Natale Calabrese: La giurgiulena

Mi fa abbastanza sorridere che una cosa, nel suo piccolo – un blog, per dire – finisca inevitabilmente per crearsi i propri piccoli riti. Come per esempio quello di dirvi, a natale, dei dolcetti natalizzi che prepara mia suocera calabrese. Cosi l’anno scorso vi ho raccontato dei Cannaricoli, e stavolta invece vi presento la giurgiulena, quel specie di torrone a base di sesamo tanto simile ai croccantini di sesamo cinesi (che però sono più sottili).

sesamo 300g
miele 50g
zucchero 100g
limone bio, 1
confetti colorati (facoltativo)

Praticamente, è semplicissimo, basta versare tutto quanto dentro una pentola, mettere sul fuoco basso e girare girare girare fino a quando il sesamo comincerà a brillare (cioè quando gli zuccheri saranno caramellati), mentre in cucina si diffonderò un carateristico odorino di sesamo caramellato appunto. (Per questa tappa della cottura è meglio di essere più di una persona in cucina che francamente ci vuole un po’ e alla lunga quel girare continuo della massa appiccicosa diventa pure faticoso). A quel punto riversare tutto quanto su una spianatoia bagnata, e appianire la massa con le mani bagnate o un limone (da un lievissimo profumino di agrume al dolcetto e permette di non bruciarsi le manine). Cospargere la giurgiulena con dei confettini colorati (diciamo che è facoltativo va, io non sono fan). Tagliare subito, a strisce poi a rombi, lasciar asciugare per un giorno e sistemare in pirottini individuali.

26 Commenti

  • Mario Lav ha detto:

    Mia madre la faceva oltre 50 anni fa, piana di Sibari – Cosenza è ancora oggi la si fa come allora…

  • x x ha detto:

    scusami che ti contraddisco ma la giurgiulena la facciamo nelle nostre parti cosenza e provincia..non è una ricetta siciliana ma bensì di origine araba

  • valentina ha detto:

    ps. quando la giuggiulena o la cubaita sono fresche sono dure mentre quando sono morbide vuol dire che non è freschissima .. ( a meno che non sia una precisa scelta aggiungere molto miele )

    La più buona giuggiulena che io abbia mai mangiato la fanno a caltagirone ( ct )

  • valentina ha detto:

    in realtà si chiama “giuggiulena” ed è un tipico dolce arabo importato in sicilia e poi in calabria.
    In alcune zone della Sicilia ( occidentale ) la chiamano cubaita ed in altre, invece, la cubaita ( sicilia orientale ) è una sorta di giuggiulena fatta però con i ceci.
    E’ un tipico “nostro”(sono palermitana) dolce natalizio.. buonissimo sprattutto vederlo sulle bancarelle coloratissime ..

  • Antonio ha detto:

    La loro origine è araba …
    milele e sesamo

  • Giampaola ha detto:

    Si fa anche a Modica (RG)!

  • Sigrid ha detto:

    Scusa, ma proprio in quanto siciliana dovresti ben sapere che le ricette viaggiano e che i nomi cambiano (del resto probabilmente la giurgiulena non è nemmeno siciliana ma semplicemente araba, a come la mettiamo poi, rendiamo agli arabi ciò che è loro?), insomma, se a casa di mia suocera (che non è di catanzaro) e in tutta la zona si fa questa cosa da memoria d’uomo, se per alcuni calabresi ha il sapore di casa, beh, tenderei a dire che è anche calabrese, ecco.

  • Anonymous ha detto:

    mi capita di girare su questo sito oggi, e voglio specificare una cosa in merito alla ricetta della giuggiulena e no giurgiulena da siciliana doc ti dico che quella ricetta è siciliana e non calabrese. Sono sposata da 14 anni con un calabrese della provincia di Catanzaro o girato la Calabria in lungo e in largo e quel torrone non esiste se non importato dalla sicilia ricetta compresa, come i cannoli come gli arancini le crocchè e la famosa panella. Lasciate tutto sto bene di dio alla Sicilia la Calabria a molte altre ricette altrettanto buone.

  • cammu ha detto:

    Très joli, mais malheureusement, je ne comprends pas ce qui est écrit. C’est en italien?
    :)

  • catepol ha detto:

    da calabrese giuro di non averli mai assaggiati…ora mi hai messo la pulce li cercherò dappertutto…che zona di calabria please?

  • sp qb ha detto:

    @golosastro: allore benvenuto nella calda sicilia….non esiste siciliano che non si rispetti che a casa non tenga il suo bel cestino con frutta secca e schiaccia noci sempre a portata di mano…ops..
    …bocca ;-D….ritornando alla cobaita, chiamata anche giurgiulena da quello che ho letto, come tanti qui in sicilia è un dolce di origine araba in quanto il sesamo viene da loro. E’ da loro che abbiamo ereditato un’infinità di cose. Lo spettacolo è vederlo fare per strada durante il periodo natalizio e nelle fiere rionali o di paese….qui è pieno di “bancarelle” che vendono dolciumi tra cui questo.

  • rosso fragola ha detto:

    siiiii!!! Mi piacciono! :-))
    senza zuccherini colorati anche meglio!

    e vada per la giurgiulena a Natale!

  • golosastro ha detto:

    sp qb: mmmmmmmm…. nelle mie vene non scorre una goccia che sia una di sangue siculo, ma c’ho parenti acquisiti e beh… ho assaggiato il torrone di pistacchio, lo scorso natale (tutto solo pistacchio)
    quanto alla frutta secca… potrei dirmi siciliano d’adozione!!!
    ;-))))

  • piera ha detto:

    Ciao!
    Questa newsletter natalizia, ma ovviamente come tutte le altre, è particolarmente gradita! Mi piacciono molto le tue ricette e le presentazioni fotografiche!

    Cmq..invece mia nonna prepara “La croccante” un dolce tipico della zona salernitana/cilentana, almeno credo, fatto in pratica nello stesso modo ma con nocciole, mandorle e frutta secca varia, ci sono varie varanti.

    Bye Bye

  • sp qb ha detto:

    ..infatti golosastro io le ho sempre mangiate con il solo sesamo, ma tempo fà,le ho trovate anche con mandorle e nocciole….buonissime anche quelle.
    …poi in effetti “noi siciliani” mandorle nocciole e pistacchi li mettiamo un pò ovunque….;-D

  • MisterQ ha detto:

    Cupeta anche nel Salento ! Zona Taranto e Lecce !
    Gli zuccherini colorati sono terribili !!!
    :)))

  • Orchidea ha detto:

    Bellissima foto… interessanti dolcetti. Io non li avevo mai sentiti, ma del resto ci sono tante ricetti di città e regioni italiane che proprio non conosco.
    Ciao.

  • bera ha detto:

    Interessante, conoscevo uguali ma di origini arabe e giaponese (anche con il zenzero nero), si trova moltissimo qui a Sao Paulo, sono levi e crocanti e di basso rischio dentiera :)
    Cenzina, hai provato fare i panforti di siena casalingo?

  • golosastro ha detto:

    sp qb: (e cenzina): ma proprio ieri sera stavo in un negozietto carino carino… (per comprare the verde) e aspettando il mio turno vago con lo sguardo sui prodotti di nicchia esposti… e quindi:
    – palets bretons ;-) x cenzina
    – scones ed altri biscotti al burro, rigorosamente scozzesi (fatto il pieno in uk)
    – cioccolato e liquirizia domori (finally… trovo prodotti citati nel blog anche nel profondissimo nord);-) per cenzina
    – e poi le cioccolate di zia elvira di modica
    -….
    – e proprio nell’angolo di zia elvira trovo l’ “aranciata” (credo una sorta di ammasso di scorze candite) e la “cobaita”, incartata per bene, che rigiro per leggere gli ingredienti….. (tutto sesamo,miele e zucchero, a quanto ricordo) ;-) per sp qb

    queste coicidenze mi fanno sempre sorridere!!!
    buone feste a tutti

  • Anonymous ha detto:

    ma la giuGgiulena è siciliana! la faceva sempre la mia nonna, siciliana, appunto.
    mentre quella calabrese – di nonna – fa ancora i crustuli (o cannaricoli ;-)) col miele.
    eheh non si direbbe che in mezzo alle due regioni c’è un bel tratto di mare…

    buone feste cavoletto.

    Marina

  • Tuki ha detto:

    Ma che belli, con tutti quei confettini colorati! un dolcetto simile si fa anche in Campania, con le mandorle o con le nocciole, e si mette tra due ostie..un simil croccante, se non sbaglio si chiama cupeta (e il termine ricorda molto quello siciliano).

  • fabrizio ha detto:

    In Sardegna, con mandorle e con la scorza dell’arancia al posto del limone, si chiama gatò (si pronuncia così, almeno, non ho idea come si scriva). Buonissimo!

  • sp qb ha detto:

    E’ vero anche Palermo si trova. Viene fatta anche con le mandorle intere…e forse è quello tipico palermitano.
    La cobaita invece credo abbia origini ragusane più precisamente di Modica dove oltre al sesamo aggiungono mandorle pistacchi e nocciole tostate.
    La consistenza più o meno dura credo sia dovuta dalla quantita di zucchero rispetto al miele che viene inserito nella preparazione.
    Quando ho mangiato quello ragusano era molto consistente ma morbido comunque…forse dipende anche dalla grande quantità di sesamo.
    Non sapevo li facessero anche in Calabria….brava sigrid!

  • henrietta ha detto:

    cenzina ma lo sai che si fa anche a palermo? si chiama “cobaita” ma in dialetto si pronuncia “cubai’dda” :)
    rischio dentiera totale!

  • viruta ha detto:

    meravigliosi!
    cenzina, attendo quelle info… anche se ormai sarà per la befana!
    bacioni
    viruta

  • Chiara ha detto:

    Gnammm! Che bell’aspetto!
    Ma sono duri o morbidi? Rischio dentiera?

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