Bella eh la rete?? sono ancora qui, cioè li, e ve lo posso anche scrivere… :-)) Mordi & fuggi quindi perché in 4 giorni è la seconda volta che passo da barcellona, in transito se vogliamo (da e per dove ve lo racconto un’altra volta), e quindi pure io posso andar giù col mio bel post turistico su quella cosa (hum, mercato) che polarizza foodies e non di tutto il mondo: la boqueria.
M’ero promessa di non iniziare il post con la famosissima insegna che pende all’ingresso del mercato, quella che sembra debba figurare all’inizio di ogni post sulla boqueria che si rispetti – insomma, se la volete vedere cercatela su google (io la foto non ce l’ho, mi sono rifiutata :-)) Detto questo, c’è poco da ffa’, alla boqueria una ci finisce quasi per flusso naturale, seguendo la corrente della rambla, e poi del resto, come resistere a un pranzetto seduti sugli sgabelli di pinotxo, sbirciando i calamaretti che friggono slla piastra, ordinando birre e piatti di ceci e ungendosi le dita di canolicchi, pesciolini fritti e quant’altro (a questo proposito, se capitate qui, lasciate perdere il lunedì - che de lunes no hay pescado – e infatti noi lunedi scorso c’eravamo beccato crocchettine e insalata di baccalà, nulla di cattivo ma insomma, oggi è stato altrimenti buono). Per chiudere, anzi veramente, per aprire il velocisismo giro, un po’ di shopping di quello vergognoso, ovvero tre etti di prosciutto di joselito affettato al coltello e portato via sotto vuoto (al modico prezzo di 158 euri al chilo) Bene bene, ecco quanto per le mie sconttisime segnalazioni, e ora avrei da correre in aeroporto :-))
0
Pingback: L’anno del cavolo [retrospettiva 2008] | il cavoletto di bruxelles()
Pingback: Vino da Burde - » Riapre BlogBabel: Papero in fuga ma dietro Kela supera Cavoletto! E Vino da Burde…()