Il tuo segreto in cucina (e te credo)


Suvvia, già che ci siamo avviati in ciò che pare la giornata del prodotto industriale, approfitto di una nota di Paolo Marchi al post sul yoghurt vitasnella per tormentarvi pure col brodo in dado. Insomma accennavo al ricordo, tempo fa, di qualche non meglio precisato cuoco pubblicizzando appunto quel prodotto. E ricordo pure di aver pensato già allora ma quale può mai essere il cuoco a pubblicizzare una cosa del genere??
Mbeh, eccolo qua! Almeno il più recento di ciò che pare essere una scuola (i famigerati fanatici del brodo in dado?). Marchi suggerisce che il/i soggetto/i in questione potrebbe/ro essere ben presente nelle guide e l’unica traccia che io abbia trovato riguarda questo ristorante qui con anche un piccolo gossip annesso. Più recentemente però – basta vedere sul sito della Star – ci sarebbe il bravo Enrico Franzese, del ristorante dell’Hotel Luna di Amalfi (ora, io non sono la guida delle guide, ma sarei proprio curiosa di vedere com’è messo questo posto…), di cui in rete non si dice nulla (in lingua inglese però si scoprono corsi di cucina italiana per stranieri… ve lo risparmio il commentino acido?). Aspettando con ansia di vedere che a questo punto si farà avanti per fare la reclame al tavernello, vi lascio la citazione : Cuocere la pasta con un dado classico è un segreto che fa parte del bagaglio di uno chef di cucina

26 Commenti

  • danielad ha detto:

    Io però il dado non lo uso lo stesso e l’ho scrito come sottotitolo nel blog… :-pppppppppppppppppppppppp

    sapendo cosa c’è dentro mi fa un po’ orrore e preferisco farmelo da sola. :-)))

  • happycook ha detto:

    @ gloria. Sai il disocorso è sempre lo stesso, siamo qua a criticare le scelte di una persona, che ha voluto fare una pubblicità per gluttamato di non si sa che cosa, ci sono altri che la fanno per lo yogurt altri per il vitasnella etc, ti dirò ci sarà sicuramente chi lo farebbe anche gratis, solo ed esclusivamente per apparire in video.
    E quante sono le trasmissioni con poco senso anche non di cibo. troppe ma non per questo spegnamo al tv, e non per questo non vendono il dado star. e chi lo vuol comprare lo compri e chi non vuole fa a meno. L’essenza sta nel fatto che in un paese libero ho l’opportunità di scegliere anche di prendermi mezza gallina un pezzo di biancostato e uno di muscolo se proprio ho voglia di brodo buono o no?

  • Gloria ha detto:

    Happycook Ma si è lo stesso discorso del mac donald, “alzi la mano chi”…comunque se usi il dado per fare i tuoi piatti mi sa che devo iniziare ad usdarlo anche io…vedi qual’è la publicità migliore?Cmq a proposito l’ultimo post di cosa è fatto?

  • happycook ha detto:

    io sinceramente qualche volta a casa non nascondo di aver usato dei preparati tra i quali anche il mitico brodo star chevvedevodì!!

  • Gloria ha detto:

    Happycook anche io sono daccordo con cenzina. Mi sembra un discorso alla “predichi bene e razzoli male” solo che in questi casi è il contrario…”predichi male e razzoli bene”. Pubblicizzare un prodotto che in quanto cuoco di alto livello eviti di usare con ribrezzo ma consigliarlo falsamente alle casalinghe…mah, ovvio che le multinazionali li ingaggiano cercando di fare il proprio gioco…

  • happycook ha detto:

    dove???

  • Sigrid ha detto:

    niko, guarda che ti ho riconosciuto ;-))

  • Tacoyaki ha detto:

    Messaggio Publicitario.
    Vendo faccione per dado concorrente a buon prezzo.
    Possibile crescita baffo e pizzetto in 3-4 giorni.
    Assuefatto alla sostanza per consumo da cucina Mamma anni 70/80 e quindi immune da effeti collaterali.
    ricetta da eseguire: Polipetti Affogati.
    :-)

  • Anonymous ha detto:

    o gesù

  • happycook ha detto:

    ecco allora faccian così “maledetti ma subito!” come diceva il mio buon vecchio nonno.

  • Sigrid ha detto:

    perché, cos’hanno fatto quelli di linea verde col tavernello??
    comunque, direi che sponser e spazi pubbicitari sono discorsi ben diversi, che poi quell soni più o meno sempre gli stessi dappertutto. Ben altro è impegnare la propria faccia. (e certo che bisognerebbe vivere su marte per non aver mai messo i piedi in un mac donanld ma da li a far identificarsi cl marchio ce ne passa) Comunque dire si a qualunque cosa a patto che il prezzo sia abbastanza alto è on fondo una filosofia come un’altra. (che non condivido e che secondo me non paga ma passiamo)

  • happycook ha detto:

    digli che lo chiedano a me…. aha aha aha. La questione è ben diversa, a dire di no a delle ciofeche lo si fa per integrità morale. Ma dato che non tutti la pensano allo stesso modo non vedo perchè non si possa fare, tanto la faccia è la loro no? Vi ricordate il mitico di linea verdi pochi mesi fa col tavernello? San pellegrino sponsorizza identità golose ma non è che sia quest’acqua della madonna la panna men che meno, sulle riviste come il gambero rosso ci sono sponsor che proprio di alta cucina e supervini non sono. Dunque ci sta eccome se ci sta

  • Sigrid ha detto:

    infatti, per verificare astava prendere la guida del 2006 e non quello del’anno precedente come ho fatto io (vabbe dicevamo che era tardi, che ero stanca… :-))
    cmq, son contenta abbia rifiutato i sughu pronti :-))

  • Anonymous ha detto:

    io ho detto di no alla star alcuni anni fa e idem un mese fa per la pubblicità dei sughi dove devi mangiare credendo di mangiare fatto espresso al momento e poi ti dicevano che era una cosa in barattolo. e ha risposto picche pure raspelli. tra l’altro, almeno la prima volta, cercavano 4 critici e non li hanno mai messi assieme
    lorenzo ha tre forchette, e non è poi nemmeno così difficile verificarlo
    oloap

  • funes ha detto:

    Ha ragione happycook, secondo me. Che male c’è? Non sarà bigotteria la tua? GT

  • happycook ha detto:

    dico che in questo modo tutto ha un prezzo, guarda ad esempio Michael Samuelsonn di aquavit che fa pubblicità per la knorr a new york, o ad esempio ma forse non eri ancora in italia il Marchesi a fare pubblicità per i surgelati. O lo stesso wolfgan puck in america, gary Rohdes in Uk, piuttosto che locatelli sempre in gran bretagna. dimmi che questi son tutti degli scemi. O dimmi che hanno tutti un prezzo. Credimi chi capisce di cucina capisce anche che il brodo star fa cagare, per gli altri ciccia. Poi si alzi che da mc donalds non c’è mai stato… su dai …

  • Sigrid ha detto:

    ma quindi ce l’ha le 3 forchette? Capisco benissimo il discorso pecuniario, detto ciò non può essere assoluto, ci deve per forze essere un punto in cui tutto ciò diventa controprodutivo: trovo abbasanza inconciliabili una vocazione per l’alta cucina, i grandi prodotti, qualità, genuinità, artigianalità & co e il fatto di mettere la faccia sui dadi star. Puoi anche dichiarare che tu in realtà non lo usi ma rimane che è una scelta, è un messaggio che communichi, e per lo meno mi aspetto che chi pretende fare alta cucina e nell stesso momento si presta a publicizzare schifezze perda in credibilità.
    A questo punto non si vede perché uno (chef, critico, produttore, chiunque venga ritenuto autorevole) non andrebbe a fare la pubblicità di macdonald, del bastoncino findus e dell’olio bertolli? come dire che Veronelli, strapagato, l’avrebbe fatta la pubblicità al tavernello… Dici? Io dico che non può essere una mera questione di soldi.

  • www.kitchenstories.splinder.com ha detto:

    lorenzo è triforchettato e non tristellato e se la offrissero a me la pubblicità del brodo la farei eccome. chiedetevi se voi la fareste per un 50k così che piovono. poi ci sono anche blog che prendono dei soldini magari dalla cee e nessuno dice nulla dunque viva il brodo star se fa far soldi. scusate ma vorrei vedere chi di voi difronte a una pubblicità strapagata direbbe di no. foss’anche per un cibo per cani

  • Gloria ha detto:

    Hai ragione Cenzina. Per distruggere il messaggio di queste pubblicità della star basterebbe spiegare alle signore cosa mettono per fare un “ottimo” dado.

  • eleonora ha detto:

    Sigrid,
    confermo: ci sono stata al Luna di Amalfi e effettivamente si mangia…maluccio!

  • Sigrid ha detto:

    Che bello stiindovinelli! :-))
    Dunque, Lorenzo però non ha le 3 forchette (ma poi già erano più di uno ad averla fatta la publicità).
    Sinceramente non lo so se il dado l usano, ma quando penso alla fatica che certi cuochi mettono – nei corsi di cucina seria, nei libri – a spiegare a noi communi mortali quanto sono migliori brodi e fondi fatti in casa (perché è vero e perché sono letteralmente le basi di una cucina autentica a buona in tutti i sensi della parola), queste publicità qui mi parono proprio il colmo della contro-informazione. Certo che c’è sempre il discorso della ‘casalinga moderna che non ha tempo ecc’ però che diamine… (allora che non lo spacciassero come un vero segreto da professionisti, no?)

  • Anonymous ha detto:

    il tristellato è Lorenzo a forte dei marmi….ma era ben chiaro nella pubblicità…per quanto riguarda i cuochi campani vorrei chiedervi….ma veramente credete usino i dadi? …massù …dato che “pecunia non olet”…due soldini in saccoccia credo non scandalizino più nessun al giorno d’oggi :-)))
    Andrea

  • Maria Giovanna ha detto:

    Da campana sono rimasta anch’io sconvolta dalle rivelazioni di alcuni cuochi partenopei che orgogliosi dichiaravano il loro segreto, io credo che non si debba andarne così fieri……..

  • LaCuocaRossa ha detto:

    io uno che mette il dado nel pesce, come il cuoco di amalfi lo proporrei per una condanna esemplare

  • Anonymous ha detto:

    acqua, eppure un indizio lo avevo messo, un triforchettato…
    secondo aituino: da uno o due anni, da dove scrivo non ho modo di controllare
    terzo: ha pure una stella e sull’insegna non c’è il suo nome, da quello del…
    un secondo dadoizzato è in una delle più famose piazzette al mondo, come il primo cucina di mare, lo stesso mare, ma a differenza del primo zero premi guidaioli
    stop, al prossimo giro
    ps google non è tutto nella vita

  • SARA ha detto:

    …io non aggiugerei altro…
    già la citazione parla da sola…

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