gennaio
Iniziamo bene, passo 4 giorni di fila per cucine e mercati con il grande fulvio, il quale mi regala un sedano rapa. Quasi che mi commuovo, poi ci faccio la zuppa. Esce la mia prima copertina sul gambero rosso, col pollo poi, per ripicca, ci faccio le tortine salate.
febbraio
Scopro che il ketchup si può anche fare in casa. Pecco sfacciatamente e ripetutamente di gola con delle crostatine pere e ciocolato e una torta di mele rovesciata e mi faccio due risate scoprendo come e perché alcuni internauti sono arrivati su questo blog…
marzo
Esploro il borrough market di londra, facciamo una gran casciara sul tema ‘la cucina inglese non esiste’ (- si che esiste!), e sempre della serie delle schifezze (v. febbraio) mi lancio nella nutella fatta in casa. I puristi non aprezzano. L’alitalia mi lascia a terra e mi vendico mediante delle linguine tricolori.
aprile
Ad aprile ho cucinato la pizza e altre cosette sullo stand KitchenAid al salone del mobile, ci siamo incontrati al primo cavoletto party, e, poiché noio siam giovani e pieni d’energia, corro a destra e a manca a fare foto (notare che questo lo faccio già tutto l’anno). Nel tempo perso cucino gli asparagi.
maggio
Mi innamoro di una sfogliata di pesche, scopro che non necessariamente ci vogliono le carote per fare una zuppa di carote, conosco finalmente Giu e lo porto a spasso per la capitale, comprando, en passant, del rabarbaro a 15 euro al chilo, uno scandalo. Mi faccio anche una gran scorpacciata di pesce spada. Poi, in un indimenticabile viaggio di lavoro nel nord est vado a vedere come si fa il parmigiano e metto piede a mantova. Poiché m’avanza del tempo mi faccio un giro dagli gnomi abruzzesi.
giugno
Mia mamma mi porta dal belgio 5kg di rabarbaro e pur di esorcizzare anni di privazione mi sfogo cucinandolo. Mi interesso al mistero del malakoff, conosco finalmente le langhe ma anche quel genio di un gennarino (e la moglie pasticciera di gennarino, e il papa di gennarino, e l’orto del papa di gennarino, ecc).
luglio
In cui scopro cos’è un osmiza, vado a raccogliere le more con Igles Corelli, penso di chiudere uno dei cerchi della mia vita andando da Ferran Adria via barcellona, presenzio alle europeennes du gout scoprendo en passant l’Auvergne. Per rimettermi di tutto ciò mi impunto sulle bibitone detox, e per finire di rovinarmi faccio un paio di dolci con la frutta.
agosto
Faccio arabbiare mezza italia consumando della balena, passo quattro giorni in mezzo ai macarons di tutti i colori, ne soffro e ne gioisco intensamente (il libro poi è uscito a ottobre), ah, e poi assaggio le palacinche in loco e visito la illy, andando da trieste verso l’est. Infine, annuncio l’inizio del trasloco (sempre in corso mentre scriviamo, haha)
settembre
Sto ancora rimuginando sulle ricette dell’estate che succede il patatrac: Bonilli va via dal Gambero Rosso, e tutto cambia. Una grande lezione di umanità (nel senso che, a parte le guerre e gli episodi di hooliganismo allo stadio, i casi in cui si da a vedere il lato peggiori degli esseri umani sono tutto sommato rari, per cui, dato la rarità dello – sconfortante – spettacolo, sono stata e sono tutt’ora una spettatrice proprio privilegiata, non c’è che dire). Per cambiarci le idee andiamo a giudicare i couscous al couscousfest, e già che ci sono torno dopo tanti anni a Palermo, per vedere il ‘mio’ Ballarò.
ottobre
Per il mio compleanno vi regalo un’impastatrice kitchen aid, quando non sono impegnata a leggere i 400 racconti che mi sono stati mandati per il concorso mi dedico alla cucina casalinga, e torno anche a sentirmi molto belga inside. Per chiudere il mese mi sparo in una settimana il salone del gusto (dove scopro alcuni street food mai visti prima) e 100 e passa pagine di supplemento natalizzio del gambero, stando per tre giorni da Salvatore Tassa.
novembre
Dal primo novembre sono ufficialmente senza cucina il che frena sia il mio lavoro che l’andamento del blog, passo il tempo organizzando una cenetta gourmet che fa arrabbiare molto chi non c’era, e scrivo una guidina semi demenziale ai luoghi del mangiare della mia (nuova) via. Scopro anche che un cornetto veramente buono, a roma, c’è, e trovo persino una vittima consenziente che mi cucina le gauffres comme là-bas.
dicembre
Per non pensare alla cucina che non c’è vado a sfidare il freddo glaciale veneziano, e ogni tanto qualcosa lo cucino da mia suocera. Eppoi mi faccio melancolica pensando ai biscotti di natale che quest’anno non farò.
appendice
Alla fin fine, la cucina è arrivata. Gli eletrodomestici no. Sono rimasti nella fabrica dove era previsto che fossero montati sui mobili della cucina (uhps??). Risultato: ho una belisisma cucina nella quale non si può cucinare, e se ne riparla il 12 di gennaio, alla riapertura dopo le ferie. Mentre mi chiedo qual è stato il genio che ecc, esito fra l’esasperazione la più totale (una bella crisi di nervi rotolandomi per terra e battendo dei pugni, no? :-), la cassa integrazione (come? ah, non esiste la cassa integrazione per i lavoratori indipendenti? davvero? sicuri eh?) e un diabolico ricatto mediante sciopero della fame ampiamente mediatizzato sul blog (ehhh? elle est pas belle mon idée??!), passo il fine anno a comprare coltelli nuovi, padelle nuove, contenitorini ikea strepitosi nei quali conservare la frutta secca (si vede che c’ho proprio niente di meglio daffa’, no?), scarto, sistemo, organizzo, e aspetto… l’inizio del 2009 per poter tornare finalmente a cucinare e lavorare felice e serena :-)
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