Ecco, se c’è una cosa di Roma che io proprio detesto è il fatto che esiste un qualche cosa come il riscaldamento condominiale. Che a mio parere è anche il miglior modo inventato dall’uomo per soffrire di freddo tutto l’inverno (cheche se ne dica, c’è anche l’inverno a roma, ed è bello glaciale). A parte poi che gli orari solitamente sono adattati alla vita delle persone anziani per cui i tre quarti del tempo puoi tranquillamente stare a congelarti. In questo momento per esempio, nun c’è. Insomma, non mi resta che consolarmi accendendo il forno. Questa cosa qui, che sembra una pizza ma è una specilità alsaziana, prende il nome (flammekuèche) dalle fiamma del forno a legno che (nella versione originale) dovrebbero quasi toccarla. Insomma mi da molto l’idea di un (delizioso) cibo infernale, quindi calduccio. Almeno quello…
pasta di pane 500g
formaggio bianco 250g (si trova alla todis!)
panna da cucina 250g
pancetta 100g
cipolla bianca 1
olio
sale e pepe
Mescolare il formaggi bianco con la panna, condire con sale e pepe. Afettare sottilmente la cipolla e tagliare a strisciline sottili la pancetta. Stendere un pezzetto di pasta di pane al matarello, il più sottile possibile, spalmarlo poi con il composto formaggio/panna, cospargere di cipolle e pancetta, aggiungere un filo di olio e infornare per 10-15 minuti al calore massimo del forno.
mi ricorda il mio viaggio in germania, da sola..il primo viaggio da sola …che bello!e quanto era buona!!
Ciao!
Help me please!
Sono golosissimo di Tarte Flambee che mangio tutte le volte che vado a Strasbourg ma non riesco assolutamente a trovare il formaggio bianco! Come posso fare? Lo posso sostituire con qualcosa di simile?
Cara Mila: nn si è capito il senso del mio intervento. Nessun integralismo e nessuna critica!! Mentre leggevo di appartamenti romani e di pizza, mi è venuto in mente il lungo corteo di pizzetterie romane e ho scritto 2 righe, magari andando fuori traccia. Ma nn credo che per questo uno si può risentire o subito “bacchettare”. Del resto la cominicazione scritta può dare luogo a fraintendimenti no? Nn si “ascoltano” i toni, le inflessioni del parlato che, appunto, nn lo è ma è scritto. Tutto qui..e nessuno mette in dubbio che questa ricetta sia davvero molto buona. Ste-
Io una cosa simile l’ho mangiata in Ungheria…..buonissima ed ipercalorica! Maialino ubriaco, su non essere integralista, la pizza forse è un’altra cosa (sono di passaggio nella mia Napoli e ieri ho vissuto un momento di estasi davanti alla mitica Margherita di Lombardi)però ti assicuro che questa focaccia non è niente male!
Significa che mi è vrnuto in mente e l’ho scritto. Significa che hai parlato di Roma e pizza, ed avendo vissuto a Roma mi è partito “l’errore” di dire 2 parole sulla pizzaccia romana. Significa che se scrivi che una cosa che nn ti piace di Roma è il riscaldamento e bla bla..e dal riscaldamento ti colleghi alla pietanza che sembra una pizza ma nn lo è, a me viene in mente quello che ho scritto. Sempre cordialmente. :))))))))))))))) Stefano-
Sigrid, io nel poolish non metto il sale, tu hai provato e lievita lo stesso? Mentre per acqua e farina uso lo stesso peso. Il sale lo metto solo nella seconda fase.
Baci.
Ho fatto anch’io una flammekueche la fine settimana scorsa… per fare diverso della pizza.
PS: mi piace un sacco la tua PlayList ! Grazie !
e invece a londra c’abbiamo il riscaldamento autonomo – che accendiamo solo noi stranieri – e pure gli spifferi autonomi: le sash window non chiudono mai!
pare che ci si tempri …gli inglesi dicono:”draft is good for you!” (?)
dimenticavo…
siccome qui da me il todis non esiste, il formaggio bianco a cosa assomiglia?
io ho quattro-dico-quattro gatti!
però, devo dire, il cuscinetto è meno speloso, sta fermo, non vuole camminare sulla tastiera e non massaggia in preda a passioni frenetiche!
viruta: che bella idea?! (dello stesso genere c’era pure il cuscinetto ripieno di nocciole di ciliege, da riscaldare al microonde, by bodyshop :-))
Quasiquasi ci faccio un salto, al lidl (già che ci penso, devo ancora provare le loro farine!). Devo dire però che ho notato che risultati simili si ottengono tenendo il cane in braccia (sempre davanti al pc :-)))
golosastro: in effetti poteva anche essere tedesca… buh! cmq, santo wiki come sempre qualche risposta ( ma non tutte) ce l’ha,
http://fr.wikipedia.org/wiki/Tarte_flamb%C3%A9e
in cui quindi si capisce che proprio come la pizza bianca la flammekuèche nasce dalla fame/noia/necessita mentre si aspetta che il forno a legna sia abbastanza caldo per farci cuocere il pane…
anonimo: a dire il vero non ci ho mai fatto caso se hanno il ras el-hanout a pzza vittorio (il quale in sé non mi pare molto marocchino ma è vero che ci sono pure i macellaio hallal per cui in fondo perché no…) Senno lo trovi da castroni cola di rienzo, ma, come dicevo, confezionato, industriale… (e c’è uno sproposito di lavanda e di rosa, dentro, ma vabbe si fa con ciò che si trove, no?). Ne ho pure trovato la ricetta solo che prevede metà di spezie di cui nemmeno io non ho mai sentito parlare quindi non ve la avevo riportato, se volete potete leggere l’elenco delle spezie che ci possono entrare, sempre su wiki:
http://fr.wikipedia.org/wiki/Raz_el_hanout
ps: il poolish invece è un metodo lento di lievitazione (nel senso che per fare del ‘buon’ pane è sempre megli usare poco lievito e far lievitare a lungo che non il contrario), che si fa in due tappe: prima si fa un’ intruglio parecchio liquido (per es. 600g di farina, 700g acqua a 28°, 5g sale e 5g lievito) che si lascia lievitare per 12 ore. Aggiungere poi 400g di farina, impastare per 15 minuti, aggiungere 5g di sale e lasciar lievitare per un’ora. A quel punto formare i pani e lasciar lievitare ancora 2 ore prima di cuocerli. Questo per il pane. Nel caso della flammekuèche sinceramente non credo sia molto utile perderci tanto tempo (a meno che uno faccia il pane in casa per conto suo e volesse staccare un pezzetto dell’impasto per la flammekuèche, quello si, anzì è probabilmente ciò che farò io la prossima volta :-))
cara cenzi, a proposito di freddo, stamattina sono andata al lidl e ho comprato un… “termoforo”!
è un cuscinetto sottile, morbidissimo e leggerissimo che si scalda velocemente e dopo al massimo 90′ si spegne da solo. costa 12.98 e soprattutto… funziona!
mi sembra molto pratico, magari per stare davanti al pc.
abbracci calorosi.
Non l’avevo mai vista questa specialità! Deve essere buonissima, anche se non leggera ma non fa niente:)
Grazie per avercela fatta conoscere.
Ti leggo sempre….
Un saluto.
uhu! grazie millemille per la dritta… ora tutto starebbe (nun vojo fa’ lo scassa…sassi) ad accertare se questa simpatica cugina della pizza la facevano anche prima della prima guerra mondiale… perchè se è vero che è una specialità alsaziana… beh, l’alsazia è stata tedesca fino ad allora(molti nomi delle città sono ancora doppi)
ma allora… sarebbe una specialità tedesca! ahahahah ;-)
poolish…que est ce que ça?
Ogni giorno su questo sito apprendo cose nuove!
Ho letto anche la ricetta fatta con la miscela di spezie marocchine (la migliore del negozio) ma si trova a Roma questa meraviglia?? Domani farei un salto a piazza vittorio e ne approfitterei per cercarla…
golosastro: ma, non è belga, è francese! (in belgio ci sono le pizze vere, portate li direttamente dagli immigrati :-)))
anonimo: pasta di pane ancora cruda, cioè 400g di farina, un cucchiaio di sale, un cubetto di lievito sciolto in qualcosa come 1,5dl di acqua tiepida, il tutto impastato per 10 minuti e lievitato per 1ora30.
(si vabbe lo so che non è il massimo così, senza madre, senza poolish, senza niente, ma è il modo più veloce, su! :-)
mara: sembra??!
maiale: posso pure concordare sulle pizzette, solo che non vedo bene cosa c’entra :-))
elisa: infatti nella casa precedente era autonomo (non mi ci far pensare che mi metto a piangere :-)
come ti capisco! il riscaldamento condominiale è davvero una iattura. Da noi, poi, è già al massimo…che faremo a gennaio?!? Intanto dormo con la finestra aperta!
Bellissima! sai che nella regione di Strasbourg si mangia prestissimo d’inverno (è un po’ cambiato oggi ma poco fa, alle 9 era gia troppo tardi per cenare al ristorante!) : la “tarte flambée” è spesso la cena della domenica sera… con la panna, dai, è pesante ma buonissima! :-)
Sigrid, ormai molti a Roma sono passati al riscaldamento autonomo che io condivido soprattutto perche’ me lo accendo quando voglio e il metano non e` cosi’ inquinante. Cmq a casa dei miei si stava meglio quando c’era il condomianiale perche’ si scaldavano anche i tubi che andavano da un piano all’altro.
A Milano imperversa il condominiale…pago una cifra e, come te, muoio spesso di freddo…poi invece in aprile posticipano lo spegnimento: si inquina, si spendono soldi e…si tengono le finestre aperte :(
P.S. ‘sta pizza ha un aspetto invitantissimo :)
Per il riscaldamento condominiale, dipende. Quando Re abitava a Roma ed io andavo a trovarlo, la sua casa era bollente e ci stavi a maniche corte. Quello che andrebbe detto su Roma – senza polemizzare – è che la Capitale brulica di pizzetterie, pizza al taglio, pizzaccerie e “pizzuttaglie” la maggior parte delle quali farebbero bene a chiudere. Alcune poi sono disgustose al punto da irritare chi ci compra. Ste-
Sembra che tu stia soffrendo il freddo…;-))
scusatemi ma che si intende per pasta di pane, mollica, o la pasta per fare il pane?
Sono poco pratica di pizze!
questa la portò in belgio… un viaggiatore che era stato in italia… magari nel napoletano, cheddici??? e, tornato a casa, l’ha adattata ai gusti nordici..
;-) n’est pas??
Bentornata!
Ah, per risolvere il problema del riscaldamento condominiale e magari quello del caldo estivo, perchè non investire in un bell’inverter?? ormai, hanno costi abbordabilissssimi!