Questo libro l’ho acquistato in Inghilterra durante l’estate ed è pian piano diventato un punto di riferimento ogni volta che c’era da fare un bignè o una salsa. Un libro sulle uova? Ebbene si. Perché senza uova non ci sarebbe semplicemente cucina, ovvero niente magici soufflé, niente mousse, nessuna crema, e quanti impasti e crostate tristissime senza tuorli?
Insomma uno non ci pensa ma l’uovo è veramente un ingrediente magico, raccogliendo in sé dei nutrimenti capitali, chimicamenter versatile e utilissimo, perfino simbolo dell’universo, di vita o di ciò che si vorrà, assolutamente fondamentale e sul quale vale la pena soffermarsi. Lo ha fatto Michel Roux, lo chef francese che non si presenta più, con questo libro sobrio e utilissimo, quasi a costituire un’enciclopedia del buon uso dell’uovo. Niente ricette bizzarre o fusion ma un elenco rigoroso di tutte le ricette base che abbiano a che vedere con l’uovo, divise in capitoli che contemplano le varie techniche. Così, dall’uovo poché, strapazzato, a fritatta, mollet, fritto, duro ai piu eterei soufflé, passando dalle base per la pasticceria, creme, meringhe, choux, crepes et mousses, senza dimenticare torte e salse salate, ce n’è per tutti i gusti per ricordarci che appunto l’uovo sta davvero dappertutto e se non ci fosse, beh, sarebbero cavoli. Quindi, un livro indispensabile, da tenere non lontano dai fornelli, per rispolverare le proprie base o per imparare, grazie a una toque di primo piano, tutti i trucchi per attingere alla semplice perfezione. Davvero prezioso.
Eggs, Michel Roux, foto Martin Bridgedale, Quadrille Publishing Ltd, 2005, 304pp., £14.99.
Great point you make in the article. Will be following up more with this.
http://www.left-handed-scholarships.net/
Voglio raccontarvi un episodio a proposito di Castroni, perché trovo che i loro siano ottimi prodotti… peccato per il personale. Come spesso accade, purtroppo, quando un prodotto è buono, conosciuto e ha una clientela affezionata, i gestori di quel prodotto cominciano a prendere sottogamba il rispetto per i clienti.
Io vado in diversi punti Castroni, trovo abbiano una scelta varia ed ottima. Due punti ventida sono relativamente vicini al mio posto di lavoro. In uno di questi, quello in Via Boccea 173/175, dove vado più spesso in pausa pranzo, più di una volta sono accadute piccole scortesie. Oggi, però, si è toccato davvero il fondo. Ho pagato con 50 euro 3 caffè ed ho ricevuto il resto di 10, fatta presente la cosa mi è stato risposto che era impossibile, e che mi ero sbagliata, la cassiera ne era sicurissima. Io avevo solo pezzi da 50 euro nel portafoglio, dovevo cambiarli proprio per restituire 10 euro ad una collega, per una quota regalo. Ma dato che penso sempre che gli altri siano in buona fede e che anche iopossa sbagliare, ho tirato fuori altri 50 euro chiedendo me li cambiasse (c’era sempre quella quota regalo da restituire) ed ho raggiunto le mie amiche al bancone per prendere il caffè. Ho raccontato loro dell’accaduto esprimendo i miei dubbi,un discorso del tipo: “Eppure ero sicura di avere solo 50 euro, li ho appena ritirati, tu per caso hai visto se ne avevo 10?”.. e cosa incredibile ma vera, la cassiera, dall’altra parte del negozio, si è messa ad urlare davanti a tutti contro di me, che la smettessi di fare polemica, che lei era sicura, che mica ci potevo avere tante 50 euro nel portafoglio (ma, a parteil fatto che credo sia un’osservazione qunto meno discutibile, avevo appena ritirato 150, quindi…), e si è messa a sventolare i soldi dicendo che lei aveva solo quelli. Mortificatissima, mi sono avvicinata alla cassa e le ho riposto che non stavo facendo nessuna polemica, stavo parlando con toni anche abbastanza bassi con delle amiche, ed era stata lei a intromettersi in una discussione privata. Le ho detto che mi dispiaceva, ma era legittimo che avessi dei dubbi. In tutta risposta la signora ha continuato ad urlare: “Tanto i miei clientri lo sanno sa?” Ed io chi ero? Non una cliente, forse? Oltre al danno la beffa… Mi sento presa in giro il doppio, perché credo di essere stata molto più che corretta. Detto questo, eviterò il castroni di Via Boccea, ma continuerò ad andare negli altri
j’O: per le speziette & co, due posti. Potresti andare al mercato di piazza vittorio che è quello piu etnico e si trova di tutto, incluso nei negozietti afrikani/pakistani/cinesi ecc che stanno tutto intorno. Interessante sopratutto per le verdure mai viste altrove e erbette tipo coriandolo fresco che a roma proprio non si trova tranne qui… Poi, l’altro mio miticissimo fornitore (io ormai sono addict, è così) è castroni in via cola di rienzo, che continua sempre di espandere il proprio assortimento, per cui ormai, a parte tutte le erbette secche e condimenti classici, si trovano anche tutti ma proprio tutti gli ingredienti per cucinare thai, giap, cinese ecc. Se dovessi visitare solo un posto, vai da castroni! ;-)
sigrid io ho fatto l’uovo!
ora che devo fare?
sbrigati che mi sa che si sta schiudendo!!!
La Donna Ragno
ciao,
ho letto che ti piace andare per mercatini a cercare spezie e ingredienti strani da provare..
Dunque, dove abito io si trovo poco o niente, ma a breve verrò a Roma per un weekend lungo.
Mi sai consigliare un mercato o un negozio etnico dove trovare spezie erbe e quant’altro a Roma? In questo momento ho un trip per la cucina thai, ma non disdegno di provare nuove cose.. soprattutto se tu e gli altri bloggers tipo kumalè fate prima le prove e poi postate i vostri esperimenti.
Complimenti ancora!
non so se sia il posto giusto per scriverlo ma volevo ringraziarti per la ricetta della brioche di qualche giorno fa(ha sempre attinenza con le uova no?!): è venuta benissimo-cioè buonissima. e poi complimenti per gli MBA :-))
Cavoletta te lo avevo detto che nelle tue ricette abbondava l’uso dell’uovo.
Occhio al fegato.
Ciao,
Mucca
eh eh
ce l’ho anch’io ;)
così ho imparato a fare le uova poché!