Se siete di quelli che amano passare del tempo in campagna o se avete addirittura la fortuna di viverci, magari conoscerete bene quel sottile piacere di fare, al mattino, il giro dei piedi di frutta, monitorando giorno dopo giorno la lenta maturazione dei frutti, faccendo delle predizioni degne da vecchio campagnolo (hmm, vedrai che fra due giorni non sapremo più cosa farcene dei fichi neri… ), raccogliendo con meravigliata devozione i primissimi esemplari dell’anno (che solitamente vengono divorato li, con buccia e tutto, sotto l’albero :-) o racimolando in fretta interi cesti di frutta quando la maturazione è al massimo e che si tratta di non perdere tempo: marmellate, conserve, cesti di prugnette per gli amici, va bene tutto purché i preziosi frutti non finiscano a marcire per terra… Quest’anno quindi, complice anche la precoce transumanza al sud, gran trionfo di marmellate, sopratutto a base di componenti della famiglia delle susine, a sapere che in questo primo tempo estivo si sono raccolti: le susine gialle (goccia d’oro che poi ho scoperto essere nientemeno delle mie amate mirabelle alsaziane, ssiddavvero!! :-)), le prugne verdi e le pere, che qui sono piccoline, tipo coscia. Quest’anno poi mi è stato regalato un interessantissimo opuscolo dedicato agli antichi fruttiferi del Pollino, ero quindi decisa a individuare le varianti che crescono qui da noi tranne poi rendermi conto che, per dire, solo di varietà di pere sul Pollino ce ne sono qualcosa come 200. Hum… (so far my taxinomical intentions… :-))
Piuttosto, lasciando da parte il lato bucolico della raccolta al sole ancora tiepido del mattino, cesto alla mano, vediamo un po’ gli aspetti technici della produzione marmellatifera di quest’anno… Negli scorsi mesi avevo capito di aver una netta predilezione per le marmellate acidine e poco zuccherose, e sono queste caratteristiche – insieme a quelle dell’integrità del frutto – che ho cercato di conservare. Per riepilogo, negli scorsi anni siamo passati dal metodo tradizionale della suocera al fruttapec 1:1 al metodo Ferber passando per una breve parentesi di marmellata all’agar agar. Siccome però in fin dei conti il metodo Ferber mi è trppo dolce e che la marmellata all’agar si conserva male, sono tornata al buon vecchio Fruttapec, ma in versione 2:1 (2kg di frutta per uno di zucchero) e avrei senz’altro usato il 3:1 se solo lo avessi trovato nel mio super calabrese :-) E per i detrattori, ricordo che il fruttapec è semplice pectina, per cui no, ne mi vergogno ne mi turba usarlo :-)
Lato ‘gusto’ invece, apurato che le marmellate mi piaciono acidine ho privilegiato quel approccio li, quindi poco zucchero e molto limone, e frutti tendenzialmente acidini (mmo mi chiederete come farò coi fichi, beh ancora non lo so neanche io, posso sempre provare ad affogarli nel succo di limone :-). Per il resto, quest’anno poche balle e tanta purezza: niente spezie o frutta secca, solo la pure frutta non bio, di più, del nostro terreno, e nulla che ci distraesse dal loro succulente sapore, ecco. Nella fattispecie la produzione recente contempla: marmellata di mirabelle, marmellata di prugnette verdi, marmellata di susine rosse e pesche tabacchiera (per questa qui ho fatto uno strappo al mio credo integralista e ho acquistato le pesche dal contadino :-), marmellata di pere e limone. Per le ricette vi rimando alle istruzioni per l’uso del fruttapec, lol, l’unico ‘accorgimento’ è che per chilo di frutto aggiungo il succo di uno se non due limoni, e che metto a macerare frutta e limone per una notte al fresco prima di procedere alla cottura. Nel prossimo futuro invece aggiungeremo un paio di nuovi gusti all’assortimento, nel senso che abbiamo piantato quest’anno sorbe, corbezzoli, albicocche e gelsi (ne riparleremo quindi fra un paio di anni :-))
Infine, per smaltire i piccoli avanzi di marmellata (quella del fondo del calderone che non riempie più un barattolo intero ma che sarebbe brutto buttare…), ho fatto dei thumbprint cookies con la farina di riso (della pianura di Sibari), ricetta che va bene anche (mi sembra??) per gli amici celiaci: impastare 250g di farina di riso e 140g di zucchero con 125g di burro morbido, due uova e la buccia grattugiata di un limone. Staccare delle piccole noci dall’impasto e sistemarli sulla tglia del forno, schiacciandole con il pollice. Aggiungere una punta di marmellata in ogni incavo e infornare il tutto a 180° per 15-20 minuti.
E non poteva nemmeno mancare infine l’appuntino per bébé gourmand (allergici ai neonati sbavosi e altri incalliti tifosi del mondo no-bimbi voltatevi pure dall’altra parte grazie :-), insomma, oggi al menu: ‘omogeneizato di pere da svezzamento‘ (l’equivalente dei barattolini da supermercato che costano un euro al pezzo, ma in mejo, ovvio :-)). Servono delle pere del vostro giardino, di quelle che non sono state contaminate da niente (vabbe, al massimo da un po’ di pioggia acida, ma tanto, cosi fanno anticorpi :-). Sbucciare le pere, eliminarei torsoli, tagliare la polpa a pezzettini e versarli in un pentolino. Aggiungere 2 gocce di succo di limone e lasciar cuocere, coperto, a fuoco mediobasso per una ventina di minuti o finché le pere non siano morbidissime (in principio non c’è bisogno di aggiungere acqua, basta quella che renderanno le pere stesse). Infine, frullare le pere con il minipimer o il blender (ecco, a questo proposito e fra parentesi questa cosa qui intavvista giusto ieri mi pare l’ennesimo inutilissimo aggeggio da non acquistare, qualcuno non ce l’ha un minipimer in casa??), in modo da omogeneizzare il tutto. Passare poi la compostina al colino (tanto per eliminare eventuali microframmenti solidi) e invasare in barattolini (piccolini!) precedentemente sterilizzati. Chiudere e far cuocere a bagno maria per 20 minuti. Si conserva chiuso per almeno 3 mesi, aperto in frigorifero per due tre giorni.
Direi che per l’aggiornamento marmellatoso 2011 è tutto. Io me ne torno al mio ozio casalingo aspettando che maturino, nell’ordine, i fichi neri, le prugne viola e i fichi bianchi e compulsando nel tempo perso ravelry (chi è che me l’aveva segnalato?!! grazie!!! è stupendo!! :-) alla ricerca di qualcosa di nuovo da crosciettare (vi piace questo mio francesismo? :-)). Intanto: una bella e buona fine estate a voi! :-))
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