ferratelle (souvenir di tagliacozzo)

Le ferratelle sono state in qualche modo il simpatico corollare di una mini-gita in compagnia di Mara. E che la signora frattaglia aveva bisogno di una spianatoia, di quelle vere, serie, tradizionali, grandi, e dove trovarla sennò in Abruzzo, quel pezzo di eden dove a quanto pare tutte le massaie fanno pasta e pane in casa. Direzione mercatino di tagliacozzo quindi. Inutile dirvi che ci siam sprecate, dopo aver riperito la preziosa tavolozza di legno, fra giri al mercato e in salumeria. E cosi abbiamo scoperto le ferratelle – delle cialdine più o meno croccanti che qui farciscono con un morbido ripieno fatto di miele, noci e mandorle – e anche l’apposito aggeggio che ovviamente è tornato a casa con noi…

Vi lascio la ricettina delle ferratele dure, gentilmente fornita dal signore che ci ha venduto gli attrezzi :-)
Amalgamare con cura 5 uova con 10 cucchiai di zucchero, la buccia di un limone grattugiata, 10 cucchiai di olio, 1 pizzico di cannella e infine della farina quanto basta (a me è ‘bastato’ circa mezzo chilo). NB: l’impasto deve avere la consistenza degli gnocchi.
Da lì poi deporre un cucchiaino di impasto in mezzo alle due piastre già caldissime, stringere il tutto, girare e cuocere in tuto per una trentina di secondi…

17 Commenti

  • Alessandra ha detto:

    Ciao Ragazzi, sono figlia di padre Tagliacozzano. Adoro le Nevole (Ferratelle), soprattutto quelle non ripiene di mele e mandorle (na botta de glicemia…Dolcissime, troppo).
    La ricetta è giusta anche se mi sembrano eccessivi 10 cucchiai d’olio. Regolatevi in base all’impasto.
    Evviva!

  • Patty53 ha detto:

    Ciao Sigrid, girando sulle tue tantissime ricette mi è veneta all’occhio le ferratelle…io le comprai a Norcia anno scorso, ancora le devo provare ,ti copio la ricetta,grazie!!!!

  • Nicoletta ha detto:

    In America si chiamano pizzelle e gli ameicani le cuociono in occasione del Natale.
    La ricetta “americana” prevede anche semi di anice ed essenza di vaniglia liquida.
    Poi vengono cotte nel ferro scaldato sul fuoco oppure in “tostiere” elettriche.
    La mia mamma ebbe la ricetta direttamente da una famiglia abruzzese emigrata in america (dimenticavo di dirvi che mia mamma era americana) e in mancanza dei semi di anice ci metteva i semi di finocchio. Le pizzelle erano squisite lo stesso e, conservate in una scatola di latta (quella dei biscotti per intenderci) potevano durare anche un mese (ma non sono mai riuscita a testare l’autenticità del tempo perchè finivano sempre nell’arco di una settimana)

  • il maiale ubriaco ha detto:

    mai provate…ma immagino gia’ come possano essere…sopratutto se cakde, appena sfornate..devono essere una goduria.

    Lorenzo di Piano Grillo: ma le foto di Sigrid non e’ un mistero che siano belle…ormai e’ un’affermata fotografa, oltre che eccellente cuoca!

  • Anonymous ha detto:

    io le faccio spesso,pero’ preferisco quelle morbide…questione di gusti
    ciao
    Dan

  • Anonymous ha detto:

    Scusa Rob ma quanto li hai pagati?
    Ti saranno costati una fortuna, old’my…
    :-)
    Sigrid le foto sono molto belle.
    Lorenzo di Pianogrillo

  • RoVino ha detto:

    Le ferratelle, si le ho mangiate anch’io, allo stesso mercatino.
    Adoro Tagliacozzo, è una delle mie mete abruzzesi preferite.
    Una volta ho comprato anche i coglioni di mulo (quelli dal salumiere :D)
    Rob

  • Gloricetta ha detto:

    Lo strumento di metallo che serve per cuocerle, è tipo quello utilizzato per le cialde?

  • pimms ha detto:

    c’è anche chi le riempie di marmellata, o di nutella. ma l’originale è il migliore a mio avviso…
    (a l’aquila nell’impasto ci mettono anche lo zafferano)

  • Elvira ha detto:

    Les photos sont superbes!

  • violacea ha detto:

    le conosco pure io queste qui!!
    una volta ho mandato ros a prendere i cornetti ed è tornato con questi qui.
    mi sa oerò che ho assaggiato la versione di Veronica con essenza di anice.
    ciao cenzina!

  • Tulip ha detto:

    belle queste escursioni gastronomiche…
    il bottino mi sembra veramente di valore….!!

  • veronica ha detto:

    prova a farle con l’impasto della pasta frolla,aggiungendo un po’ di essenza di anice, mia nonna le fa così…

  • Sigrid ha detto:

    ciao Marzia!
    hihi, missa che è proprio lì (fa pure la pasta fresca giusto?) che abbiamo trovato le ferratelle ripiene :-)))

  • marzia ha detto:

    accipicchia monella! questa volta mi hai proprio sorpreso! ho una casa proprio vicino tagliacozzo!
    spero che siate passate dalla signora che fa i dolci con la bottega sulla sinistra poco prima della deliziosa piazza…
    ciao
    marzia

  • Sigrid ha detto:

    Beh nevole mi sembra proprio un bel nome… Queste qui sono quelle dure, sotilissime e croccanti, poi sempre lo stesso rivenditore ci ha dato anche la versione ‘morbida’, con latte e lievito… devo ancora provare :-))

  • Elisa ha detto:

    Ohhh, ma queste le conosco proprio bene con tanto di mamma abruzzese e papa’ giu’ di li’. Ricetta un po’ diversa la mia, come del resto i nomi che variano di paese in paese: si conoscono anche come neole o nevole.

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