Non so se ve l’ho mai detto ma io in fondo sono S.I. (Sicilian Inside) più che altro per aver passato 6 mesi a Palermo, un periodo che è stato davvero ricco di esperienze gastronomiche (ovviamente!). Così quando, frugando fra gli scaffali di Castroni, mi sono imbattuto in un pacchetto di farina di ceci non ci ho pensato due volte. Panelle! A me piacevano da morire quelle vendute, nel panino al sesamo, da due vecchietti sotto casa mia, sul mercato del Ballarò, unte a voltontà e cosparse di sale. Micidiali ma buonissime :-)
farina di ceci 200g
acqua 5dl
prezzemolo tritato 2 cucchiai
sale
olio per friggere
Scioglere la farina nell’acqua e mettere l’insieme sul fuoco, mescolando di continuo per evitare i grumi. Portare a ebollizione e far cuocere fino a quando il composto avrà una consistenza cremosa (da polenta quasi). Spegnere, aggiungere il prezzemolo finemente tritato e versare l’impasto su un foglio di carta aluminio, stendendola con una spatola in uno strato spesso al massimo mezzo cm. Far raffreddare completamente poi ritagliare dei rettangolini. Scaldare l’olio e farci friggere le panelle finché siando dorate. Far sgocciolare su della carta da cucina. Cospargere di sale e servire come stuzzichini o farci un panino con del pane al sesamo.
ho provato a fare le panelle ma durante la frittura si sfaldano in mille pezzettini in pratica non si vedono più AIUTOOOOOOOOO IN COSA HO SBAGLIATO
ciao sigrid.. vecchio post questo, ammetto di non essermi andata a leggere tutti i commenti precedenti, male che va non succede nulla spero ;)
volevo segnalarti che a questo link :http://www.cantinenicosia.it/TerritorioRicette.aspx?ID=14 c’è la stessa tua bella foto di pane e panelle che apre il post..
tutto qua
ah.. la ricetta ovviamente la dovrò provare. le ho mangiate una sola volta le panelle in una pizzeria, e chissà perchè ancora non le ho cucinate.. devo rimediare!
ciao
nonostante sia un post del 2005 , mi permetto, da palermitana, una aggiunta segreta..
prova, nell’impasto, a mettere qualche semino di finocchietto..
credimi, il profumo ed il sapore diventano strabilianti..
molti, ancora, qui, nelle vecchie “putie di panelle e crocchè” sno soliti metterli..
ne vale la pena..
valentina
buonissssssime… ho mangiato quelle di Trapani.
qualcuno può aiutarmi? dove posso trovare a napoli la farina di ceci?
molto molto simili alle panizze liguri e alle panisse provenzali… sempre squisitissime :P
Ciao esperti di panelle!
ogni volta che provo a fare questo delizioso cibo di terra nostra sento le voci dei miei avi siculi bestemmiare…
seguo tutta la procedura, ma una volta che belle pronte e affettate le friggo cominciano a sfaldarsi e le mie amate panelle quasi si disperdono nella padella!
qualcuno saprebbe dirmi dove sbaglio?
graaaaaazie!
Ciao “cavoletto”! Mi togli una curiosità? Acqua calda o acqua fredda? Perché la prima volta ho usato l’acqua calda e mi sono venuti mooolto meglio. Con l’acqua fredda ho praticamente buttato il tutto. Solo un caso? Aspetto news!
Auguri di buon anno!
Io non ho resistito e le ho provate ieri sera, direi che hanno avuto successo :-D
L’unica cosa è che aggiungerei anche io il sale all’acqua (per non rischiare il troppo sale/poco sale della salatura esterna…).
Era la prima volta ma, piccole cose a parte (versare rapidamente o si condensa subito) mi sono sembrate relativamente facili. (.. uhmm… probabilmente perché a 1.500 km dagli originali nn si possono fare paragoni!!!)
grazie per lo spunto
(
Hi Zsofi!! (so you’re in Brussels are you!?) Sorry about the translation button, I thought anyone wasn’t actually using it :-)) This means I’ll put it back!!
Although I don’t speak any Italian,
I keep returning four the great pictures. I just realized that the translation botton disappeared,it was sometimes funny but not that bad..Anyway, I added you to my favorites if you don’t mind! I’m a Hungarian blogging from Brussels
Ciao, Zsofi
Ricetta della nonna: 1 kg di farina, 1,5 l di acqua salata (alla mia domanda “quanto sale?” mia nonna ha risposto: l’assaggi e dici “com’è di sale? buona è di sale”..credo sia l’equivalente di q.b.). Sul fuoco bassissimo mettere la pentola con l’acqua e versare a poco a poco la farina senza mai smettere di mescolare. Quando avrà raggiunto la sua densità versarla in una teglia umida ma non bagnata (sempre indicazioni della nonna). Lasciare indurire. Tagliare in panetti, tagliare i panetti in fettine (di solito a trapani le facciamo un po’ più sottili rispetto a palermo) e friggere. Il prezzemolo qualcuno ce lo mette qualcun’altro no. Molti le spolverano di pepe alla fine. Se scopro come si fanno con l’aglio ti faccio sapere. :)
Sigrid, mi hai fatto venire fame :))))
Brava Sigrid! Il mio 50% palermitano si sta commuovendo! Peraltro, le panelle sono tipiche di PA e non si trovano purtroppo in tutti i ristoranti siciliani…a quando la ricetta delle brioches con il gelato? O di una bella granita alle mandorle?
Commossa ringrazio dal Brabante…;-)
Piedozzino:
… quindi ho rischiato grosso?? ;)))
Ma tu come le fai invece??
Gnum,gnum!!!Ops Gnam Gnam..Che prelibatezza!!!
S.I. io nel sangue ho 25% di sicilia!!La nonna materna…
Proverò a prepararle come stuzzichino/aperitivo per la cena di natale..
Baci
S ;-)
uhhh quanto hai rischiato! Noi siciliani siamo gelosissimi delle nostre ricette (beh, un po’ di tutto quello che ci riguarda). Comunque appena vista la foto ho capito che mi potevi rilassare. Io la ricetta la faccio in maniera lievemente diversa, ma la tua va benissimo. Una mia amica faceva le panelle all’aglio, mai capito come, ma erano buonissime…
je vais me mettre à l’italien, je ne vois plus que ça …
Ahaha, un bel cavoletto fiammingo con l’animo terrone :)
Ovviamente scherzo, ho molti amici siciliani, bella gente…adoro la Sicilia, i piatti tipici sono qualcosa di straordinario e i vini tra i miei preferiti…mi mancavano le panelle, pero’ :)
Baci, E.