Risotto yoshoku?

Missa proprio di sì. Yoshuko è un termine che ho scoperto quest’estate, acquistando un libro dallo stesso titolo. Il sottotitolo – Japanese food western style – definisce il concetto che è grosso modo quello di usare ingredienti giap ma cucinati in forme nostrane. Questo risotto non figura nel libro però missà che siamo lìlì, e sinceramente trovo abbastanza divertente, per una volta, di fare un risotto che non sappia… di risotto :-)

per il risotto

riso carnaroli 300g
alga nori a striscioline 4 cucchiai
salsa di soia 2 cucchiai
miso 2 cucchiai
sesamo 2 cucchiai
mirin 80ml
burro 40g
olio di sesamo 1 cucchiaio
olio d’oliva 1 cucchiaio
cipolla 1
aglio 1 spicchio
zenzero grattugiato 2 cucchiai
erba cipollina 2 cucchiai

per il salmone marinato

salmone 500g
salsa di soia 2 cucchiai
aceto di riso 1 cucchiaio
cipollotti 2
zucchero di canna 1 cucchiaio
olio di sesamo 1 cucchiaio

Ripulire il salmone da spine e pelle e metterlo a marinare con la soia, l’aceto, lo zucchero, l’olio di sesamo e i cipollotti tritati. Lasciar riposare al fresco per almeno 30 minunti. Intanto preparare il risotto: far soffriggere lo zenzero, la cipolla e l’aglio tritato con il burro, l’olio di oliva e l’olio di sesamo. Aggiungere il riso e tostarlo, sfumare con il mirin e la salsa di soia, poi portare a cottura aggiungendo man mano dell’acqua bollente. A fine cottura aggiungere la pasta di miso, le alghe e il sesamo. Verificare il condimento. Scolare il salmone dalla marinata, e farlo cuocere su una piastra per 1 minuto su ogni lato, Servire sul risotto e finre con un po’ di erba cipollina tritata.

27 Commenti

  • maria-sole ha detto:

    Ho cucinato questo piatto stasera, senza mirin pero, ho aggiunto un po do cognac. E riuscito buonissimo a dire poco! Grazie per la ricetta. Gestisco il ristorante e questo piatto vorrei offrire ai miei ospiti. (scusate la grammatica, non sono italiana ;)

  • Ilagnam ha detto:

    Che bell’idea! E, senza nulla toglierti (splendide foto, ottime ricette), possiedo il libro di cui parli e devo dire che le ricette che propone sono ottime.
    Naturalmente sono di parte, perchè tutta la cucina orientale mi piace molto, ma potresti creare delle versioni riviste e corrette delle classiche ricette jap/cino/thai?

  • Sigrid ha detto:

    Ho appena dato un’occhiata al libro ma questa ricetta – che del resto non avevo mai sentita – non c’è. Però, se è quello che descrive Giorgio, euhm, come dire, mi fa un pochino impressione… (cioè in sé l’insieme mi pare molto poco giap e poi quella fettina di salmone rovinata facendola cuocere al microonde, beh, che dire…)

  • Giorgio ha detto:

    @monica
    Quella semi-schifezza che ti interessa potrebbe essere questa:
    Shake ino Yaki
    palline di salmone con granchio e patate
    Preparazione: lavare due patate, cuocerle al vapore per 40 minuti, poi pelarle
    e schiacciarle. Unire alle patate un cetriolo pelato e tagliato a dadini, una caro-
    ta pelata e grattugiata, 120 g di polpa di granchio, un uovo e due cucchiai di
    maionese. Impastare bene e regolare di sale. Battere delicatamente alcune fet-
    tine di salmone crudo e “riempire” ogni fettina con un cucchiaio di composto
    appena preparato. Chiudere la pallina ripiegando i lembi del salmone. Mettere
    le palline per 2 minuti nel microonde a media potenza. Servire tiepide.

  • monica ha detto:

    Tu sai qualcosa di un piatto giapponese all’occidentale, che si dovrebbe chiamare shake ino yaki? Ovvero involtini di salmone farciti con un ripieno di patata a purè con una salsa tipo teriyaki? Sarei molto grata se qualcuno sapesse darmi informazioni
    grazie e ciao
    monica

  • nini ha detto:

    una ricetta molto bella, che fame..

  • Maiko ha detto:

    Bello questo piatto… per me poi che sono amante di tutto ciò che è anche solo un pochino jappo è assolutamente da provare!

  • lobelia ha detto:

    ciao simpaticissima cenzina, buona questa ricetta! Proverò a farla con il mio riso preferito, il thai bonnet o il basmati…

  • Tulip ha detto:

    Ciao Sigrid…
    guarda questo link

    http://www.gustoblog.it/post/1457/poveri-cavoletti

    baci!

  • il maiale ubriaco ha detto:

    Si, questa è interessante. Pure la foto, visto che anche di foto si è parlato. Mi sembra che usi una reflex vero? Comunque: yoshoku, è il nome con il quale in Giappone si indica la cucina di derivazione occidentale. Piatti, leggo, che sono stati introdotti in Giappone da missionari o mercanti europei e poi adattati ai gusti locali. Come ad esempio la “pizza” giapponese [proprio una cosa a caso :)] tale “Okonomiyaki” dove gli ingredienti sono pesce, carne e verdure messi direttamente dentro l’impasto. Bell’antropologica sta cosa. Ste-

  • Anonymous ha detto:

    ciao Sigrid,
    leggo sempre il tuo blog, ma da qualche giorno hai cambiato qualcosa e quando stampo i post per tenere a casa le ricette le parole vengono mangiate a destra. Ti prego fai qualcosa !
    Grazie, Daniela

  • margherita ha detto:

    Lunedi mattina, le nuvole corrono nel cielo di Londra. Da Roma – caput mundi – mi arriva una bella ricetta mediata dal Giappone, la terra del Sol Levante.
    L’autrice – la sento amica ormai, anche se non ci si e’ mai viste -viene dalla patria dei grandi, amati pittori fiamminghi: la foto e’ bellissima, piccola natura morta.
    chi ha tempo di inacidirsi su uno spelling?
    The world is our oyster (il mondo e’ la nostra conchiglia!!!

  • Tulip ha detto:

    Ciao!!
    Partita?

    Un baciotto e buona giornata!!

    PS.

    Non ti curar di loro..ma guarda e passa!!

    ;)

  • Pip ha detto:

    Bello, bellissima foto e molto stuzzicante, io poi adoro il jap food (western style). La proverò sicuramente!

  • golosastro ha detto:

    mmm… continuando da ivy… io non credo che siano persone che non hanno il coraggio di dire a cavoletto quello che pensano di lei…
    in realtà è proprio l’invidia l’elemento chiave…
    perché (per me) si tratta di persone che non hanno il coraggio di confessare a sé stessi quello che pensano del cavoletto e delle belle cose che realizza…

  • Ivy ha detto:

    ciao Cenzina intressantissimo questo risotto est west style !!! mi hai interessato molto con il libro che hai citato, ma in rete non riesco a trovarlo! mi sapresti indicare dove cquistarlo?
    non far caso agli anonimi cara! sono anche folcloristici! fanno ambient! come ha già detto qualcuno sono persone invidiose che non hanno il coraggio di dirti quello che pensano su di te !!
    ciao a presto

  • Saffron ha detto:

    cenzina, I followed the trail from your comment on my blog. I wish I could read Italian!! your blog looks lovely! For now, I’m just drooling over the photos.

    j’adore les photos!

    cheers!

  • miro ha detto:

    chiedo a tutte le/i foodbloggers la ricetta dell’arrosto perfetto.
    ieri l’ho fatto e non mi ha soddisfatto.
    lancio in rete la mia richiesta d’aiuto.
    grazie

  • Sigrid ha detto:

    mila: il mirin è un vino di riso, un po’ come il sakè ma più dolce e meno alcolico. missà che c’è pure chi lo sostituisce appunto con sakè e zucchero. Però nei supermercati asiatici dovresti trovarlo…
    Graag gedaan! ;-))

    elisa: no, macché, sempre qua sto :-)) ingredienti fermentati?? non puoi???

    ecoline: partire dai risotti mi pare proprio un’ottima scelta (come puoi vedere c’è proprio modo di farci di tutto… :-P)

  • Fabienne ha detto:

    J’adore le risotto et ta photo est si sublime !

  • Mila ha detto:

    Ma sti anonimi…..firmati almeno che so? “Fido Dido” “Cip&Ciop” “L’uovo al tegamino ruiscito male”….mi sa che c’è una puntina di invidia in questi misteriosi accademici che forse non pubblicheranno mai niente finché campano.Mi sbaglio?
    Passando a cose più interessanti, alga nori conosco, miso conosco, ma il mirin????!!!!! Fa un po´ residuato bellico sto nome.
    Dank u wel

  • ecoline ha detto:

    Ohhh, questo devo assolutamente provare a rifarlo…
    a)perché adoro i risotti e quando ho iniziato a trafficare in cucina sono partita proprio da quelli (sarà la milanesità!:P e che non sapevo cucinare altro!)
    b)perché sono nippo-fanatica, pure!

  • Elisa ha detto:

    Sei già insediata nella nuova casa e già hai testato la cucina? o sei ancora qui?
    Il riso deve essere davvero buono, da riservare anche questo ai giorni “sì” con tutti quegli ingrdienti fermentati :(

    Anonimo: un po’ si scrive con apostrofo e non con “o” accentata.

  • Frank ha detto:

    Mamma mia, un risotto alla giapponese :-)
    Davvero una ricetta da non perdere, bravissima!
    Ciao.

  • Sigrid ha detto:

    eli: sì, le faccio io le foto :-)

    anonimo: quindi, nell’ordine:
    – no
    – no, io non voglio fare l’esotica, io sono esotica.
    – ps: e del resto mi sta parecchio più simpatica la povera amanda lear che non un anonimo frustrato che rissente il continuo bisogno di prendersela con gli appunti di chi non è manco madrelingua. E veramente patetico.

  • Anonymous ha detto:

    Ma il “missa” al posto del “mi sa” lo scrivi apposta vero?
    “estato” poi fa molto Amanda Lear, vuoi fare l’esotica?
    Visto che hai tradotto un libro dall’inglese all’italiano dovresti essere un pò più attenta!;)

  • Eli ha detto:

    Solo una piccolissima domanda per un blog che mi ha rapito le papille gustative
    Ma le foto sono tue?

    La torta alla cannella era…era…
    Era.
    Deliziosa, gustata a cena ieri, sera vellutata di novembre

    Eli

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