Del Salento mi avevano contato meraviglie, bontà e bellezze. Beh, era tutto vero! Mai visti tanti ulivi, acqua di porto così limpida, mangiato verdure dal sapore così genuini ecc… Ecco una micro guidina molto informale di tre giorni nel Salento e delle rispettive cosette che mi è capitato di sgranocchiare, annusare e degustare in giro…
Ma cominciamo dal principio, dai concetti elementari, ovvero, il caffè in ghiaccio. A parte che è una gran bella invenzione specie nella stagione calde, sembra semplice ma è difficile da fare. Dopo lunghe indagini, abbiamo scoperto che: il caffè va zuccherato nella tazza, poi versato su dei cubetti di ghiaccio rigorosamente pieni (ché con quello cavi ci si ottiene una zuppetta istantanea). Del caffè in ghiaccio esiste anche una versione con latte di mandorla, nel peggior dei casi vi capiterà uno strato di sciroppo di mandorle sto il caffè. Da evitare quindi.
Già che ci siamo, vi presento l’amico inseparabile del caffè, all’ora della collazione: il pasticciotto. In fondo, questo dolcetto quasi mitico non è nient’altro che una barchetta di pasta frolla ripiena di crema pasticcera. Non male ma neanche da perderci la testa. Si trova davvero dovunque, mitico quello di Natali e per qualcun anche quello di Alvino. Io intanto direi: invece di seguire le pecore, andatavene e mangiateveli dove vi pare, almeno capirete la differenza tra un posto e l’altro.
a livello di pappa seria: due indirizzi di cui sono rimasta davvero entusiasta. Il primo sta nel centro storico di Otranto e si chiama Da Sergio, e, se le guide sono piuttosto positive a me viene voglia di usare superlativi: sarà che questi gamberi vivono, mangiano e respirano meglio nel mare di Otranto (rispetto ai cuginetti del Tirreno per es.) ma, davvero, avevano un sapore intenso, di mare, di sale, di genuinità che non ricordo di aver assaggiato da nessun altra parte prima. Preparazioni semplici e un antipasto che sembra una sfilata, cozze gratinate croccanti sopra e morbide dentro, gamberi squisiti e calamari teneri (vi era mai capitato di mangiare un calamaro alla griglia tenero??). Insomma, se vi capita, andataci!!!
Il secondo indirizzo che mi è piaciuto da morire si chiama le zie (nome ufficiale : Trattoria cucina casereccia ). Non si tratta affatto di cucina elaborata né di un luogo design. Anzi, sembra proprio che la trattoria l’abbiano messa dentro casa loro, in bonus le zie che si danno da fare nella cucina a vista (quando non vengono addirittura al tavolo a spiegare cosa cucinano e come e perché). Insomma, nessuna presunzione, e una buonissima cucina casereccia, schietta davvero! Di nuovo un antipasto piuttosto fornito, molto buone le pitulle, delle palline di pasta di pane farcite di olive nere, pomodori e capperi, poi fritte. Tra i primi abbiamo assaggiato la ciceri a tria una pasta coi ceci in cui una piccola parte di pasta è stata fritta mentre i ceci si sciolgono piacevolmente, un piatto da ricordare. Poi, lapignata di polpo (pignata sarebbe la terracotta in cui va cotto il polpo in salsa al pomodoro), e delle cicoriette selvatiche saltate in padella (che, mangiandole, potevi praticamente assaporare il luogo dove erano state raccolte J). Davvero un bel posto.
Velocemente, ancora due o tre cose che mi sono portata a casa… le sagne, la pasta tipica che sembra fatta di fettuccine arricciate (buone con ricotta dura e pomodoro); dei taralli (a me piacciono da morire quelli di barletta, non c’è niente da fare); confettura di cotogne e uvetta (metod artigianale, con zucchero di canna e senza conservanti!)di Infuso Natura; e i dolcetti di Natale (specie le paste frolle ripiene di marmellata di uva). Inoltre, dalla bottega Folk una collanina Terron Collection praticamente: un filo con mini- melanzane, peperoni, fagiolini, peperoncini e pomdori… da portare al collo! J
Da Sergio, corso Garibaldi 9, Otranto; 0836801408
Le Zie (Trattoria cucina casereccia), via cl. A, Costadura, 19, Lecce; 0832245178
Folk, corso Umberto I, Lecce
Alvino, piazza Sant’Oronzo30, Lecce; 0832247436
per i pasticciotti…il vengelo è ascalone a galatina
saluti
“Da Franco” a Leverano: ostriche imperiali (locali) e noci di mare CRUDE, e linguine ai ricci …
“Minuti Piaceri” ad Acaya: linguine ai ricci o all’astice…e buon appetito, per chi può andarci ;)
Tornata ora dal Salento, terra che da alcuni anni oramai mi ha adottata per il riposo estivo.
Non sono stata da Sergio, ma concordo con Paolo: la pizza alla Bella Idrusa è veramente speciale e per una nordica come me anche molto economica.
Se vi servono suggerimenti su trattorie, bar, aperitivi ecc. ho qualcosa in archivio.
Salve, concordo perfettamente col giudizio di Luca. Non so se sia stato peggio assaggiare parte degli antipastini che ti inviatano (obbligano) a prendere o quel magnifico piatto di linguine crude con ricci “sfuggenti”. Per non parlare poi della frenesia dei camerieri – alla faccia dello slow food!
Otranto è comunque bellissima. Consiglio a tutti la pizzeria Bella Idrusa, con prenotazione.
Sono stato da Sergio a provare quanto recensito su questo blog. Purtroppo le attese sono state eccessive e devo dare un giudizio estremamente negativo. Almeno per 3 motivi: 1) manca un menù e sinceramente mangiare quello che vuole il cameriere non è proprio il massimo soprattutto senza conoscere a priori il prezzo di ogni portata; 2) se nel “pescato della zona”, suggerito sempre dal cameriere, vi è anche il pescespada c’è qualcosa che non va perché credevo di stare sulle coste del Salento; 3) ho per la prima volta assaggiato (perché ovviamente rimandato indietro) un piatto di linguine ai ricci di mare talmente al dente da non riuscire ad arrotolarle con la forchetta. Dire che erano crude è dir poco!!! Perciò sconsiglio la visita a altri turisti al ristorante da Sergio consigliando sicuramente altre trattorie decisamente migliori.
Non si può parlare di pasticciotto e di paragoni se non si è mangiato quello di Ascalone,a Galatina dove il pasticciotto è nato. Il pasticciotto inizia da fuori, dall’odore che emana la pasticceria in strada quando li sforna, praticamente sempre, perchè il pasticciotto si ordina e poi si ritira appena sfornato…è inutile, non c’è paragone!!
A proposito di “Il Salento si mangia?” è un vero piacere che qualcuno abbia citato positivamente la mia azienda con la confettura di mele cotogne e uvetta. Ti invito a visitare il mio sito e a suggerirmi delle idee da mettere in evidenza.
Grazie di cuore!
Sergio
Appena conosciuta per caso e già stregato dal modo di fare cucina=piacere, scoprire che conosci il salento in un certo modo, diciamo come forse ho imparto a conoscerlo io curioso napoletano che da qualche anno per avventura ci lavora, approvo quasi tutto di Lecce, certamente Alvino per immagine e allure ma…. alcune cose sono a volte non proprio convincenti; Natale ha un buon gelato, ed è forse uno dei pochio che ancora ha fra i molti gusti il malaga che ormai non incontra più tanto. Termino con molti complimenti per il sito e le spigolature. Buona notte, tornerò.
Signori, parlando di “cucina salentina” non si può tralasciare di citare la famosa ricetta dei “pezzetti di carne di cavallo, stufati nella pignata di terracotta”, a mio avviso una delle maggiori prelibatezze della penisola salentina.
Complimenti per il sito e la fantasia…
parto domani. sarò li per 15 gg. Passerò anche al bb quello per il quale non si vuole fare pubblicità.
Colgo i suggerimenti per la pappa (cercherò di non farmi sfuggire niente).
Mah.. cosa dire dei banchetti di pesce fresco a s.maria al bagno (dopo gallipoli vesro taranto)
“Scapricciatiello” dove lo vogliamo lasciare?
CIAO
Brava, sei riuscita a cogliere in pochi giorni il senso di una terra ricca di tradizioni e di sapori.
Io che il salento ce l’ho nel sangue … oltre che nel cognome, aggiungerei alla lista dei tuoi suggerimenti un paio di cose imperdibili:
1) I rustici di Alvino
2) Il formaggio ricotta fresco da grattuggiare su pasta al pomodoro e basilico.
Si potrebbe continuare per ore … ad ogni modo se ci torni in salento fammi sapere, ti consiglio un B&B accogliente a 2 passi da Lecce (è della mia famiglia quindi non farò pubblicità qui).
un saluto e complimenti !
G.