Qualche tempo fa dicevo di un budino di carruba che non mi era affatto dispiaciuto… Nel frattempo ho trovato la polvere di carruba al solito castroni e così, giusto per fare una prova, ho fatto questo quatre quarts. Per la ricetta base, vedete qui. Basta levare le mele e aggiungere 2 cucchiai di polvere di carruba a metà dell’impasto. Il risultato non era male: quel cibo per cavalli ha un sapore interessante, molto particolare e comunque complesso (fa pensare anche un po’ alla cicorea tostata, quella che si usava al posto del caffè). Non mi resta che capire cosa combinarci! Del resto, quando si parla del diavolo… il giorno dopo aver fatto questo dolce, passando accanto alla basilica di San Paolo, ho notato del strani fagioloni neri che penzolavano dagli alberi…. E cos’è era lo avete già capito vero? :-)
… Oggi su Grazia: crostata di fragole e asparagi
Durante la Guerra noi bambini ne mangiavamo molte
di grosse e gustose e oltre a sfamarci ci facevano bene tanto e vero che siamo ancora al
mondo.
Vorrei trovarne ancora per ricordare il sapore ma
è difficile
Miam! Cela doit être succulent!
Ciao Sigrid,
complimenti per la ricetta degli involtini di brick… mi ricordano le tiropitakia (fatte con la phyllo e la feta) di cui sono golosissima!
La pasta phyllo pur essendo greca, origina da un tipo di pasta di pane, di spessore pittosto sottile, in uso nel Mediterraneo orientale già intorno all’VIII sec. a.C. Furono però i marinai e i mercanti greci, di ritorno dai loro viaggi, a portarla nella loro patria. Nel recepirla i greci la svilupparono, creando una tecnica che permise di stendere la pasta in sfoglie sottilissime… da qui appunto il nome “phyllo”, che in greco significa foglia.
ciao Carruba, buon ponte! :-))
Secondo me le carrube sanno di cacao e parmigiano… :-)))
Sigrid, ancora non riesco a scriverti sul blog di Grazia, ho choesto la password ma non mi è arrivata, l’ho richioesta e …. niente…
Ho provato a fare una nuova iscrizione ma mi dicono ch e sono già iscritta…
uffa!!!
Io continuo a provare comunque.
Da piccola abitavo in Sicilia ed un mio zio aveva un albero di carrubbe. Vi assicuro che erano buonissime!
@violacea: ehi! mica lo sapevo!!! non ci avevo mai badato!! ma ci fate qualcosa con sta carube??
@apprendista: non sono la stessa cosa, la brick e nordafricana è un po’ più porosa, la fillo è greca (ma espansa credo cmq in parte del medio-oriente quindi non sono nemmeno sicurissima che sia greca di origine…orrizzontiiiiii???), cmq la fillo è più sottile e anche più fragile. Detto ciò sono abbastanza interscambiabili (vabbe se fai una ricetta greca meglio se usi la fillo, se fai una pastilla marocchina meglio la brick ma dato che entrambi si farciscono più o meno alo stesso modo potresti anche sostituire l’uno con l’altro).
dimenticavo! ho una domanda sulla brick: è in qualche modo imparentata con la pasta phyllo? cioè, sono la stessa cosa o magari si possono usare allo stesso modo?
ecco.è una dicquelle cose al mondo di cui non conosco assolutamente il sapore. non riesco neppure a immaginarlo. mi piacerebbe provarla!
Avevo sentito che la carruba stava tornando di moda… E se lo dici tu che è buona, io mi fido!
Bisous
hey sigrid e che ne sapevo che ti dilettavi anche con le carrube? nel mio giardino c’è un carrubo enorme..non l’hai visto??? beh adesso ti aspetta!!!
Cenzi, ho visto la spiega della pasta brick, mille grazie, davvero chiarissima nonostante il vino ;-)
brindo a te
laura . g
durante un viaggio in spagna ci fermammo da qualche parte- non ricordo dove però – ed era pieno di alberi di carrubbe, io ero piccola e le staccavo e masticavo continuamente. mi è rimasto questo bel ricordo, chissà se ne trovo qualcuna intera non tossica causa smog…
Dai, stranissimo!
Anche la ricetta di Grazia…fragole e asparagi…ci ho provato ad immaginarmi il sapore e il profumo ma proprio non riesco…che ne dici?
Dovrò proprio testarla per sapere