Sono ancora jetlaggata per via dell’istanbul-zurich-roma (hum…), però siccome sono le ultime ore di riposo prima di tornare alle cose serie, vi mollo un po’ di robine mangerecce turche scoperte negli ultimi giorni. Molte, quasi tutte, sono autentici street food. (notare che la trascrizione dei nomi turchi è alquanto sballata che ci vogliono una serie di accenti che qui e ora non ho ne il tempo ne l’energia di tirar fuori… :-)
Ayran: bibita a base di yoghurt allungato con acqua e leggermente salato, si beve tipicamente con il pide (v. pide) e il kebab (v. sis kebab), convinta che fosse anche benefico per l’organismo (in riferimento a certe batterie e altri simpatici organismi viventi ai quali noi non siamo abituati…) e in assenza di meglio (vino nada, birra insomma, e alla lunga uno si annoia dell’acqua liscia – gassata connais pas…), è diventata la mia bibita feticcia :-)
Balik ekmek: balik sta per pese, ekmek invece designa il pane, i due messi insieme designano un tipicissimo panino (è sempre un pezzone di pane farcito con un filetto di sgombro arrostito, un po’ di cipolla, da condire con limone e sale), in vendita sulla punta di eminonu, all’estremità del ponte di Galata, su una specie di lungo fiume da dove partono i traghetti e che è quasi sempre pieno di una marea umana. Specie di sera quel luogo si riempie letteralmente di bancarelle di fortuna, sul serio, ce ne sarà una ogni paio di metri, con annessa massiva produzione di fumo di pesce arrosto (a questo proposito, devo pensare di portare la giacca in lavanderia… :-).
Baklava: entrare in una baklaveria è un po’ come andare a comprare cioccolatini, ce ne sono di tutti i tipi, in formato mignon, con noci, pistacchi, castagne, molta sfoglia, poco sfoglia, fili di pasta al posto della sfoglia ecce ecc, sempre tremendamente scirupposi e con un sapore di burro che non assommiglia a quello che si trova qui (io lo trovo più… bestiale?)
çai: è la bibita nazionale, quella che bevono gli uomini che giocano a backgammon fra di loro, o in qualunque altra circostanza (persino i pescatori del ponte di Galata fanno i giri col thermos), e quindi che çai sia, sempre nel bicchierino dalla forma tipica di qui sopra (nota: pare che l’apple tea che tanto piace ai turisti… piaccia solo a loro, boh?)
Ekmek: pane. Quello turco in genere è piuttosto molliccio, dalla crosta fine e non tanto croccante, anzi ho il forte sospetto che sia tutta lievitazione hyperboostata. Insomma i panettieri non vanno tanto per il sottile, detto ciò, passare davanti a un forno in attività è un’esperienza olfattiva niente male…
Ispanakli borek: Borek ai spinaci. Il borek è una specie di sfoglia, a metà strada fra una pasta sfoglia e una lasagna (viene bollita poi farcita poi cotta su una piastra con tanto burro immagino), si presenta a lunghi strudel che poi vengono affettati al momento. Buonissimissimo!
Içli kofte: icli sta per carne e kofte è una polpetta fritta o arrostita. La cosa curiosa di questo tipo di kofte qui è che ha, attorno alla carne, uno strato di bulgur, poi viene impanato e fritto, proprio come…. un arancino! E quindi in perfetto stile darwiniano mi sto chiedendo quale sarebbe il modello originario che ha dato nascita a queste due interpretazioni nazionali… mumble? (nota: molto probabilmente i turchi ancora non sono ancora tanto familiari di quella stramba patologia chiamata foodblogging, cosa che si deduce dal fatto che ogni volta che sono stata sorpresa a fotografare del cibo pubblicamente ho causato una certa ilarità – ah che s’ha da fa’… :-)
Kahve: il caffè turco. Na schifezza! Praticamente è acqua bollita con polvere di caffè dentro, cosa che si presta bene in effetti a leggersi l’avvenire nella melma che rimane in fondo alla tazza ma per il resto… (e così abbiamo anche apurato perché i turchi bevono il té … :-)
Kunefe: immaginatevi un caciocavallo piuttosto fresco fatto scaldare sopra un velo di semola, in teglia, finché questo diventi croccante, poi girato e annaffiato di abbondante sciroppo di zucchero. Eccoqua, è lui! (non so nemmeno se è un classico oppure se si trova solamente in questo periodo, di ramadam, fatto sta che io l’ho beccato in mezzo al milliaio di baracchine mangerecce dove i musulmani vanno a rompere il digiuno al calar del sole…)
Misir: la panocchia arrostita è uno dei street food più diffusi, due note: 1) avendo assistito nel mio primo giorno a istanbul à un furto di stuzzicadenti (stavo seduta a un tavolino, è passato un tizio che ha preso un paio di stuzzicadenti e se n’è andato via…), poi ho capito perché (provate un po’ a mangiarla ‘na panocchia arrostita) 2) dopo aver girato per mezz’ora per la città con ciò che rimaneva della mia panocchia avanzata, ho notato che non c’è in tutta istanbul una singola pattumiera (suppongo che le abbiano tolte per motivi di sicurezza, resta che uno fa proprio ‘na bella figura, a girare con un rimasuglio di panocchia in mano…)
Meze: forma di antipasto canonico, sono piccoli piatti di verdure, pesce o, meno spesso, carne. Qui yoghurt con aneto e melanzane fritte con peperoni (euhm…. ‘na caponata?!)
Nescafe: è l’altro café turco, diffussissimo al punto di essere diventato un sostantivo. E che si fa quando si sta su un traghetto in mezzo al bosforo e che non ci si sente tanto svegli e che si ingurgiterebbe tutto tranne che un caffe turco? Beh, uno si beve un nescafé, no? :-)
Pide: è la pizza turca, in versione ‘bianca’ (sopra) o in versione ‘condita’ (sotto). Questi già li conoscevo (perversano anche a bruxelles), possono essere conditi anche con della polpa di agnello macinato, e vengono serviti con dell’insalata, dei pomodori e delle fettine di cipolla cruda, da buttare a piacere sopra la pizza. Notare la tipica forma a barchetta (per il pide al formaggio). So che urlerete ma… la pizza turca non è per niente male :-)
Peynir pide: pizza al formaggio (v.pide)
Simit, anche questi sono omnipresenti per strada, nei carretti ma anche semplicemente su vassoi, all’uscita della metro o sui ponti (e pensare che c’è gente che passa il giorno in piedi a vendere dei panini che costano si e no 1 lira turca da anche una certa idea del tasso di disoccupazione ecc ecc), c’è persino una specie di catena che li propone farciti in tutti i modi e uno se li ritrova persino in albergo, a colazione. Sono semplici annelli di pane cosparsi di sesamo, un po’ dolci. E molto belli anche :-)
Sis kebab: sis (ci pronuncia chich’) sta per spiedino (la versione durum invece è quella in cui la carne viene avvolta nel pane e mangiata per strada), qui si tratta di carne di agnello mescolata a pistacchi, servita con dei peperoncini arrostiti e del bulghur.
Sutlac: finalmente un dolce turco non affogato nello sciroppo, probabilmente il mio dolce preferito. Oddio ce n’è un altro di dolce non scirupposo, il special, solo che… contiene pezzetti di pollo (!!!??), insomma spiacente ma non ho poprio avuto il fegato… Trattasi di un semplicisismo budino, qui al riso, piuttosto liquido, molto cremoso.
Tulumba: ancora una cosa che si trova per strada (anche qui credo che il ramadam ci sia per qualcosa), presso venditori ambulanti o chioschetti. Il tulumba è una specie di gnocco fritto, dalla fattura molto semplice e poi, di nuovo, condito con abbondante sciroppo che in gran parte assorbe. ( e basta con sto sciroppo suuuuu!)
Yoghurt: curiosamente, mentre lo yoghurt che si usa nei mezze è molto simile a quello greco (cioè molto denso e molto cremoso), questo qui, che viene da Kanlika, un paesino sul Bosforo proprio a metà strada fra il mar di marmara e quello nero, è più liquido, con una punta acida freschisisma (la mapazza sopra è dello zucchero a velo…)
Yaprak sarma: le famose foglie di vigna ripiene di riso, queste sono probabilmente le più buone che io abbia mai mangiate e… non venitemi a dire che è un piatto greco… :-P
Actually I think you should both tight in a bit your nationalisms. First of all, I perfectly know greek cuisine is turkish, and I don’t think I ever said this wasn’t true, seconds, I think it’s my right not to appreciate turkish coffee, or not? I mean, I don’t like belgian coffee neither (and I’m belgian, not italian, that’s for the record since mici accused me of being the perfect stupid italian travelling abroad and comparing everything to home… anyway), as for the rest, it seems obvious to me that staying for just 4 days in istanbul one mostly get to see ‘obvious’ things, I was curious and I found a lot of things I liked, and I wrote about those just as I wrote about the (few) things I didn’t like. That’s what I always do, this isn’t some kind of enciclopedia, it’s a blog, a personal diary, for god’s sake. This said, this not being the blog of national geografic neither of the turkish office for tourism, there’s really nothing I feel ashame about: I did a trip, I tried to tell something about it, and that’s that.
(sorry.It should have been ‘Mici’ the commenter’s name.)
Hi,
Sorry for writing in English.I want to avoid the possible mistakes in writing in Italian.
But i couldn’t keep myself off from not writing.I totally agree with Mika.
I am turkish living in istanbul. Like Mika says the turkish cousine is one of the most profound worldwide. And this post shows ‘nothing’ but some superficial touristic look. And it is a shame you write it here ‘il cafe turco e una schifezza.’
I understand that people are free to think whatever they want without informing themselves.But this should be a ‘good’ food blog.A shame..
Thanks Mika for feeling and thinking the same:anger..
Cara Mici, no ma dico sul serio, ma l’hai letto un po’ questo blog? non credo mica… :-) Insomma, dare a me dell’italiana che paragona tutto l’estero all’italiana, passami lo snobbismo, è davvero il colmo :-) Per tutto il resto, vedere qui:
http://en.wikipedia.org/wiki/Humour
;-)
Eh sì, sto scrivendo a te, cara Sigrid: trovo veramente fastidiosi i tuoi commenti sulla cucina turca. Tra l’altro metti in dubbio la pulizia… Ma cosa dire dei nostri zozzi ristoranti, anche i più rinomati? non penso di voler intrattenere una corrispondenza con te, comunque, perchè non tollero gli italiani che paragonano tutto all’Italia!
@miki: ma stai scrivendo a me???
ma perchè gente come te non si limita alla cucina italiana, invece che deridere e criticare una delle cucine migliori del mondo, che viene da una cultura profonda? sì, cara amica, perchè cucina è anche cultura; lo sapevi che quella greca ha attinto da quella turca, che viene prima? bisogna documentarsi, prima di scrivere certe cose…
si, carino ma troppo costoso e, sinceramente, privilegiano l’occhio alla soddisfazione dell’appetito. A buon intenditor…..
bellissime foto…..sono stata in Turchia anni fa con il camper……c’erano tanti ragazzini per strada che vendevano delle scatole…alla fine ne abbiamo comprata una senza sapere cosa fosse……magari ne avessi comprate di più………dentro c’era un dolce…fatto come dei spaghetti (non era kadaifi)un sapore particolare forse alla vaniglia..si scioglieva in bocca…..mi è rimasto impresso…qualcuno sà come si chiama???????????
Sigrid , il caffè se fatto come lo fanno loro , con il chicco macinato ‘grosso’ tipo napoletana,se non di più , viene bene , altrimenti si può confonedere con una …rigovernatura..Mi ricordo di averlo bevuto e, sopratutto gustato a Istambul.però la mia nonna materna , croata , faceva bollire a lungo il caffè macinato con uno di quei macinini strani di ottone, tondi,e lunghi che qui vengono utilizzati per il pepe…e con lo zucchero, fin dell’inizio. Tu hai parlato di riso cottonella foglia di vite , ma io mi ricordo de montone cotto nello stesso modo ed altrettanto buono .
Bella storia complimenti io vivo gia da un po in Turchia per la precisione a Istanbul,e ho occasione di mangiare spesso leccornie da te elencate sopra,se posso esserti utile per rifornirti di qualcosa contattami pure lo faro volentieri.
Ciao e grazie sito interessante
…Istanbul…cibo…
Ecco, ho urgente bisogno della mia razione di midye dolmasi post birretta/raki a Nevizade. Aargh!
Devo dire che il tuo bolg ispira molto, complimenti! E poi, che bello trovare persone che sanno apprezzare non solo la cucina italiana ma anche quella del resto del mondo!
Se poi si parla di quella parte di mondo che si chiama Turchia…
Vabbè, continuo la mia ricerca di un ristorante turco qui a Napoli,sob!
@la strega di biancaneve…
Son ritornata qui per rivedere ste bellissime foto. Se no non mi accorgevo di questo messaggio. Ora son ad Amburgo. Mese Marzo saró in Turchia, poi devo tornare a Parigi.
Comunque son sicura che Sigrid abbia giá visto i posti migliori:
Eccoci mio mail: formulachocolate@yahoo.com
:)
@B5… sììììììììììì, volentieri!!! io andrò fra poco a istanbul e quindi mi farebbe molto piacere avere delle dritte da una “del posto” su ristoranti e locali carini che non siano atrocemente turistici dove andare a mangiare e/o spiluzzicare qualcosa.
Dove però? Qui? Hai una mail? Magari sul forum…?
:-)))))))
Ma Dio, che carini che siete :)))
Mi scuso per aver scritto cosi. Ma vedere cosi tanta gente che conosce almeno un po la cucina Turca mi fa molto piacere.
Vorrei tanto rispondere a tutte le domande. Tipo, no non tutti riescon a far ben il caffe Turco. No, meze non é Syriano. E piuttosto un aggettivo che vuol dir antipasto. No, non sempre sciroppo. I dolci tipici son divisi in tre gruppi, quelli col latte, col sciroppo/pasta e quelli con la frutta.
Si, nescafe é una schifezza che non centra niente con la cucina Turca.
La maggior parte di questi indicati nel post son street-food. Hmmmm, io invece vorrei dirvi i ristoranti tipici, piatti tipici. Tipo un “Hünkar begendi”!!! Un piatto tipico del Palazzo Ottomano!
E si son Turca :).. D’Istanbul. Ho una vita divisa un tre citta: Istanbul-Parigi-Amburgo…
E adoro tutti quelli che hanno scritto questi commenti… :)
Che bello post! e grazie a hande per le informazioni!
@lefranc
il ristorante si trova in via nomentana 81
hanno anche un sito web: http://www.antichisaporidellaturchia.com
concordo con ginetta sul fatto che mangiare sul posto dev’essere proprio un paradiso :-)
ma come surrogato può andare abbastanza bene.
splendida istanbul. oltre a tutto quello che racconti tu ricordo un fantastico kebab mangiato in a meta’ strada tra il topkapi e il ponte per galata. se ricordo bene il nome e’ iskendar: un piatto con pezzetti di pane, sugo a base di pomodoro, carne e yogurt acido… 3 anni fa e ancora mi ricordo il sapore.
AHIAHIAHI signora Longari…mancano le fantastiche ciambelline acma (o açma)!!
Per lefrancbuveur: Il numero civico non lo so. In ogni caso è in Via nomentana quasi all’altezza di Porta Pia, dando le spalle al bersagliere a sinistra.
Spero sia sufficiente per trovarlo.
HANDE SEI UN GENIO!!!! Si si dev’essere questo. E l’avevo pure controllato su imdb, ma l’ho scartato perche’ non c’era il sunto della storia e quindi per superficialita’ sono andato oltre. Dalle foto invece e’ proprio questo! GRAZIE. Ora tocca solo tovarne una copia e cercare anche la puntata che lo precede: Mayrig. Grazie ancora.
Se posso permettermi di consigliare un film mangereccio, per coloro che ovviamente non l’avessero ancora visto: Big Night di Campbell Scott e Stanley Tucci. Semplicemente geniale (specialmente se siete abruzzesi ;) )
ciao sempre interessante il tuo blog , pero’ devo precisare che vino e birra ,pure locale, si trovano sia nei ristoranti sia nei supermercati!
ciao!!
@ Giuseppe,
forse questo film?
Ach… lo sapevo io che se “questa qui” andava in viaggio, noi poi si rimaneva tutti con l’acquolina… Cosi’, giusto per apportare 2 cent di sapere (quasi superfluo), anche in ungheria il cibo turco sta prendendo piede in modo impressionante. Ormai fanno una gran concorrenza pure ai cinesi, che pero’ ovviamente vincono sul prezzo. Ora… mentre il grosso del cibarium cinese a Budapest e’ piu’ o meno come quello che puo’ essere l’italiano ai piedi della grande muraglia (na’ fetecchia), devo dire che il mangiare turco invece e’ variegato e buono quasi in tutti i ristorantini e fast food che ho incontrato. Ed e’ anche molto richiesto. Il caffe’ alla turca e’ sicuramente scandaloso, ma saro’ sincero: quello americano non e’ che mi convinca molto di piu’. Il guaio e’ che siamo abbituati all’espressino concentrato (che buono!!!) e le sciacquature dei fondi, come le chiamava mio padre…beh… Il caffe’ in lingua ungerese si chiama KAVE, tanto per farci ricordare, che i turchi qui ci sono stati veramente. Se avessi i soldi, credo che passerei 3-4 mesi all’anno solo a viaggiare (viaggi culinari, ovvio).
Domanda rivolta a tutti: ho memoria, anche se vaga, di un film con Omar Sharif, dove un bambino immigrato (credo in .FR) va ad una festa di compagni di scuola portando dei baklava preparati per giorni dalla famiglia. Poi in realta’ i dolci neanche vengono serviti, perche’ se li mangia la servitu’ in cucina, con conseguente piccolo dramma personale del bambino ecc ecc. Qualcuno sa darmi qualche info a proposito? Perche’ a me non riesce di trovarlo, e temo di avere la memoria bacata.
semplicemente meraviglioso…
comunque mi chiedo questi cibi da dove vengano, di preciso.
il chai, beh credo sia più indiano.
la baklava l’ho trovata pure in Siria!
il meze è più siriano libanese.
so’ curiosa…
:)
Roby
Ciao sigird, bentornata!
Belle foto, reportage interessantissimo sullo streetfood
A proposito di questo volevo farti sapere che anche NaPoli, come a Palermo, ci sono i carrettini per la vendita di pannocchie bollite e arrostite.E per quanto riguarda i simit, questi mi ricordano i bagel che vedevo in pOlonia nel lontano 1996.
e infatti:
http://en.wikipedia.org/wiki/Bagel#Bagels_around_the_world
Ogni giorno ringrazio chi ha inventato internet, e voi?
Ciao Sigrid, ti abbiamo coinvolto in un meme.
Se puoi e se ti piace beccati sta patata bollente.
è tutto scritto qui:
http://maialeubriaco.blogspot.com/2007/09/come-ti-rovino-il-meme.html
Un abbraccio.
I Maiali
Ciao Sigrid! bentornata!Troverò da qualche parte la vera-vera ricetta del Pide? Grazie! F.
Questo Istanbulario mi sembra assolutamente ben fatto e mooolto goloso… grazie… ;-))
ginetta, hai l’indirizzo preciso, please?
Sono stata ad Instambul nel 1978!!! Non inorridire (ho 53 anni). La ricordo come una città fantastica, un vero ponte verso l’oriente.
Per quanto riguarda il cibo l’ho veramente apprezzato nei suoi odori, nei suoi colori ed anche nei suoi sapori!!! Ho cercato per anni, inutilmente un ristorante Turco a Roma e finalmente vicino a Porta Pia ne hanno aperto uno. Ovviamente non è la stessa cosa …. ma mi ha fatto piacere.
Grazie per queste foto e per i ricordi che mi hai risvegliato.
Ciao Sigrid,
Costantinopoli, ossia Istanbul, è una città davvero incantevole, oserei dire “magica”. Il tramonto sul Bosforo è una delle cose più belle che esista al mondo!
Il Sultec è un pudding di riso. La variante che forse hai assaggiato è invece il Tavuk Gogsu (ho postato la ricetta un po’ di tempo fa), che a me fa impazzire!
Se ti capita vai al ristorante Pandelis, al Misir Carsisi (Mercato delle spezie)… lo considero uno dei migliori della città!
ciao nei miei due viaggi a istanbul avevo provato anche le cozze fritte (al mercato di galatasaray) con una specie di salsa tartara nonchè il dolce turco per eccellenza il lokum (anche greco per la verità) in sostanza dei cubetti dolci trasparenti e un po’ mollicci spesso conteneti un pistacchio o altra frutta secca. c’è una pasticceria DOC vicino al monumentale palazzo delle poste a istanbul che ne produce e vende a carrellate.
comunque la cucina turca è affascinante e istanbul – dopo roma – è la più bella città del mondo.
PS hai provato qualche minestra? io avevo provato la iskender chorba, una zuppa con frattaglie di pollo……me la ricordo ancora adesso che son passati 10 anni…..
non mi dire che non hai anche una splendida collezione di foto di Istambul gia’ postata!
alcune delle mie foto piu’ belle le ho fatte li….non oso pensare che meraviglia saranno le tue…aspetto fiduciosa!
un bacio
interessantissimo questo post.
a roma sigrid che tu sappia c’è qualche posto che offre questa robina turca?
@MARGHERONTOLA
Ciao margherita..vivi a Londra???
Che bello..accompagnerò il mio lui x un congresso ed io starò tutto venerdì da sola in giro x Londra e pensa (help me) che non parlo inglese.. ;))
Sarò li il 5,6,7/10
Hai qualche posticino da consigliarmi x mangiare o qualcosa o da vedere?
Aspetto ansiosa tue notizie..
Grazie
Rita
è il primo commento che scrivo, finora mi sono sempre limitata solo a leggere, un pò per timidezza, un pò per rispetto, un pò perché come il mio cucciolo, prima di esplorare un terreno lo fiuto… bellissime foto, come semrpe del resto… attendo curiosa le future ricette da le mille e una notte.
…del Qui pro Quo in Costantinopoli:
“…mi scusi lei conosce il Caffè Pierre Loti? No, abbiamo solo caffè turco e Nescafè!”
ciao cavoletto
sono curioso di sapere se hai acquistato delle spezie e quali….io tranne dello scadente zafferano dall’improbabile colore e dall’inesistente sapore ho preso del cumino in polvere molto intenso. bei ricordi, romantiche cene, grandi contrattazioni a base di te.
hai notato che l’acqua nei ristoranti è free ed è di tutti? la trovo una cosa molto civile e contro lo spreco di acqua.
Wow, io adoro il cibo turco!! Questo post mi ha messo un’acquolina…sarà anche che è ora di pranzo!!;)
Ladies & gentleman, vi presento: il bello del blog, ovvero, dopo pubblicazione di questo post mi è giunta una mail da parte di Hande, che vive in Germania, è originaria di Istanbul e ha persino un foodblog, qui:
http://hande.wordpress.com/
Hande è stata così gentile da apportare un po’ di precisioni ale mie note sparse, cosa per cui la ringrazio infinitamente, anzi, la parte di errata ve la incollo qui sotto, pensando che probabilmente troverete i suoi appunti interessanti quanto li ho trovati io…
ps: e anche Hande ha scritto un post sullo street food di istanbul, cioè sul suo street food, da questa parte prego:
http://hande.wordpress.com/2007/06/19/istanbul-street-food/
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The ekmek you pictured is not the most typical type. I hope you tried the “normal” version, like a fat baguette. They are not so puffed up and full of air and I personally prefer them over other ones.
Börek is made with yufka, the very thin pasta sheets, like the greek phyllo. The sheets are almost never boiled (there is only one type of börek where the sheets are boiled before hand), they are definitely not boiled for ispanakli börek. They are fresh and flexible, they are layered and then filled…
Icli (as in icli köfte) doesn’t mean meat, literally it means “with filling”, used as meaning “filled”. The filling is meat, pistachios and spices, the covering is “simit” (not to confuse with the simit on the streets, here it is the finer ground form of bulgur), it is not coated with bread crumbs. It is originally from where my family comes, and my grandma used to make them per hand, nowadays there are machines for it!
Kunefe is not only for ramazan, you can always find it. Isn’t it just delish? (and full of calories!)
Yes, there is a shortage of trash cans in Istanbul, because in the past they have been used to deposit bombs, so they just removed them. Sad.
The “white” form of pide is a typical ramazan dish, it accompanies the cheese, olives etc. that is eaten while breaking the fast. You won’t find it at other times of the year. The cheese version is omnipresent. The round thin pide (which you know from brussels) with minced lamb etc. is not a pide at all, it is lahmacun. Sadly, it has been bastardized in Europe, became thicker and onions in the mince showed up. A real lahmacun is like a roman pizza very thin and croccante, and only lamb, tomatoes and parsley are on it!
Simit is made like bagels, it gets a lye bath before being baked, that is why it is kind of sweetish. It used to be my typical breakfast on the ship crossing the Bosporus when I went to college.
Oh, you should have tried the “tavuk gögsü”, the sütlac with the chicken. It really comes together….
per margherita: ciao omonima! ho visto il tuo commento e ho pensato … mai io oggi non ho scritto nulla sul sito del cavoletto! io sono la margherita che vive a londra e fa l’architetto e ogni tanto manda commenti d’oltremanica. facciamo cosi: d’ora in poi mi firmero’ margherontola, che era il mio nomignolo da piccola!
Bentornata Sigrid !!! :)))
Dì la verità…qualche kiletto l’hai messo su?
;))
Splendide foto..
ti avranno mica ispirato qualche ricettina golosa eh? Magari con meno sciroppo…
ho assaggiato il dolce al pollo! non ho apprezzato particolarmente ma che cosa…non credevo alle mie orecchie… era quasi dieci anni fa e da allora ho sempre voglia di tornare a istambul!
ciao sigrid, buona giornata!
No scusa se mi intrometto ma hai solo fotografato oppure hai mangiato tutte queste delizie? Se si come hai fatto in così poco tempo? E soprattutto come fai a mantenere quella linea invidiabile? Certo che un Kunefe me lo farei volentieri adesso
Dal post si direbbe che in tre giorni di permanenza abbiate fatto dodici pasti completi e una trentina di snack! :D
Complimenti!
Bentornata allora! Ma come si fa a resistere con tutto lo sciroppo … passi per le spezie e i profumi, ma dopo un pò non ti è venuta la nausea?
COs’è poi ‘sta cosa del dolce con i pezzi di pollo? Ho capito male?
Marika
il caffè arabo a piazza Bellini (napoli) serve baklava con the alla cannella, se passate di lì andateci (magari dopo una cenetta al “sorriso integrale”)
Tout ça ne vaut pas la cuisine italienne… ;)
Bentornata!
Mamma mia quante pietanze hai assaggiato!..e che belle foto (come sempre del resto ;) )
Siiiiiii baklava grondanti di sciroppo e ripieni di frutta secca!!!! Adoro questi dolci…Sigrid ne hai la ricetta??
Ciao Sigrid,
scusa la confidenza ma ti leggo tutti i giorni quindi ti considero un po’ un’amica…
Mio marito tra un mese farà un viaggio di lavoro proprio a Istanbul quindi approfitto dell’occasione per chiederti: cosa farmi portare (di mangereccio, intendo)? C’è qualche cosa che può sopravvivere al viaggio in aereo? Grazie,
Margherita
un salto indietro m’hai fatto fare, al mio viaggio ad istanbul 5 anni fa! maaa.. un hammam non te lo sei fatto?
Ciao Sigrid,
ben tornata..quante cose belle che ci hai portato da far conoscere.
Tutte queste cose le assaggerei volentieri, ma chi non è daccordo con me, che il posto dove si mangia meglio è qui in Italia??
ciao ciao
sono stata a istanbul due anni fa, che mangiate di baklawa!!!
Belle foto e un bel “istanbulario” :) Sono contenta di aver riconosciuto tanti…W i cibi internazionali!
ma buongiorno sigrid e bentornata.
ancora jetleggata dai 3 figli per poter dire qualcosa se non…belle foto!
Grazie ai numerosi negozi turchi qui in Germania ho avuto l’occasione di provare quasi tutte queste leccornie! Non si direbbe, ma l’ayran è un dissetante ideale e un ottimo integratore di sali minerali. E i simit non mancano mai in casa mia: li faccio leggermente essiccare al forno e li uso come friselle. Oh, bisogna arrangiarsi qui all’estero :-) Bella carrellata! Ciao, Alex