Challah [pane ebraico]

challah

Il challah viene solitamente servito il giorno dello shabbat e all’occasione degli altri giorni di festa. In genere vengono posati due pani, a forma di treccia più o meno complessa, su una tovaglia tradizionale ricamata, a simbolizzare la manna. Il challah è un pane ricco, con una mollica abbondante, a metà strada tra il pane bianco e la brioche. Si può consumare con i piatti agrodolci della tradizione ebraica o, più semplicemente, a collazione, con marmellata.

farina 500g
uova 2
burro 6 cucchiai
sale 2 cucchiaini
lievito fresco 20g
acqua tiepida 2 dl
zucchero 2 cucchiai

per la glassa:
tuorlo 1
acqua 1 cucchiaio
semi di papavero 1 cucchiaio

Setacciare la farina e il sale sul piano di lavoro. Mescolare il lievito con l’acqua e lo zucchero. Scavare un pozzo in mezzo alla farina e versarci il composto al lievito. Aggiungere il burro a pezzetti e le uova e impastare gradualmente tutto quanto. Impastare per 10 minuti su un piano di lavoro spolverato con della farina fino a ottenere un impsato liscio e elastico. Porre l’impasto in un recipiente unto con poco olio, coprire con un foglio di pelicola unta anche lei e far lievitare per un’ora fino a quando il volume dell’impasto si sarà radoppiato.
Riprendere il panetto e impastare nuovemente per pochi minuti. Rimettere a lievitare per un’ora. Reimpastare e dividere l’impasto in tre pezzi uguali, srotolarli per formare tre cilindri lungho una quarantina di cm. Su una teglia rivestita con carta da forno formare una treccia, coprire di nuovo con pellicola oleata e lasciar lievitare per 45 minuti. Scaldare il forno a 200°. Sbattere il tuorlo con l’acqua e spenellarne la superficie del pane, distribuire poi i semi di papavero. Cuocere il pane per 35-40 minuti finché sia bello dorato e farlo rafreddare su una grata.

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18 Commenti

  • Violetta ha detto:

    Grazie Sigrid sei stata molto esaustiva. Buon soggiorno in quel di Giappone.

  • Sigrid ha detto:

    Dunque, Violetta, te la faccio semplice ma in sostanza funziona così: questa ricetta qui non è parve (cioè ‘neutrale’) perché contiene un derivato del latte, che per legge ebraica non può essere cucinata, servita o consumata insieme alla carne. In effetti molto spesso le ricette di challah sono invece parve (e i dolci in generale lo sono spesso perché destinati a essere consumati alla fine del pasto nel quale è stato presumibilmente servita anche dela carne, quindi non possono contenere il latte e i suoi derivati). Ciò detto non tutto il cibo ebraico è parve per forza, nel senso che latte e carne non vanno cucinati insieme (un ortodosso osservante avrebbe praticamente due cucine in modo da tenere tutto separato), perché basta tenere lontani i due ingredienti, insomma, in pasti diversi puoi mangiare sia latte che carne, l’importante è di non mescolarli nello stesso pasto. Se uno quindi intende mangiarsi il challah, per dire, a colazione (e a meno che non intendesse farci un panino farcendola con della carne..??) non importa che non sia parve poiché il rischio di mescolanza non sussiste. In alternativa quindi
    [ma a me piace l’effetto briochioso di questa treccia quindi non lo farei, anche perché, modestamente, finché non siamo ebrei ortodossi – o non cuciniamo per loro ma tanto questo non lo potremmo fare lo stesso a prescindere che il nostro challah fosse parve o meno – possiamo anche fregarcene rispettosamente :-)] o si fa senza burro, o si usa un qualche surrogato di origine vegetale (tipo margarina ecc). Resta che è una questione pressoché inutile da porsi perché non avrebbe comunque senso intestardirsi a cucinare parve senza badare a usare anche ingredienti kosher :-)

  • Violetta ha detto:

    @ Sigrid, ti ringrazio ma io volevo sapere con correttezza cosa dice la tradizione ebraica al riguardo altrimenti tutti possiamo stravolgere le ricette come vogliamo, ma non sono più di tradizione. Penso anch’io comunque ci voglia una parte grassa, ma quale?
    Un saluto

  • Sigrid ha detto:

    @violetta: beh, c’è scritto, non so cos’altro possa dirti :-))) (se la domanda è se ‘filologicamente’ ci va il burro, non saprei, io ho fatto questa versione qui :-)) Se la domanda è invece se puoi fare senza, la vedo rischiosa, insomma, andrebbe sostituito per lo meno con un altro grasso altrimenti temo che il risultato venga… sgnucco? :)

  • Violetta ha detto:

    @ Sigrid sono interessata a questo pane ma devo sapere se il burro ci vuole o no? Puoi rispondere per favore visto che nella tua ricetta indichi 6 cucchiai di burro.
    Grazie

  • Talismano ha detto:

    :D la prima volta che l’ho mangiata ero ragazzino. Un’amica di famiglia, ebrea, ce la portava sempre a casa per il sabato. È buona, molto. Ma soprattutto è un pane ricco di significati…

  • Benny ha detto:

    Quanto alla cottura, dipende un po’ dal forno ma 40 minuti sono sicuramente troppi; in genere le mie challot son cotte in una ventina di minuti.

    Adoro la challah! :)

  • Benny ha detto:

    Per un kilo di farina occorre mezzo bicchiere di olio (bicchiere, per darti un’idea, è tipo quello piccolo della Nutella).
    Ovviamente nessuna ebrea userebbe mai il burro per fare la challà, perchè tipicamente di shabbat mangiamo carne ed è vietato mangiare carne e derivati del latte nello stesso pasto.

  • Gaia ha detto:

    Qualcuno potrebbe aiutarmi dicendomi quanto olio extravergine d’oliva devo mettere in questa ricetta al posto del burro? Sempre 6 cucchiai?

  • Viviana ha detto:

    Deve cuocere cosi tanto? Io di solito la lascio nel forno per non piu di 30 minuti. E niente burro…

  • Raffaella ha detto:

    io non l’ho mai fatto, ma questo pane sembra bellissimo!

  • Ester ha detto:

    ..e mi sembra anche un pò troppo cotto!

  • Roberta ha detto:

    Non c’e’ mai il burro, in modo che durante la cena di Shabbat si possa mangiare aventualmente anche la carne (non si puo’ mangiare carne e latte o derivati del latte durante lo stesso pasto). Per questo anche in alcuni dolci ebraici si mette l’olio. Ciao Roberta

  • elisabetta ha detto:

    Nemmeno io ho mai messo il burro nelle Challoth sempre e solo l’olio extra vergine e viene buonissimo. Ciao! Elisa

  • zorah ha detto:

    anch’io mai messo burro! solo margarina oppure olio d’oliva leggero, più saporito e meno ‘artificiale’.
    ciao!

  • Elena ha detto:

    Faccio la Challa da molto tempo e non ho mai messo il burro nell’impasto. Io, in particolare, seguo la ricetta di Claudia Roden Nel suo splendido libro “The book of Jewish food”.
    Ciao
    Elena

  • Pearl ha detto:

    La challah è un pane ebraico che si usa solo il venerdì sera…e non potendo mangiare anzi mischiare carne e latte…mi sembra molto strano che si possa usare il burro…
    Penso che possiamo sostituirlo con la margarina vegetale o il burro..tanto viene buono lo stesso..
    che ne dici? ;-)

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