E tornato il tempo delle zuppe! Beh, più o meno, qui intanto le zucche si accumulano un po’ ovunque, le notti diventano più fresche e insieme al piumone arriva pure la voglia di passate di verdure. Prima però di darmi alla zucca, indissociabile dalle mie voglie di coccooning autunnale, mi toccherà scegliere dove andarla a raccogliere ché quest’anno, cascasse ‘na pannocchia, noio si andrà a fare il famigerato pumpkin picking nell’upstate NY, tappa pre-halloween – subito dopo aver ordinato in rete i costumi per i bambini (Elsa and Olaf, like everyone else) e subito prima di prenotare il tacchino mostro di 15kg il quale poi finisce prima nel congelatore poi nella pattumiera intorno al giugno dell’anno successivo, parlo d’esperienza – d’obbligo per tutte le famiglie che vivono a Manhattan. Intanto, mi sono data alla patata dolce. Anzi veramente questo abbinamento è su per giù ebraico. Funziona così: ogni volta che c’è una qualche festa ebraica (ovvero: quando chiude la scuola di mia figlia), vado a leggere di cosa si tratta, e ovviamente mi fermo sempre sull’appendice delle ricette tradizionali che si cucinano in quella occasione. Così a casa abbiamo già abbondantemente adottato le polpette di matzos di Pesach e le fritelline di patata di Hanukkah (per non iniziare a parlare di babka e challah che sono le nostre nuove madeleines…. E appunto, la scorsa settimana era Rosh Hashanah, il capodanno ebraico, e in questa occasione i cibi tendono al dolciastro, con largo uso di mele e miele, per augurarsi, letteralmente, un Sweet New Year… Mi sono quindi soffermata su questa zuppa qui, decisamente dolciastra, perfettamente autunnale e dal sapore complesso ed intrigante (questo perché tutti gli ingredienti vanno cotti al forno e si frullano, a fine cotture, con del brodo), e si è rivelata una perfetta compagna per un sabato di grigiume e pioggerellina.
A mo’ di condimento propongo questo ♩ ♬ Fel Shara ♩ ♪ ♫ ♬ di KlezRoym, gruppo klezmer-jazz (si può dire?) italiano che avevo casualmente scoperto anni addietro, e che non ha smesso di piacermi.
Zuppa di patate dolci e mela arrosta (ricetta fortemente ispirata a questa qui): sistemare, in una teglia da forno foderata con carta da forno, due patate dolci lavate e tagliate a pezzi grandi, due piccoli scalogni, uno spicchio d’aglio in camicia e una mela (incisa per tutta la circonferenza, così non scoppia). Condire con poco sale, olio d’oliva, una foglia di alloro e un rametto di rosmarino e infornare a 210° per circa 40 minuti o finché le verdure siano ben cotte. A quel punto, sbucciare le patate (la pelle viene via molto facilmente dopo cottura), recuperare la poppa morbida degli scalogni, dell’aglio e della mela, e frullare il tutto insieme a circa mezzo litro di brodo (il brodo di pollo è molto apprezzato nella cucina ebraica, per un sapore più leggero usare del brodo di verdure), aggiungendo se serve poca acqua, fino a ottenere una crema liscia. Riscaldare, aggiustare il condimento e servire con della panna acida.
nota: le tazze di ferro smaltato e lo straccio vengono dal meraviglioso banco di Emanuela, al mercato di Testaccio (e se non ci siete già andato dietro mia ripetuta insistenza non so davvero cos’altro aspettate… :-)
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