L’insalata con la P maiuscola

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Cavoletto nel magico mondo della pentola a pressione (gentilmente fornita da Lagostina), part II. Per secondo sperimento, e visto la valanga di dritte golose che riguardavano il polpo e la sua cottura (e lì per una volta sono io quella che è rimasta con una faaaaaaaame, teh, così imparo! :-), non potevo che provare l’insalata di polpo con le patate. Col polpo siamo proprio alle solite: polpo & patate è una cosa che ordino volentierissimo quando mangio fuori (anzi, da qualche mese da queste parti, basta che lo vedo menzionato e mi ci precipito) e che non avevo mai pensato di preparare in casa.

Del resto, non so bene ancora come finirà questo itinerario nel mondo degli utensili di cucina che snobbavo ma devo dire intanto che comincio a prendere la piega (e a rendermi conto dei seri vantaggi della cosa). Per dire: per cuocere il polpo, l’ho buttato nella pentola a pressione insieme ai suoi aromi, chiuso, e ho acceso il gas. E basta. Io nel mentre me ne sono tornata al computer e alle cose serie, e quando di là in cucina la pentola si è messa a fischiare ho distrattamente alzato lo sguardo, guardato l’orario, contato 30 minuti, dopodiché mi sono alzata pigremente, sono andata in cucina (cascava a fagiolo, avevo giustamente da passare dal frigorifero a prendere un po’ d’acqua), già che c’ero ho spento il fuoco e me ne sono tornata alle mie cose mentre la bestiolina è rimasta a raffreddare nel suo brodo. Quando poi finalmente ho finito con ciò che avevo daffa’ sono andata a scoperchiare e scolare il tutto. Ovvero, come cucinare mentre si fa tutt’altro, una novità assoluta, almeno per me :-) (e pensare che io me la sono sempre presa con quelle che mentre cuoce il cibo se ne vanno a stirare le camicie, per dire… hum!) Ora ovviamente non potevo fare l’insalata di polpo così come la fanno tutti, così ho boostato un po’ la cosa, risultato… da ricominciare anche subito :-)

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Segnalo inoltre che è sempre in corso, fino al 15 di Novembre, il concorso Lagostina per ricette da fare con la pentola a pressione e, piccola mezza chicca, sappiate che il vincitore si guadagnerà, fra l’altro, il diritto di asssitere a una cena al Teatro della cucina presso la Città del Gusto del Gambero Rosso, il che vuol dire che, per estensione del tutto casuale, incontrerà anche la sottoscritta (essendo io quella specie di pazoide che assiste a quelle particolari cene con in mano una macchina fotografica :-)

Insalata di polpo con patate e fagiolini, salsa verde alle mandorle

polpo intero 1kg circa
vino bianco 1 bichiere
cipolla 1
carota 1
sedano 2 coste
prezzemolo 3 rametti
pepe nero in grani 10
sale grosso

patate novelle piccoline 300g
fagiolini 200g
sedano (io l’ho messo al secondo giorno) 4 coste

per la salsa verde alle mandorle:
prezzemolo 1 mazzetto
mandorle spellate 1 pugnetto
capperi dissalati 1 cucchiaio
olive verdi 5
aglio 1 spicchio
aceto di vino bianco 1 cucchiaio
sale
olio d’oliva qb

Lavare le patate e tagliarle a metà, pulire i fagiolini. Sistemare entrambi le verdure nel cestello di cottura al vapore, sopra un fondo d’acua, e cuocere in pentola a presisone per 7 minuti dal fischio. Aprire e passare le verdure sotto l’acqua fredda. Buttare il polpo, pulito, nella pentola svuotata. Aggiungere tutti gli aromi, tagliati a pezzettoni, il vino e coprire d’acqua (circa fino al livello massimo). Chiudere la pentola, metterla sul fuoco e, dal fischio, lasciar cuocere per 30 minuti. Spegnere e lasciar riposare per un’oretta.
Scolare il polpo, tagliarlo a pezzetti, unire le patate e i fagioli. Frullare poi il prezzemolo con i capperi, le olive, l’aglio, le mandorle e l’aceto e aggiungere del buon olio d’oiva a filo fino a ottenere una consistenza non troppo densa. Aggiustare di sale poi condire l’insalata con la salsa verde (aggiungere eventualmente il sedano tagliato a fettine), lasciar riposare un oretta al frigorifero prima di servire.

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41 Commenti

  • ginevra ha detto:

    @enza: a Firenze ti consiglio anch’io il Teatro del sale, oppure davanti si trova la trattoria Cibreo (il proprietario è lo stesso, ed ha anche il Ristorante Cibreo, il Caffè e la Gastonomia.. scegli in base a quanto vuoi spendere, i piatti sono simili).
    Semplice, tradizionale ed economico è Sabatino vicino a Porta San Frediano, o la Casalinga in Piazza Santo Spirito.
    Fuori Firenze dicono invece che valga la pena provare la Trattoria Trianon.
    Un buon vegetariano, self service ma dalla bella atmosfera (tavolini in legno..) è in Via delle Ruote (non troppo lontano dalla Stazione), spesso presentano piatti integrali, riso, cous cous e mi pare che siano molto orientati verso il biologico.
    Per un caffè, un pranzo o una merenda.. la Latteria in via degli Alfani (dolci e torte salate buonissime.. tutto biologico)
    buon appetito :)

  • gatto goloso ha detto:

    Ascolta Sigrid… siccome a me le mandorle proprio non piacciono, faccio una salsian senza mandorle o possi sostituirle con qualcosa? :-)

  • vistodalsud ha detto:

    il sughero è tradizione e funziona…tutte le mamme e le nonne lo usano

  • Alessandra ha detto:

    Togliere pelle e ventose al polpo significa dimezzarne il gusto

    Il polpo cuoce perfettamente in una pentola con un coperchio che chiuda bene senza acqua in circa mezz’ ora. Controllare ogni tanto con una forchetta il punto di cottura, non c’è nulla di peggio del polpo sfatto.

    IMHO, naturalmente!

  • liviofolk ha detto:

    Integro il post di Andrea (n° 13). Mio suocero di Portoferraio, dopo la cottura in acqua, sale e peperoncino lo condiva in tazza con un giro di buon olio, un goccio di aceto e una mestolata di acqua di cottura.
    Credo che la ricetta sia riportata anche in Pierangela Pellizza Piras – L’isola d’Elba in cucina: la cucina tradizionale dell’isola d’Elba – 1994

  • Luvaz ha detto:

    >COme si dice dalle mie parti (napoli) o purp sa ddà cocere ind all’acqua soja. (mi perdoneranno i puristi della lingua napoletana so già che ho fatto degli errori di ortografia!)ma vale, come si evince dal forum di gennarino.org http://www.gennarino.org/forum/viewtopic.php?p=103793&sid=4fc1f80ef5586e2b4f77f94462434bda; per la ricetta dei polpi alla luciana che, per quelli che amano tanto o purp potete trovare qui !
    http://www.gennarino.org/polpoluciana.htm
    Buon appetito!

  • Alex ha detto:

    Macchè sughero!
    Per avere un polpo sempre morbido basta farlo freddare nella sua acqua di cottura.

    Ciao a tutti!

  • MINNI ha detto:

    per mangiare il polpo tenero un consiglio (dice il mio amico Marco)
    “METTI UN TAPPO DI SUGHERO NELL’ACQUA DI COTTURA” fatemi sapere se anche a voi funziona !!!
    @scorz1 dove trovo la ricetta “arroz con pulpo”????
    ..è sempre un piacere leggervi.
    Minni

  • Holly ha detto:

    Veramente mangiare le patate novelle (piccole e dalla buccia tenera) senza pelarle non mi sembra un’usanza “nordica”; se venissero pure private della buccia non ne rimarrebbe proprio nulla..anch’io le cuocio così, nature, come Cavoletto, ma non sono certo “nordica” (al max, ma proprio al max, provengo dal Trentino A.A.) Sono eccezionali…

  • Marika ha detto:

    Mi piace l’ironia nella prefazione al post. O non c’era dell’ironia?
    Marika

  • Sigrid ha detto:

    @maiali: ma io l’ho già fatto un meme con delle cose di me, non vale?? :-)

    @andrea: bellissima evocazione, quasi quasi vorrei andare a vedere :-)

    @lumacla: con la pasta non credo, è comunque un po’ acidina :-)

    @henrietta: beh, no (è che c’avevo la lavatrice piena di vestiti :-))

    @coco: zuppppa?? comecomecome??

    @silvia: putroppo non saprei, il produttore è questo: http://www.staedter.de/
    (magari si riesce a sapere se importa anche altrove, in italia)

    @cecilia: le ventosine piacciono pure a me :-P

    @sors: grazie per la dritta, è che m’ero fissata che volevo le verdure al vapore, un po’ croccantine…

    @Nathalie: Ciao et bienvenue! (ps: si t’as besoin de sous-titres, n’hésites pas ;-)

  • Nathalie Valmary ha detto:

    Ciao Sigrid,
    Ho appenna scoperto il tuo blog grazie a Clea e al tuo libro. Sono molto contenta perché ho cominciato oggi le mie lezzioni per perfezzionnare il mio italiano che non ho parlato e meno scrito da piu di 10 anni. Dunque saro fidele al tuo blog perché mi sembra molto interessante.
    Ciao,
    Nathalie Valmary

  • scors1 ha detto:

    qui il polpo, da non confondere con il polipo (patologia medica), lo pescano tutti, sopratutto in questa stagione delle piogge quando l’acqua del mare e’ più calda, in genere lo facciamo anche noi in insalata oppure con il riso e le verdure vedi ricetta “arroz con pulpo”. buonissimo.

    brava sigrid, le patate con la buccia sono buonissime, la prossima volta prova a cucinarle nell’acqua del polpo, vengono buonissime.
    saluti tropicali

  • cecilia ha detto:

    Comunque, scusate, ma a parere mio, le ventosine sono le cose più buone del polpo, sono matta??
    di solito lascio la testa a mio babbo e io mi mangio tutti ti tentacoli!

  • Silvia ha detto:

    Ciao Sigrid, buonissima la ricetta. Un po’ OT sono andata sul sito di Plurimix per comprare il set per fare le lettere sui biscotti che consigliavi un po’ di post fa ed era finito..mi sai mica dire dove posso trovarlo in alternativa? Magari su un sito francese che cosi’ non pago troppo di spese di spedizione. Grazie mille

  • Ma che buono!!, devo provarla questa ricettina… :P

  • Giuseppe ha detto:

    Ach… lo sapevo che finiva cosi’!!!
    Di chi e’ la colpa per la fame incipiente? Eh? Con chi me al devo pigliare io? Col polpo che si e’ fatto beccare? O con le patate che fanno da contorno? Quando saro’ ricco, apriro’ una pescheria (decente) a Budapest. Giuro.

  • CoCo ha detto:

    Io polpo e patate lo faccio a zuppa, devo provare la tua versione insalata molto appetitosa

  • pat ha detto:

    Mi hai fatto venire una voglia!!! E per fortuna che nel mio bar di pausa pranzo oggi c’era salmone al cartoccio con fagiolini e patate. Non è la stessa cosa ma almeno ho tamponato la fame.

  • benedetta ha detto:

    adoro il polipo!! anche io lo prendo tutte le volte che posso a ristorante. quest’estate, in grecia, l’ho mangiato alla griglia: particolare e buonissimo. preparerò al più presto questa insalata, lasciando la buccia alle patate e le ventose al polipo (mi piacciono da impazzire, togliendole, per me, non è la stessa cosa).
    complimenti!

  • elvio ha detto:

    ciao sigrid,
    mi associo a henrietta…….l’hai centrifugato???

  • henrietta ha detto:

    Sì, ma la domanda è: centrifugato o non centrifugato, questo polpo? :D

  • @enza
    Ti consiglio anch’io latini… tredici gobbi non me ne hanno parlato bene utlimamente.
    Se vuoi mangiare una bistecca super vai al perseus.
    ciao

  • http://maialeubriaco.blogspot.com/2007/09/come-ti-rovino-il-meme.html

    Cavoletto fatti un giro ed onora questo meme.
    Saluti
    I Maiali

  • lumacla ha detto:

    Ma è perfetta: io adoro il polpo, le patate con la buccia e le mandorle :)
    PS. La salsa verde alle mandorle sta bene anche con la pasta??

  • Elisa ha detto:

    Approvo le patate con la buccia, fra l’altro ricchissima di principi nutritivi, ma sara’ che la cucina nordeuropea a me piace un sacco :) e approvo pure il polpo con la pelle, toglierla significherebbe eliminare gran parte del sapore.
    P.S. Prima o poi devo postare la mia (fra l’altro feci pure le foto tempo fa, ma mi e` passato di mente…ah, la testa! :) )

  • Filippo ha detto:

    Sigrid,
    alla fine hai ceduto,non vedevi l’ora di preparare il polipo nella pentola a pressione, brava ottimo risultato.
    ciao

  • Andrea ha detto:

    A Piombino, dove abito, la granfia di polpo lesso è una sorta di street food, servito da sempre nelle sagre marinare e nelle feste di partito. Mio nonno paterno, polparolo, ne fu fiero venditore.Un ristoratore del luogo ha cominciato a riproporlo d’estate, in strada, all’ora dell’aperetivo con un bicchiere di vino rosso. E’ bollito in acqua e peperoncino, estratto dal calderone fumante con un forchettone servito in purezza senz’olio né limone. Segue la domanda rituale: “Granfia o borsa?”. Il piombinese preferirà per solito la granfia sicché la scelta della borsa assicura una più generosa porzione. Il polpo lo si consuma in piedi, infilzato sui rebbi della forchetta, innaturalmente protesi in avanti per non sporcarsi. E senza spellarlo.

  • Tommy ha detto:

    @enza:
    uno dei ristoranti più frequentati è Il Latini che propone un’ottima fiorentina (si scioglie in bocca…mhhh) e una buonissima ribollita, ma io ho apprezzato moltissimo anche un altro ristorante “i tredici gobbi” centralissimo, vicino santa maria novella. Anche qui piatti della tradizione, ottime le pappardelle. In una pasticceria vicino la stazione (non ricordo il nome) ho preso la “pizza fiorentina”, un dolce sofficissimo, di cui ho sempre cercato la ricetta
    ma non l’ho ancora trovata!

  • Sigrid ha detto:

    @enza: vai al teatro del sale!! l’ho visto qualche settimana fa, davvero molto molto carino :-)

    @lorenzo: suuu, queste sono le patate piccoline che vanno anche al forno, mica si sbucciano (hanno la buccia sottilissima e comunque sono troppo piccini che per sbucciarli :-))

    @marika e pesca: in realtà ho giusto lasciato integro qualche pezzetto scenografico :-P

    @tommy: se vedi nei comment alla zuppa di cecii c’è chi diceva di un polpo cotto nella propria acqua ma si trattava di una specie di stufato, non saprei se si pratica anche per l’insalata. Qualcuno lo sa??

    @marco: missà che ti tocca piuttosto vincere il concorso (ieri ero stanca morta e al teatro ci sono andata lo stesso :-P)

  • enza ha detto:

    anche a me piace il polipo con le patate e l’ho cucinato proprio la settimana scorsa . ma i polipi che compro io qui a Cosenza non hanno bisogno di cuocere 30 minuti nella pentola a pressione altrimenti si disfano completamente… saranno più teneri, non so !!!
    cmq datemi qualche consiglio su cosa mangiare e assaggiare a Firenze e dintorni xchè prossimamente dovrei andarci. ciao

  • Angela ha detto:

    Allora dici che è ora di comprarsela questa pentola a pressione? :)

  • Martas79 ha detto:

    Ero proprio curiosa di vedere come avresti rivisitato il polpo con le patate! Devo dire che dopo aver letto la tua ricetta sono tentata di lasciare x una volta la tradizione (ricetta di mammaLaura) da parte x provare la tua versione!

  • Lorenzo ha detto:

    Sigrid! Le patate con la buccia come gli inglesi! noooooooo! arrggh!

    Le patate si sbucciano!

    per il resto … piatto gustosissimo… il polpo com’era? morbido?

  • Marco ha detto:

    Ciao Sigrid, complimenti per il tuo blog e per le tue ricette. A me il polpo piace da matti, lo cucino e lo mangio ogni volta che posso, soprattutto per gli ospiti.
    A parte questo volevo dirti che non sai quanto ti invidio per il fatto che vai alla Città del Gusto per seguire e fotografare le cene dei grandi chef. Il solo essere a contatto con loro e la loro brigata mi darebbe una carica che…mmm…mi metterei il grembiule adesso! Beh, diciamo che se una sera 6 un po’ fiacca e non ti va di andare, puoi farmi un fischio (fallo forte che sono a 500 km di distanza).
    Alla prossima, ciao.
    Marco

  • pesca ha detto:

    Abbiamo una cosa in comune, anche io prendo SEMPRE polpo e patate, e me lo faccio pure a casa!! Proverò la tua salsina… tu però, spellalo, mi raccomando, le ventosine… brrrr!!!

  • Tommy ha detto:

    ma io sapevo che “purpo sadda cocere cu l’acqua soia”…che dici Sigrid lo provo a cuocere senza aggiungere nessun liquido??

  • gabriella ha detto:

    e brava Sigrid!!
    anch’io sta sera preparerò il polpo con patate e salsa!le tue foto sono una cosa meravigliosa
    ciao

  • cecilia ha detto:

    Io adoro il polpo, perché è buonissimo e semplice da preparare! Mi piace molto anche caldo, condito semplicemente con olio, pepe e limone, è fantastico.
    Poi non so se ho scoperto l’acqua calda, ma io so che per farlo arricciare ancora di più, bisogna tuffarlo velocemente più volte nell’acqua (bagnando solo i tentacoli)prima lasciarlo cuocere in santa pace..

  • marina ha detto:

    Non è meglio “spellare” il polpo cotto? Io non trovo molto piacevole ritrovarmi nel piatto le ventose e il polpo, una volta cotto, si pulisce in un attimo!
    Ovviamente l’aspetto diventa un pò meno coreografico, e proabilmente non l’hai fatto per fare risaltare nella foto il rosso.
    Ho notato anche le patate con la buccia: usanza tipicamente nordica! ;))
    A parte queste annotazioni decisamente antipatiche, credo che farò un salto in pescheria e diverrà la cena di stasera.
    Grazie per la ricetta!

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