgi pure, ma se le racconta lui a me non può che stare benissimo :-). Il risultato è un racconto, il viaggio di Fulvio per Roma, alla ricerca di ingredienti e ispirazioni per le sue ricette di Pasqua, con tanto di foto e ricette. Il testo è di Stefano Bonilli, le foto (non so quante sono ma sono tante… :-) sono della sottoscritta e Fulvio, beh, è interpretato da Fulvio :-) L’insieme, secondo il mio modestissimo parere è un collector, un unicum felice, realizzato in libertà, divertendoci insieme a Max Mariola (che aiutava Fulvio in cucina), Annalisa Barbagli (alla quale incombeva il difficilisismo compito di trascrivere le ricette), Stefano Monticelli (che ha ripreso il tutto), e Susanna Gulinucci (che ha immaginato il – bellissimo! – impaginato :-), fa 98 pagine ed è appena uscito in edicola, in allegato al numero di marzo del Gambero Rosso. Non so se vi ho mai esortato a qualcosa, ma devo dire che in questo caso sono proprio tentata di dirvi di correre in edicola! :-)
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