Faccio anche subito il mio mea culpa: ho preso la ricetta dal blog di Hande, istanbulese doc, e (spero non me ne vorrà!) l’ho leggermente adattata in funzione di ciò che offriva il frigorifero di casa quel giorno. Ovvero: la versione originale prevede delle melanzane lunghe, soffritte nell’olio, poi ripiene con gli altri ingredienti, soffritti anche loro, il tutto infine passato al forno. Ore, io quando ho fatto la spesa ho trovato solo delle melanzane ultra cicciotte (è sempre così, ciò che vedo tutti i giorni, nel momento preciso poi in cui mi serve, scompare, e torna il giorno dopo – manco a dirvelo che è andata così anche con le melanzane lunghe), avevo una mare di pomodorini e.. dei friarielli che hanno sostituito i peperoni. Quindi la versione ‘mia’, creata dalla necessita, è meno scenografica, ma credo non meno buona :-)
Ah, dimenticavo, vi dico anche la storiella legata al nome del piatto (sempre letta da Hande – e anche altrove prima, solo che non ricordo proprio dove): Imam Bayildi significa l’imam svenuto. E non so voi ma io già m’immagginavo la romantica evocazione di un giovane e attraente ministero del culto rapito dalle doti culinari – e non solo – di qualche intrigante signorina turca, uno svenimento causato dal piacere insomma, per cui queste melanzane diventavano in qualche modo allegorico la rapresentazione del piacere dei sensi (che fosse di stendhaliana memoria questa cosa?). Nient’affatto. Come sempre, la realtà è alquanto più prosaica: l’imam in questione semplicemente era un tizio piuttosto tirchio e così, la sera che tornò a casa (cara? cosa c’è per cena?) e trovò questo stufato di melanzane sul tavolo svenne sì ma prima ancora di aver assaggiato il piatto, quando si rese conto dell’indecente quantità di prezioso olio d’oliva che era stato ‘sprecato’ per prepararlo…
Imam bayildi (a modo mio)
melanzane 700g
pomodorini 300g
friarielli una decina
cipolle 3
aglio 4 spicchi
prezzemolo una manciata
olio d’oliva a valanghe
zucchero 1 cucchiaio
Lavare le melanzane e tagliarle a dadi non troppo grandi. Scaldare circa un cm di olio in una padella piuttosto grande. Aggiungere le melanzane e farle soffriggere a fuoco medio-basso, senza farle dorare. Quando saranno morbide, mettrle da parte, lasciando l’olio nela padella. Afettare sottilmente le cipolle e tritare l’aglio e farli rinvenire nell’olio, sempre a fuoco piuttosto basso. Quando le cipolle saranno traslucide, aggiungere l zucchero, e lasciar cuocere il tutto finché le cipolle siano belle soffice. Aggiungere i pomodori tagliati a metà, e i friarielli tagliati a fettine, a lasciar cuocere a fuoco basso per mezz’oretta finché l’insieme sia bello luucido e soffice. A quel punto rimettere nella padella anche le melanzane, mescolare e lasciar cuocere un’altra mezz’ora a fiamma bassa, senza rimestollare troppo. A fine cottura, salare, pepare e aggiungere il prezzemolo tritato.
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c’è anche il pisto andaluso! che stupederia!
uangustosa lettura a tutti
Sigrid, è meravigliosa al punto che già ne sento il sapore in bocca: a casa HO TUTTO !!!! Stasera si “Istanbulleggia” !!! hehehehehe
Jacopo
@sigrid: ukkey! accie pel il conziglio!!! hehehe ^^!!! buon lavorooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!
@valentina: l’uovo non ce lo metterei, prova invece con un goccio di aqua, sempre frullando, dovrebbe bastare :-)
@sigrid: ultimo dubbio da 15enne ignirante in materia…nelle polpettine con i ceci, se l’impasto mi risulta secco invece dell’olio posso metterci un’uovo? :S HELP!!!
Meraviglia! Cara tiho appena taggato! Vieni da me a scoprire come! ciao ciao e buon appetito!
Pare quello che prepara mamma! Che bello sapere che in fondo anche le culture che sembrano più lontane tra loro sono accomunate da alcuni cibi
Sigrid, ma sai che una volta l’ho cucinata senza sapere che mi avventuravo nel mondo gastronomico turco rivisitato? semplicemente avevo nel frigo un bel po’ di friggitelli, melanzane lunghe, pomodorini e cipolle e gli ho fatto fare la stessa fine..ho messo mi pare giusto il basilico al posto del prezzemolo..a me è piaciuta!E direi dal gusto deciso piú che definirla pesante..ma de gustibus..
ps: confermo che i friggitelli non sono i friarielli..questi ultimi sono una specie di cimette di rapa molto tenere…ho discendenze napoletane e mia mamma mi ha confermato..
ciao
una vera delizia, magari un tantino pesantuccia, ma sicuramente buona!
@benedetta etc: grazie!
nota a margine: sono stra-buoni in entrambe le accezioni :-)
E invece la siciliana caponata fu inventata dal popolo per simulare lo spezzatino di carne.
E fra i modi di dire è rimasto quello di indicare una carne di scarsa qualità come la “Carne di Settecannoli” perché Settecannoli era una grande estensione di terreno coltivato ad orto, dove si producevano per l’appunto le melanzane.
@benedetta: che io sappia i friarielli sono, come dici tu, le cime di rapa che si usano a Napoli anche per la favolosa pizza alla carrettiera con salsiccia e friarielli appunto. Ma friarielli/friarelli sono anche le voci dialettali per indicare i peperoni friggitelli
…bene, ora che sei a Istanbul prendi la via di Roma. Vedrai come pian piano l’iman svenuto si trasforma in qualcosa d’altro e mentre ogni cibo perde o aggiunge uva sultanina, pinoli o mandorle, puoi anche scrivere la storia d’Europa. Una tappa fondamentale sarà Venezia.
Complimentoni per tutto il resto.
In un delirio fusion si potrebbe aggiungere del sesamo… (no, è che c’ho sto barattolone di sesamo e mica posso stare a panificare ogni giorno, eh! ;) )
..spinosa la questione dei friarielli-friarelli, che per quanto ne so io sono due cose molto diverse ma con nome altamente confondibile…e dunque, con la consulenza di un’amica napoletana e della sua napoletassima mamma, ho identificato i FRIARIELLI come le cimette di rapa tenere tenere che a napoli si mangiano con la salsiccia, e FRIARELLI i peperoncini verdi un po’ dolci conosciuti anche come friggittelli. La discriminante è solo quella picoola “i”, una cosa un po’ cavillosa aihmè;-)
A sigrid come al solito molti molti complimenti…:-)
buonagiornata,
Benedetta
Cara Cavoletto
lo sai che anche in Grecia si fa una cosa simile? Si chiama Briam! Le verdure, tagliate a pezzi grossolani e condite con sale grosso, olio, menta e origano, vengono messe tutte insieme a crudo in forno, cotte a 180° a lungo, mescolando di tanto in tanto… Ci vuole circa un’oretta… Nel Briam ci vanno anche le zucchine e le patate, oltre a peperoni di tutti i colori, melanzane, cipolle, aglio e pomodori sugosi :-)))
friarielli.. friarielli.. sai che credo si intendano delle cimette di rapa? io pensavo fosse un sinonimo di friggitelli, i peperoni verdi, invece una signora napoletana (la mia pizzettara di fiducia) nel descrivere la pizza salsiccia e friarielli, mi chiarì le idee.. :)
era tocco, scusa!
il tococ del friariello è VINCENTE!
Sigrid, sono securo che anche tua “imam bayildi” é sfizioso! E vedo che é molto piu facile e veloce degli veri “imam”. Tante grazie per aver provate una ricetta di me! Tua immaginazione romantica del imam mi ha fatto ridere fino alle lacrime…
Bella la storiella dell’Imam,
beh è una bella rivisitazione…
ciao