Ecco, fino a esattamente due giorni fa ignoravo fino all’esistenza di un dolcetto chiamato nonnette (piccola nonna). Ne ho sentito parlare per la prima volta da
Pascale Weeks, con la quale sono andata a pranzare in un piccolo udon bar della rue saint-anne ( dove del resto ci saranno qualcosa come altri tre miliardi di bar del genere). Fra parentesi, li c’era da fare una bellissima – secondo me – foto da foodbloggerpaparazzo. A sapere, io e Pascale appoggiate fianco a fianco al tavolino affacciato al finestrone che da sulla strada, ognuna davanti a una montagnola di grossi spaghettoni di riso, impegnatissime nell’impresa 1) di acchiappare l’oggetto viscido e lungo 50 cm con le bachette 2) di intingere il detto udon nella salsina, condita con sesamo, erba cipollina e zenzero, a parte 3) di portare l’udon cosi condito alla bocca, il tutto mentre scambiavamo entusiaste notizie sul foodblogger mondo, dritte di libri e di ricette, cercando en passant di non schizzarci a vicenda con udon e/o salsine. Insomma, da fuori, l’immagginetta di noi due piegate sopra le nostre ciotolone di pasta fra concentrazione e risate, con i passanti che guardavano cosa avevamo nel piatto, ecco, penso che sarebbe stato una gran bella foto. Ora perché vi ho raccontato questo? Ah già, perché subito dopo siamo entrate in una confiserie (antiquato il luogo quanto vacca la vecchia signora, sarà stata la proprietaria ma sembrava piuttosto un cerbero) dove Pascale si è esclamata, davanti a una delle decine di confezioncine di dolcetti li dentro Ah, le nonnettes!! j’adore les nonnettes! Les che?? E quindi lei di spiegare cosa fossero mai questi dolcetti. Insomma è stata lunga ma sono arrivata al dunque: le nonettes sono dei petits gateaux a base di miele (assomigliano un po’ a un pan di spezie ma senza le spezie, non so se mi spiego?) e farciti con un po’ di marmellata di arance. Così, stamattina dal fruttivendolo, quando me le sono trovata davanti, non ho resistito…
(ah già, brava, non avevo manco notato che qualcuno aveva già messo il link a mercotte, scusate eh, lo sapete che ormai ci passo solo di frettissima :-)))
Tit’: ben non, je les ai achetés!!! :-)))) Ceci dit j’ai cherché la recette et il me semble que chez mercotte il devrait y avoir une recette de nonnettes. Quoi qu’il en soit au retour à Rome j’approfondirai la question ;-))
quoi ?! ce n’est pas toi qui les a réalisées ?! bouh-ouh ! SNIF ! pas de recette alors…
coucou cenzina,
oh, je t’en prie, je t’en prie, je t’en prie ! fais moi une traduction de cette recette sur ton p’tit brococo illustré ! je recherche depuis une semaine la recette des nonettes et au vu des tiens, je pense que c’est cette recette là que je cherche !
chi non vuole aspettare qualche settimana, per sperimentare, può sbirciare qui sotto
http://mercotte.canalblog.com/archives/2005/06/27/601085.html
;-)
Più che piccola nonna è piccola suora, no?
Oh, les nonettes! Non avevo pensato a questo dolce che mi serviva mia nonna (appunto!) quando ero piccola! Anch’io j’adôôôôre les nonettes! ;)
beh… essendo a parigi e potendo seguire i passi delle foodbloggers dall’alto, come un grande fratello… (vale a dire, nel mondo impossibile) chi non avrebbe giocato con la propria reflex… e con i riflessi della vetrina… si faccia avanti!
(tutti: un passo indietro, I suppose)
ahahaha, ma oltre ad essere una simil cerbero (orrore, terrore e raccapriccio) era pure così vacca la proprietaria??? (qui al norte, beh… non è proprio un complimentone complimentone, per una donna… di qualunque età)
ciaociaociao
riporto:
“antiquato il luogo quanto vacca la vecchia signora, sarà stata la proprietaria ma sembrava piuttosto un cerbero “
:o) sto morendo dal ridere!!!!!!!!!!!! :o)
Lapsus freudiano anche qui come quello del Gastronomo Dilet-Rilut-tante?
:o)
Ciaooooo!!!!!!!!!!!!!