Cannaricoli

Oggi, piccolo laboratorio illustrato di pasticceria natalizia calabrese.. (eh si, ci ho preso gusto a spiegarvi le cose per filo e per segno). In realtà, queste cosette non le ho cucinato io ma la mia suocera Ermelinda, io stavo lì in qualità di osservatrice volontaria, con magari la mezza idea di tramandare anch’io un giorno questi gnocchi di pasta al vino fritti e passati nel mosto cotto

Come per ogni ricetta casalinga che si rispetta, le indicazioni delle quantità sono alquanto vaghe: qui, per un chilo di farina versata a fontana, si misurano due mestoli di olio e 4 mestoli di vino rosso e si scaldano a fuoco basso in un pentolino prima di versarli sulla farina. Mescolare poi impastare (se l’impasto è troppo secco, aggiungere un po’ di miscuglio olio/vino, se è troppo liquido aggiungere un po’ di farina).

Staccare dei pezzi dall’impasto e rotolarli in modo da formare delle salsicce di 2cm di diametro. Staccarne dei pezzi di 3 cm e passare ognuno di questi su un cestino di vimino premendo bene, formando così uno gnocco concavo.

Scaldare l’olio per friggere e buttarci gli gnocchi, faccendoli friggere per 4-5 minuti finché siano dorati. Far scolare su della carta da cucina e far raffreddare completamente. Versare del mosto cotto (qui però si tratta di avere un amico che ha l’uva e fa il vino, sennò… non saprei come rimediarlo!!) in un pentolino, scaldare a fuoco basso e passarci i cannaricoli pochi per volta, per 1 minuto, girando bene in modo che tutta la superficie dei dolcetti venga ricoperta di mosto cotto. Scolare, lasciar asciugare e sistemare i cannaricoli in pirottini di carta.

22 Commenti

  • Sigrid ha detto:

    Ilaura: sono anche i miei dolcetti natalizi prefetiti, di gran gran lungo prima di tutti gli altri ;.) Ed è veramente buffo che a Morano abbiano già un’altro nome che questi qui vengono da Cassano… ;-)
    ps. quest’estate però ho trovato, in una gastronomia a Cosenza, il mosto imbottigliato! (sta qui in dispensa che aspetta… :-))

  • Ilaura ha detto:

    PS: Per la cronaca, nella versione un po’ meno tradizionale, ma che salva la ricetta per chi non ha amici che producono vino, il mosto può essere sostituito con il miele (meglio se d’acacia)
    Certo, non sarà lo stesso, ma mantengono ugualmente una loro dignità!!
    :)

  • Ilaura ha detto:

    Impressionante!!!
    I cannarituli (dalle mie parti, Morano Calabro, Cosenza, si mette la t al posto della c…!!)sono IN ASSOLUTO il mio dolce preferito delle feste natalizie!!
    Giuro che se avessi scommesso sulla presenza di questa ricetta in questo blog, avrei perso…!
    Grande Sigrid!! Grande davvero!

  • Maria ha detto:

    Sono sposata con un calabrese della provincia di CZ desidera tanto mangiare dei biscotti che faceva la sua mamma chiamati “muriniedi”o “murinielli” è possibile avere da qualche gentile persona la ricetta? Grazie mille e buone feste a tutti!

  • Graziella Nupieri Silva ha detto:

    Mamma Mia!!! Ho scritto il mio nome sbagliato!! Vedi sopra!!!

  • Graziella Nuieri silva ha detto:

    Mi fa meraviglia come si pou trovare tutto in rete!! La mia nonna li faceva, adesso continuano a fargli le mie zie!! Io volevo chiedere la ricetta alla mia Zia e prima di farlo, ho deciso cercare in rete!! Questi sono uguali a come li fa la mia famiglia, tutti provenienti da Cassano allo Ionio. Adesso tutti noi abitiamo a NY da molto tempo. Ci rimangono alcuni zii e cugini in Calabria!!! Dobbiamo mantenere le nostre tradizioni!!! Grazie!!!!

  • ninni ha detto:

    hay ciao
    volevo dire ad anonymus che i crustula erano dei biscotti della vecchia roma a base d’orzo e grano…. magari il nome è stato poi “usurpato” per indicare qualche altro dolce…. :)
    cmq bellissima ricetta!!!
    da provare ad ottobre col mosto

  • rosalba ha detto:

    finalmente ho la ricetta dei buonissimi crustuli!

    mia mamma li faceva sempre per le feste ora non c’è più e ho tanta nostalgia….li farò pensando a lei.
    grazie è un’idea dolcissima

  • san bernardo ha detto:

    A Fiume , (nei secoli scorsi…) chiamavano ‘ crostoli ‘ quelle preparazioni che in Emilia chiamano – se non vado errato – sfrappole e in Toscana ‘ cenci ‘ . Ma questi sono fritti nell’olio e non bolliti . Comunque grazie Sigrid , è un’idea da copiare .

  • aracoco ha detto:

    Sigrid, prossima settimana proverò la variante della signora Ermelinda.
    Io in genere metto in parti uguali vino ed olio…
    A me i cannaricoli, che noi chiamiamo “TURDILLI”(perchè mia madre è di Cosenza)piacciono moltissimo, se ti va passa dal mio blog e vai vedere la mia versione.
    Ti farò sapere, grazie!!

  • Anonymous ha detto:

    grazie .li faceva la mia mamma che purtroppo nn c’è più e volendoli fare nn ricordavo le dosi. Ora per natale li farò certamente e sarà come se la mia mamma fosse ancora con noi
    un saluto da Mara di busto Arsizio

  • Bruno ha detto:

    Scuasatemi pero non ho mai scritto in italiano. Sono nato a Buenos Aires, pero mia madre e calabrese (Roseto Capo Spulico) e mia nonna faceva i “cannaricue”. Non gli aveva mangiati da un pezzo d’anni! 25 anni fa… adesso abito negli Stati Uniti, e sto cercando le vecchie ricette tradizionali calabrese. Tante grazie, mi sono messo a piangere!!!

  • Anonymous ha detto:

    dalle parti di crotone li chiamano crustuli e le uniche due differenze sono il liquore o l’essenza di anice da mettere insieme agli altri ingredienti nell’impasto e inzupparli nel miele subito dopo averli fritti, così, per renderli più leggeri… ;-)

    Marina

  • Sigrid ha detto:

    Crustuli?? Davvero??? Strano, che anche questa ricetta viene dalla parte ionica (cassano allo iono, CS), chissà, forse si mutano in crustuli più a sud??? ;-)

  • Anonymous ha detto:

    oddio i crustuli!

    dalla parte ionica della calabria si chiamano così, non avrei mai pensato di trovare la ricetta in rete!

    il nome “strano” lo si deve ad una citazione negli “Idilli” del poeta Teocrito che li chiama appunto, con il nome di “crustula”.

    una vera bontà.

    (bellissimo blog, complimenti. Fra il tuo e quello di fiordizucca (dal quale ho trovato questo link) i miei commensali si leccano anche le dita!)

    Marina

  • mara ha detto:

    Li conoscevo come “turdilli” ma con il vino bianco…

  • Sigrid ha detto:

    Lo: dai quelle cosette di carta con i bordi piegati che contengono i dolcetti (vedi prima foto), da comprare ala metro, in confezioni di 2000 pezzi (cosi mi serviranno per i cannaricoli dei prossimi 25 anni :-)))

  • Anonymous ha detto:

    Pirottini di carta…eh?
    Uhmmm….Va bene.
    Pirottini…pirottini…ehmmm…dove li ho messi?
    Aspetta…Boh…

    (Ehi, psssst…ma cosa sono i pirottini???? Non dire a nessuno che non so cosa sono :-)))

    L.d.P.

  • Francesca ha detto:

    Complimenti a tua suocera, veder fare questi cannaricoli come tradiozne vuole è veramente bello!
    Grazie e auguri:)

  • Gourmet ha detto:

    Meraviglia, Sigrid!!
    La mia nonna faceva le cartellate al vino cotto e al miele..gli assomigliano molto!!
    Che nostalgia….
    Bacionissimi!!!
    ;-)
    P.s. Ma allora ciccio ci aspetta??
    Lo convinciamo a fare qs BBQ??

  • danielad ha detto:

    Che dire? Stupendi :)))

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