Finché sono fuori e che di scatti ‘seri’ ne faccio già tutto il giorno, continuo con le mie pseudo polaroid che le trovo più divertenti, per dire di un piatto veloce e scemo di ieri a pranzo (preparato più che altro per fare delle foto in cucina, il piatto era solo un pretesto per far vedere degli ingredienti ecc :-) e che però mi ha lasciato piuttosto stupita…
1. Scegliere dei peperoni, preferibilmente piemontesi, quindi belli carnosi e dal sapore piuttosto dolce, non quelli lunghi lunghi che si trovano comunemente a roma e che mi sembrano più coriacei, agressivamente peperonosi. I peperoni quadrati di Asti e di Cuneo sono invece perfetti, oltre a essere belissimi :-)
2. Recarsi dalla signora pastaiola e chiederle un po’ di tajarin (missà che il tenore minimo di tuorli al chilo di farina si aggiri intorno ai 20 ma non ho i dati statistici ufficiali sotto mani), un formato di pasta che andrebbe francamente rivalutato: i tajarin buoni sono quasi impalpabili, morbidi, confortanti, sottili e insospettabilmente elastici, senza dubbio un grande esercizio artistico-pastifero da riservare a mani nodose con per minimo un’esperienza ventennale nel farli (sarei tentata di provarci a casa ma sono abbastanza sicura di combinare un disastro). Diccerto, se voi trovate in zona piemonte di sicuro è più facile riperirli…
3. Tagliare a cubettini due peperoni – cfr sopra – uno roso e uno giallo, e anche due piccole zucchine (meglio se comprate poco primo al mercato, e meglio se il mercato è del tipo di quelli di provincia dove si radunano a chiacchierare i pensionati, quello di Canelli, per dire, è perfetto :-). Far rosolare uno spicchio d’aglio con un generoso filo d’olio e far saltare tutte le verdure per 5-7 minuti, il tempo di cuocerle ma tenendole nel contempo croccanti (no dadini di verdure spappolati grazie). Nel mentre sbollentare la pasta (è fresca, basta meno di un minuto), scolare e buttarla nella padella con le verdure. Aggiungere un pugno di basilico fresco spazzettato, aggiustare di sale e pepe, e servire. Una delle paste più sorprendetemente buone degli ultimi tempi. Tutto merito degli ingredienti, ovviamente :-)
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