Casa nuova, vita nuova e quind… inviti a cena! Ovviamente sono impazientissima di tornare a cucinare e fare un po’ di cene serie, nel mentre però, quando ci vuole ci vuole, e così ho fatto una cena non cena, insomma un invito a pane e salame, che poi proprio proprio pane e salami non è stato. Vi lascio due appunti su come mi sono organizata, sissammai che aveste bisogno di qualche spunto per un buffet giusto un filo goloso, senza passare due giorni interi in cucina appunto…
La mattina, un po’ di spesa al comptoir de france: conté stravecchio, laguiole, fourme d’ambert, una marmellatina bio fichi e noci per accompagnare tutto ciò e qualche boccia di champagne in più di quelle che già avevo prese alla cantina di san pietro. E poi, lavaggio di calici, piattini di carta, forchettine di legno, e infine tante vaschettine firmate roscioli da scartare…
Dicevamo quindi: Roscioli. Intanto devo dire che il delivery è davero una gran bella cosa. Mi sono arrivate a casa le vaschettine di affettati, le bustone di panini, di pane, e di pizza bianca (ecco, a parte che, forse l’avevo già detto, cenerei anche tutta la vita con solo piazza bianca e salumi made in roscioli, il tutto accompagnato da bolliccine d’obbligo, mi sono accorta che se proprio potessi scegliere vorrei reincarnarmi in una bustina di carta che racchiude appunto la pizza bianca del forno roscioli: il profumino è fantastico, assoluto, non scherzo :-). Ve la faccio breve: bocconcini, rotolini di carpaccio, prosciutto, lardo, mortadella, ecc, basta scartare e sistemare sui vassoi, e voilà :-)
Sicocme poi però 20 persone sono tante e che in fondo c’è sempre un po’ il timore di farli stare con la fame, sono anche passata da Pino Arletto dove ho ritirato un certo numero di scatole. Dentro, alcune delle mie pizze preferite, come quella con fiori di zucca e alici, chiodini e mozzarella affumicata, prosciutto, pesto e funghi, e ne passo, senza dimenticare le mitiche girelle piccantine.
Siccome poi ci voleva anche un dolce e che non potevo fare nemmeno quello (sniff) ho ordinato una torta da cristalli di zucchero: si chiama Williams ed è una specie di entremet con una base di biscotto ale nocciole, e un cuore di ricotta e pere caramellate racchiuso in un generoso strato di mousse di cioccolato al latte. Pesava tre chili ed è ovviamente totalmente scomparsa. Già che c’ero, ho preso dall’assortimento di pasticceria salata un po’ di mini hamburger, completi di senape, lattuga e pomodoro :-)
Eppoi, visto che 20 persone son tante e che in fondo c’ho sempre il timore ecc, ho anche preparato una insalata di couscous, dopodiché, per par condicio (siam sempre calabresi dentron’est-ce pas), mi è stato fornito anche il baccalà alla zia concetta e lo stoccafisso con patate e olive (senza dimenticare il caciocavallo e il pecorino crotonesi, freschi di viaggio lungo la SA-RC).
E da bere? beh… :-))
E come per tutte le cose belle, l’endomani è un altro giorno, in cui si ari-lavano 24 calici, più tutti quanti i piatti nella vasca da bagno (si, lo so, che schifo, ma d’altronde, non l’avevo mai usata la vasca e devo dire che dopotutto la cipolla della doccia non funziona malino per schiacquare i piatti :), moci e stracci vari e poi tante tante buste della spazzatura, bottiglie vuote e anche tanti avanzi per oggi, domani, e chissà quanti giorni ancora :-)
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