E la classica ricetta in cui la spiega del come e del perché è parecchio più lunga della ricetta a sé. Bene, tanto per non confondermi le idee, vi faccio un elenchetto di come si è arrivati a questa torta qui:
1) Durante il viaggio per Napoli, mi è stato prestato La botanica del desiderio. Il libro in sé cerca di mostrare che nella relazione uoma/pianta entrambi le parti sono attori e quindi attivi, tesi se volete discutibile o che comunque potrebbe far sorridere ma anche appoggiata da interessantissime illustrazioni. Così, fra i vari capitoli, ce n’è uno sulla mela americana in cui si narra di un curioso quanto ambigio personnaggio – Johnny Semedimela – il quale se ne andava in giro per l’Ohio, una paio di secoli fa e con mezzi perfettamente rudimentari, a piantare delle mele che sarebbero servite più tardi ai colono. Personnaggio ambiguo dicevo, perché ne è stato fatto il primo ambientalista, cosa che probabilmente era, ma anche una figura cristiana quando in realtà le mele, quelle lì e allora, servivano quasi esclusivamente a fare il sidro, cioè una bevanda alcolica, cioè potenziale mezzo di ebrezzo e di licenza. Per cui semmai Johnny potrebbe essere considerato come una specie di Dyonisos americano. Mi fermo qui perché la storia delle sue mele selvatiche è lunga da spiegare, resta che in tutto ciò – le evocazioni di meleti e di piccole mele dolci o acerbe che sono poi diventate un ingrediente elementare delle cucine (intese come luogo fisico :-) americane – mi è rimasta una irresistibile voglia di… mele, ovviamente (per non dire ‘di torte di nonna papera’ :-P).
2) sempre sulla scia del viaggio a napoli, mi sono imbattuto, il giorno dopo il rientro, in una retina di melette annurca. Potevo non cogliere questo azzardo? :-)
3) la mela caramellata con agiunta di arancia, cannella e anice stellata sono di memoria pierangeliniana (memoria mica tanto lontana del resto, ne saprete di più a marzo :-P). E sicché è giusto di rendere a Cesare, uhps, Fulvio ciò che gli appartiene… Ecco, ho visto fare questo dolce (in realtà era più simile a una crostata e molto più elegante della cosa grezza e goffa che vedete qui sopra :-) e, benche non l’abbia assaggiata, mi sembrava meraviglioso l’abbinamento (di quelli che uno li vede e può solo chiedersi perché non ci ha mai pensato prima, beh la ragione per cui io non c’ho pensato ma lui sì mi pare ovvia… :-).
4) E stata una domenica di pioggia, per cui, per legge della natura proprio, ci voleva un bel dolce morbido e confortante, da spiluccare mentre si sorseggia tè da un mug extralarge, minimo. E quindi ho pensato a una torta di mele rovesciata, tipo Tatin, solo che, per desiderio di morbidezza (e anche per mancanza di burro!), non l’ho fatta con la classica crosticina di brisé, la mia di tatin è diventata invece una torta morbida e alta (e ovviamente a sto punto non la chiamerei più tatin, era giusto per spiegarvene l’origine :-)
Torta rovesciata con mele caramellate, arancio e cannella
per la base caramellata
mele annurca 1kg
zucchero di canna 4 cucchiai
arancia, il succo 1
cannella 1 cucchiaino
anice stellato 1 pezzetto
burro 80gper la torta
farina 300g
zucchero 170g
uova 2
latte fermentato 20cl
olio vegetale 10cl
cannella 1 cucchiaino
arancia, la buccia 1
lievito per dolci mezza bustina
sale una presa
Sbucciare le mele, tagliarle a quarti e eliminare il torsolo. Sistemare le mele in una ciotola capiente, aggiungere lo zucchero di canna, la cannella e l’anice stellato e mescolare. In una padella antiaderente, far sciogliere il burro, aggiungere le mele condire e lasciar cuocere il tutto per una decina di minuti, senza mescolare troppo spesso. A questo punto le mele dovrebbero essere cotte e nel fondo della padella si sarà formato una salsa caramellosa. Scartare le mele e tenerle da parte, aggiungere al fondo di cottura il succo dell’arancia (prima di spremerla grattugiatene a buccia e tenetela da parte). Alzare la fiamma e mescolare in modo da far sciogliere il caramello nel succo, poi lasciar ridurre per un paio di minuti in modo da ottenere una salsa densa.
PReparare l’impasto della torta: Sbattere le uova con il latte fermentato e l’olio, poi aggiungere lo zucchero, il sale, la cannella e la buccia di arancia. Infine aggiungere la farina setaciata insieme al lievito. Prendere una tortiera (la mia era 22cm ma potete usarne uno da 24 o 26 perché la mia di torta in fin dei conti era un pochino esageratamente alta :-), foderarla con un foglio di carta da forno, e disporre, sul fondo, le mele in uno strato unico (scartando ovviamente l’anice stellato), versare sulle mele la salsa all’arancio e infine coprire il tutto con l’impasto preparato. Infornare a 180°C per 45-50 minuti (finché la superficie sia dorata, testare l’interno con uno stuzzicchino). Sfornare, lasciar intiepidire poi rovesciare la torta su un piatto e servire. A voler fare le cose per bene, servire con una salsa inglese alla vaniglia o un po’ di gelato, sempre alla vaniglia.
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