Ma guarda te come le perspettive ti si cambiano con la distanza: fino a poco fa era ben chiaro che io con i liegiesi non avessi nulla a che vedere, ridevo del loro accento contadino e avrei probabilmente anche potuto sputargli in un occhio se non fosse per le splendide loro gauffres che fanno la felicità di tutti i bimbi del reame. Oggi invece, dopo quattro anni di permesso di soggiorno graziosamente concessomi dalla questure di roma, credo che se mi dovesse capitare di inciampare in un liégeois sotto casa lo stringerei fraternamente fra le braccia. Per dire.
Insomma, in un momento di sconforto e di melancolia (seeeeeh!), ho preparato queste polpette alle cipolle con salsa di cipolla: sembra insulso e lo è davvero, insulso dico, ma è anche uno dei monumenti incontestati della cucina belga (figuratevi il resto), e la ricetta appunto viene da Liegi (vedete qui se non ci credete). Premetto anche che per voi questa ricetta è perfettamente inutile (a meno che non vi chiamate Antonella Clerici e che siete fidanzata – l’ha detto novella tremila quindi è vero – con un belga da qualche tempo. In questo caso prendere appunti è d’obbligo) e – per la mia pace d’anima – che è anche piuttosto sconscia (se volete ridere andatevi a leggere il procedimento per fare la salsa…). Però ecco, non l’ho mica inventata io, documento solamente…
nb: la scritta nella foto ricorda gli slogan ingenuamente poetici dei venditori di patatine fritte, lo dico giusto per rassicurarvi: non mi è venuto un attacco di cretinismo mentre scrivevo… ;-)
per le polpette:
carne tritata maiale + manzo 1kg
pane raffermo 4 fette
latte una tazza
prezzemolo una manciata
tuorli 2
cipolle bianche 3
burro 50g
sale e pepe
Sbucciare e tritare le cipolle e metterle a cuocere in una padella insieme a 40g di burro. Dovranno diventare leggermente dorate. Eliminare le croste del pane e versare il latte sulla mollica, lasciar riposare. Mescolare la carne con i 2 tuorli, la mollica strizzata, il prezzemolo finemente tritato e le cipolle intiepidite. Aggiustare di sale e pepe e formare tante polpette (normalmente la ricette sarebbe per una decina di boulets, io ne ho fatto 20 che le preferisco piccole). Disporre le polpette in un piatto imburrato con 10g di burro e porre il tutto per 40 minuti al forno a 180°.
per la ‘sauce poulette’:
cipolle 5
acqua 1 dl
acqua 3dl
maizena 2 cucchiai scarsi
burro 50g
sirop de liège 4 cucchiai
garofano, timo, alloro e maggiorana
sale e pepe
Sbucciare e tritare le cipolle e farle rinvenire in una padella col burro. Dopo due minuti aggiungere 1dl d’acqua e lasciar cuocere finché le cipolle siano mordide. Aggiungere poi 3dl d’acqua nel quali è stata diluita la maizena, mescolare e aggiungere il sirop de liège. Mescolare bene, salare, pepare, aggiungere una punta delle spezie e erbe e far cuocere a fuoco bassissimo per una ventina di minuti. Servire infine la salsa con le polpette, senza dimenticae ovviamente le patatine fritte…
Delle serie ‘bastava chiedere!’, eccovi il vero, l’unico, l’inconfondibile sirop de liège, riconoscibile dalla sua confezione che da quando ricordo non è mai cambiata. Più che di uno sciroppo si tratta di una pasta densa molto scura, a base di succo cotto di mele, pere e datteri che si usa principalmente per spalmare il pane. E probabilmente la roba più dolce che io conosca in assoluto quindi semmai lo preferisco nei piatti cucinati (che diventano poi agrodolci, vero) e sul puzzolentissimissimo fromage de Herve.
Vedete anche wikipedia e questo appunto sulla lavorazione.
Ma infatti, che razza di presunzione tipica dei bruxellois! Contadina Liegi? Ma da quanto manchi dal Belgio? Dagli anni 30? Poi magari “sputargli in un occhio” potevi evitarlo.
Condivido in pieno!!!
Sigrid…. Ho abitato a Liegi 30 anni e ci sono molto affezionata… A Liegi si parla con l’accento tipico della città, che fa circa 150.000 abitanti, ha parecchie industrie… quindi “accento contadino”… bé, magari me lo sarei risparmiato perché non é affatto vero… ogni accento ha il suo fascino… come il calore e la gioia di vivere dei liegesi…. Sans rancune, da una ormai “italo belga”, che ne va fiera !
@pam: complimenti per la capacità di cogliere l’ironia…
evviva Liegi, Sigrid mi spiace leggere questo tuo commento…spero che nessun romano abbia lo stesso impeto verso di te…
Ciao Sigrid! sono un’appassionata lettrice del tuo blog! Ho letto solo ora questo post… Vivo a Liegi da un po’, ed oramai le boulette (ed in particolare le mitiche boulette del Cafe’ Lequet) sono di casa.
Mi e’ un po’ dispiaciuto leggere “dello sputo in un occhio” ai liegesi. Certo, l’accento contadino non aiuta, e nemmeno i paesaggi industriali, ed ancora meno la citta’ un pochino degradata… ma nonostante tutto mi sembra che Liegi ed i Liegesi abbiano ancora un cuore (ed un bel po’ di DNA italiano)! Non mi verrai mica a dire che anche tu soffri della sindrome Vallonia vs Fiandre!
A parte questo… mitica ricetta! E viva la citta’ ardente! :)
io le faccio con lo scalogno al posto della cipolla e metto 2/3 di carne di manzo e 1/3 di carne di maiale… inoltre a casa mia sono state contaminate dall’italianitudine per cui ci mettiamo il parmigiano al posto del pane.. miam!!
grazie di non sputarmi in un occhio! (forse se aggiungo che vivo in italia praticamente da sempre è meglio ancora?)
ou’ acheter voie maizena rouge pour Les boulets à la liégeoise voie web merci
mmm sono un’abruzzese che sta a Perugia per studio…dubito di riuscire a procurarmi persino la cugna’ piemontese! ;oP non sembra complicato però preparare lo sirop…se trovo 7 ore di tempo lo faccio!
Grazie cmq
cla: purtroppo non l’ho mai visto in Italia (me lo portano i miei :-), però forse potresti provare comunque con la ‘cugnà’ piemontese menzionata qui sopra, se poi invece sei proprio coraggiosa, c’è la ricetta del sirop de liège qui:
http://users.skynet.be/la_cuisine_belge/sirop-de-Liege-cuisine-de-Liege.htm
(oh, fammi sapere se lo fai eh! io non ci ho mai provato!)
;-)
dove lo trovo in italia lo sirop de liege???
Ho vissuto 6 mesi a Liege per studio e le boulets a la sauce lapin erano il mio piatto preferito…voglio prepararle…
la “cosa” piemontese si chiama proprio “cugnà” o “cugnò” e in italiano potrebbe tradursi in mostarda d’uva. qui hai qualche notizia http://www.mongetto.it/pag/mostarda.htm e qui la ricetta (mai testata, trovata adesso adesso, quindi..) http://www.piemonte-emozioni.it/enogastronomia/ita/ricette/salse/cugna.shtml
Tuki: pure tu su radionation eh!? :-DDD
Cenzi, da quanto tempo non mangio patatine fritte, le tue sembrano perfette..e intanto: suspance su radio nation! viva Cavoletto :-D
Anonimo sopra: sono arrivata 4 ann fa e la legge era che dopo tre mesi di permanenza in quanto turismo, che venissi dal lussemburgo o dal botswana, ti toccava andare a fare il permesso di soggiorno (oh, mai visto un concentrato di donne incinte cosi alto che nella questura di roma!). Piu che altro serviva per poter firmare un contratto di lavoro italiano. il mio era valido per 8 anni ma cmq ormai sono sposata a un otaliano per cui mi sono guadagnata il diritto di restare :-DD
anonimo/trip romano: dai uno sguardo su
http://max-b.org/index.php?option=com_content&task=category§ionid=29&id=159&Itemid=67
tanti altri suggerimenti dell’Autrice! ;-)
anonimo: pseudofrancesi? sarebbe a dire?? Per quanto riguarda invece il tuo trip romano, per palati fini ci sarebbe il pagliaccio (vedere recensione sa qualche parte su questo blog :-)) però costicchia un po’. Senno, trovo davvero ottimo anche le tre zucche (vedere sempre recensione, a prezzi piu abordabile, è una cucina anche molto piu semplice ma cmq notevole). Ecco ciò che mi viene in mente al volo, ora faccio un po’ di brainstorming e nel caso aggiungo qualcosa dopo :-)
Alemu: ma come si chiama questa cosa piemontese?? son curiosa… :-D
Ma ancora hai bisogno del permesso di soggiorno? Per i cittadini dell’Unione europea non è più necessario.
questo syrop assomiglia, dagli ingredienti alla cugnò o cugnà (dipende dal dialetto) piemontese. a base di mosto d’uva cotto, frutta autunnale, noci e nocciole. dolce, sì, ma come lo syrop ottima sui formaggi. se non si è come mio fratello che se la magia a cucchiaiate dal barattolo..
Dai, non importa , io sono italiana ed il mio è oramai un improbabilissimo accento paretenope-torino-liegese.
Senti, visto che a giorni saro’ in visita in Capitale, mi sapresti consigliare un buon ristorante per una che ha il palato piuttosto fino ma il portafogli piuttosto smilzo?
Da non credere: domani comincero’ i corsi di olandese….Gesù e Maria
Anyway ho conosciuto pseudofrancesi un poù vergognosi del loro accento locale
Dopo tutto….W PULCINELLA
uh, ma a me non pare affatto insulsa questa ricetta! polpette con cipolla, yuhmm!e poi vuoi mettere? sull’autobus tutti ti cedono il posto :-DDD no, davvero, le farò senz’altro!
anonimo: mmm… allez le tchantchez, c’était une boutade… Eppoi sinceramente, che il bruxellese imitasse il parigino non s’è proprio mai sentito (è immischiato di fiammingo, vedi un po’ tu…), anzi, direi che col liegeois le brusselaer è la cosa piu tipicamente belga e riconoscibile che ci sia… (tanto non me ne frega niente, io so’ fiamminga ;-P) Cmq. Per il garofano, io l’ho trovato così, sul wiki e in rete, al prossimo giro provo il suggerimento tuo.
Viruta: ho aggiornato il post :-))
grazie grazie grazie
…non lo troverò mai dalle mie parti:-(
saluti
Se è vero che a Liegi l’accento è da contadini, a Bruxelles le “r” stridono come radio con cattiva recezione…
almeno qui non si cerca di imitare rodicolamente ed inutilmente i parigini!
Che caduta di stile.
Per la precisione, fra le spezie santoreggia e non garofano (chiodi…fiori?….)
cfr Quand le pays de Liège se met à table,Yannik delairesse
Waouuu ! Je ne connaissais pas, mais je sens que ça va beaucoup me plaire ce truc-là ! Merci. Bises.
viruta: io sui buchteln avevo cliccato il link e mi era uscito che è una sorta di composta densa di mele pere e zucchero (con versioni che contengono pure datteri,albicocche o prugne)…
mai provato!
però curioso è che se si mette su google (non è tutto non è tutto) “sciroppo di liegi” il primo risultato è “cavolini di bruxelles allo sciroppo di liegi”
scusate, che cos’è lo sciroppo di liegi?
lo avevo già letto nella ricetta della buchteln ma avevo fatto finta di niente perchè facilmente sostituibile con qualcosa di più familiare (leggi: nutella!)
bella ricettina e bella foto! scusa una domanda: ma con 4 cucchiai di sciroppo di liegi, il gusto della zuppa viene agrodolce???
insulso??? inutile???
se posso, a me non pare proprio!
A parte il simpatico incipit, molto personalmente (de gustibus..), mi confesso goloso di polpette (e ci metto sempre tanta cipolla) e pure di zuppa di cipolle (francese)…
insomma, la ricetta di liegi a me pare sfiziosa ed invitante: molto!
ed è pure ora di pranzo… ma è possibile uscirsene con un post appetitoso (e salato) a ridosso della pausa pranzo?
mi rispondo da solo
t.
liegeois liegeois???
se per un bell’accento contadino ci si rimedia un bell’abbraccio stretto (forse)… mi puzza che lunedì mattina, sparsarsi la voce fra i belgi della capitale e paesi circonvicini…. beh… tu rimarrai alla finestra a sorridere alla fila (manco rilasciassi permessi di soggiorno!!) mentre qualcun altro… scenderà seccato a chiedere le generalità… ;-))