Allora dicevamo che dopo il risotto del giorno prima, mi rimaneva mezza verza al frigo e poca voglia di fare la spesa… E quindi, della serie cavoletto vi cucina gli avanzi, eccoviqua una piccola quiche poco convenzionale (a cominciare dal fatto che non abbia usato la pasta brisée ma la pasta sfoglia – e, colmo dell’eresia: in rotolo già pronto! :-)
verza mezza
mele (piccole) 2
cipolla 1
scamorza affumicata 100g
pasta sfoglia 1 rotolo
uova 2
panna 3dl
aceto di mele 2 cucchiai
Sbucciare la cipolla, tagliarla a listarelle e farla appassire in padella con 3 cucchiai di olio d’oliva. Aggiungere la verza tagliata a strisce e le mele, sbucciate e tagliate a dadi. Coprire e far cuocere per una decina di minuti. Sfumare con l’aceto, aggiustare il condimento e spegnere. Rivestire una teglia da forno (o più teglie monoporzione) con la pasta sfoglia. Lavorare le uova con la panna, salare e pepare. Versare la verza con le mele sulla pasta sfoglia, aggiungere la scamorza tagliata a dadini e versare infine il miscuglio panna/uova. Infornare il tutto a 180° per circa mezz’ora. Sfornare quando il ripieno è ben rappreso e dorato, lasciar intiepidire prima di servire.
L’ho preparata questa sera a cena, per il mio ragazzo: è piaciuta tantissimo, grazie :)
A distanza di cinque anni dalla pubblicazione di questa ricetta, ieri ci sono arrivata anch’io a realizzarla. Semplicemente stupenda, mi è venuta una quiche un po’ insolita, un po’ agro-dolce e con una nota di affumicato pronunciato al punto giusto. Ricettina geniale, Sigrid, che grazie ai tuoi insegnamenti, ho realizzato con la pate à quiche di Felder, of course ;-)
Non mi fate cadere un mito: la parmigiana di mia madre e quella di tutte le massaie napoletane e campane… Vi prego. Cenzì non ti curar di loro ma guarda e passa…
Comunque in tutta napoli e la campania ce ne sono di varianti: la ricetta di ma mère per esempio prevede l’uovo a crudo per legare uno strato all’altro il tortino di melenzane ricoperto di sugo ragu napoletano e fior di latte (più asciutto della mozzarella) con folgioline di basilico fresco…mhhhhhh che bontà. Invece nella provincia tra napoli e salerno le melenzane sono ricoperte di uovo infarinate e fritte e poi utilizzate per fare il tortino. Vedo che l’uovo si fa sodo se si scende più giù nella penisola, Benedetta! Ciao cenzina,brava sempre!
per Elisa:
sull’origine medioevale, faccio un’affermazione, riferendola a una fonte: Scully. Parmigiana, secondo costui (sembrerebbe, come dicevo, autore accreditato), è un tipo di piatto da lui rintracciato nei diversi testi di cucina medioevale europea da lui studiati. Non si tratterebbe così di un’ipotesi o di una leggenda, ma di una precisa documentazione. E’ un tipo di piatto, chiamato proprio parmigiana, composto di strati fritti e diffuso, nel medioevo, in tutta Europa.
Sul rapporto melanzana-cultura islamica, pure faccio un’affermazione, sempre sulla base di un testo – che però non ho citato; lo faccio ora, tanto è a portata di mano: Italia a tavola, di massimo Alberini e Giorgio Mistretta. Conosci forse Alberini: anche lui, è affidabile. Il piccolo libro è veramente interessante per la ricchezza di notizie storiche e per l’ampia evocazione ragionata di piatti di tutta Italia; credo però che sia oggi introvabile, se non in qualche biblioteca. Il testo dice dei rapporti tra melanzana e mondo arabo-mussulmano, dimostrati dall’area geografica di diffusione nella storia, quindi dei rapporti tra il nostro meridione, il nord Africa e la Mesopotamia. Aggiungo qui che si dice anche che la cucina ebraica, per i noti rapporti tra mussulmani ed ebrei, ha ricette di melanzane.
Come “campioni” della melanzana, in Italia, indica parmigiana e caponata, e assegna la prima al meridione tutto senza prevalenza di nessuna regione, la seconda, come sappiamo, soprattutto alla Sicilia.
Sull’apporto islamico alla parmigiana così come la conosciamo oggi, faccio invece un’ipotesi, mia. Ma dopo queste premesse, non è che sia così creativa. Potremmo aggiungere un’ipotesi sulla mediazione ebraica.
Sigrid: in effetti, dopo aver letto il tuo appunto, ho trovato fonti che sostengono l’origine indiana della melanzana, ma ce ne sono tantissime che la fanno risalire al Nuovo Mondo…saranno sbagliate. :)
Ho cmq trovato una ricetta dal nome “Parmigiana alla siciliana”, quindi l’esclusivita’ di Napoli la cancelliamo. ;)
Rosa Maria: ho letto attentamente, invece. Avevo capito dal tuo racconto che la parmigiana indicasse piatti di cibi fritti e stratificati diversi dalle melanzane; mi domandavo come mai giungessi tu alla conclusione certa di un’origine medievale e musulmana. Era solo per argomentare, in modo pacato, spero; fra l’altro adoro le leggende perche’ un fondo di verita’ lo hanno sempre, misto a tanta magia.
Un caro saluto.
gentile elisa, lettura disattenta.
la parmigiana medioevale non ha melanzane, ma pesci o carni a strati, fritti. questo ce lo dice uno storico delle letteratura (le fonti su cui si basa non sono scritte in lingue comprensibili a non specialisti) che si è particolarmente dedicato a testi di cucina medioevale, e che lavora in una università candese.
come dicevo, si chiama terence scully, e trovi facilemnte suoi dati su web.
finora non è stato sconfermato, quindi credo a ciò che dice e non lo considero leggenda, a meno di non attrezzarmi per andare a spulciare io i documenti.
quanto all’origine mussulmana delle melenzane in territorio italiano, l’opinione è di uno storico della gastronomia assai interessante; la notizia è rintracciabile in un bel libretto pubblicato anni fa dal Touring, di cui ora non ricordo gli estremi, che per altro posso rintracciare.
infine, l’ipotesi che la parmigiana di melanzane sia in rapporto con la cultura mussulmana è mia, ma a questo punto è perfino scontata.
quanto a terence scully, non nomina nemmeno la parmigiana di melanzane, uscendo questa dall’orbita dei suoi interessi.
Uhps, Elisa: mi dispiace ma le melanzane non vengono mica dalle Americhe, vengono delle Indie quelle vere e sono arrivate in mediterraneo tramite gli arabi attorno al primo milennio (secolo più secolo meno, non ricordo esattamente). Quindi c’erano, e prima dei pomodori (che poi venissero considerate malsane e capaci di indurre la follia è un’altra storia). Cmq, credo Rosa Maria si riferisse più che altro alla forma a strati (a prescindere degli ingredienti) e in quanto tale perché no?
Per Rosa Maria: premetto che non conosco l’origine della parmigiana in quanto, come giustamente detto da Sigrid, si vive d’altro e non voglio nemmeno iniziare un altro thread, ma la tua fonte sembra avere il sapore della leggenda e le tue sembrano essere solo supposizioni.
A rigor di logica, se pensiamo che le melanzane sono state importate in Italia dopo la scoperta dell’America, dubito che il piatto possa risalire al Medioevo; inoltre, le melanzane le troviamo in tutta Italia, non solo dove sono passati islamici e musulmani…proprio grazie a Cristoforo Colombo.
Ciao :)
credo di poter sconfermare che ci sia una versione doc della parmigiana, e perfino che essa sia italiana.
tempo fa mi divertì assai scoprire, in un libro di storia della gastronomia dedicato al mondo medioevale, autore Terence Scully – se vorrete le indicazioni bibliografiche precise, ve le posso dare – che con il nome parmigiana si indicava tutta un’ampia famiglia di torte, per lo più con crosta di pasta, farcite con strati di componenti fritte, sia di pesce che di carne. Meno importanti le verdure, che come si sa, all’epoca erano considerate cibo povero e non al centro dell’attenzione nei ricettari tramandati.
Si tratta così di un tipo di torta medioevale, probabilmente il tipo più ricco, caratterizzato da strati di di cibo vario e fritto. L’Autore non ha trovato indizi sull’origine del piatto, che era ampiamente diffuso in tutta Europa, come d’uso del resto nella cucina di corte, che senz’altro era internazionale.
Da quando ho acquisito la notizia, mi diverto a fare parmigiane di tutti i tipi, per esempio con l’anguilla e i porri.
Non c’è notizia, nel testo evocato, di come tale piatto sopravviva in Italia, così caratterizzato dalle melanzane. Suppongo ci siano di mezzo gli arabi e la cultura islamica. Senza di loro, niente melanzane. Guardate la distribuzione geografica, in Italia, delle melanzane, e vedrete che siamo sempre in zone dove sono passati.
Quindi è un piatto medioevale, islamico, italiano.
Trovo sempre riposante, interessante, divertente, vedere la relatività delle ortodossie.
un saluto a tutte le persone garbate.
Giorgia:
Sinceramente? Son contenta che qualcuno di non direttamente implicata in questa triste litigata dica la sua, e in modo alquanto equilibrato! Del resto, infatti, son daccordissima, vada per le ali di pipistrello :-))
Aude:
Mais comment cela serait-il donc? Tu as pris service en tant que fromagère?? (c’est vrai que j’avais déjà vaguement compris en parlant de l’aligot…) Raccontes!!???
tu m’as donné envie de scamorza, c’est malin ! on n’en vend jamais dans ma boutique. Il va falloir que j’aille à l’autre bout de la ville dans une boutique italienne ! bises.
Scusate ma sono giorni che leggo questi commenti senza scrivere nulla e cercando di capire..ma proprio non ci riesco!! Se volessimo essere precisi precisi si potrebbe dire che di ogni ricetta regionale italiana(ma anche di qualunque preparazione gastronomica mondiale) ci sono mille e più varianti!!Ogni famiglia o cuoco o paese ha una ricetta che chiama “l’Originale”!! e allora? Io sono nata in Friuli, da madre veneta e padre siciliano e ho mangiato muset e brovada (piatto friulano per eccellenza)in 6 o 7 maniere diverse..e sarde in saor venete con e senza uva passa e pinoli, pignuccate e torroni di sesamo siciliani con aggiunta o meno di ingredienti vari!! Non voglio assolutamente fare l’avvocato di Sigrid, sono biologa marina e non è il mio mestiere; ma trovo che attaccarsi così all’autenticità o meno di una ricetta sia davvero da persona piccina piccina. Inoltre è terribilmente maleducato e saccente far notare ad una persona non di lingua madre i suoi errori grammaticali. Per finire credo che preparare da mangiare per qualcuno sia un’atto di estremo amore e che quindi se nella parmigiana (che mia nonna catanese ma originaria del ragusano prepara in modo spettacolare)ci voglio mettere anche i fichi secchi o ali di pipistrello sono affari miei e dei miei commensali!! Non si discute su come è preparato un piatto. Se è fatto con amore è delizioso anche un toast!! Almeno così la vedo io.. Ora vai con gli insulti, cara Lucia.. e se posso, un consiglio da donna a donna: dì a tuo marito che si occupi un po’ più di te, così eviti di frequentare blog che ti e gli fanno venire da vomitare, ok?
Grazie per lo spazio..
Giorgia
cenzy : per fortuna sei una che accetta le critiche !
un corso di lingua francese ? da quale pulpito ! io ti consiglierei un corso accelerato di italiano -e d’inglese- e poi sul tuo petit brocoli parli di guanciale ( la parola é in italiano ) ma nella foto sembra pancetta
la parmigiana si fa in tutta italia non da napoli alla sicilia , ma l’origine é campana e le uova sono una variante di calabria e puglia , anzi di lecce , che é tutta n’antra storia : lì , si sa , vanno sul pesante con i condimenti
Siccome sostieni che ti documenti , non dare notizie sbagliate su come e dove si fa la parmigiana o un piatto italiano perché io non mi permetto di dirti come si fa la carbonnades à la flamande
e non preoccuparti per il mio stomaco , c’ha ragggggione adeleluccia tua !!
au revoire ciccia e ciaociao a tutte le avvocatesse
Anche per me ci sono ricette in questo blog che ho adorato ed altre che non mi sognerei di provare…credo sia normale. Sono abbastanza intransigente sulla tipicita’ di alcuni piatti italiani, quelli piu’ famosi, di cui non mi sogno di cambiare, se si tratta di un primo, nemmeno il formato della pasta rispetto all’originale. Da buona romana la matriciana e` uno dei miei piatti preferiti, dicono che al comune di Amatrice sia depositata la ricetta originale, eppure l’uso dell’aceto balsamico mi incuriosisce, anche se da tempo dovrei provare, magari il “tradizionale” di Modena che e` cosa diversa rispetto a quello che costa pochi euro.
Tempo fa ho lasciato un commento sul “broccoletto” in cui anche io storcevo il naso per la presenza delle uova sode nella parmigiana; al sud, non ricordo se Calabria o Sicilia, l’ho mangiata con l’aggiunta di prosciutto cotto e formaggio e non mi era piaciuta…amo troppo quella che fa mia madre :)) ma gli esperimenti in cucina non sono un reato, no? ;)
sono mesi che leggo questo blog… quando mi piace una ricetta me lascrivo per farla al più presto..quando non mi piace o non sono d’accordo, cambio pagina….
percorrendo l’italia da nord a sud..si trovano tante picole differenze anche nelle ricette più famose…. ognuno nel suo blog si scrive le ricette che gli pare……un pò meno di acidità..su…….
(Ciao Adeluccia!! ;-)
@Lucia
Ed eccociqua n’artra vorta per la dosi di velleno quotidiano, prima di sfogarmi però, due precisioni:
– la ricetta dell’amatriciana proposta sul petit brocoli non contiene pancetta bensì guanciale (suggerirei un corso accelerato di francese). Inoltre mi chiedo qual’è il problema nel fatto che la ricetta sia copiata (da Troiani poi, che è notoriamente uno che non sa cosa fa e che di cucina romana non se ne intende, n’est-ce pas?), visto che mai da nessuna parte ho sostenuto di proporre esclusivamente ricette di mia invenzione. Anzì, trovo che nel cercare di eseguire cose che per un motivo o un altro siano piacciuti è un modo molto interessante per imparare. Comunque.
– la parmigiana che dici, in primis non è asolutamente l’apanaggio di Napoli, dato che si fa da Napoli fino in Sicilia. Io l’ho mangiata a Lecce con le uova soda e anche mia suocera calabrese fa così (e inoltre sempre nel sudetto post ho anche precisato che era la primissima volta che ci aggiungevo le uova soda – insomma per stare a glosare forse bisognerebbe prima leggere). Ora ovviamente protesterai sostenendo che tuo marito è il discendente di una celebre linea di scalchi esperti di parmigiana. E me ne rallegro.
Ma passiamo alle cose serie: non si vive solo di elogi e di parmigiana, ma di arsenico se permetti ne faccio volontieri a meno. Capisco che vuoi far rendere la tua cara pagata alice, ma se permetti ti consiglierei di visitare siti che apprezzi e che t’interessano, piuttosto che di farti venire, oltre alla nausea, un’ulcera per ecessiva frequentazione cavolettiana. Del resto certo per me puoi andare dove ti pare, ma in questo i blog sono come le case private: i visitatori maleducati è bene che rimangano fuori.
mi sa che hai dei problemi. seri.
adele
– monica , scusa ma invidia de che ? di una amatriciana colla pancetta e il balsamico copiata o di una parmigiana colle uova ? ecco perché sono finte e i francofoni non possono conoscere le vere versioni , forse nemmeno tu
mio marito é Napoletano e ha dato di stomaco appena ha visto la foto della parmigiana colle uova
– monica hai una carriera come avvocato ma non come cuoca
ps in italiano si dice ‘autenticarsi’ : noto che a te il Cavoletto non ha fatto questioni , le adulazioni sono ammesse !!!
– avvocatessa adele , nemmeno tu sei ‘autentificata’ , vai su blogger con monica che vi prendono le impronte digitali: a te cosa importa ? pago un canone alla telecom e visito i siti che voglio e non preoccuparti : le risate me le faccio osservando i ragionamenti stupidi delle persone che scrivono
ciao , vado ad adulare qualcuno che offre un buon piatto
Lucia
cara maria lucia,
davvero non capisco il tuo spirito critico. Se il blog di sigrid non ti garba puoi anche non visitarlo. Sono una sua amica e penso di conoscerla abbastanza bene, è capace di ascoltare e di accettare critiche, ma a patto che siano intelligenti.Di solito chi ha qualcosa da obiettare ogni tanto sa anche proporre, mi sembra che tu questo non lo faccia. Cerca di sorridere un po’ di più.
adele
Se penso che in un blog di cucina (il massimo della goduria dei sensi) si debbano usare misure drastiche mi vien da piangere!
Se fossero tutti rilassati come te ci sarebbero meno problemi ( o forse è questo che fa tanta invidia alla gente????)
Grazie mille per la spiegazione dei ravioli!
A presto
Monica
Monica,
Figurati, non sei mica responsabile dei chiuriti (come direbbe mio marito calabrese :-) di alcuni…
Comunque: i ravioli che hai visto sono di porcini e tartufo con salsa di castagne. In sostanza sono abbastanza simili a quelli serviti con le vongole, tempo fa (cfr indice delle ricette), la salsina invece era stata fatta al volo con una puré non zuccherata di castagne, latte e rosmarino.
ps: per essere identificato basta avere un profili blogger (e quindi registrarsi), si può fare anche senza blog :-)) (ma ancora non siamo arrivati a queste misure estreme ;-)
scusa sigrid, la domanda del perchè sul sito broccoli ci sono ricette che qui non ci sono l’ho fatta io. e non era una critica anzi, ci sono dei ravioli se ho capito bene di castagne che devono essere meravigliosi. e se proprio la vuoi saper etutta beh…l’amatriciana spiegata dauna fiamminga secondo me è fichissima!
Non ti curar di loro….
è tutta invidia…vorrei proprio assaggiare un uovo in camicia di sta lucia….
ps come si fa ad autentificarsi se non si ha una pagina web?
baci monica
Cara Maria Lucia,
per autentificazione si intende lasciare un indirizzo che permetta in qualche modo di risalire a un blog o un indirizzo mail ma questo già lo sai,
Del resto fatto sta che, vivendo in italia e in mezzo a italiani, mi è capitato di imparare ad apprezzare e cucinare alcune cose italiane, non riproporle qui è appunto una scelta di cui ho detto sopra e che non direi proprio dettata dalla vanità.
Se poi vuoi dirmi che la ‘mia’ parmigiana è finta proprio perché l’ho fatta io (mentre ovviamente queste cose non è che me le sto a inventare quindi un minimo di documentazione ci sarà, ma passiamo), bah, è il tuo diritto. Che poi sia un’opinione ragionata e condivisibile, lo lascerei in mezzo…
Cara Cenzina ,
il mio nome vero è Maria Lucia ma preferisco solo Lucia e non posso firmarmi che così , x autenticarmi dovrei mostrare un documento
io non critico i piatti fiamminghi
le critiche non sono costruttive xchè sei vanitosa e pensi di cucinare bene tutto xò puoi prendere in giro i francofoni con la finta amatriciana e la finta parmigiana , non Maria Lucia
ciao cenzy !
Cara Lucia,
quando ti deciderai di dirci il tuo nome reale potrai anche farmi sapere le ragioni del tu acido accanimanto a sigrid@cavolettodibruxelles.it
Intanto, da qui a allora mi reservo il diritto (essendo in casa) di cancellare in modo del tutto despotico e arbitrario i tuoi interventi, allo stesso titolo dello spam, dato che non li ritengo per niente costruttivi (sì, si può anche essere critici e costruttivi, tu però non lo sei). Potrei anche decidere di far scrivere comment solo da chi si autentifica, ritengo che sarebbe penalizzare tutti quindi per ora non lo faccio.
ora le critiche si cancellano. brava
Lucia
complimenti per il blog!
simpaticissimo..
sarà che a me tutti i cavoli piacciono (de gustibus).. cavoletti di bruxelles, cavolfiori, capucci, crauti acidi…
ma insomma, anche questo blog..
ciao!
quiche originale con l’uso della mela insieme agli altri ingredienti, 10 e lode alla tua fantasia che recupera avanzi dandogli nuova vita:)
Siccome adoro le quiche la proverò velocissimamente!
Ciao
Monica: sì è vero, alcune ricette stanno di là e non di qua. Semplicemente perché le petit brocoli sarebbe un blog di cucina italiana per francofoni, con solo cose italiane (qui invece c’è di tutto e di più ;-) e a volte anche basiche (mera cucina di casa insomma). E quindi, se penso che la parmigiana di melanzane o l’amatriciana possano essere di qualche interesse per loro non la penso nel stesso modo per voi dato che sicuramente quei piatti lì gli fate meglio voi di me (o semmai li fa meglio la vostra mamma). Insomma, non vorrete mica farvi spiegara l’amatriciana da … una fiamminga, giusto?? ;-))
Ah, ps la sistemazione nuova del sito è davvero mooolto carina
Brava!
Monica
vabbe!
Io ormai non te le commento più le ricette perchè sono tutte bellissime!!!!!!!!
Unica domanda: ma…ma … sul sito in francese ci sono un paio di ricette che di qui non son passate?!!!!! perchè???
baci
Monica
… pasta sfoglia in rotolo… forse ce la posso fare….! :-D