La cassonade

Della serie, il cavoletto vi fa la spiega dei prodotti belghi… Siccome ogni volta che ho la malaugurata idea di tirar fuori la cassonade dallo stipetto, poi le domande piovono a rotta: ecco per voi, la scheda del prodotto. Comincio col tradurvi ciò che c’è scritto sulla confezione (notare bene il simpatico bimbo della confezione, sarebbe un po’ l’equivalente belga del bambino kinder :-):

La composizione particolare di questo zucchero è frutto di 150 anni di tradizione e di esperienza. Questa cassonade è tratta dalle barbabietole. E morbida, saporita e di color biondo tenero. Il suo sapore autentico la rende ideale sul yoghurt, il formaggio fresco, il riso al latte, le mele al forno, sulle crepes e perfino sul pane. Per conservare la sua morbidezza conservare chiuso in un luogo che non sia troppo asciutto

E già questo vi da una mezza idea di cosa sia la cassonade. Indagando un po’ ho trovato un’altro paio di precisioni: Dunque, Graeffe sarebbe il nome ufficiale della cassonade e, anche se nessuno lo usa, è il cognome di un piccolo imprenditore di origine tedesca che inventò, a bruxelles, il procedimento col quale ottenere la cassonade. Praticamente questo zucchero è ottenuta dalla cristalizzazione di diversi sciroppi messi insieme (e questo è il massimo grado di precisione che abbia trovato circa la procedura di produzione, non è ungranché, vero). La parola cassonade invece viene da casson, parola del XVIesimo che stava a indicare lo zucchero allo stato grezzo o granuloso.
Infine: ciò che in Belgio si viene chiamato cassonade (descritto qui sopra), per i francesi invece è la vergeoise (mentre loro usano ‘cassonade’ per un tipo di zucchero di canna). E infatti, la cassonade che si trova, per dire, da castroni è quella francese, e non ha niente a che vedere con quella belga (sisi, leggete l’etichetta!). Comunque sia, la cassonade Graeffe viene prodotta dalla Tirlemont, ha un sapore pronunciato, deciso, e sta benissimo appunto su crepes, formaggio fresco, nei crumble, pain perdu e perfino per caramellare le cremine (a casa di mio padre lo mettevano addirittura nel panino con la frittata e a dirla tutta non è nemmeno malvaggio :-)

23 Commenti

  • nic.bar ha detto:

    La mia ragazza viene dal Belgio e mi ha regalato un pacco di cassonade tutto per me… Quando me l’ha dato avevo la stessa espressione del bambino della foto!

  • miki ha detto:

    ciao a tutti! Ho appena mezzo il cassonade nel te….rende il tutto ancoras più gustoso! (Mi trovo in Belgio…e con questo ho detto tutto!)

    In Italia sempre e solo zucchero bianco.. ma ora qui è tutto diverso.

    :) Evviva la cassonade! baci

  • Paolo ha detto:

    Buongiorno potete aiutarmi a traovare in Italia i BISCOTTI PETIT SUISSE ???

    Grazie

  • Katrien ha detto:

    forse potremmo organizzare un piccolo raduno di cassonade-afficionadas a Roma… non sarebbe male :-) ho sempre trovato molto divertente vedere la reazione dei miei amici italiani quando lo tiro fuori dallo stipetto. prima stupiti dal colore e dalla testura, poi l’assaggiono e fanno: “ma è dolce”… e che pensavi, visto che è pur sempre zucchero :-) in ogni caso, anche il mio fidanzato ormai è un patito. sulle fragole, sul risolatte e la tartine con fettine di banana ricoperti di cassonade ne vogliamo parlare ?!?

  • ztephya ha detto:

    Ciao!
    Anzi tutto, grazie per questo blog, un vero balsamo per la mia anima di belga espatriata :-)
    Anch’io sono una fanatica di cassonade: sulle crepes, nello yogurt, per gli speculoos (ho (ap)provato la tua ricetta!)… insomma un sapore d’infanzia irrinunciabile, quindi ne faccio un gran traffico ;-)
    Bello sentire che non sono l’unica e che qualcun’altro capisce questo vizio (a dire il vero ho contaminato il mio compagno e mio figlio).
    Mi raccomando, semmai qualcuno un giorno la trovasse in negozio in Italia, avvisate!
    Piccolo dettaglio: a me piace la cassonade brune, quella scura :
    http://www.luxsucre.lu/img/produits/177.jpg
    (quella che dici tu è la blonde, più chiara, giusto?)
    Ancora complimenti per il blog!

    PS: il fromage blanc est indispensabile per fare la tarte! Niente a che vedere con la ricotta!

  • Sigrid ha detto:

    Si, certo, sul rijstpap eccome!! (io ho solo cucchiaini d’argento però, quello d’oro sono per la vita successiva, quella migliore ;-) Sai che il fromae blanc, per lo meno a roma, si trova alla todis? (non so come né perché – né chi lo comprerà a parte una manciata di belghi e francesi nostalgici – ma c’è :-)

  • la belga umana ha detto:

    un po di anni fa facevo le fromage blanc in casa : ordinavo in francia qualcosa – mi sfugge il nome – che assomiglia a fermenti lattici ???? – una polverina in buste – aggiungevo credo l’acqua, doveva “lavorare” 12 ore e si otteneva “fromage blanc”!!!! in estate era una delizia; comunque cerco di informarmi di nuovo (sto parlando di una quindicina d’anni fa !) e Vi faccio sapere.
    a propos, la cassonade, non la mettete sul rijstpap – o risolatte ? – mangiando poi con i cucchiai d’oro ??????

  • Kat ha detto:

    la cassonade (in fiammingo la chiamiamo anche “kinnekessuiker”, ossia “zucchero del bambino”, colpa del ragazzetto sulla confezione) si trova anche nel mio stipetto. le crepes senza cassonade non sono crepes ! per il “fromage blanc” consiglio ai romani di fare un salto al negozio francese in Via Giulia, qualche volta ce l’hanno. io invece sono in crisi per il mio olio Vandemoortele. con le nuove regole di sicurezza in aeroporto, non posso più portarmi le mie bottiglie nel bagaglio a mano, ma come farò quando avrò finito l’ultima riserva !?!?! friggere le mie “frites” (che mia mamma mi porta fedelmente dal Delhaize ogni volta che viene – sono la fine del mondo…) con quella schiffezza di Friol, non ci penso minimamente ?

  • Juliette ha detto:

    La Cassonade ? Confermo ! Deliciosa… sopratutto con le crepe e anche sui panini (nel Nord della Francia si chiamano “faluche”): tagliare i panini in 2, mettere un poco di burro e poi la cassonade et qualche minuta nel forno in posizione grill…

  • Piperita ha detto:

    Cara Cenzina,
    d’accordo con te su tutta la linea! l procedimento di cagliata etc, non ci avevo pensato, ma l’etichetta è scandalosa…

    Buono il fois gras, ma lo compro solo in Francia, dove ha prezzi normali… Non discuto la bonta, ma sicuramente si paga il marchio Peck…

    :-)

  • rosso fragola ha detto:

    ho usato il foie gras Peck, (l’ho ricevuto in regalo da amici milanesi) e penso sia ottimo ma comunque eccessivo nel prezzo come molti altri suoi prodotti, per carità, squisiti, ma carissimi.
    A Bruxelles ho assaggiato degli ottimi dolci ma non ricordo di aver mai sentito parlare di questo particolare tipo di zucchero. Ricordo benissimo invece il cioccolato ripieno, quello si!
    Dimmi Cenzina, non è che quando tornano i tuoi potrebbero includere una tavoletta di cioccolato in più?:-))

  • Sigrid ha detto:

    Credo che la spiegazione è che il caprino di mucca si chiama così perché il procedimento con il quale viene prodoto la cagliata è quello usato tipicamente per i formaggi di capra (noooo, che non ricordo come si fa in quel caso particolare). Detto ciò: 1) non si spiega perché ‘di latte vaccino’ è scritto 10 volte più piccolo di ‘caprino’ (ed è cmq fuorviante l’appellazione, da furbetti direi) e 2) di caprini non di latte di capra in francia non ne ho proprio mai visti… (hmm???)
    ps: mai stata da peck ma ho la vaga sensazione che si paga il marchio ‘peck’ e non mi piace molto (es, pagare 130 euri per 2 etti di foie gras mi pare da scemi ;-))

  • Piperita ha detto:

    Il caprino di latte vaccino la trovo una truffa! Ma ti pare? O è caprino o è “mucchino”!!! Una volta ho anche cercato di imbastire una discussione con un tipo dell’esselunga, ma non mi ha dato corda :-((
    Alla metro li cercherò anch’io, basta che non me ne vendano 20 kg di speculoos!

    Peck, sì, bello, ma ho paura solo a entrarci: e se poi guardo un prezzo per puro caso, senza volerlo e mi viene un colpo??? Il mio epitaffio potrebbe recitare : “Morta felice da Peck”…
    ;-)

  • Sigrid ha detto:

    Fly: ottimo quel sito!! Sembra pensato per belghi espatriati :-)) (cosi almeno eviterò che i miei si riempano le valige con chili di zucchero e cioccolata ogni volta che hanno la sfortunata idea di venirmi a trovare :-))

    Piperita: Castroni meriterebbe la beatificazione, ma voi avete peck, che a quanto pare non ha paragine (manco sui prezzi ;-) Gli speculoos qualche volta li trovo alla metro, il fromage blanc, njet, nada, da scordare pappandosi valanghe di ricotta e caprini di latte vaccino (questa qualcuno ancora me la deve spiegare..)

  • Fly ha detto:

    Per chi volesse acquistare online la Cassonade Graeffe c’è un simpatico sito targato .be che spedisce anche in Italia :
    http://www.lahoublonniere.be/achat/produit_details.php?id=632

  • Piperita ha detto:

    Al nord (Milano), mai vista, ma onestamente nemmeno mai cercata…
    Petit suisses, sì, all’esselunga, ma non sono buoni come quelli francesi…
    Speculoos mai visti, ma anche quelli mai cercati…
    Ci vorrebbe un Castroni anche da noi, ma non ne abbiamo, sigh!
    Non dirmi che a Roma trovi anche il Fromage blanc??? Ogni volta che vado in Francia ne mangio valanghe perchè poi so che non lo trovo qui…

    ;-)

  • Sigrid ha detto:

    Eh, il problema è proprio questo: comincio a temere che l’unico posto dove si trovi a roma sia il mio stipetto :-)) La cassonade di castroni c’entra nulla, è un ‘volgare’ zucchero di canna, non male in sé ma niente a che vedere con la cassonade graeffe. Quindi, non so: magari qualche lettore del nord ora mi dirà che li crescono a pane e cassonade (è successo altre volte per i petit suisses e gli speculoos)… bah, aspetto notizio :-))

  • Piperita ha detto:

    E infatti io conosceva la cassonade dei francesi, ma quella belga mi era ignota! Che bello sapere questa cosina in più!!! Mi è venuta voglia di cassonade…
    :-)

  • simojapi ha detto:

    ce la consigli la cassonade di acstroni oppure non ne vale la pena? baci, simo

  • bera ha detto:

    volevo assagiare, qui in brasile si trova un zuchero “mascavo”, di cana ma non raffinato, buonissimo anche nei dolci e caffe, puo essere scuro o chiaro (qualita della cana) sembra molto il colore della cassonade.

  • arma ha detto:

    Giusto mi chiedevo cosa fosse mai. Che di zucchero si trattava era evidente, ma per il resto…
    Ho fatto i tuoi biscottini alla cannella con lo zucchero di canna integrale, quello con i pezzetti di melassa che profuma di liquerizia. Meravigliosi.
    Bacetti

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