Più starbucks per tutti!

atstarbucks

E se facessimo una petizione?! Tipo che lo vogliamo anche noi, in italia, lo starbucks? (scusate, mi permetto di dire noi, suona strano, però insomma, lì vivo…:-) Che vabbene che l’ignoto barista sotto casa il cappuccino lo fa meglio (beh, oddio, mica sempre..), vabbene che non si capisce perché scrivono mocha e pronunciano moka, e nemmeno perché la bibitona più piccola faccia 300 e passa ml (che poi si chiama medium, solo che la versione small nun c’è), che i baristi sono baristas e che ancora sto cercando di capire chi è che se li beve, 600ml di caffè al cioccolato completi di elegantissimo strato di 3cm di panna montata… Però… ecco, quando fuori c’è vento, fa freddino e che fra una camminata e un’altra ci vuole proprio un posticcino caldo caldo dove sorseggiare del caffè non del tutto indecente, dove sfruttare il wifi, leggere libri e giornali, sbocconcellare dei muffin (con caramello e fior di sale :-))) e chiacchierare del più e del meno catastravaccati in comode poltroncine…. Insomma questo è il posto che mi mancava a roma!! Si può fare qualcosa?!

89 Commenti

  • Zio Effe ha detto:

    Ragioni da turista.

  • a Milano da 3 anni che Arnold’s coffee ….wifi, torte, muffin, tanti tipi di caffè e soprattutto lo spazio per sedersi a chiacchierare e leggere per tutto il tempo che si vuole (http://arnoldcoffee.it/it/home/mission)

  • thomas lione ha detto:

    Starducks è Starbucks! Però mi sento fortunata.. 
    A Torino c’è da diversi anni BusterCoffe. la versione italiana di Starbucks.
    propone dolci americani caffe chilometrici, frappuccini ciambelle.. tutto, ma proprio di tutto! La qualità è ottima, adoro i brownies! 
    In più ci sono comode poltroncine in cui si può studiare in tranquillità o leggere! 

  • fra ha detto:

    ankio amo Sturbucks!!!il mio nome ci sarà di certo.
    buona giornata,
    francesco

  • Marisa ha detto:

    MMMM, anch’io adoro gli Starbucks. Li ho trovati dappertutto, tranne che in Italia. Quando vado all’estero li cerco appena arrivo sul posto per farci la colazione. Che meraviglia!!!

  • Shaietta ha detto:

    Adoro il tuo blog e le tue ricette e ora che ho visto questo ti adoro ancora di piu!!! Starbucks forever!! sono stata al primo starbucks aperto che sta al pike market a Seattle ,mi sono emozionata solo as esserci entrata!! Adoro starbucks e il loro caffè,è troppo buono specialmente quando devi camminare sotto il freddo di Dicembre o Gennaio!!il creme bruleè latte era stupendo!! poi adoro il frappucino!! anche gli altri cose sono buone :)

  • Francesca ha detto:

    Di starbucks amo il carrot cake e l’atmosfera. Il caffè, frappuccino e simili proprio no, non riesco a berli, abituata come sono alla bontà della Illy. Continuo ad amare i loro spazi all’estero ma in Italia…

  • Camò ha detto:

    Quoto quoto quoto e riquotooo!!
    Voglio chocolate cookie intinto nel frappuccinooooooooo (non sapete che bontà xP)

  • Paola ha detto:

    quoto anche io per uno starbucks in italia \o/ !!!!!!!!! come si fà a resistere ai muffin?? oppure ai cookies *__*?? alle torte?? al frappuccino al caramello…o alla vaniglia?????? mhm per me oltre che ad una petizione..possiamo pure fare pure una manifestazione…sisi :D prepariamo gli striscioni \o/

  • Cri ha detto:

    Sono appena tornata da Berlino con in testa le stesse identiche considerazioni…
    E’ vero, è un posto di cui a Roma si sente la mancanza!

  • Alex64 ha detto:

    E allora la risposta è, facciamo anche noi la nostra catena ed esportiamola nel mondo, senza importarle da altri paesi…

    una via di mezzo tra i punti di vista di tutti quanti…

  • Alex64 ha detto:

    Non verrà mai per le domande che ti sei posta te, ovvero “chi se li beve 600ml di caffè al cioccolato”? Ovvero “l’anonimo sotto casa il cappuccino lo fa meglio”, ovvero “3cm di panna sopra che cosa brutta”, ecc ecc…

    Invece dovevi chiederti “perchè 600ml di caffé al cioccolato non lo facciamo pure noi al posto di quella schifezza di caffé mega ristretto che dura mezzo sorso o del solito cappuccino tutta schiuma bollente come la fame che non ci si beve nulla”?

    La domanda che fai è mal posta e parte dal presupposto che “noi siamo meglio ma anche lo SB è degno di fama”, invece il presupposto è l’opposto, ovvero “SB è meglio e noi con le nostre tradizioni da caproni facciamo ridere i polli”… e siamo “migliori” per autocelebrazione perchè inglesi, francesi, tedeschi da una vita preferiscono SB all’anonimo barista italico sotto casa che il cappuccino 9/10 lo fa peggio, tutta schiuma e latte tiepido.

    Un pò come la pizza, dove fanno la miglior pizza del mondo? Ma da pizza hut ovviamente, solo gli italiani pensano ancora che la pizza migliore la fanno in Italia…

  • Paccio ha detto:

    Allora, vi do una notizia certa…
    La direzone di Starbuck’s ha escluso l’apertura di locali in Italia almeno per i prossimi 15 anni. In quanto dopo approfondite ricerche di mercato, e quelle che fanno loro sono approfondite davvero, è risultato che da noi farebbero un flop clamoroso, perché le persone sono abituate al loro baretto di fiducia, con espresso, cappuccino, marocchino, latte macchiato, caffè macchiato, cioccolata ecc. E tutte le cose dette su i baretti che fanno caffè imbevibili è vera, ma altrettanto vero è che ognuno di noi, almeno spero, ha un bar di fiducia scelto dopo peregrinazioni nel quartiere, in cui il caffè è buono davvero.
    Strarbuck’s sta bene lì dov’è. Sul caffè il mondo non ha niente da insegnarci (a meno dell’ottimo caffè libanese al cardamomo)…

  • marty ha detto:

    ciao ragazzi io sn di ritorno in italia da 4anni e pensavo di aprire un daily bar tipo starbucks in una cittadina di tipo 20.000abitanti nn è una provincia ma è un paesetto termale..cn un po di turismo! Che ne pensate ? Faccio bene?

  • maddina ha detto:

    ragazzi io firmo!!!!
    difendo il nostro mitico caffè!!!però starbucks ci sta!!!anche io lo voglio!!!quest’state soo stata un mese a lo angeles…e almeno una voltaal giorno andavo da starbucks!!!evviva frappucino java chip!!!x caso sapete se c’è a monaco??xkè fra un pò ci devo andare e quindi se c’è megliooooooo!!!

  • Luca ha detto:

    Il caffè di Starbucks e’ una brodaglia penosa e costosa. Se i nostri bar avessero un minimo di intraprendenza, potrebbero attrezzarsi per offrire wi-fi point e spazio per leggere. Basterebbe chiamarli WiFi bar….

  • Carquinyols i Panellets ha detto:

    La democrazia è anche riuscire accettare che a qualcuno possa piacere il caffé “in brocca”. Però…mhh. Ci sarebbero troppi però. Ma c’è anche spiegazione sul fatto che non apriranno mai uno Starbucks in Italia: non avrebbero successo. Secondo le indagini di mercato non possiamo essere un loro target perché la maniera di servire il caffé in Italia è talmente “italiana” che perfino loro, i terribili imperialisti del caffé che si dicono “italian way inspired”, hanno capito che non avrebbero fortuna. Né senso, vorrei aggiungere io.

    Cercatevi “BLACK GOLD”, un documentario sul mercato del caffé, nel quale Starbucks influisce più di tutte quante le altre catene nel mondo, proprio per la sua dimensione “globale”.

    A me di Starbucks piace solo il cheese cake, à emporter per giunta.

  • Jo! ha detto:

    firmo all’istante! e pensare che in australia ci sono ben 2 catene di caffé, Starbucks e Gloria Jeans Coffee… dico io, se il caffé italiano ha i suoi apprezzatori, loro di sicuro non smetterebbero di berlo solo per l’introduzione di Starbucks anche in italia… no?

    W il caffè da mezzo litro con latte condensato dolcissimo e un minimo di 20 aromi da scegliere!

    poi quei famosi divanetti sono stupenda ispirazione… si scrive benissimo accoccolati lì!

  • Jachyra ha detto:

    Sono un po in ritardo con il commento ma sto esplorando piano piano il tuo blog e ogni pagina è una scoperta!, comunque sono pro starbucks! ne voglio uno sotto casa!! io no amo il caffè italiano e vado sempre di solubile allungatissimo e con latte intero magari cremoso come quello pastorizzato all’inglese!!

  • luvaz ha detto:

    uà…ritorno sulla pagina dei commenti a propos di starbucks e che ci ritrovo???disquisizoni politco-filosofiche sulla necessità o meno di aprire altre catene tipo mac o burger…masturbazioni mentali..è chiaro che ogni tentativo di impotare nella nostra bella italietta un genere tutto amerikano o cmq di altra “cultura commerciale” sarebbe sottoposto a una rielaborazione da parte di chi ha un minimo di coscienza patriota…comode poltrone si ma nessun cameriere che ti caccia…migliori miscele di caffè e nessun bibitone che non abbia un senso i muffins sicuro perchè sono buoni…ci sarebbe una sorta di compromesso storico va!per campo di fragole: le contraddizioni esistono ovunque negli states come in italia….
    cenzi sì a’ meglie! sei la migliore !!!!

  • campo di fragole ha detto:

    E’ molto triste leggere tutti i vari commenti che associano la diversita’ l’apertura all’Europa, al mondo e tutte quelle storie li con l’introduzione di catene che danno soldi solo al miliardario sfondato sfruttando non solo i vari produttori in giro per il mondo ma anche i lavoratori locali….avete mai lavorato in una catena? Sapete come e’ fatta quella robaccia che vi mangiate nei vari McDonald ed affini? Sapete distinguere la convivialita’ con lo sfruttamento e l’arricchimento alle spalle degli altri? Avete vissuto mai nei vostri adorati Stati Uniti, dove tutto e’ apparentemente perfetto e poi a 90 anni ti fanno ancora lavorare perche’ non hai diritto alla pensione? avete mai messo il naso fuori di casa vostra? L’Italietta come la chiamate voi siete voi stessi che la portate all’estero….E che ne dite del fatto che all’estero tutti ci dicono che siamo fissati con la moda? Che a Milano la gente va in giro in bicicletta con la pelliccia?! Che ci distinguono perche’ portiamo degli occhiali enormi? Che andiamo vestiti tutti griffati dalla testa ai piedi… Questa secondo me e’ l’italietta che dovreste eleminare non quella dei prodotti locali grazie ai quali ci siamo fatti valere in tutto il mondo!! E poi tutti questi paesi che tanto adorate sono i primi nazionalisti!! Che ne dite dei francesi? Degli spagnoli? che mangiano ed esaltano i loro prodotto che non criticano mai a se stessi, che non sono esterofili come noi, che basta che veniamo da un altro paese quello che diciamo gia’ diventa stupendo, fico, parole sante…. Ma in italia a parte di dire cavolate e vedere programmi di cacca, che se ci sono qualcuno se li guarda pure no…, ve li vedete i documentari? Sapete chi cavolo c’e’ dietro il vostro womwn Secret & company, avete visto i bambini che fanno i vostri adorati Levis, Nike etc….(non sto qui a farvi la lista)
    Ognuno e’ libero di dire e fare quello che vuole ci mancherebbe…pero’ una cosa e’ certa ci sono quelli che dicono e fanno le cavolate e quelli che ragionano prima di parlare…

  • Anonymous ha detto:

    locali storici?
    Io salvo solo quelli di Torino.
    Il caffé Greco di Roma? Parliamone! Ci vanno solo gli stranieri perché ha dei prezzi proibitivi, è la qualità è scadente! Se devo andare in un caffé solo perché ci andava Caio e Sempronio e pagare 4 euro per un cappuccio al tavolo allora preferisco un locale un po’ più rilassato, tipo SB
    Qua non si parla di Trendy ma di posti accessibili a tutti, e ti posso fare altri esempi di caffé storici a Roma che si alimentano solo del loro mito e non per capacità gestionali e idee nuove…esempio lampante Babington’s in P.zza di Spagna 12 euro per una teiera..2 tazze scarse di te; questo locale è sempre lo stesso da secoli ok, molto bello tutto questo, propongono delle pietanze che accompagnano il te che se le ricorda solo la regina elisabetta quando prendeva il te con sua nonna a sei anni, mi vengono in mette certe fette biscottate con la cannella e la melassa ma ragazzi si può fare una sosta lì e pagare 25 euro?
    Questi sono i “caffé storici” di Roma…ditemi voi….e allora sai che vi dico? Meglio SB! Tanto mica sono cretini, se aprono in Italia metteranno la macchina dell’espresso per bene e i cornetti e non solo beveroni da 1 litro senno non se li cagherebbe quasi nessuno a parte i giapponesi..mettereanno un menu adatto al palato italico esigente e un poco conservatore forse..
    E andiamo! Scusate la prolissità ma a volte ho l’impressione che la gente parli senza pensare molto…ma le strategie di marketing??? Barbara

  • Staximo ha detto:

    Ora io non capisco cosa c’entri qui la demagogia la cui definizione è:
    1 forma corrotta di democrazia in cui i governanti fanno promesse e concessioni alle masse popolari al solo fine di mantenere il proprio potere
    2 l’accattivarsi il favore delle masse con promesse che non si possono mantenere: fare della demagogia.
    Mi sembra non ci azzecchi per niente col discorso. Chi si sta accattivando il favore di chi?

    Chi ha scritto poi che TUTTI i bar italiani fanno un caffè da sogno?
    Mi sembra nessuno.
    Però, per la tradizione italiana, il caffè è di circa 25ml.. una bella differenza con un bicchierone da 300ml o più!
    In un gastro-mondo che spinge e pubblicizza al mondo la tradizione e la qualità italiane, dire “abbasso la tradizione e viva le catene americane” mi sembra un controsenso.

    Poi, per chi diceva di svecchiare la realtà italiana, devo ammettere che personalmente sono più affascinata da locali storici, con una tradizione e con un “calore” dato appunto dall’antico. I revamping di locali storici (vedi Zanarini a Bologna) mi deludono molto: ambienti freddi e asettici non favoriscono il sentirsi a proprio agio. Ovviamente se poi uno li frequenta solo per moda o perchè gradisce l’high-tech allora è un altro discorso.

  • stefano ha detto:

    certo che a leggere i commenti nazionalisti cascano le braccia. Starbucks è meglio del 70% dei nostri baretti del cazzo con un signore che fa un caffè schifoso di robusta e arabica se va bene, con paste cancerogene, piene di additivi e bibite ricche di coloranti e zuccheri. Poi ci sono i bar belli, piccoli, tranquilli ma per favore non venite a dire che la media dei bar è indimenticabile.
    Ormai il caffè che si beve è bruciato e fatto da macchine che non sono tarate bene.
    Insomma, prima di fare i demagoghi pensate al tanto di cattivo che c’è in giro per Roma e altrove.

  • Robiciattola ha detto:

    se avessi coraggio, lo aprirei subitssimo io, di corsa!
    Quindi se qualcuno volesse intervenire per darmi un pizzichino di coraggio, sono qui pronta ad accoglierlo e a cogestire, magari, chissaà!

    Robiciattola

  • Anonymous ha detto:

    uff che palle mamma mia…quanto siamo provinciali, tutti a dare addosso a SB, uffaaaaa…
    Qua si parla solo di fare un po’ di revamping al nostro concetto di caffé..chiaro che Miss Verbert venendo dal Belgio possa sentire di nostalgia per quei posti calducci intimi dove poter starsene tranquillamente a chiacchierare, con un’ampia scelta di bevande, col menù, col menù dei dolci e cake vari e jazz di sottofondo e perché no ogni tanto qualche reading o qualche gara di poesia..io sono solidale, ho vissuto diverse anni in nord europa e mi mancano da morire, lì a Helsinki ce ne’era uno che si chiamava “Wayne’s coffee” credo una catena svedese ma facevano tutto muffins e panini nella loro cucina..cercando di adattare i prodotti al palato finlandese. Io frequentavo l’uni in quegli anni e ci andavo sempre, un bel mug fumante di te alla cannella e leggevo riviste femminili tipo Elle senza doverle comprare…che nostalgia!!!!Insomma non per forza SB ma qualcosa di simile che so tipo le Pain Quotidien..insomma basta con questa alzata di scudi per i prodotti nazionali, mamma mia svecchiamoci un po’ e guardiamoci intorno.
    Firmato: “non proprio SB ma qualcosa di simile”

  • Staximo ha detto:

    Certo che passare dalla professinalità e qualità dei prodotti di una sfoglina agli “intrugli” di Starbucks è un bel salto! :o)
    E hai suscitato anche un gran bel polverone.
    Io, da amante del cappuccino italico, sono stata spesso tentata da Starbucks per la fantasia dei prodotti che offre. Ma ho rinunciato perchè i costi mi sembrano sproporzinati per dei prodotti industriali.
    Se arriverà in Italia ce lo terremo, così come Mc Donald’s, Spizzico e Burger king. Forse sarà anche divertente andarci perchè è qualcosa di nuovo ed “esotico”. Io non nego di trovare divertente e piacevole mangiare le schifezze di Mc Donald’s: buonissime ma pur sempre schifezze rimangono.

  • Anonymous ha detto:

    Ciao, ma qualcuno conosce Torino ed i suoi caffè dove la cioccolata è prima di tutto buona, poi servita in diversi modi e con delizie varie? La stessa cosa si può dire per il caffè. Provare per credere. Mary

  • Anonymous ha detto:

    ma siete fuori?!?! se non conoscete Roma almeno TACETE! il centro è pieno di baretti tranquilli e accoglienti con i tavolini affacciati sulle strade più belle del mondo! Perché chiudersi da starbucks e bere un caffé di plastica da bicchieri di plastica??? e tu saresti una gourmet??? ma mi faccia il piacereeeee

    una scandallizzata da tanta gnuranza.

  • Anonymous ha detto:

    NO a Starbucks a Roma, siamo già circondati da STRANIERI INGRATI a quanto pare.

    giùlemanidaromacheèperfettacosìcom’è

  • sere ha detto:

    Hai perfettamente ragione!!!è vero che il cappuccino ed il caffè italiani sono insuperabili, ma quell’atmosfera calda ed avvolgente nella quale ci si tuffa entrando in uno degli starbucks sparsi in tutto il mondo è ineguagliabile!Se poi è inverno ancora meglio!Date anche a noi italiani starbucks!!!!!

  • angie ha detto:

    non mi piace: perché?
    -per il caffé
    -per gli orridi sciroppini sintetici

    mi piace: perché?
    -per l’atmosfera rilassata
    -per il wi-fi

    Ergo…qui a Madrid ci vado quando ho voglia di star tranquilla a lavorare o leggere o
    chiacchierare, mentre per far colazione fuori preferisco alcune ‘cafeterias’ dove ti servono le tradizionali tostadas, porras y churros (yum)!
    Comunque, per aggiungere un’altra nuance ‘local’;-), voglio dire che andarci qui a Madrid puó essere ADDIRITTURA salutare x certi versi, visto che di riffa o di raffa in molti locali é consentito fumare.
    hasta luego!

  • franci ha detto:

    Più che “meglio che ci sia, meglio che non ci sia?”, ha senso chiedersi: se ci fosse, la gente ci andrebbe?

    Temo che la risposta sia “sì”… :-)

  • Diletta ha detto:

    Concordo in pieno con Sigrid, studio per la valorizzazione dei prodotti alimentari come cultura e ci tengo alla biodiversità e al mantenere le proprie tradizioni etc etc, ma ritengo altrettanto forma di cultura ed intelligenza il saper gestire le innovazioni e le cosiddette globalizzazioni con misura e criterio. Dalla prima volta che sono stata a Londra sogno uno Starbucks o simili anche qui, e non credo di perdere in italica “purezza”..

  • Cthulhu ha detto:

    Fai un viaggio in Giappone, nelle grandi citta’ troverai una certa quantita’ di varianti sul tema, alcuni aperti anche 24 ore al giorno, e con strane fusioni parigine-giapponesi che potrebbero anche interessarti. ;)

    insonnamente,
    Cthulhu

  • Eleonora ha detto:

    ripasso di qua e che mi trovo, il post pro-starbucks!!! a me starbucks piace, se sono a londra o negli states ci vado, ho vissuto in germania dove c’è e ci facevo colazione tutte le mattine. Però lasciatevelo dire, da italiana emigrata da troppo tempo, basta con questa storia che l’italia è provinciale perchè…non ha starbucks!!!Francamente, sia a Roma che a Milano (le uniche due che conosco bene) ci sono posti adorabili dove fermarsi a leggere e a prendere un cappuccino, e valgono mille starbucks. Io in Italia non lo vorrei…che facciamo, Starbucks a Via del Corso o a Piazza San Babila…o su Corso Vittorio? Sono la persona meno no global del pianeta ma ogni tanto delle catene si può anche fare a meno. Ultimo: ho sempre trovato scandaloso che i francesi calassero le braghe e si prendessero Starbucks.

  • elisabetta ha detto:

    A New York ho amato molto SB, era un bel rifugio , e lo trovavo del tutto rappresentativo di quella cultura democratica, pratica ma, diciamolo, tremendamente obesa e sprecona degli americani (bibitoni maxxxi e tutto usa e getta…). A Parigi ci ho fatto pure una pipì ristoratrice quando tutto era chiuso e ostile…non posso dunque non amarlo… ma ecco…a me pare che trovarlo dappertutto sarebbe perderne l’identificazione che noi facciamo con l’esperienza del viaggio e dell’altrove…siamo sicuri che omologare le offerte migliori la qualità della nostra vita (e dei nostri viaggi). A me le strade commerciali tutte uguali (campi elisi = quinta strada = via del corso = gran via = via manno a Cagliari e ogni maledetta via centrale delle città del mondo)siano più deòludenti che altro….W le diversità e w chi ha il coraggio di aprire un locale davvero “internazionale” e “sprovinciale” senza cancellarle!

  • Anonymous ha detto:

    molto d’accordo con margherita! se ci interessa l’atmosfera di SB e non il caffè e tanto meno l’idea della catena perche’ non segnalare tutti i posti che nasceranno con uno spirito del genere? andiamo a cercarli! certo a roma i camerieri e i proprietari che li “addestrano” spesso sono terribili, ma ci sono diverse librerie di quartiere dove si puo’ prendere il tè e navigare su internet. magari le poltrone non sono così comode ma…
    ciao a tutti!
    giulia

  • Anonymous ha detto:

    uooooo-ha!
    Come mi piace quando Sigrid sfiora un pruritino… e in tanti rispondono grattandosi!!!
    Bravi tutti, sinceramente.
    Perchè questo è davvero un blog particolare.
    Non solo per Sigrid. Per le sue foto. Per le sue ricette. Per i suoi abstract ed il suo humour. Per il suo italiano. Per il suo essere incommensurabilmente se stessa.
    Ma perchè chi commenta forma una sorta di salottino, a volte simpatico, a volte un po’ meno, a volte chiassoso, a volte silenzioso, per lo più amichevolemnte adorante.
    Prendere posizione sull’alternativa caffè italiano/starbucks…. che senso ha???
    Chi non lo ama, non ci vada.
    Ma criticare chi ci va, mi fa sorridere.
    Qualcuno ha scritto della perfidia di queste catene che si sovrappongono ai luoghi dove la gente già andava….
    Bella la risposta di chi ha detto che chi vende… non sempre è costretto (da un fucile spianato o da una situazione debitoria disperata).
    E poi, la sovrapposizione non è solo un fenomeno dettato da strategie di mercato: è un fenomeno storico…
    I templi dei vincitori sono sempre stati costruiti sulle ceneri dei templi dei vinti.
    E così un’infinità di chiese…
    Il fine è quello della sovrapposizione… m
    a chi mai, fra cinquant’anni, ricorderà il caffè che sorgeva al posto di starbucks?
    Beh… Chi se lo farà ancora buono, chi sceglie ogni giorno, chi ama coltivare i propri gusti… chi ama variarli… chi ama provare.. chi ama godere la propria vita..
    ciaociaociao

  • Irene ha detto:

    Cara Sigrid, mi dispiace che vivi a Roma, perché a Grosseto sto aprendo un locale come piace a te, con musica rilassante, poltroncine, riviste quotidiani e libri da leggere, the particolari e preparazioni a base di caffé; il tutto condito con dolci di nostra produzione e 3-4 piatti tipici toscani ogni giorno diversi per il pranzo.
    Io sono una global convinta, però credo anche che alcuni prodotti vadano salvaguardati, altrimenti nel giro di poco tempo ogni nazione si “spersonalizzerà”, perdendo le proprie tradizioni.
    Da buona italiana, caffé, pasta, pizza, mozzarella, mortadella, parmigiano ed in parte vino sono intoccabili.
    Cmq, quando apro ti faccio sapere, magari riesci a fare un salto tra i tuoi mille impegni.
    Scusa se scrivo da anonima, mi devo registrare.
    Un saluto, Irene
    P.S. Grazie, sei un’ispirazione

  • Carlotta ha detto:

    Starbucks’memories.Come una Parigi-Londra.Nella City,prima delle 8, chi si infila nei tunnel della metro ne ha sempre un bicchierone in mano, che fa compagnia,fa mattina e scalda le mani.Le dimanche matin al mercato della Rue Monge, coi sacchetti pieni di frutti di mare ti riposi beata in un salottino Starbuks che assomiglia a quello dove sei tu Sig.
    PS Ma sei tu o Angelina Jolie?Bellissima

  • christian ha detto:

    Basta con i finti alternativi, con i diversi a tutti i costi, con i noglobal su tutto… così come ad esempio ci sono shop Illy caffè ovunque perchè non avere Starbucks in Italia? Sono completamente daccordo con Sigrid. Anche io amo i prodotti del nostro territorio, il buon mangiare, anche io prediligo il negozio al dettaglio al supermercato, ma Starbucks è Sturbucks! E’ vero in Italia ci sono tanti bar, ma non sono tutti buoni bar per gestione e per prodotti. Starbuck non offre solo un prodotto, ma anche un servizio, uno stile di vita. Puoi stare ore da Starbuck e mai nessuno ti caccerà via…, così come puoi prendere un caffè e bertelo camminando per strada… Io ovunque vado se c’è uo Starbuck mi ci fiondo, primo perchè colleziono le sue tazze (Miami, Londra, Parigi, Bangkok, Francoforte…), secondo perchè adoro il frappuccino con panna montata. Suvvia, almeno per una volta non andiamo contro a qualcosa giusto per il gusto di andare contro per sentirsi diversi… Sigrid ho provato i croissant ed i macaron di Pierre Hermè…divini!!! Ciao.

  • betta ha detto:

    No, eh?
    Siamo omologati praticamente in tutto, teniamoci almeno i nostri bar all’italiana e riserviamo gli Starbuck et similia per le vacanze all’estero.

  • amarilli ha detto:

    ancora altri motivi per non volere starbuks: http://www.malvestite.net/2007/03/16/starbucks-malvuccino/

    PS: a Roma c’è il Caffè Fandango…

  • Orchidea ha detto:

    Sono d’accordo con te… a me piace Starbucks. L’ho scoperto a Singapore e ci andavo spesso soprattutto perché li fa caldissimo, sopportabile solo con un bicchierone di frappuccino ghiacciato.
    Ciao.

  • oktomanota ha detto:

    en italiano no se contestarte pero si voy a felicitarte por el buen blog , enhorabuena y
    saludos

  • silli ha detto:

    Come ha detto Sigrid nessuno voleva stuzzicare sentimenti no global, mi sembra esagerata quindi questa “caccia alle streghe” verso il “livellamento e la globalizzazione” o “l’infame livello etico-sociale”, che qualcuno ha detto. Rispondo come qualcun’altro ha fatto: non ci andate, o voi duri e puri patrioti. Mi chiedo anche, ma se questi poveri proprietari di deliziose librerie o di carinissimi baretti,che si svegliano al mattino presto per prepararci degli ottimi caffè fatti con le loro manine sante, mi richiedo….ma se hanno venduto alla mostruosa multinazionale un motivo ci sarà! e chissenefrega di alzarsi all’alba per preparare il caffè a gente che magari neanche ti vede. Credo anche che se tu non sei livellata e globalizzata all’interno del tuo essere, andare una volta tanto da STB non ti cambia mica la vita.
    baci a a tutti, anche a quelli che sono poco spiritosi…
    Silli

  • LUVAz ha detto:

    carissimi cavoletti, ritorno negli states quest’estate dopo dieci anni di assenza e aver visto comparire i primi starbucks sulle strade di san francisco (yeah!) :) vi annuncio pubblicamente che mi sarebbe tanto tanto piaciuto diventare manager di uno stabucks de noialtri…anche se vivo a napoli città dove il caffè nel bar s fa ancora con la macchina con leve e c’è differenza credetemi.. Un saluto alla mia food blogger preferita buona permanenza parigina!

  • adina ha detto:

    Mi tocca difendere cavoletto! Talvolta in Italia servirebbe una manciata di Europa in più, in questo sono d’accordo. Siamo provinciali all’ennesima potenza e, se da un lato va benissimo, e w il piccolo artigiano, e w l’originalità, e w il no global, e w il caffé italiano, e facciamo vivere solo ciò che è nostro coltivando il ns territorio, talvolta pecchiamo di stantio. Sono di Milano, città aperta fino a pochi anni fa, forse molto aperta per l’italia, ma guardiamoci attorno? che c’è di nuovo? nulla, manco un musée du quai brainly… e allora, ben venga un caffé da starbuck, talvolta, solo come spirito. questo è il senso, lo spirito di sedersi, con tanta altra gente, potersi collegare ad internet senza che un cameriere impomatato e sgarbato (perché in Italia questo succederebbe) ti dica: che sta a fa’? ecco, lo spirito. Sigrid, lo Starbuck dell’Opera è bellissimo, in un sito antico, pieno di velluti e orpelli dorati. Rilassante. Per chi sta a Roma, mai provato Bibli? :-) bello!! ma che malmostosi quei camerieri…

  • Anonymous ha detto:

    va bene va bene, come avete già ripetuto il caffe italiano è il migliore del mondo, bla bla bla, la pizza, il parmigiano, bla bla bla. Ma! Ma! Ci sarà pure un piccolo posticino per starbucks oppure dobbiamo sempre essere quelli che “ce l’hanno più duro”. E’ bella l’aria che si respira in quel locale molto americano, e la coda, e la gente e i muffin e i divani e un caffè che dura un po’. Comunque…. Pare che in Italia una grossa azienda che si occupa del medesimo prodotto abbia messo parecchi “paletti” alla starbucks…e quindi per ora è impossibile. Chissà in futuro. Però calmi!

    ciao da nerazzurra

  • margherita ha detto:

    mi e’ piaciuta questa animata discussione!
    il mio parere – che forse ho espresso male nel mio primo commento “istigatore” e: il concetto SB (home from home, poltrone, nessuno che ti caccia, se poi e’ all’interno di una libreria e si possono sfogliare libri e riviste e’ stupendo) e’ bellissimo, il contenitore globalone no. Per fortuna qui – a london – ci sono delle alternative, forse i gestori di caffe’, ispirati da SB e simili, si stanno facendo furbi e ritorna il caffe’-salotto. Speriamo presto anche in Italia!
    (Pero’ non scrivete anti-global con quell’aria da presa in giro, vi prego … se non ci pensiamo noi che siamo giovani, di buon gusto – se no non frequenteremmo il cavoletto !- e di belle speranze chi ci pensa?)

  • Fusty ha detto:

    Di sicuro lo conoscete già, ma vi suggerisco uno Starbucks alla romana, con poltrone in pelle, musica di sottofondo, luci basse, bella gente, dolcetti, muffins, torte, the profumati, cioccolate calde straordinarie al naturale o aromatizzate alle spezie eccetera eccetera

    E’ B-Said, aperto da pochissimi mesi a San Lorenzo

  • nicola cavallaro ha detto:

    cazzo se i migliori momenti sono stati quelli di satrbucks vale di so dire i peggiori

  • Anonymous ha detto:

    …ma sei anche bella!!!…
    ma allora ditelo:-D
    fantastico il libro eh?
    monica

  • valegourmet ha detto:

    STARBUCKS FOREVER…..
    Sono stata a Londra un paio di mesi fa, ed i momenti più piacevoli sono stati quelli passati sprofondata in un comodo divano, sorseggiando in tazza large una cioccolata con “cream on top”, chiacchierando con le mie amiche italo-londinesi, che vedo una volta all’anno…
    So si agli Starbucks in Italia!!!!

  • Sigrid ha detto:

    Genteeeeeeeee, allora, giusto un’appunto: chiaramente l’intenzione non era di stuzzicare le permalosità ni i sentimenti anti-global di essun tipo. Qualcuno l’ha capito bene, qualcun altro meno, ma il punto non è che io desidera l’invasione italica né di questa né di qualunque altro tipo di catena (anche se… se ci fossero più H&M, Berscka, Woman’s secret ecc a roma sarei più contenta ma fate pure come se non l’avesse detto… :-). Il punto è che, nonostante il fatto che il caffè italiano sia meravigliosamente buono (suppongo che qui non sta bene aggiungere che io in fondo il caffà non è che non possa farne a meno, vero), è il tipo di ambiente, quello, che mi lascia sognatrice. Lo stesso tipo di ambiente che del resto nel nord italia si trova pure, penso a trieste e a tutt la tradizione austroungarica, insomma il caffè come luogo d’incontro e di piacevole permanenza, e che se ne dica, beh, non è di carto a roma – vuoi il clima, vuoi la storia – che trovi posti così, e un po’ mi dispiace. (se poi lo realizza chessò, Vanni, per dire, un caffè conviviale, piuttosto che Starbucks, meglio ancora…) Tutto qui! :-)) (e su questa me ne esco a comprare la baguette :-PP)

  • Marilena ha detto:

    Curioso quest’entusiasmo per SB. Sara’ banale scriverlo per l’ennesima volta, ma SB e’ un tristissimo esempio di globalizzazione. E Borders pure. La loro politica e’ furbescamente simile: rilevano le piccole librerie indipendenti, i piccoli caffe’ di quartiere e trasformano in un batter d’occhio un luogo particolare in un niente globale. Si impiantano dove la gente andava gia’ a prendersi il caffe’ o a comprare i libri, scaltri che sono. Io spero che nessuno dei due arrivi mai in Italia, ma hanno talmente tanti soldi (e gia’ un seguito notevole, a quanto leggo) che non mi sorprenderebbe un imminente esplosione. Ma avete veramente voglia di vedere sparire il baretto sotto casa e mettervi in fila per un espresso preparato in “soli” 20 minuti da un barista improvvisato?
    Marilena (da San Francisco)

  • Anonymous ha detto:

    ahem… Borders!
    (auto)gol

  • Anonymous ha detto:

    evviva ales! che mi ha tolto dalla letargica memoria il nome della libreria londinese dove per la prima volta (correva l’anno 1999) presi un caffè sfogliando libri nuovi… (non mi pareva vero)
    Lo so, lo so, come poteva non venirmi Boarder’s?
    e chi lo sa… mi ricordavo cosa sfogliavo, con chi ero, chi aspettavamo, chi poi abbiamo incontrato… ;-)
    golosastro

  • Ales ha detto:

    va be’, per accontentare gli anti-globalisation allora Starbucks magari no (che pure io adoro, ogni volta che vado in Inghilterra la prima cosa che faccio e’ fiondarmi da Borders dove ovviamente c’e’ S.), pero’ dei caffe’ in cui ti puoi rilassare sui divanetti, leggere e lavorare al computer ce ne sarebbe proprio bisogno. Tanto piu’ che in Italia tra le 13 e le 15 tutti i negozi sono chiusi e se una si trova fuori casa per la giornata che fa??!!!?? Io approvo la petizione : )

  • ale75 ha detto:

    Io voto per uno Starbucks all’italiana: divani e poltrone su cui stravaccarsi senza essere assillati dal cameriere che mira a cacciarti via dopo pochi minuti; ma con una scelta di caffè e prodotti di qualità all’italiana! Però, bisogna ammetterlo, il caffè-bibitone della multinazionale non ha mai ucciso nessuno e berlo una volta tanto con un muffin ai mirtilli non è certo un crimine :))

  • Anonymous ha detto:

    iiiih! va di moda l’anonimato?!? disapprovo (l’anonimato) ma mi unisco al gregge… anche verrei tacciato in any case!

    Ma scusate, sapendo che la vicina di poltrona potrebbe essere il soggetto della bella foto di oggi… Chi si metterebbe a disquisire della qualità del caffè?!
    suvvia… tra i maschietti, se sinceri, nessuno!! (e pure i napoletani si berrebbero zitti zitti il mezzo litro, viaaaa!)

    gli scandalizzati, al più, fingerebbero di sorseggiare
    ;-)

  • Anonymous ha detto:

    Starbucks ha un caffé schifoso e carissimo. Gli americani devono insegnarci a fare il caffé? Ma per favore…rivalutiamo il baretto e basta osannare tutte le porcherie che arrivano dasgli USA (sopratutto se in campo culinario)…!!!

  • Anonymous ha detto:

    ho passato la mattina a degustare questo sito…bellissimo! complimenti! Belle anche le foto, sono tue?

    Proverò subito qualche dolce ricetta

    grazie
    Manush

  • amarilli ha detto:

    nooooooooo starbucks no! livellamento e globalizzazione, ovvero tutto ciò CHE NON CI SERVE.

  • Anonymous ha detto:

    La tazzulella è troppo poca…per stare molto in un caffe…occorre un bibitone che consenta di “far finta” di consumare una cosa consumabile per passare ore rilassate a parlare o a leggere.
    Questo in Italia a prescindere da starbucks mi dispiace ma non c’è!e bisogna rimediare!
    Ciao a tutti/e.

  • Anonymous ha detto:

    è lo stesso livello di mc donalds ma non se po’ di’, io voto contro, sorry
    comunque sono per la libertà, quindi ve lo lascio aprire e non ci vado :o))

  • Anonymous ha detto:

    per piacere ” na tazzulell’e cafè” è sicuramente tutta un’altra storia!!!! Valeria

  • Anonymous ha detto:

    Cara Elianto,
    se li conosci, questi caffé tranquilli a Roma, ce li segnali? Io conosco solo i bar della Feltrinelli dove tra l’altro fanno un ottimo marocchino!
    Sarebbe bello avere dei caffé in stile Starbucks dove poter stare tranquilli a chiacchierare e poter sceglere tra diverse specialità di caffé e dolci, qua in Italia questo genere è raro, mi vengono in mente posti ammuffiti con cornetti di cartone e musica a palla, la slot machine all’angolo…capito?
    Ciao,
    Barbara

  • elianto ha detto:

    A roma, così come in diverse altre città italiane, ormai sono sempre di più i locali che offrono un ambiente carino, accogliente, con libri da sfogliare (e amgari comprare), comodi divani su cui sedersi etc., e almeno non sono tutti uguali l’uno agli altri. Certo, ormai il caffè buono sembra diventare una rarità anche in Italia – sarà che io sono napoletana, e si sa, a napoli il caffè “è n’ata storia”, insomma ho gusti meridionali – però… Anche se in ufficio mi bevo il “beverone” solubile (sempre meglio delle macchinette”), dico NO a Starbucks! (e anche quando vado a londra, preferisco Caffè Nero o simili all’invasione yankee ;) )

  • Anonymous ha detto:

    Cosa darei per un “ginger latte”!!! W Starbucks!!!

  • nicola cavallaro ha detto:

    Ciao Sigrid, devo dire che mi sorprende leggere queste righe, non mi associo a Federico con le maiuscole ma ti dico in grande franchezza che potremmo battezzare in tono molto scherzoso questo post come una vera “Cavolata”, non mi stupirebbe vederne qualcuno vicino a Piazza di Spagna o vicino al ponte di Rialto ma di sicuro mi reattristerebbe almeno quanto i dilaganti mac donalds e burger king. Non ti sembra che di batteria ce ne sia abbastanza tutt’ntorno al mondo. Senza contare poi le magie delle preparazioni dei vari frapuccino a compagnia bella. Nel 1996 a Los Angeles uno dei primi caffè bevuto da starbucks mi era sembrato auna chiavica. Nel 97 il secondo a londra altrettanto vergognoso. Te ne potrei raccontare uno a Sydney uno a Auckland e uno a New York. O potrei parlarti di piccoli cafès attorno al mondo con molte meno pretese e molti meno milioni che fanno il loro lavoro meglio, con più criterio e meno stronzate aromatizzate.

  • elisabetta ha detto:

    Anche io aggirerei starbucks, davvero infame a livello etico globale! Pensiamo a un’alternativa (bene lo starsigrid – o sigbucks – cafè!!!)….anche se da noi molto ruota intorno al concetto di beverone: in italia il caffè è per natura “espresso”, il cappuccino si squaglia rapidamente (trasformandosi in un orrendo caffellatte!), la cioccolata è sempre troppo breve (ma giusto in tempo per non passare il confine tra goduria e nausea…). con i nostri meravigliosi prodotti non funziona il sorseggiare, non funziona il leggere-con, non funziona la poltrona (poltrona+espresso, mi pare un ossimoro…). E poi, non sarà che il problema da noi sono soprattutto i baristi medi, che scalpitano se ti trattieni al tavolino senza consumare più di un espresso espresso (da 1 euro, perdipiù!!!)?

  • Federico ha detto:

    ANDIAMO FIERI E ORGOGLIOSI (E DIFENDIAMO) IL NOSTRO CAFFE’: NON SE LO SONO INVENTATO LE MULTINAZIONALI, LE TRADING COMPANY, GLI UOMINI DI MARKETING.

    E’ MERITO DEI TANTI UOMINI E DONNE CHE NELLE VIE DELLE NOSTRE CITTA’ E PAESI OGNI MATTINA NONOSTANTE TUTTO TIRANO SU LA SERRANDA, ACCENDONO LA MACCHINA E ASPETTANO I LORO CLIENTI, DANDO LORO ATTRAVERSO UNA TAZZINA PROFUMATA E CREMOSA IL MIGLIORE DEI “BUONGIORNO” AL MONDO. SONO LORO CHE SELEZIONANO UN PRODOTTO ECCELLENTE, CHE LO PRETENDONO DA CHI LO PRODUCE.

    LASCIAMO STARBUCKS ET SIMILIA A CHI IL CAFFE’ NON CE L’HA – COME NOI – NEL DNA.

    PENSO CHE SIA UN NOSTRO DOVERE NAZIONALE CONTINUARE AD EVANGELIZZARE E AD ESPORTARE QUESTO NOSTRO ECCELENTE ORGOGLIO NAZIONALE.

    Ciao, Fede

    PS Scusa Ingrid, il tuo blog è molto bello, ma stavolta non sono d’accordo… E scusate tutti per il maiuscolo, ma volevo proprio urlare

  • flachi ha detto:

    Eh no, due anni fa dopo 3 settimane di Stati Uniti e diverse colazioni da Starbucks (in molti posti non ci sono alternative) stavo sclerando. Dagli americani impariamo di tutto ma non a fare caffè o te (ah gli inglesi …) o come e dove berlo. Abbiamo decine di bar stupendi e non ci manca penniente l’omologazione starbacsiana

  • Anonymous ha detto:

    Piu’ che il caffe’ (et similia) di Starbucks e’ bella l’atmosfera, quindi perche’ no? Adoro anch’io l’ambiente raccolto della libreria-caffe’ segnalata da Elisa qui a Milano, come pure il cappuccino della libreria Edison in piazza della repubblica a Firenze (capperi, e’ una vita che non ci vado!!!). Firmiamo! Firmiamo! Ciao, B.

  • mary ha detto:

    Gli starbucks sono forti non tanto per il buon caffè che si trova anche nei nostri bar, ma per la formula “fast food”: ti ordini quello che vuoi, vai ai tavolini e ci stai quanto vuoi anche a leggere un libro o navigare col pc. Nei bar italiani non ce stanno neanche le sedie e c’è troppa confusione o al contrario silenzio tombale. Mary :)

  • Bera / Brasile ha detto:

    E perche non aprire um STARSIGRID CAFFE con un acento belgo/romano?

  • Anonymous ha detto:

    Io preferisco sempre il vero caffè, la vera cioccolata e il vero cappuccino dei bar italiani.

  • margherita ha detto:

    Si me lo ricordo il caffe’ di Milano … carinissimo! Pero’ mica me lo vorrai paragonare a stbcks Elisa? Quello di Milano e’ un posticino indipendente, curato da una signora carina che vende libri di qualita’, non un colosso della caffetteria non-etica.
    stbcks per me e’ come mcdonalds (ora tutti i fan mi accidono …!)

  • Vaniglia ha detto:

    Sono d’accordissimissimo Sigrid!
    Giù di petizione! Io penso di aver mangiato uno dei biscotti più burrosi sulla faccia della Terra, ma anche uno dei più buoni allo Starbucks!!! Me l’hai fatto ricordare e …lo vogliooooo!
    Bisous.. e buon soggiorno a Parigi cara!

  • steu ha detto:

    Starbucks? No, grazie.
    Vivo in una piccola città, ma ci sono almeno un paio di bar che offrono quelle cose…
    E poi, scusa. Vai a Parigi due giorni e ti cacci in uno Starbucks? È come andare all’OktoberFest a bere lambrusco…
    (scusa, la mia è tutta invidia parisienne).

  • Elisa ha detto:

    Ovviamente firmo pure io la petizione e con dispiacere devo ammettere che in questo Milano batte Roma 1 a 0.

    A Milano c’e` questo posto qui che non e` niente male…avessi solo il tempo per godermelo un po’ di piu’!
    (urge recensione, vero? :))

    Buona permanenza a Parigi, vagabonda! :)

  • °Alice e il vino ha detto:

    posso firmare anch’io…???
    in effetti l’ultima volta che sono stata a vienna, non ho potuto trattenermi (e credo di averne abusato, …è un concentrato ipercalorico, un qualsiasi caffè ;-)_)…da provare…
    a presto,
    °_bEttI

  • margherita ha detto:

    Ma ragazzi! nooo … qui a Londra -e anche negli States, da quel che so – Starbucks e’ oggetto di una campagna feroce di boicottaggio perche’ ha una politica tremenda di espansione: detto in breve usano tutti i mezzi possibili per accerchiare caffe’ indipendenti (non catene, intendo) e farli fallire per espandersi a piu’ non posso! Qui lo S. e’ visto come il piu’ deleterio esempio di corporate, nemico di qualsiasi piccolo business indipendente e inoltre sommamente indifferente ai crimini condotti nei pavesi poveri produttori di caffe’ dalle grandi compagnie che sfruttano la manodopera a basso costo.
    Qui a Londra S. e’ molto “politically incorrect”. Se volete vi mando qualche link …

  • benny ha detto:

    Sìììì, io firmo. Subito!
    Vado pazza per Starbucks, in tutti i posti del mondo dove sono stata (USA, Canada, Germania, Francia, Inghilterra, Irlanda…) mi sono sempre ritrovata a pensare: perchè non aprono Starbucks anche da noi? Con quelle favolose cioccolate con la panna e la cannella, le poltroncine comode, la musica (di solito jazz, rilassante) in sottofondo… mmmmh, ci vorrebbe proprio anche in Italia. Almeno a Roma, per voi romani, e a Milano per me.
    Ero a Parigi, allo Starbucks di fronte alla fermata di Odeon, proprio la settimana scorsa… goditi Paris ;)
    b.

  • annax ha detto:

    sono completamente d’accordo!
    Pensa che nell’ultimo viaggio a Parigi mi ero fatta una mappa degli starbucks per incrociarmùne almeno uno!

  • Anonymous ha detto:

    Pazzesco!! mi hai letto nel pensiero, proprio ieri mi chiedevo perchè in Italia non aprissero uno, almeno uno, dei locali Starbuks. Mi era sembrato di capire che forse a Milano… ma ancora tutto tace. Ci spero sempre anche io per Roma.
    Silli

  • saretta ha detto:

    Ciao Sigrid!
    Finalmente un’altra Sturbucks-lover!!!Io ADOOOOOOOOOOrio starbucks!pensa che lo visito in tutte le città straniere in cui lo trovo..il frappuccino è la mia passione!sia a 35° che a -10°( riferimento a Mykonos, sì c’è pure là, ed a Vienna..).
    Il mio nome è dopo il tuo x la petizione!
    Ah, volevo anche ringraziarti per il “consiglio” indiretto su un risto di Roma:questo we sono stata per il Rugby ed avevo prenotato da Felice al testaccio…sia il mio boy che il ns amico romano erano super entusiasti del posto e della cucina,,gli spaghetti alla Felice una favola!La signora Ada invece era chiusa ieri..sigh!
    Goditi Parigi anche per me..l’adoro!ù
    Grazie cara, buona settimana
    Saretta :)

Commenti chiusi.