I racconti del vino

Regali di Natale in ritardo? Ecco una cosetta che piacerà agli amanti di succo d’uva fermentato… I racconti del vino sono esattamente quindici storie per quindici grandi bottiglie, o quando la strada di una winewriterChandra Kurt – incrocia, per caso o per fatalità, quella di personaggi quasi sempre da romanzo e, accessoriamente (ma mica tanto), quella di una grande bottiglia/annata. Vi dirò che a me il vino piace così, quando è incontro, frammento di vita. E pure l’autore di vino/cibo mi piace così, quando è capace di cogliere il momento, il gesto, la parola che da soli riescono a far rivivere l’attimo tutt’intero.
E quindi 15 momenti quasi metafisici, letterari anche se narrativi – cioè lunghi – lo potevano essere un po’ di più (in fondo la materia c’era). Fra i miei preferiti ci sono, decisamente, il racconto del Pinot Davaz ’99 stappato con il vecchietto incontrato al cimitero, che faceva compagnia alla moglie riposando lì (Amore, questo vino ti sarebbe piaciuto. Sa di fragole e di cioccolata svizzera, anche se viene il sospetto che quella descrizione sia stata proprio la Kurt a suggerirgliela al vecchietto), e quello in cui l’autrice narra la sua esperienza da venditrice nell’enoteca di un amico, alle prese con dei clienti per lo meno originali (o semplicemente non proprio intenditori quindi forse clienti del tutto normali) :
– ho bevuto questa settimana con i colleghi di lavoro uno di questi super italiani, un toscano (…) iniziava per T… Ah, Triganello! Ce l’ha?
– Vuol dire “Tignanello”
– No, Triganello, quello eccezionale…
– Beh, di Triganello non ce n’è, però il Tignanello ce l’abbiamo, e sono sicura che….
– No allora prendo qualcos’altro.
Nonostante la Kurz a momenti tenda a sbandierare le amicizie vinicole e che si sospetti a tratti una personale tendenza all’etilismo, un libro divertente, con spunti quasi poetici, un bel modo per intarsiare la vita di vino e viceversa.

I racconti del vino di Chandra Kurt, Aliberti editore, 14 euro

1 Commento

  • Fiorenzo ha detto:

    Carina la cosa dei clienti normali.
    Tipo questo.
    [enotecaro]:”…questo rosso e’ un uvaggio, sangiovese toscano e cabernet…”
    [cliente]:”mii, a chisto nun lo vogghio”
    [enotecaro]: “ehm, perche’…”
    [cliente]: “mii, cia’ appena detto che e’ uvaccia!”

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