In dieci giorni di giri per Parigi, ho incrociato dei ristoranti italiani, greci, spagnoli, portoghesi, belghi, un numero spropositato di giapponesi, qualche cinese, e ovviamente ristoranti francesi di tutte le regioni possibili e immaginabili. Ma poi anche thai, vietnamita, brasiliani, messicani, armeni, russi, libanesi, marocchini, turchi, algerini, senegalesi, americani, indiani, mauriziani, peruviani. E, anche, un tibetano.
Cqfd: La prossima volta che dirò che di cucina etnica, a roma, nun ce n’è, il recalcitrante di turno è pregato di starsene buono :-P.
Il Dalai lama quindi, ha presidiato la cenetta di ieri, sotto forma di foto gigante ornata di sciarpine bianche appesa proprio sopra al tavolo nostro. A dire il vero, è stato una soluzione di ripiego, faceva freddo, eravamo stanchi, ed avevamo adocchiato già da qualche giorno questo posto tutto incenso e bandierine per le preghiere appese al soffitto, proprio a due passi di casa. E, quasi per assurdo, abbiamo mangiato proprio benino, a cominciare da una zuppa di orzo, manzo e spinaci, poi stufatino sempre di manzo, con melanzane, e questo strambissimo pane tibetano che si vede nella foto, una specie di chioccola di mollica, pesante ma utile per ripulire il fondo del piatto :-) Ad accompagnare tutto ciò, ovvio, il mitico tè salato col burro di yak. Beh in realtà non era di yak ma di mucca, che ovviamente il burro di yak qui non è che risulti tanto reperibile, anche se sinceramente non mi stupirei se da qualche parte in questa Francia dalle mille risorse qualcuno avesse pensato di mettersi a produrre pure quello. Intanto, nulla di cui spaventarsi, si tratta di una specie di tè al latte ma più grasso, appena lievemente salato, che sinceramente, in una freddolosa serata di pioggia come quella di ieri, riscalda perfettamente.
lithang, 318 rue Saint-Jacques, 75005
VIVA LA SPAGNA,MA VIVA LA TRAMOIA…SIAMO ANDATI IN QUESTA TAPAS IERI SERA PER FESTEGGIARE UN COMPLEANNO DI UN NOSTRO COMPAGNO,ABBIAMO CONSULTATO IL SITO ERA MOLTO CARINO,PRENOTIAMO PER IL SABATO SERA.ARRIVIAMO,IL LOCALE E’ MOLTO CHIC,SIAMO RIMASTI TUTTI,CI VIENE A TAVOLA UN RAGAZZO RICCIO MOLTO SIMPATICO CHE CI SPIEGA TUTTE LE TAPAS,NOI NON DICIAMO NULLA FACCIAMO FARE TUTTO A LUI,ABBIAMO FATTO BENE,LA PAELLA ERA BUONISSIMA,UNICA,GIUSTA E LE TAPAS ERANO OTTIME TUTTE, POI ABBIAMO VISTO ANCHE IL FLAMENCO,ABBIAMO PAGATO INTORNO ALLE 35EURO.COMPLIMENTI A TUTTI VOI,BRAVI ANCORA.
definire “etnica” la cucina cinese mi sembra quantomeno riduttivo e fuorviante visto che stiamo parlando della più antica, raffinata e importante cucina del nostro pianeta. tanto più se etnico, come da dizionario, si riferisce a qualche minoranza magari folkloristica. certo la cucina in cina (e la cina è grande assai) è altra cosa rispetto a quella fatta all’estero dai suoi emigranti (come lo è quella italiana)che sono tutti cuochi improvvisati, ex operai e contadini che vanno all’estero per migliorare la loro condizione di vita, con tutto quel che ne consegue in fatto di adattamento al paese in cui si trovano a vivere. in più, in nessun altro posto come in cina, l’offerta gastronomica è così variegata, dallo street food all’alta cucina dei banchetti ufficiali e dei ristoranti elegantissimi e raffinati di shanghai. in cina si mangia continuamente. in italia non si mangia cinese. forse anche per colpa degli italiani che finora hanno chiesto agli emigranti cinesi di mangiare tanto, riempiendosi la pancia e spendendo pochissimo… ci sono piatti in cina che arrivano a costare anche l’equivalente di un paio di centinaia di euro, e non per la stravaganza degli ingredienti, ma per il loro profumo, la loro bellezza, la loro consistenza e il loro gusto. dobbiamo affrontare questo tipo di cucina con un animo diverso dal solito. in questo senso l’unico ristorante in italia che coraggiosamente propone l’alta cucina cinese è il green t. di roma.l’alta cucina cinese non può essere nè concepita nè realizzata da semplici emigranti di prima generazione, primo perchè non la conoscono nemmeno, secondo perché gli costerebbe troppo farla (in tutti i sensi). essi potrebbero tuttavia proporci i loro eccellenti piatti contadineschi, ma non lo fanno perchè pensano che non ci piacerebbero e non possono rischiare. a quanto ne so il green t. non è fatto da emigranti, ma da buongustai appassionati, che desiderano dare della cina in generale e della cucina in particolare una idea meno bassa e stereotipata di quella che si è potuta avere finora in italia. ci sono riusciti? beh l’impresa è improba, ma mi sembrano sulla buona strada visto che ho letto bene di loro in molte autorevoli guide internazionali. la notizia di un ristorante cinese di qualità, proprio per la sua rarità rimbalza subito in tutto il mondo. pensate all’anatra laccata pechinese, quella vera. beh, al di fuori dell’estremo oriente viene fatta correttamente al massimo in una ventina di locali al mondo e quella che ho assaggiato al green t. era al top. chiudo con un proverbio cinese dedicato a noi italiani: “bisogna mangiare prima di avere fame”
Matidio
ti prego dammi l’indirizzo dei pochi ristoranti cinesi buoni che conosci…anche quello del greco.
Purtroppo è vero…qui a Roma mangiare etnico e bene non è possibile!
Grazie
Uffiiiii… ma possibile che qua finiamo sempre per ripetere le stesse cose?? Certo non intendevo che di ristorazione etnica a roma non ce n’è, era un’iperbole. Piuttosto ciò che mi fa rabbia è incontrare romani doc che quasiquasi mi tessano le lodi dell’offerta etnica di roma, come se fosse alla pari con le altre metropoli europee. Anzì, qualcuno un giorno mi ha testualmente detto :’ Di cucina etnica Roma è piena e del resto che bisogno ce n’è, tanto noi abbiamo la cucina italiana’. Ecco, questo, è non credo sia una rarità, è un atteggiamento che io – personalmente di persona – detesto.
A proposito di crassa ignoranza: il congo non è stato colonizzato dai francesi bensi dai belgi. Vice versa, il belgio non ha avuto nessun altro tipo di colonia ma bruxelles è piena di ristoranti di tutte le nazionalità. Intanto, che mi dice Laura della colonizzazione del Tibet da parte dei francesi??
La critica di cavoletto può starci, ma effettivamente non è normale mettere a paragone due “cose” (cucina, scrittori, tradizioni, abiti e tutto quello che volete) premettendo che però a Roma nn ce ne è. Mi sembra sia stato già detto su, il paragone serve se costruttivo e ben ragionato e definito, non buttato là a casaccio. Sarà il poco tempo a disposizione, essendo a Parigi.C.
La prossima volta che dirò che di cucina etnica, a roma, nun ce n’è
la crassa ignoranza che regna
se foste interessate/i alla storia della ristorazione a Roma, sapreste che e’ andata seguendo le ondate migratorie: fino al 1870 la gestione delle osterie era d’appannaggio dei castellani (abitanti dei castelli), dalla fine dell’800 (il famoso “sacco di roma” e la prima speculazione edilizia) prima i piemotesi, toscani fino agli anni ’30; romagnoli, marchigiani (a partire dagli anni ’40); abruzzesi, molisani (anni ’50); sardi, siciliani (anni ’60-’70); calabresi, cinesi (anni ’70-’80); egiziani (che per chi non lo sapesse sono quasi la totalita’ dei pizzaioli) e indiani negli anni ’90.
a Roma non c’e’ una cucina “etnica” (che brutto termine, mammamia)?
c’e’ ma e’ nascosta, frequentata quasi solo da immigrati ed aficionados, non e’ di alto livello, ma la ristorazione romana non e’ mai eccelsa, e’ piuttosto familiare e casalinga.
I romani sono conservatori?
tremendamente, ma apertissimi alla contaminazione (si guardi quanto si e’ diffuso il “kebab” e la ristorazione “cinese”).
la pasticceria romana non e’ al livello di quella francese?
beh se vogliamo parlare di VERA pasticceria dovremmo parlare della pasticceria austriaca o ungherese, se cerchi dell’eccellente pasticceria in italia puoi rivolgerti alla pasticceria napoletana (una delle piu’ buone del mondo) o siciliana (pura meraviglia di contaminazione arabo-mediterranea); a Roma, purtroppo o perfortuna, non e’ mai esistita una cucina di corte, necessaria a realizzare un canone di pasticceria, i dolci romani sono cose che in altre citta’ vengono considerate delle banalita’: i maritozzi con la panna (dei semplici panini dolci con l’uvetta e una leggera glassa farciti con la panna montata), la crostata con la ricotta, i mostaccioli; se vai alla pasticceria Boccione al portico d’Ottavia (er ghetto) troverai diversi esempi di dolci ebraico-romaneschi molto antichi e molto buoni, ma tutti semplici e popolari.
Roma non e’ Parigi, e Romani si diventa e non si nasce.
E’ vero: a Roma e in Italia in generale, ci sono pochi ristoranti “etnici”, mentre in Francia, in Germania, in Olanda e in UK se ne trovano molti molti di più.
Ma al di là delle complicazioni burocratiche di apertura dell’attività ristoratoria (purtroppo deteniamo il primato per la quantità di requisiti, autorizzazioni e pratiche amministrative necessarie che fanno da ottimi deterrenti), c’è da ricordare che i paesi succitati hanno avuto varie fasi di colonialismo e di successivo prolungato protettorato su stati e staterelli sparsi per il mondo.
In Olanda ad esempio, non nè raro mangiare ottimi, economici e abbondanti pasti in ristoranti che propongono cucina del Suriname .
Vi sfido a trovare ristoranti del Suriname a Parigi.
Insomma, tra le varie fasi del colonialismo francese (giusto per rimanere in Francia) si sono avvicendate le conquiste di: Algeria, Gabon, La Reunion, Antille, Vietnam, Senegal, Guiana orientale, Mali, Costa d’Avorio, Burkina Faso, Niger, Benin, Tunisia, Thaiti, Marocco, Laos, Cambogia, Mauritania, Madagascar, Congo, Nuova Caledonia, Santo Domingo, Quebec, West India.. e forse dimentico qualcosa.
Per contro l’Italia (se escludiamo l’Impero Romano, un po’ troppo in là nella storia per scatenare un ritorno e l’apertura di ristorantini “etnici”) riuscì ad accaparrarsi, -non senza accordi e compromessi con Gran Bretagna e Francia alcuni dei quali andati alle ortiche- il cosiddetto “Corno d’Africa” (Eritrea, Etiopia, Gibuti e Somalia) e la Libia; quest’ultima solo per una 40ina d’anni.
A Roma, per amor del vero, dove la comunità etiope ed eritrea è piuttosto vasta, si contano non pochi ristoranti.
Certo,è ben lontana dal cosmopolitismo gastronomico di Parigi, Londra, Berlino o Amsterdam.
Ma non è una chiusura ideologica dei romani, che per quanto provinciali e un po’ rozzi, sono per natura aperti alle contaminazioni culturali (e infatti, come è noto, i romani di roma sono pochissimi).
Il discorso insomma è piuttosto complesso per ridurlo a “a roma la cucina etnica nun ce sta”. Ma poi perchè questa specie di accusa su Roma, quasi fosse la città a negare spazi alla gastronomia straniera? Fattelo dire: puzza proprio di infamità.
Da nata e cresciuta a Roma, mi sento di amare lo zighini, il shawarma, il pollo tandoori, il sushi, l’anatra laccata e il gyro-me-pita tanto quanto la trippa e la carbonara.
E anche quel pane a forma di cacca di cane, mi sento di amarlo “de panza”.
Ma magari aprissero e ci contaminassero con la loro “”””etnicità”””” tutti i popoli del mondo!
I romani vogliono una Roma di odori, sapori, spezie colorate, d’accostamenti e miscugli curiosi e profumosi. Ci metto la mano sul fuoco che non ce ne sarebbe uno a lamentarsi o a storcere il naso.
E poi, se proprio la cucina “etnica” di turno non dovesse soddisfare il palato romanesco, senza fasse tanti problemi, l’avanzo lo damo ar gatto, ar sorcio o c’ammazzamo e cimici ;-)
Laura
p.s. spero che sta pappardella t’abbia insegnato una cosa (anche se già la disquisizione sulla “pastarella romana” avrebbe dovuto illuminarti):
Al romano, la critica superficiale su Roma -se a farla non è lui, e quindi è autocritica o al limite autoironia- je puzza sempre. E’ meglio se gli tocchi la mamma, si sentirà meno ferito.
Per amor di cronaca a proposito di iniziali minuscole…
già il titolo del blog porta bruxelles minuscolo, vuoi che cavoletto faccia un simile sgarbo apposta o è semplicemente un modo di scrivere come un altro???
Mamma mia quanta invidia…
superba cenzina!
niah (minuscolo)
Anch’io mi sto piegando dalle risate!! Cenzi, munisciti di presine: questo post scotta quasi quanto quello della “Pasticceria romana”..qualcuno si è scaldato troppo con questo tè salato.
Gli italiani non accettano la critica, nemmeno il commento: senza confronto la cultura non ha motivo di esistere.
Ah dimenticavo..sono italianissima.
Goditi Paris!
Secondo me Cenzina è piegata in due dal ridere….a noi romani toccateci tutto ma non le pastarelle, pure quelle in versione etnica!!!!! Oppure è in giro che se la gode, sempre che in Francia faccia un po’ meno freddo e meno umido che qui in Belgio.
Questo pane mi intriga e il tè salato pure, solo che Liegi è più provinciale di Parigi e mi sa che qui il tibetano me lo scordo.
Allora ci sei andata in un Tibetano!!
Quello in cui ti volevo portare io è Rue de la Montaigne st Géneviève nel 5° arrondissement, se vuoi fare il paragone dimmelo, mi farebbe piacere venirci.
E non li ascoltare, è vero che c’è qualche ristorante etnico vero a Roma, ma la maggior parte sono dei finti etnici alla salsa italiana, come qui in Francia ci sono soprattutto dei finti italiani alla ‘crème fraîche’francese.
Buon soggiorno oltralpe
Elisabetta
se nn sapete cosa fare riguardatevi tutto il blog
e’ molto piu’ interessante
ciao
roberto
cenzina sei uno spettacolo !
per prima cosa mi sento di precisare che non mi esprimo con alcuna rabbia:)
e che stimo cenzina e il suo blog.
mi sento anche di dire che non mi sembra necessario, nel fare un elogio, aggiungere dei paragoni dispregiativi, soprattutto se in termini generali e non contestualizzati.
le culture sono diverse per molteplici fattori, anche gastronomici ma, se mi trovo ad assaggiare e lodare un olio novello, appena uscito dal frantoio, su una bella fetta di pane casareccio bruscata, innaffiando con un buon bicchiere di rosso, magari a marino laziale, c’e’ bisogno che dica anche che a berlino cio’ non si puo’ fare?
ciao
vera
ma in tutto questo battibeccare… Cenzina … dacci un segno …
a me questo super battibecco on-line sta quasi divertendo … da espatriata nel paese dell’understatement mi piace ogni tanto ripassare lo stile sanguigno con cui noi italiani approcciamo tutto! che energia!
pero’ non mi piace l’atteggiamento di chiusura di fronte al “forestiero”.
come si fa a criticare la prosa del cavoletto? e’ scorrevole, divertente, accattivante (se no noi tutti non la leggeremmo…).
ma sapete quanto e’ difficile essere cosi naturali in un altra lingua? e poi l’atteggiamento “sei di fuori non puoi esprimerti sulle cose nostre” mi pare provinciale e vi assicuro – da forestiera che sono qui – fa male a tutti.
scusate se suono un po’ “vecchia zia”, ma il tema del “furesto”, come avrete capito mi sta molto a cuore!!!!!!!!!
Quindi uno non può esprimere un giudizio personale sul suo blog personale senza esporsi alla rabbia dei lettori? Cenzina non la smette mai di lodare l’Italia, la sua cucina, i suoi paesaggi, secondo me avrà anche il diritto di criticare un pochino! Roma è sempre Roma, ma bisogna riconoscere che ha anche qualche difetto! Solo i romani doc hanno il diritto di sottolinearli?
Ciao.
Nonostante si dica, il latte di Yak (con burro, etc..etc…) non e’ assolutamente male!
L’ho provato di persona, quasi “on site”, essendo andata in Cina e non ero lontana dal confine.
bye.
~b
Sto cercando ovunque la ricetta di quel pane che hai fotografato e di cui mi sono subito innamorata. Niente da fare! Posso solo sperare che tu l’abbia spiato ben bene e che un giorno ce lo proponga in versione cavoletto.
Mi ispira molto anche il te al burro ma quello per fortuna l’ho già trovato.
molti di quei ristoranti elencati da vera hanno chiuso da più di 10 anni, come il vietnamita di Via Giulia, c’andavo quando ero liceale e ora ho 35 anni…
Cmq è varo, quando abitavo a rue de la montagne sainte genevieve lì c’erano i ristoranti più curiosi come quelli haitiani, mauriziani, polinesiani..è vero siamo noi italiani a essere i provincialoni num uno, non siamo curiosi della cucina degli altri paesi…
A proposito di risto etnici a Roma, Cenzina ti ricordi di Green Tea da te recensito? Beh ci sono stata, il cibo è presentato bene ma poi alla fine non è che mi abbia estasiato ma la cosa che mi ha fatto angustiare è stata la scortesia dei proprietari, dei grandissimi cafoni, non vedevano l’ora che ce ne andassimo perché evidentemente non rientravamo nel target del risto…
Se siete tanti e con amici che parlano troppo..non ci andate, se avete fame non ci andate. Ecco
Ristorante tibetano? Non lo avevo mai sentito e non avrei mai detto che quella chiocciolina li’ e` pane! Sembra un flan!! Per non parlare del te’ al burro salato…ah, Paris, Paris…vi si trova davvero di tutto.
P.S. Fa tanto, tanto freddo? Porto il cappotto o il piumino lungo?
non ho mai assaggiato il the salato con il burro ma le tue foto Cavoletto hanno tutto il sapore di un’atmosfera dolcissima, altro che salato…
Ma ragazzi .. che toni … mi chiedo: se non vi piace più questo blog e non vi piace il modo in cui scrive la nostra Cenzina allora NON VISITATELO PIU’.
Perchè “arrabbiarsi”? Siete delle desperate housewife? Da quanto leggo mi sembra che Cenzina adori il nostro Paese e non credo che scrivere Roma con la r minuscola sia indice di mancanza di rispetto!!!
A volte si è proprio intransigenti e ci si appella alle inezie pur di parlare …
Ciao
Francesca
Vera ha tutti i diritti di esprimere i suoi disappunti, così come noi abbiamo il diritto, se necessario, di contrastarla o difendere ciò che riteniamo leggittimo.
Trovo giusta l’opinione di margherita nel dire che in fondo siamo tutti cittadini del mondo.
Ma partiamo da un unico punto “l’arte culinaria penso sia principalmente un fatto personale”.Tutto sta nel proprio gusto e in quello che piace a noi come singole persone, non c’è niente di perfettamente definito. E’ così che si fa quando si cucina, s’inventa. Poi il bello dei blogger è che, chi scrive mette del suo, racconta il proprio mondo secondo un suo esclusivo punto di vista.
Cavoletto ha espresso il SUO giudizio? bene, sbagliato o giusto che sia, nel contraddirla, però, credo non sia corretta l’offesa personale. Penso che vera sia andatà “giù” un po’ troppo.
Io credo che non sia sbagliato il concetto espresso da Cavoletto. E’ il tono che utilizza che è particolarmente irritante. E io che fino a poco tempo fa leggevo adorante il suo blog, ora mi ritrovo a simpatizzare per Vera.
Non è la prima volta che Cavoletto si esprime sulle lacune gastronomico/culinarie di italiane e romane in particolare: all’inizio furono i panini (Ah! I panini di Lovanio!!! Perché voi d’oltralpe non prendete appunti?); poi toccò alla pasticceria (a roma non c’è praticamente nulla di dignitoso… La PASTARELLA ROMANA????? maccheccavolo è?? mi spacci un volgarissimo bignè per monumento di alta pasticceria?).
Ora tocca alla cucina etnica.
E sempre con quel tono da prima della classe, con quel tono che sembra che il passaporto ce l’ha solo lei. E il fatto che utilizzi la forma dialettale per esprimersi anziché renderla simpatica, suscita l’effetto contrario, la rende in qualche modo arrogante. Sembra il dialetto dei centurioni romani di Asterix, una presa per i fondelli.
Io credo che Vera abbia pieno diritto di esprimere il proprio disappunto e la maniera in cui è stata zittita ricorda non poco quella brutta abitudine italiana di “correre sempre in soccorso del vincitore” stigmatizzata dal buon Ennio Flajano.
E poi , Cavoletto, perché, perché, perché “Parigi” sempre maiuscola e “roma” sempre minuscola? Problemi alla tastiera o reazione inconscia?
mamma mia! ma possibile che ogni volta che cavoletto azzarda una sua opinione si scatena il putiferio? forse e’ che hai questo potere di trascinare le folle!
bravissima!
e poi sti campanilismi … ma non siamo tutti cittadini del mondo?
@vera…la paladina dell’umanità.
Matidio ha ragione, contrastare un’opinione perchè non ci si trova concordi non significa che ci si debba comportare in maniera scorretta. Il termine “tanto da romana nun ce passi” per esempio è stato, secondo me, molto scortese.
Penso che cenzina sia 10 volte più romana di te e prenotati qualche lezione da lei che hai solo da imparare!!!!
per stemperare un pò,vi racconto una mia esperienza:
san valentino,ristorante greco,dubbio gusto nell’arredamento,qualità mediocre…..ad un certo punto appare un omino che attacca il karaoke!!!!!IN NAPOLETANO!!!!Stavo per morire,poi la spiegazione…la proprietaria greca e il marito napoletano,il che spiega le pizze alla greca,ovvero pizze con sopra gli ingredienti dei piatti ellenici!!!!non cercatelo a Roma…è al NOrd!
TT
@Vera:
Anch’io sono di Roma, non di origine, ma qua da tanti anni e penso di poter permettermi di avere una opinione sulla situazione della cucina etnica a Roma (visto che ci troviamo su un foodblog dovrebbe essere scontato che ci piace la cucina).
Ma se confronti Roma con città come Parigi, Londra o Berlino, mi dispiace dirlo, ma è tristissimo sia dal punto di quantità che qualità. Prendiamo, a.e. la sitazione cinese: Quasi tutti i ristoranti cinesi (addirittura in tutta l’Italia) hanno lo stesso importatore nei paesi bassi e offrono un cibo sch******) Cerca uno buono a Roma. Ne esistono due o tre. Cerca un ristorante greco a Roma. Ne conosco tre di cui uno buono che è nemmeno un ristorante vero. Vale per tanti altri ristoranti etnici. Invece quello che trovi e che non trovi in questa maniera in altri paesi, correggimi se sbaglio, la ampia diversità della cucina regionale. Di sicuro trovi 4-5 ottimi ristoranti siciliani ecc. a Roma. Questa è un’altro tipo di ricchezza di cucina. La cultura di cucina in Italia è semplicemente diversa ma non vuol dire necessariamente peggio e meglio.
Non sono generalizzazioni ma semplicemente fatti. Uno deve anche imparare ad accettare questi fatti non necessariamente legati a una valutazione generale come sembri l’abbia compreso tu. Inutile opporsi energicamente a un fatto … neanche con un elenco.
Ma quello che mi è dispiaciuto piuttosto è lo stile con cui hai sostenuto la tua opinione. Uno stile a livello personale e basso (alias romanesca; che c’entra?) con argomenti poco fondati (colonialismo). Ognuno può avere una opinione diversa ma va difesa in modo corretto. Anche questo è umanità …
Ciao
per amore della precisione:
1)planet holliwood in zona barberini ha chiuso(io l’ho visto smantellato),e poi dire che fa cucina è già un complimentone.
2)El Patio e altri locali italiani vestiti da etnici,sono discutibili,nel senso che molte volte vai dal coreano o dal thailandese e fanno cucina cinese,in fondo qui si stà parlando anche di autenticità e qualità!
Di Cinesi ce ne sono centinaia,anche nei paesi ormai,ma quanti sono BUONI indirizzi e non solo indirizzi?
Non che sarei disposta a mangiare grilli o topi,ma almeno la qualità dovrebbe avere maggior valore della quantità(o del risparmio).
TT
a matidio, e 4 everybody, un elencuccio di ristoranti “etnici” a roma centro..
mi dispiacciono molto le generalizzazioni, causa di errori e preconcetti; sono romana, amo molto la cucina, giro molto e assaggio molto, tutto intingendo il dito nel mio condimento preferito: l’umanita’
cerco di comprendere, anche mangiando;)
M A G H R E B
SHAWERMA EXPRESS (take away arabo)
Zona Stazione Termini , via Calatafimi 7, tel. 064818711
I TRE FRATELLI (cucina araba e internazionale)
Zona Garbatella, P.zza Giovanni da Triora 2, tel. 065110604
TRE STELLE (cucina araba su ordinazione)
via Gatto 29, tel. 065020741
TRE SCALINI (cucina araba)
via A.Serra 15, tel. 069323853
M E D I O O R I E N T E
ZENOBIA (cucina siriana)
Zona Esquilino, piazza Dante 23, tel. 0670490488
Ass. Cult. CASA DELLA PACE (cucina palestinese)
Zona Testaccio, via di Monte Testaccio 22, tel. 065744447
D.D. (cucina egiziana)
Zona Piazza Bologna, via A.Venturi 14, tel. 068611334
LA PIRAMIDE DA MAOMETTO (cucina egiziana)
Zona Piramide Cestia, via di Porta Ardeatina 114, tel. 065759880
LOTUS DEL MEDITERRANEO (rosticceria take away mediterraneo)
Zona Colosseo , via Carlo Botta 7/a , tel. 06770012
SHAWERMA (cucina egiziano-libanese e take away)
Zona Colosseo, via Ostilia 24, tel. 067008101
TAUS (cucina mediterranea)
via Costa Caselle 15/a, tel.069367666
VENTO D’ORIENTE ( cucina mediorientale)
via G. Boccardo 9, tel. 063331922
RAIS ( cucina mediorientale)
Zona Pinciano, via Collina 56, tel. 0642818303
CUCINA EBRAICA
DA ALFONSO 2 (ristorante ebraico-tripolino)
Zona Quartiere Africano-V.le Libia, via Galla e Sidama 9/b, tel. 0686200184
DA LISA (cucina kosher)
Zona Esquilino, via Foscolo 16/18, tel. 0670495456
ORIENTAL FOOD KOSHER (cucina ebraica e tavola calda mediorientale)
Zona piazza Bologna, via Livorno 8/10, tel. 064404840
ZI’ FENIZIA (pizza al taglio kosher)
Zona Ghetto-Largo Arenula, via S.Maria del Pianto 64/65, tel. 066896976
GIGGETTO (trattoria ebraico romana)
via Portico d’Ottavia 21/a, tel. 066861105
PIPERNO (trattoria ebraico romana)
via Monte Cenci 9, tel. 0668806629
A F R I C A
ADULISS (cucina etiopico-eritreo-somalo)
Zona Stazione Termini Castro Pretorio, via Milazzo 1/c, tel. 064451695
AFRICA (cucinaeritreo-etiopico)
Zona Stazione Termini, via Gaeta 26, tel. 064941077
ETIOPIA (cucina etiopico)
Zona Regina Margherita, viale Regina Margherita 239/a, tel.064403433
MASSAUA (cucina etipico-eritrea)
Zona Stazione Termini, via Montebello 28, tel.064817666
SAHARA (cucina eritrea)
Zona Università-Policlinico, viale Ippocrate 43, tel. 0644242583
SOMALI RESTAURANT (cucina somala)
Zona Castro Pretorio, via Castro Pretorio 26, tel. 064461577
PALM BEACH (cucina nigeriano-senegalese)
Zona Esquilino-Termini, via A. Cappellini 39, tel. 064468528
SAVANNAH (cucina nigeriana)
Zona Esquilino-P.zza Vittorio, via Principe Amedeo 142, tel. 064463946
A M E R I C A
DUKE’S (Californian bar & restaurant)
Zona Parioli, viale Parioli 200, tel. 0680662455
OLIPHANT (cucina Usa e tex-mex)
Centro Storico, via delle Coppelle 31, tel. 066861416
PLANET HOLLYWOOD (cucina californiana)
Zona Barberini, via del Tritone 118, tel. 0642828012
T-BONE STATION (American steakhouse)
Zona piazza di Spagna, via F.Crispi 29, tel. 066787650
JEFF BLYNN’S (cucina americana)
via Parioli 103/c, tel. 068070444
CUCINA MESSICANA & TEX MEX
CHARRO CAFE’ (cucina tex-mex)
Zona Testaccio, via Monte Testaccio 73, tel. 065783064
COUNTRY CAFE’ (cucina tex-mex)
Zona Prati, via degli Scipioni 243, tel. 063113420
FOUR XXXX PUB (cucina tex-mex)
Zona Testaccio, via Galvani 29/29a, tel. 065757296
LA CHARREADA (cucina tex-mex)
Zona Prati, piazza dei Quiriti 4, tel. 0636000009
PIZZA Y PASION (ristorante messicano e spagnolo)
Zona Castro Pretorio, via Cagliari 23, tel. 068411988
BISTRO’ BY LINDA (ristorante messicano)
Zona P.le delle Province, via Eleonora D’Arborea 15 c/d, tel. 0644244889
CUCARA MACARA (ristorante messicano)
Zona Montesacro, viale Gottardo 89/91, tel. 0682001871
EL PUEBLO 1 (cucina messicana )
Zona Trionfale, via Pietro Adami 91, tel. 063058750
EL PUEBLO 2 (cucina messicana)
Zona via Aurelia, via Giacinto de Vecchi Pieralice 34/36, tel. 06631855
FIESTA MEXICANA (cucina messicana)
Zona Porta Maggiore, via di Porta Labicana 52, tel. 064456962
MESSICO E NUVOLE (cucina messicana)
Zona Ostiense, via dei Magazzini Generali 8, tel. 065741413
MESSICO E PIZZA (cucina messicana)
Zona Prati, via Giulio Cesare 120, tel. 063721116
PIEDRA DEL SOL ( cafeteria latina)
Zona Centro Storico, vicolo Rosini 6, tel. 066873651
L’ALTOPIANO (cucina messicana)
Anguillara, via Anguillarese 50, tel. 0699900850
MEXICO AL 104 ( cucina messicana)
Via Urbana 104, tel. 064742772
S U D A M E R I C A
ARGENTINA
ASADOR CAFE’ VENETO (cucina argentina-italiana)
Zona Veneto, via V.Veneto 120, tel.064827107
BAIRES (cucina argentina)
Zona Centro-piazza Navona, C.so Rinascimento 1, tel. 066861293
SARABANDA (Churrasqueria argentina e music bar)
Zona Prati, via Virgilio 12, tel. 0668136107
BRASILE
GUARANA’ (alcuni piatti brasiliani)
via Lucrezia Romana 65, tel. 0679320306
PERU’
RIOS (cucina peruana)
Zona via Casilina, via G.Alessi 116, tel. 062417211
C A R I B E
EL MOJITERO (cucina cubana)
Zona Anagnina, via Anagnina 287, tel. 0679847184
MISTER FRANK(cucina cubana)
Zona via del Corso, via della Frezza 43, tel. 0636005214
MACONDO (cucina caraibica)
Zona P.za Cavour, via M.Dionigi 37, tel. 063212601
C I N A
AL PARADISO’ (cucina cinese)
Zona L.go di Torre Argentina, via Monterone 14-16, tel. 0668801687
CITTA’ IN FIORE (cucina cinese)
Zona Stazione Termini, via Cavour, tel. 064824874
COURT DELICATI (cucina cinese)
Zona Circo Massimo, Viale Aventino 39/41/43, tel. 065746108
FONDUTA MONGOLA (cucina cinese-mongolo)
Zona Barberini, via Barberini 94, tel. 06486818
GRANDE DRAGON (cucina cinese)
Zona Nomentana-Porta Pia, via Nomentana 49/51, tel. 0644250314
IL GIARDINO DEL MELOGRANO (cucina cinese)
Zona Campo de’ fiori, Vicolo dei Chiodaroli 16-18, tel. 0668803423
NUOVO CONTINENTE D’ORIENTE (cucina cinese)
Zona StazioneTermini, via Magenta 55, tel. 06491471
JASMINE (cucina cinese)
Zona via Veneto, via Sicilia 45/4749, tel. 0642884983
LA BELLA CINA (cucina cinese)
Zona Mercati Generali, via Ostiense 97/99, tel. 065756220
MANDARIN (cucina cinese)
Zona Via Veneto, via Emilia 85, tel. 064825577
MONGOLIA BARBECUE (cucina cinese-mongola)
Zona P.za Ungheria, viale Regina Margherita 19/21, tel. 068547388
RUYI (cucina cinese)
Zona Prati – P.za Cavour, via Valadier 14, tel. 063215804
TIEN TSIN (cucina cinese)
Zona Piazza di Spagna, via Capo le case 55, tel. 066792297
VECCHIA CINA (cucina cinese)
Zona Monteverde, via Pio Foà 2/4/6 ang. via Vitellia, tel. 065349981
E S T R E M O O R I E N T E
CUCINA COREANA
ARIRANG (cucina coreana)
Zona Stazione Termini, via M.D’Azeglio 3/f, tel. 064740020 – 064744305
BI WON (cucina coreana)
Zona Esquilino-P.zza Vittorio, via Conte Verde 62, tel.064457605
HANA (cucina coreana)
Zona Esquilino-P.zza Vittorio, P.za Manfredo Fanti 15, tel. 064461094
KARAOKE KO RIO CHUNG (cucina coreana e cinese)
Zona Trastevere, via Roma Libera, tel. 065898608
SEUL (cucina coreana)
Zona Garbatella, via Ciamarra 33, tel. 065789891
CUCINA THAILANDESE
SAWASDEE (cucina thailandese)
Zona Nomentana- piazza Bologna, viale XXI aprile 13, tel. 068611036
THAI INN (cucina thailandese-malese-indonesiana)
Zona Monteverde, via Ozanam 94, tel. 0658203145
CUCINA VIETNAMITA
HOAN MY (cucina vietnamita)
Zona Porta Pia, via Cernaia 36, tel. 064814409
THIEN KIM (cucina vietnamita)
Zona Centro-piazza Farnese, via Giulia 201, tel. 0668307832
G I A P P O N E
ATM SUSHI BAR (cucina giapponese)
Zona Trastevere, via della Penitenza 7, tel. 0668307053
CAFFE’ SOGO (cucina giapponese)
Zona piazza del Popolo, via Ripetta 242, te. 063612272
HAMASEI (cucina giapponese)
Zona via del Corso, via della Mercede 35-36, tel. 066792134
HASEKURA (cucina giapponese)
Zona Monte-Via Cavour, via dei Serpenti 27, tel. 06483648
JAPANESE RESTAURANT (cucina giapponese)
Zona Mercati Generali, via Ostiense 110/b, tel. 065744190
ROKKO (cucina giapponese)
Zona Stazione Termini-Esquilino, via Rasella 198, tel. 064881214
SOGO ASASHI (cucina giapponese)
Zona piazza di Spagna, via di Propaganda 22, tel. 066786093
ARANCIA D’ORO ( sushi mediterraneo)
via Monte D’oro 17, tel. 066865026
I N D I A
HIMALAYA PALACE (cucina indiana)
Zona Gianicolo, circonvallazione Gianicolense 277-279, tel. 065826001
HIMALAYA’S KASHMIR (cucina indiana-pakistano)
Zona Esquilno, via Principe Amedeo 325-327, tel. 064461072
IL GURU (cucina indiana)
Zona Esquilino, via Cimarra 4/6, tel. 0648904650
INDIA HOUSE (cucina indiana)
Zona Trastevere, via di Santa Cecilia, tel. 065818508
KABIR FAST FOOD (Rosticceria e take-away indiano)
Zona Esquilino-piazza Vittorio, via Mamiani 11, tel. 064460792
LITTLE INDIA (cucina indiana)
Zona Esquilino-piazza Vittorio, via Principe Amdeo 303-305, tel. 064464980 – 064465490
MAHARAJAH (cucina indiana)
Zona Monte, via dei Serpenti 124, tel. 064747144
SURYA MAHAL (cucina indiana)
Zona Trastevere, P.zza Trilussa 50, tel. 065894554
BOMBAY ( cucina indiana)
Zona Piazza Re di Roma, via Cerveteri 27, tel. 067001945
TAJ MAHAL ( cucina indiana)
via Anoniotto Usodimare 16, tel. 065758020
KABAB (cucina persiana)
Zona Cassia, via Grotta Rossa 52, tel. 0630310231
E U R O P A
CAFE’ DE PARIS (cucina francese-italiana)
Zona Veneto, via Veneto 90, tel. 064885284
CHARLY’S SAUCERIE (cucina francese-svizzera)
Zona Colosseo, via di S. Giovanni in Laterano 270, tel. 06495666
EAU VIVE (cucina francese)
Zona Centro-P.zza Argentina, via Monterone 85, tel. 0668801095
LE SANS SOUCI ( francese e internazionale)
via Sicilia 20/24, tel. 066865549
BISTROT LESLIE & CO. ( cucina creativa e internazionale)
via Cipro 4q, tel. 0639734705
IL FRANCESINO ( cucina internazionale)
via G.Sirtori 64/66, tel. 0655263345
L’ENTRECOTE (cucina francese e internazionale)
Zona Trastecere, via Garibaldi 60/64, tel. 065809449
BABINGTON’S (sala da té inglese)
Zona Centro-piazza di Spagna, Piazza di Spagna 23, tel. 066786027
FINNEGAN (pub irlandese)
Zona Monti-Suburra, via Leonina 66/67, tel. 064747026
OLD MARCONI (pub irlandese e tex mex)
Zona S.Maria Maggiore, via di S.Prassede 9/c, tel. 06486636
ROYAL PUB (cucina internazionale)
Zona Trastevere, via Garibaldi 60/64, tel. 065809449
THE ALBERT BRITISH PUB (pub inglese)
Zona Centro-P.zza S.Silvestro, via del Traforo 132, tel. 064818795
THE BLACK DUKE (pub irlandese)
Zona Pantheon, via della Maddalena 29, tel. 0668300381
VICTORIA HOUSE (pub e ristorante inglese)
Zona Piazza di Spagna, via Gesu’ e Maria 18, tel. 063201698
Ass. Cult. OUZERI’ (Taberna greca)
Zona Trastevere, via dei Salumi 2, tel. 065816378
AKROPOLIS (cucina greca)
Via San Francesco a Ripa 103, tel. 0658332600
POSTO DELLE FRAGOLE (cucina svedese)
via Carlo Botta 51, tel. 0647824868
BIRRERIA ALBRECHT (cucina austro-ungarica)
Zona Centro-Piazza Barberini, via Rasella 52, tel. 064880457
BIRRERIA PERONI (cucina romana-austriaca)
Zona Piazza Venezia-piazza SS.Apostoli, via di S.Marcello 19, tel. 066795310
BIRRERIA VIENNESE (cucina austriaca)
Zona via del Corso-P.za di Spagna, via della Croce 21, 066795569
CANTINA TIROLESE (cucina mitteleuropea)
Zona Castel S.Angelo, via G.Vitelleschi 23, tel. 066869994
LOWENHAUS (cucina bavarese)
Zona piazza del Popolo, via della Fontanella 16/b, tel. 063230410
L’ANTICO CHALET ( cucina mitteleuropea)
Via Appia Nuova 995, tel. 067185711
EL ABANICO (bar de tapas)
Zona Nomentana, corso Trieste 150/b, tel. 068553336
EL ESCARABAJO (cucina spagnola-andalusa)
Zona Portuense, via della Magliana 63, tel. 065561239
EL PATIO (cucina spagnola-italiana)
Zona Casilino-G.R.A., via Casilina 1108, tel. 06263181
EL PATIO DE PEPA (cucina italo-andalusa)
Zona Ostiense, via Bove 30/a, tel. 065783753
LA CAVA (cucina spagnola)
Zona Monti della Creta, via della Cava Aurelia 60, tel. 06632886
LA TRAMOIA CAFE’ ( bar de tapas)
Zona Appia Nuova, via Albenga 1, tel. 0670305356
MUCHO MAS ( bar de tapas e cucina spagnola)
Zona Prati, via Attilio Regolo 21, tel. 063215532
TAPA LOCA ( bar de tapas e cucina spagnola)
Zona centro storico-Pantheon, via di Tor Millina 4A/5, tel. 066832266
Très belles photos! On voudrait pouvoir y goûter!
io sono di Roma,ma effettivamente di etnici particolari e di buona qualità non ce ne sono moltissimi…..o meglio,si nascondono bene!!!Ricordo un ristorante Peruviano sulla casilina,che se non mi ci portavano non avrei mai saputo della sua esistenza!E’ anche giusto il discorso delle colonie…..a Roma ad esempio c’è più di un ristorante etiope,ma sarà quasi impossibile trovarne uno mauriziano!!
E sono anche d’accordo col vecchio discorso sulla pasticceria Roma vs Parigi…..sono tradizioni molto diverse,la Francia è più raffinata e curata,l’Italia è più attaccata alla vecchia cucina,semplice e genuina.Non mi sembra ci sia niente di male in nessun caso!!
TT
@Vera:
A roma la cucina etnica non c’è. E’ un dato di fatto e l’esistenza negli altri paesi non dipende per niente dal colonianismo da te citato. L’inesistenza a Roma è dovuto soprattutto al fatto che all’Italiano stesso non piace provare nuove cucine (evidentemente sto generalizzando ma vale per la maggioranza) e che è molto scettico per assaggi nuovi per cui rimane affezionato alla propria cucina. Neppure all’estero quando può cogliere l’occasione di conoscere la cucina originale del paese si rifiutano e vanno nei ristoranti italiani che ormai si sono adeguati ai gusti dei paesi in cui si trovano e sono una pessima copia di quelli in Italia.
Che invece la cucina etnica esiste in altri paesi in Europa ha diversi motivi. Ma soprattutto è una fortuna per questi paesi perché contribuisce alla ricchezza culturale di questi paesi e quella apre la mente, non solo lo stomaco ….
Scendere sul personale in una discussione, come lo fai tu, è un segno di mancanza di stile e mancanza di argomenti.
Sono sicuro che il cavoletto non vuole passare come romanesca ma lo fa per divertimento. E gli altri si divertono pure …. tranne te!
Ciao
merci pour l’adresse
cattiva vera!
Ma che t’ha fatto?
Penso che riguardo all’etnico a roma, cenzina forse, si riferiva a qualcosa di preciso o ad una discussione avuta in passato.
Bene, etnico a parte, cara vera, tutto le puoi dire ma Cenzina la leggo ogni giorno, ed è fantastica con le sue ricette e le sue foto, la ritengo una foodblogger di elevata cultura culinaria.
ma perche’ c’hai ‘sta rivalita’ co roma??
a roma non ci sono i ristoranti etnici da tutti i paesi del mondo..ma non c’e’ neanche quel bel capitolo che sui libri di storia francese, o belga, si intitola “il COLONIALISMO”, adesempio.
e poi perche’ fai paragoni, inutili, generalizzando senza criterio?
mai provato montesquieu?
ciao
Vera
da roma
p.s.
e nun scrive in romanesco!! te vie’ male, e tanto da romana nun ce passi,)