Non so se devo ancora spiegare qualcosa del rabarbaro, insomma, mi par di capire che in alcune parti nordiche d’Italia c’è, e del resto ne avevamo già glosato abondantemente qui un po’ di tempo fa. Il rabarbaro va bene con diverse cose ma uno dei suoi abbinamenti feticci si fa con le fragole, e fra il rabarbaro dell’orto e le fragole di Wepion, famosisssssime e coltivate a pochi passi da casa mia, beh, diciamo che la strada era tutta tracciata. In più c’era in frigo una buona scorta di panna e burro francesi (aaahhhhhhh… non so se lo sapete ma da qui la frontiera francese dista 15km), e cosi fra una cosa e l’altra, il primo giro di rabarbaro è finito in crumble e pannacotta (cacciate l’italianitudine dalla porta e torna dalla finestra… :) Due mezzi appunti: per il crumble mi sono ispirata a una ricetta di Smitten kitchen (nel senso che l’ho letta e poi ho fatto a occhio :-) che però trae spunto da una cosa che avrebbe fatta la Nigella, da qualche parte, ovvero: hanno aggiunto del lievito per dolci nell’impasto da crumble. Vi dirò: non ci avevo mai pensato e non è affatto scemo, anzi, in questo modo il crumble viene un filo piu leggero e più croccante. In piu mettono anche un po’ di fecola di mais nella frutta (ho diminuito drasticamente le quantità però la cosa in effetti ha un suo senso).
Crumble di rabarbaro e fragole. Lavare tre coste di rabarbaro e una quindicina di fragole (insomma, abbastanza per riempire una teglia, la mia era di 22cm diametro), tagliare il tutto a pezzettini e sistemare in una teglia (da crostata o da forno) leggermente imburrata. Aggiungere il succo di mezzo limone, due cucchiai di zucchero e un cucchiaio di fecola di mais, dare una buona mescolata. Per le briciole: mescolare 100g di burro fuso con circa 130g di farina, 3 cucchiai di zucchero di canna, un cucchiaio di zucchero vanigliato, una presa di sale e una punta di lievito per dolci. Lavorare con un cucchiaio (e aggiungere farina) finché il composto non diventi grumoso). Sbiciolare l’impasto sopra la frutta e infornare il tutto a 170°C per una cinquantina di minuti o finché la superficie del crumble non sia dorata. Servire tiepido con un bel cucchiaio di crème fraiche épaisse (del tipo che a Roma non lo trovo mai), altrimenti con del gelato alla vaniglia.
Pannacotta rabarbaro, fragole e arancia. Portare a ebollizione 25cl di panna fresca con 25cl di latte intero (nel mio caso, latte fresco dalla fattoria qui vicino :p), un cucchiaino di estratto di vaniglia e 50g di zucchero. Spegnere e aggiungere due foglioline di gelatina ammollata in precedenza (andrebbe benisismo anche l’agar solo che ancora non sono arrivata a portarmelo in viaggio :-), mescolare e versare in 5 bicchierini, far rassodare al fresco per un paio di ore. Poi tagliare a pezzettini una costa di rabarbaro e 6 fragole, sistemare il tutto in un pentolino insieme al succo di un’arancia e un cucchiaio della sua buccia grattuggiata. Aggiungere due cucchiai di zucchero, portare il tutto a ebollizione e lasciar cuocere per 5 minuti. Passare al frullatore e aggiungere infine una fogliolina di gelatina. Versare sulla panncotta rappresa e tenere il tutto al fresco per due ore prima di servire.
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