Devo dire che mi da particolare soddisfazione portare il cane fuori a fare i bisognini, la mattina presto: fa ancora buio o quasi, nessuno per strada tranne qualche jogger, e quel odorino di pane e croissants che sale lieve lieve mentre Paris s’éveille… In altre parole: sto sistematicamente esplorando le boulangeries di tutto il quartiere, valutando accuratamente la qualità delle viennoiseries :-)) comunque è un rituale bello, quello di tornare a casa, munito di bustina con croissant et pain au chocolat, la quale devi pure difendere dal cane che si mette a saltellarci intorno, saluti la portière portugaise e sali a farti il caffè. Sono del resto quattro giorni che mi chiedo se per caso il famoso Aoki che mi sta quasi sotto casa (unanimemente plebiscitato per il suo millefoglie al tè verde, il suo quattre quarts al tè verde e il suo éclair – je vous le donne en mille – al tè verde…) per caso facesse pure i cornetti al tè verde? Uno di questi giorni, giuro, faccio capolino e chiedo…
Se invece fai l’impasse sulla collazione di prima mattina puoi essere sicuro che ti verrà una botta di fame verso le 10h30, cosa che è capitata l’altro giorno mentre trascinavo me, la canon, gli obiettivi, un chilo di ferro sotto forma di teglie da crostata e plum cake dehillerin e poi mezza dispensa (cose alle quali non si può rinunciare come per esempio la pasta di pistacchi, gli chunks di cioccolata e il colorante viola…), per rue Montorgueil. Così, manco a farlo apposto mi sono trovata davanti a Stohrer, la – cosi almeno si dice – più antica pasticceria della città, fondata nel 1730. Quindi, ovvio, a loro piace giocare sul carattere barocco del luogo (vedetevi il loro sito, accendete l’audio e capirete cosa voglio dire). Ho preso un mini kouglof così, in più di nutrirmi, scoprivo cosa fosse mai quella cosa alsaziana che pare molto diffusa, molto famosa e molto antica. Beh, per dirla all’italiana, è un panettone. Quasi. Che per mia fortuna sa meno di lievito. In realtà è praticamente una brioche, con uvetta, poca mandorla a scaglie e un po’ di zucchero a velo. E direi che come collazione improvvisata di mezza mattina ci sta benissimo.
Stohrer – Pâtissier Traiteur – 51, rue Montorgueil – 75002 – Paris
A proposito di obiettivi, quali utilizzi per la 350d?
Beata!!! lo sai che mi sembra di essere a Parigi con te… sento già il profumo della baguette…. continua a farmi sognare con i tuoi resoconti!!!!
W paris!!!
federica
Perso, si tu m’en donnes, j’en veux bien! ;-)
Se continui i tuoi reportage con questi luoghi del “piacere” mi farai morire d’invidia. E poi tutte quelle attrezzature acquistate… e quelle irrinunciabili materie alchimistiche.Sob. Glò
Tu parles d’une adresse réputée !!!!
Bizzzzzzzzzzzz
Barbichounette
ma lo sai che quella pasticceria era proprio a due passi da casa mia?sono stata in erasmus a parigi e il mio piccolo monolocale era in 7,rue Tiquetonne…..e rue montorgueil era in pratica la via del mio shopping mangereccio!
che nostalgia!
wow…
wow…
…ancora wow…
Immagino tu abbia svaligiato il fornitissimo negozio di utensili da cucina che c’è a due passi, credo rue coquilliere, di cui mi sfugge il nome… Non so se hai notato i coppapasta con 1000 forme diverse, struggentemente belli! Passarci davanti è una tortura.
Se per Natale ci scappa un Week-end a Parigi di questi indirizzi non me ne faccio sfuggire neanche uno!