Mica tanto di rado, col pretesto che io sono belga quindi queste cose non posso non saperle, c’è chi mi chiede come si fanno in casa le famose moules-frites. Beh, siamo alle solite: io le cozze in realtà le preferisco nella pasta. Anzì, ho passato svariati anni a snobbarle del tutto, le cozze – tutto colpa dei miei istinti da piccola scientifica. Cioè, a un certo punto dell’infanzia, quando mi trovavo delle cozze nel piatto, in pratica, piuttosto che di mangiarle, le dissecavo (attività che poi ho allegremente portata avanti al corso di biologia, su occhi di bue, rane e polli morti, e con questi ultimi mi si sono anche definitivamente estinte le aspirazioni veterinarie…), tirandone fuori tutti i loro delicati organi dopodiché ovviamente quelle cose là non le volevo più mangiare. Detto ciò, uno poi cresce… Quindi, l’altro giorno che dal pescivendolo non c’era né il tonno (prima option) né le triglie (seconda option) né manco dei gamberoni (terza option – forse dovrei considerare di cambiare pescivendolo però), per non finire a cucinare gli eterni spigole/sgombri/salmone, ho preso delle cozze. E, stranamente, piuttosto che di farci gli spaghetti, gli gnocchetti o il curry – tutte cose che stavo meditando sulla via del ritorno, ci ho fatto l’unica cosa che avrebbe potuto farci mia mamma.
moules au vin blanc
cozze 1kg
vino bianco 2dl
carote 2
sedano 2 gambi
cipolla 1
aglio 2 spiccietti
prezzemolo una manciata abbondante
pepe nero macinato
Pulire le cozze. Tritare la carota, il sedano, l’aglio, la cipolla e il prezzemolo e farli rinvenire con 3-4 cucchiai di olio d’oliva in una pentola piuttosto larga. Quando gli odori saranno appassiti, aggiungere le cozze, versare il vino, pepare abbondantemente, coprire e lasciar cuocere a fuoco medio per una decina di minuti. Servire tale quale, possibilmente con delle patatine fritte (qui lo dico e qui lo nego: pa-ta-snel-la! :-)
qui si tirano in ballo ben due cose che mi son sempre rifiutata di assaggiare:
le moules-frites, che ho snobbato arrogantemente per tutto il mio periodo di permanenza in Belgio; la Patasnella che ho sempre aborrito per partito preso (mi pare come dire nutella-no-choc).
siccome tutto questo me lo ha tirato in ballo il cavoletto son quasi disposta a lanciarmi nella mischia…
Sigrid, per la cronaca: per colpa tua ho in programma di ordinare il famigerato PACCO DEL DIFFIDENTE da esperya. il nome è imperdibile, spero lo sia pure il contenuto :D
PATASNELLA! come restare indifferenti!
L’Apatatina industriale batte qualsiasi tentativo amatoriale. Inutile discutere. A meno che non siate disposti a sbollentare, pre-friggere, asciugare, congelare e poi rifriggere le vostre Apatatine.
E anche così…
Sigrid, mi sveli un mistero? Ma cosa caspita e’ un BLENDER? Cioè, in cosa si differenzia da un normale frullatore e da un mixer? IO uso il primo per le cose liquide ed il secondo per quelle solide (pane secco, noci etc), ma questo blender…boh???
sigrid, non si dice diseccavo … si dice sezionavo … figurati che io pensavo che le seccassi tipo funghi o fiorellini …
ciao ciao
Arrivo sul tuo splendido blog dopo la segnalazione su D di Repubblica…e cosa trovo? la mia croce e delizia da quando, due anni fa, visitai il Belgio! Finalmente potrò ripropor(me)le, grazie!
questi muscoli (a Genova è reato chiamarli cozze) mi ricordano molto i nostri muscoli alla marinara, la preparazione è semplice e simili senza però cipolle carote e sedano.
Noi facciamo delle muscolate che sono delle vere e proprie gare di mangiate di muscoli.
questa versione ottima l’avevo mangiate da vidsavin a Barcellona e presentitati come muscoli alla fiamminga
Che ne dici di usare la birra al posto del vino?
max
http://lapiccolacasa.blogspot.com
Intanto, come lo faceva giustamente notare l’anonimo fiammingo qui sopra, se volete la ricetta delle patatine fritte, c’è, e sta qui:
https://www.cavolettodibruxelles.it/2005/09/les-frites-belges-belgische-frietjes.html
dani: eh vabbe scusa ma ti pare che uno se ha 30 minuti cronometrati per preparare la cena si mette a farele patatine in casa? ecco, io non essendo superwoman e fedele al vecchio detto popolare ‘meglio una patatina fritta congelata che nessunissima patatina fritta’ … :-)))
niko: in principio non ho nulla in contrario contro le patate bollite, però ecco, con certe cose belghe la frite è rigorosamente d’obbligo.
anna: ma se tu la vuoi farecon la pastadella tarte choc, falla pure così, non ci sono mica regole ferree.. :-)) L’unica cosa è ce la brisée, essend che la puoi fare più sottile e che viene croccante e tutto sommato leggera, viene bene su tutte le crostate tipo frutta e crema, ce sono già ricche di loro (poi ci sta bene ancheper una questione di consistenze), buonacaccia ai lamponi :-)
Sigrid cara, perché la crostata coi lamponi si fa con la brisee? e non con la base della tarte choc? E’ forse un anno che tengo in serbo questa ricetta, oggi esco a cercare dei buoni lamponi.
Anna
Patasnella?? Noooooooooooooooooooo!!
:-PPPPPPPPPPPPPPPPP
Mattepossino, Sigrid, che mi tocca sentire!! :-D
Dai che scateniamo una bella discussione. :-))
Comunque apprezzo moltissimo la tua sincerità, avresti potuto mentire e dire che avevi fatto le patatine fritte partendo dalle patate vere.
Ciao e a presto spero.
Moules-frites, che delizia!!!Quante ne ho mangiate in Provenza!!!Che bei (e buoni) ricordi…slllurppp…
Over mossellen wil ik niets zeggen, maar om betere “Belgische frietjes”, kijk in “l’archivio cavolletto, settembre 2005”, waar een friet-grootmeester een beschrijving geeft van een lekkerder friet dan wat daar op de achtergrond staat afgebeeld.
Grande Sigrid!
Patate bollite no?? Io le adoro abbinate al pesce di qualunque tipo. Forse è una questione generazionale… Nico
Le Moules-fritte: un piatto così semplice e così appagante, confortante, favolos allo stesso tempo!!! Le adoro!!!!!!
Patasnella for ever!!!! Anche se preferisco quelle da forno della mckeynes…
;-)