La couque de Dinant

[Live from Belgium]

Non potevo proprio andarmene da qui senza presentarvi l’oggetto d’orgoglio nazionale che può vantare la città dove vivono i miei. Siamo a Dinant, cittadina sulla Mosa, vicino ala Francia, e l’oggetto al quale mi riferisco si chiama proprio Couque de Dinant (koek, in fiammingo, vuol dire ‘biscotto’, qua però siamo in Wallonia e si parla francese ma in qualche modo la parola sarà migrata). La legenda vuole che la couque sia stata creata nel quattordicesimo, nel momento in cui Carlo il Temerario invase la città. Insomma, erano tempi bui di conflitti e tanto ne han fatto che a un certo punto, a Dinant, non c’era più nulla da magna’. Così qualche genio ha messo insieme rimasugli di farina di frumento e di miele, stendendo questo impasto in una teglia di rame (in realtà sono degli specie di bassorilievi che da sempre si fanno da queste parti) e mettendo il tutto al forno.
Il risultato doveva sostituire il pane ma in realtà è un biscotto durisimo (da emergenza dentistica proprio, si sconsiglia di addentare la cosa, meglio spezzettarlo), che alla Maison Collard (rue Grande, nella foto), fanno dal 1774, usando tutt’ora stampi di legno secolari. Piccolo dettaglio buffo: in Calabria (verso Pizzo m sembra) c’è una cosa chiamata mostacciolo. E indovinate cos’è? Sisi, certo: un biscotto duro (un po’ meno di quello belga per fortuna) fato di farina e di miele!

11 Commenti

  • Elisabetta ha detto:

    …da poco ho scoperto il tuo blog ed è pieno di ricette e curiosità interessanti…e sono rimasta piacevolmente sorpresa nel trovare articoli della ‘mia’ Calabria…!!
    I mostaccioli si trovano da noi in tutte le fiere ed è tradizione comprarli in queste occasioni.
    Complimenti per il blog…aspetto con ansia il tuo prossimo libro che mi incuriosisce molto!

  • lorenzo ha detto:

    salve, ho vissuto e lavorato per parecchio tempo in belgio.le couque di Dinant sono fatte si di farina e miele ma molte volte(quasi sempre ) il miele viene sostituito per motivi economici da zucchero invertito, il quale cristallizza un pò di più e rende il prodotto più duro. questi tipi di biscotti sono presenti un pò ovunque nel sud italia e in special modo in sicilia e calabria. per chi interessato la ricetta è 1 Kg di farina tipo00 con 1 Kg di miele. si può aromatizzare eventualmente con cannella in polvere

  • Elisa ha detto:

    Ciao Sigrid,

    i mostaccioli sono dolci tipici di molte regioni italiane, soprattutto del centro e del sud: li ho trovati nel Lazio (famosi quelli di Gaeta), in Abruzzo, Campania, Calabria e Sicilia. Probabilmente, anche qui, sono nati per lo stesso motivo che hai detto tu: la fame! :)

    Baci, Elisa

  • Gracianne ha detto:

    C’est le gateau le plus dur que j’ai jamais rencontre sur mon chemin (je n’ai pas reussi a en manger), mais qu’est-ce que c’est joli!

  • Visciola ha detto:

    sono bellissimi.

  • Sigrid ha detto:

    Dipende: questi qua saranno in media un 15×30, ne esistono di più grandi, ma anche di più piccoli… :-)

  • Visciola ha detto:

    Ma quanto sono grossi questi Couques? Non riesco a capirlo dalla foto…

  • Salvatore ha detto:

    Mi fanno ancora male i denti per i mostaccioli calabresi di quest’estate…
    I roccocò, invece, sono molto più ricchi di ingredienti (e, diciamolo, pure più buoni!)

  • MarinaV ha detto:

    Quando ero bambina (oddio, ormai secoli fa!) mi ricordo che a Frascati facevano delle bambole di biscotto durisssssssimo, le dovevi succhiare e rosicchiare piano piano per mangiarle. Le fanno ancora?
    Molto belle queste couque, sembrano in effetti fatti con gli stampini degli speculaas.

  • Sigrid ha detto:

    Si eh??!! (poi dicono che in Belgio piove sempre: mi sono preso un piogerella leggera leggera nel giro di 10 giorni)
    Dunque: a Dinant si trovano molto facilmente gli stampi di rame, che però in genere si appendono al muro e non per cuocere i biscotti. Gli stampi di legno devo dire che non li ho mai visti in vendita. Esistono però stampi simili, sempre di legno ma più piccoli, che vengono usati per cuocere gli speculoos: ne ho visti da ‘Dille & Camille’, il mio negozio preferito di aggeggi culinari (Ile Louise, Bruxelles, quasi accanto alla Cremerie de la vache, cfr qche post addietro)
    ps: devo dire che le susumelle che ho asaggiato io erano piuttosto morbide.. i roccoco invece… :-))

  • rosa maria ha detto:

    ci sono dicversi biscotti farina e miele, per esempio i sosamelli napoletani; biscotti antichi, tutti. e tutti belli tosti. bisogna aspettare qualche giorno, perchè cedano un po’.

    stampi bellissimi. non ce ne sono in giro, a dinant, da portarsi a casa?

    PS: complessivamente attraente, questo giro belga.

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