Della serie ‘autunno a morsi’… Seh, vabbe’, veramente qui in via del gazometro se guardi fuori mica lo capisci che stagione è, è sempre tutto uguale, anzi, se qualcuno ha da consigliarmi una meta vicina a roma in cui fare una passeggiata autunnale – capire: faccendo sbriciolare i propri passi su un spesso tappeto di foglie secche, un posto con castani e che profumi di bucce di noci appassite, un posto senza asfalto e dove lo smog non si sappia cosa sia – allora, vipprego viccongiuro, scrivetemelo che mi sta per venire una crisi di astinenza da aria pulita e sensazione autunnale, grazie! Ciò detto, ecco, per fortuna un po’ di stagionalità al mercato lo si trova e al momento… è tempo di cachi! Oltre a farle finire in composte formato baby ho anche commesso una piccola rivisitazione di me stessa (avete detto ‘autoreferenziale’? :-))
Avrei quindi volentieri chiosato un po’ sul tema della panna cotta con cachi e noci e se è per questo di nostalgia a tema autunnale ne avrei da rivendere ancora un bel po’ solo che… avrei da raccontare qualcosa di più importante oggi. Una cosa che ha a che vedere, non esattamente alla maniera di Bachelard, con l’acqua e i sogni. Ecco, riassumo molto velocemente che ormai la storia si può leggere su molti blog: c’è, nella vastissima comunità dei foodblogger, una ragaza che si chiama Chiara, ha un blog, e anche un sogno, quello di gestire un ristorantino, di quelli piccolini, raccolti e calorosi, carini e umani, senza snobbismi. Non mi dilago sul fatto che aprire un locale è il sogno di una marea di persone, ma poi come ben sapete, è difficile tradurre i sogni in realtà, ci vuole fegato, e la maggior parte delle persone con questo sogno nel cassetto, per un motivo o un’altro, poi non lo realizza. Ecco, Chiara invece lo ha realizzato, da pochissimo. Manca fin qui un piccolo dettaglio: è che questo ristorantino, aperto tre mesi fa, si trova a Genova. Dove poi è successo quel che è successo, e cosi quel piccolo sogno raccolto e caloroso all’improvviso è stato spazzato via da un mare di acqua e di fango.
E qui però, a dimostrazione che gli eventi brutti certe volte riescono a tirar fuori il meglio delle persone, è succeso che le foodblogger (è una delle prime volte che considero il termine con un certo orgoglio :-) si sono organizzate per aiutare Chiara, che in quel finimondo ha lasciato molto materiale da cucina, molte materie prime, libri e che sarà costretta a fare un certo numero di lavori per poter ripristinare il suo picolo locale. Insomma, lì sotto il fango è rimasto qualcosa di quel sogno che un po’ tutti noi abbiamo. Cosi, per solidarietà, la movida foodbloggeriana si consulta e si organizza su una pagina dedicata su Facebook, e funziona cosi: c’è una lista degli oggetti naufragati e chi poteva ha contattato i propri sponsor chiedendo un aiuto materiale, la mission del gruppo quindi è, in sostanza, di recuperare ogni cosa in modo che il locale possa ripartire. Ebbene vi dirò che il gruppo sta lavorando alla grande e che i primi risultati sono decisamente positivi, anzi, ci stiamo stupendo noi stesse di quanto siamo efficaci :-) In pochi giorni si sono risolti molto problemi, e molte aziende hanno risposto con gentilezza e generosità (la lista completa delle donazioni si trova sulla pagina Facebook) sicché ogni giorno che passa il ristorantino di Chiara si avvicina alla riapertura… Però, purtroppo non bastano i materiali che riusciamo a farci dare in beneficienza, siccome ci saranno anche un certo numero di lavori da fare (come imbiancare le pareti e lucidare il pavimenti rovinati dal fango, sistemare i mobili di legno, gli infissi ecc), serviranno anche dei soldini veri, e cosi abbiamo pensato di provare a recuperare anche un po’ di quelli. Ed è qui che sarete preziosi voi! Vi lascio qui sotto l’iban di Chiara, e vi lancerei un ‘a votre bon coeur monsieurs dames…’ Non si chiedono ovviamente delle somme folli, basta un piccolo gesto, l’equivalente di un panino o di aperitivo, per dire, è già tanto, perché molti pochi euri messi insieme fanno pur sempre un bel po’ di euri, e sopratutto regalerebbero serenità e ottimismo, e dopo tanto acqua è proprio quel che ci vuole per far ripartire un piccolo grande sogno… :-)
E qui però, a dimostrazione che gli eventi brutti certe volte riescono a tirar fuori il meglio delle persone, è succeso che le foodblogger (è una delle prime volte che considero il termine con un certo orgoglio :-) si sono organizzate per aiutare Chiara, che in quel finimondo ha lasciato molto materiale da cucina, molte materie prime, libri e che sarà costretta a fare un certo numero di lavori per poter ripristinare il suo picolo locale. Insomma, lì sotto il fango è rimasto qualcosa di quel sogno che un po’ tutti noi abbiamo. Cosi, per solidarietà, la movida foodbloggeriana si consulta e si organizza su una pagina dedicata su Facebook, e funziona cosi: c’è una lista degli oggetti naufragati e chi poteva ha contattato i propri sponsor chiedendo un aiuto materiale, la mission del gruppo quindi è, in sostanza, di recuperare ogni cosa in modo che il locale possa ripartire. Ebbene vi dirò che il gruppo sta lavorando alla grande e che i primi risultati sono decisamente positivi, anzi, ci stiamo stupendo noi stesse di quanto siamo efficaci :-) In pochi giorni si sono risolti molto problemi, e molte aziende hanno risposto con gentilezza e generosità (la lista completa delle donazioni si trova sulla pagina Facebook) sicché ogni giorno che passa il ristorantino di Chiara si avvicina alla riapertura… Però, purtroppo non bastano i materiali che riusciamo a farci dare in beneficienza, siccome ci saranno anche un certo numero di lavori da fare (come imbiancare le pareti e lucidare il pavimenti rovinati dal fango, sistemare i mobili di legno, gli infissi ecc), serviranno anche dei soldini veri, e cosi abbiamo pensato di provare a recuperare anche un po’ di quelli. Ed è qui che sarete preziosi voi! Vi lascio qui sotto l’iban di Chiara, e vi lancerei un ‘a votre bon coeur monsieurs dames…’ Non si chiedono ovviamente delle somme folli, basta un piccolo gesto, l’equivalente di un panino o di aperitivo, per dire, è già tanto, perché molti pochi euri messi insieme fanno pur sempre un bel po’ di euri, e sopratutto regalerebbero serenità e ottimismo, e dopo tanto acqua è proprio quel che ci vuole per far ripartire un piccolo grande sogno… :-)
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Tornando alla nostra pannacotta: Portare a ebollizione 2,5dl di panna fresca con 2,5dl di latte intero, 50g di zucchero e un pezzetto di vaniglia, poi aggungere 3g di agar agar sciolti in un cucchiaio di latte. Lasciar bollire per 30 secondi. Spegnere, togliere la vaniglia, aggiungere la polpa di 4 piccoli cachi, frullare con il minipimer e versare in 4 stampini. Lasciar rapprendere a temperaura ambiente. Nel mentre, fare un caramello con 100g di zucchero e due cucchiai di acqua. Quando il caramello è bello biondo, spegnere, aggiungere 100g di noci grossolanamente tritati, mescolare e spalmare il tutto su un silpat. Lasciar rapprendere e spezzettare il croccante da servire insieme alla pannacotta. Per 4.
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