Okay, allora, facciamo così: avete 10 secondi per allontanare dallo schermo risottari integristi, polemicatori pubblicitari e allergici ai cruciferi in genere.
Fatto? Perfetto, allora, cos’è tutto sto trambustio? Beh, vi devo annunciare una cosa sulla falsa riga di ‘è un sugo pronto!’. Cioè? Beh, ho fatto il risotto con la pentola a pressione! Tanto ormai la detta pentola c’è e, già che partecipa attivamente all’inverosimile ingombramento del mio parco pentole, tanto vale usarla, no? Insomma, da parecchio tempo mi chiedevo come sarebbe mai venuto un risotto dentro quell’affare lì (e lo pensavo con quel fremito delizioso che si prova a pensare cose illecite o comunque vagamente poco raccommandate, qualcosa che ha a che vedere con l’età in cui ti diverti con l’attrezzatura del piccolo chimico e che credi pure che potresti mandare in aria la casa tutta intera), e così ho deciso di darmi una risposta.
E siccome l’unica cosa che veramente riesce a convincermi, in generale, è la prova empirica – l’avevo detto che in fondo a me c’è una piccola scientifica – beh… Aggiungerei a tutto ciò che, interrogate, due persone diciamo in qualche modo implicate nel mondo della gastronomia (non faccio nomi per evitare loro vergogna pubblica ma ricordatevi di loro quando mi metterete sul rogo per atti culinari osceni), alla domanda Mah, euhm, tu hai mai provato a fare un risotto nella pentola a pressione?? (si vede che la cosa mi turbava no?), hanno risposto entrambe Si, certo, viene pure buono!! (e non stavano neanche scherzando). Insomma, tanto per, ci ho provato, seguendo le indicazioni base trovate da Coco, e faccendo del insieme l’ennesima variante sul cavoletto. Inutile dirvi che ho passato le 6 minuti di cottura a pressione in modo del tutto irrequieto, a dirla tutta già mi ci vedevo a dover staccare 2 de cm di crosta di riso carbonizzato in fondo alla pentola o comunque a ritrovarmi fra le mani un pappone infame che sarebbe andato a cibare la pattumiera. Anzi mi sentivo persino colpevole di non aver assistito amorevolmente quel povero carnaroli col mio cucchiaio di legno, lasciandolo invece miseramente macerare in un litro di brodo. Insomma quando sono andata a scoperchiare la pentola stavo lì lì per autoflagellarmi, ridendo nervosamente per questa pazzesca boiata che mi era venuta in mente e invece… Invece, meraviglia delle meraviglie (mo me la tiro a raccontarvelo ma non ci credevo proprio eh, a sto risotto), ho trovato una cosa per nulla attaccata al fondo della pentola, che non era troppo asciutta, ne troppo brodosa (vabbene che qui è sopratutto questione di dosaggio del brodo e del tempo di cottura, certo, un po’ slegata rispetto alla faccia che ha un risotto dopo 17 minuti di rimestolamenti, però è bastato mezzo minuto di mantecatura con burro e parmigiano e il mio mostro assomigliava, in pratica, a un risotto!
Due annunci di servizio:
1) l’ho già detto e ridetto ma c’è sempre il concorso Lagostinaper le ricette con la pentola a pressione, fino al 15 novembre (segnatevelo che poi non ve lo dirò più :-P)
2) E nella sezione Marcellino conquisterà il mondo, sono orgogliosa di presentarvi il nuovo progetto del mio regista preferito. Lui è Marcellino De Baggis (vedetevi anche la sua pagina su Youtube), il sito si chiama Pogui ed è un interfaccia dotata di una mappa che vi permette di girare il mondo e di fermarvi qua e là a guardare cosa succede. Per esempio, spostandovi sulla zina di Ercolano troverete due video di Marcellino (se vedete quello del flee market, badate al cane che abbaia in sincro, a me mi fa morire!), se invece andate a Istanbul, ci sono 14 miserrimi secondi di kebab, e non vi sto a dire chi l’ha filmato (eh vabbe c’ha chiesto di testare, abbiamo testato!:-) Insomma, pure voi, se avete dei filmini che illustrano qualche luogo del pianeta, andate e inseriteli! :-)
Risotto con cavoletti e castagne
carnaroli 320g
cavoletti di bruxelles 300g
castagne cotte e sbucciate 150g
pancetta 50g
cipolla bianca 1
aglio 1 spicchio
vino bianco 1 bicchiere
parmigiano 70g
burro 50g
brodo vegetale 1l
Precedentement, intagliarle le castagne, farle bollire in acqua leggermente salata insieme a un rametto di rosmarino, scolare e sbucciare, pesare 150g di polpa e tritarla grossolanamente. Eliminare le foglie esterni dei cavoletti e afettarli (3-4mm). Tritare la cipolla, l’aglio e la pancetta, e far soffriggere con metà del butto. Aggiungere i cavoletti affettati, lasciar appassire per un paio di minuti, poi aggiungere il riso, mescolare per 1-2 minuti e sfumare con il vino. Se usate la pentola a pressione versare 1l di brodo bollente, aggiungere le castagne, chiudere la pentola e, dal sibillo, lasciar cuocere a fuoco medio per 6 minuti (altrimenti aggiungete le castagne e portate il riso a cottura aggiungendo un mestolo di brodo per volta). Spegnere e scoperchiare, mantecare bene con il parmigiano e ciò che avanza di burro, lasciar riposare per un minuto e servire con una spolverata di pepe macinato.
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Ah meno male ! Un altro normale !
Solo oggi ho aperto il tuo blog e sono rimasto folgorato! Risotto in pentola a pressione? Secondo il mio modestissimo parere, è una barbarie, sia per il riso, che per il palato.
L’ho provato dopo insistenti suggerimenti e garantisco che pur essendo riuscito al dente, il sapore era assai diverso.
Non voglio pensare che non si abbiano 11 minuti della propria vita da dedicare ad una semplice cottura.
Come tu m’insegni, la cucina è passione, cultura, modo di vita e quindi anche il riso và preparato con cura se si vuole un risultato.
Il soffritto che deve rimanere candido, la tostatura, il goccio di vino per sgrassare, il fatto che bisogna aggiungere il liquido poco alla volta, sono passi che bisogna assolvere, per arrivare al traguardo della mantecatura.
A meno chè, non sia solamente una boutade pubblicitaria. Allora mi rimangio quello che ho scritto.
Però in questo caso …
è buonissimo! sono anni che lo faccio e quando dico che l’ho fatto con la pentola apressione tutti mi guardano con perplessità…complimenti per questo bellissimo blog!
ciao ellen
Il risotto in pentola a pressione è un classico per coloro che la utilizzano. Io l’ho scoperta moltissimi anni fa e, grazie al libro “La Pentola a Pressione” di Elena Spagnol (maga in cucina), ho imparato a farci di tutto: legumi senza ammollo, bollito, arrosti, brasati, pesce, risotti, verdure a vapore, creme caramel!! Quando lo racconto la gente non ci crede, eppure il creme caramel lo faccio solo li: riesce in maniera perfetta in soli 18 minuti, e se uso gli stampini singoli ce ne vogliono solo 3. Tuttavia, nel tempo mi sto riconvertendo alla cottura tradizionale: mi da più piacere e, personalmente, ritengo che la cottura tradizionale, lenta e prolungata, da migliori risultati. Tuttavia, il risotto è tra quelle pietanze che riesce benissimo a pressione. Ciao a tutti!
bene, mia mamma mi dà una delle sue pentole a pressione (di quelle con la leva tipo freno a mano, ma se le usa lei…). la più grande è 7,5 litri, o 7. poi ne ha due intermedie: la più piccola credo che sia sui 3 litri, o forse meno. quale mi consigliate? posso scegliere. tenete presente che siamo in due, ma il mio fidanzato non mangia meno di 150 grammi di riso (in caso di risotto), quindi per poco che cucini farei un risotto con circa due etti e mezzo di riso. solo perchè non vorrei prendere la grande e scoprire che è troppo grande per fare da mangiare solo per noi. ma non mi dispiacerebbe nemmeno preparare cena per sei persone (non tutta una cena, non preoccupatevi!). grassie mille!
evviva!ci ho messo una serata per leggerli tutti, sti commenti… però sono arrivata alla fine e mi sono anche divertita.
beh, allora dovrò prorpio attrezzarmi e mettere via un po’ di soldini anche per la pentola a pressione. oltre che per la lavastoviglie, il vaporetto che aspira e vaporizza (abbiamo tre cani e un gatto!), il torchio per il kenwood per fare la pasta (e soprattutto i krumiri senza dovermi lacerare il pollice!), la macchina per il sottovuoto e la gelatiera (ma forse quella riesco a prenderla con i punti granarolo (sempre che ce la faccia, mi sa che dovrò fare parecchio yogurt e tante creme…).
avete qualche altro elettrodomestico da consigliarmi? non fatelo per favore, dovrei risparmiare troppo!!!
Avevo visto una ricetta di risotto nel libretto di ricette della pentola a pressione, e ho pensato “beh, questo sarebbe troppo facile, non puo funzionare!” Quindi un amico mi ha detto che la sua mamma milanese lo faceva sempre nella pentola a pressione, il risotto! La prima volta che ho provato, forse il fuoco era troppo alto, il fondo ha bruciato un pochino. Pero le (moltissime) altre volte è venuto buonissimo, utile quando si arriva alle 8 dal lavoro e c’è ancora la cena da fare :-) E anch’io avevo tanta paura delle pentole a pressione di quando ero piccola, pero hanno cambiato molto. Je ne sais plus m’en passer!
e in effetti sto già dando un’occhiata in giro. non si sa mai che riesca ad avere il tempo per fare un bello stracotto… comunque posso dire di non averne più paura già da qualche anno. se ne vedo una posso anche avvicinarmi :-)
@giorgia: mo non è che volessi fare la televendita però io ero esattamente nello stesso caso tuo :-) poi ho provato… (perché me l’han chiesto e perché mi sembrava interesante superare il timore) e infatti non c’è nulla di che avere paura, e poi le pp di oggi sono leggere, si chiudono super-facilmente, niente a che vedere con quella di mia madre che sembrava un carro armato :-) cmq: ottimo per tutto ciò che necessita cotture lunghissime, tipo stufati e legumi :-)
Il risotto sembra ottimo, e sicuramente sperimenterò la ricetta. Però ho paura della pentola a pressione!!! Scherzo, ma di piccola mi terrorizzava il fischio (che vi devo dire…) e adesso non la uso. Non ne ho nemmeno una, in effetti sono in tanti a chiedermi come mai tra tutte le mie attrezzature io non abbia anche la PP, magari me ne procurerò uno. Anzi, datemi qualche suggerimento, perchè ho visto che ce ne sono di nuove bellissime, si aprono con un pulsante addirittura? Io sono rimasta a quella di mia mamma che mi terrorizzava e aveva (e ha tuttora) la leva tipo freno a mano…
…miiiiizze, ci ho messo un sacco a leggermi tutti i messaggi!
Aggiungo un cosa, per chi pensa che la pentola a prssione sia una barbara invenzione dell’era moderna: la sua invenzione risale al 1691, ad opera del fisico Denis Papin. Oltre a risparmiare tempo, permette di risparmiare gas e, per alcune cotture, non disperde gli aromi.
ciao Dario
faccio il risotto in PP da sempre ( 24 anni di matrimonio) ma non solo il risotto, ci faccio il ragù, il brasato, lo spezzatino, la polenta, l’arrosto morto, le patate al vapore ecc ecc ecc
ne possiedo 4 di varie misure e lavorano a pieno regime. Con i tempi di lavoro che ho se non avessi la PP sarei veramente nei guai
ciao
Brava!
Non c’e’ nulla di male a fare il risotto nella pentola a pressione, checche’ ne dicano i puristi. Per essere un “risotto” e’ fondamentale la Tostatura iniziale, ma per il resto la pentola a pressione semplicemente velocizza la cottura, grazie al fatto che l’acqua raggiunge temperature superiori ai 120 gradi, e non bolle. Nulla di strano
ciao Dario
Io ho sempre cucinato, grazie alla mia mamma, con la pentola a pressione! Ed e’ eccezionale, risparmi un sacco di tempo perche’ e’ velocissima e proprio per questa sua velocita’ i cibi mantengono le loro proprieta’ molto piu’ che non secondo la cottura regolare. Insomma veloce e salutare….ah, naturalmente la tua ricetta e’decisamente da provare, accostamento interessantissimo!!!
HAHAHAHAH Beh non lo so Sigrid. Direi che prima devo diventare ricco e famoso (e’ in programma soprattutto la prima parte). Diciamo che pensandoci bene dipende soprattutto da te: piu’ il cavoletto diventera’ famoso, e piu’ fare follie del genere avra’ un valore (ed un senso?). Magari poi dividiamo i guadagni dai…
@giu: ma quel montaggino è fantastico!!! :-D
A quando una gallery raccogliendo le opere a ispirazione crucifera del giuseppe?! :-))
uhm, ma io il risotto lo faccio solo ed esclusivamente nella pentola a pressione, altrimenti non avrei mai tempo!
uso questa tecnica: 1 litro d’acqua per 400 grammi di riso (quindi mezzo litro per 200 gr etc…) e 5 minuti da quando fischia spegnere il fuoco.
@Luvaz Che scherzi? Semmai e’ Pellizza che si rivolta un nella fossa.
Vai tranquillo. Al massimo ti denuncio un po’.
bello, lo linko (si può usare la k?) sul mio blog, posso? non ho il copyright totale ma sempre mia fu l’idea…:)
@Sigrid Smettila che cambio canale!!! Tu non sei Fulvia, mi sta bene, ma adesso non fare la modesta, che tanto non ci crede nessuno :DDD
In realta’ ero curioso di sapere quand’e’ stato che hai deciso di condividere. Senti, siamo sinceri, se cucinavi bocconcini per scarafaggi (Avete presente quelle stupende palline di letame che il carriamerda (beh da noi si chiama cosi’) premurosamente raccoglie e trasporta per decine di metri per preparare le leccornie invernali per i suoi picciniscarafaggini?), qui al massimo eravamo in 2 o in 3. La tua cucina e’ “decente”, e secondo me ci dev’essere stata una causa scatenante. Che ne so’, avrai letto un blog scritto male ed hai detto: io potrei fare anche di peggio… o magari ti sono venute delle macchie verdi su tutta la faccia tipo tanti cavoletti, e poi hai detto: beh e’ un segno. ;)))) Ma ovviamente se e’ solo il risultato di un processo lento ed ineluttabile, e’ ovvio che non insisto e ci rassegnamo. :))))
@Luvaz Guarda che Pellizza Da Volpedo ha fatto diversi studi prima di rifinire il definitivo quadro di cui parli. Uno di questi studi, per altro poco noto e secondo me assolutamente superiore in qualita’ e drammaticita’, e’ il famosissimo Quarto Cavoletto.
http://www.administrator.hu/cavoletto/ilquartocavoletto.jpg
Giu
uà c’ho messo mezz’ora a leggere tutti sti commenti, ho fatto na sudata,fiuh! Ho solo una cosa da gridare in faccia a luca (senza che si offenda) MASSAIE Cavolettiane DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!
Io me la vedo la scena uguale al dipinto del quarto stato di pellizza da volpedo:donne di tute le etnie (o razze?) con in mano pentole a pressione, prodotti tipici di ogni regione italiana, mattarelli, ktichen aid e tante formine per fare i muffins!!!!:P
@giu: duneque, ti devo deludere: io non so cucinare (per cui non c’è stato un momento in cui mi sono detto ‘ehi, eureka, io so cucinare’), fulvio pierangelini sa cucinare, io no. Più chiaro così? :-)) Semmai pasticcio, sperimento, mi diverto, con successi alterni, ecco :-)
@Luisella
io mi diverto a fare risotti
a Roma, al ristorante, non ne ho mai mangiato uno decente, tranne da “Velando” (SPAM)
la pentola a pressione non e’ uno strumento del diavolo
infatti ha il coperchio
@Sigrid: Grazie per la pronta risposta, pero’ uffa, adesso mi tocca andare al supermercato…
@Francesco Grazie per la diagnosi dotto’. Quanto le devo? :-P
@Azz… beh io sono contento di essere uscito vivo dalle superiori… altro che tesi e tesine…
La voce della luna l’ho visto e la prima volta non lo capii (figurati… a 15 anni…). Salvo tutta quella sarabanda della festa del Re gnocco, che trovai gia’ all’epoca bellissima.
Poi pero’ rivedendolo piu’ avanti l’ho trovato molto… etereo :)))) Forese e’ come dici tu (o io?), non esisto, ma se sono il frutto del tuo immaginario, allora stai messa proprio male :-D
(si percepisce l’autoironia?).
Ma lasciamo stare questo mezzo-flame che ormai puzza di baccala’ andato a male. Posso chiederti (e lo faccio in pubblico, perche’ magari interessera’ anche altri): qual’e’ stato l’attimo in cui hai pensato: ma io so cucinare!!! E ti sei messa ai fornelli? Ti ricordi l’attimo esatto ed il casus belli? :))) Magari e’ stato gia’ detto in precedenza, ma io ero in analisi e mi sara1 sfuggito.
Vabbeh… vado a fare un brodino vah… che mi manca il riso, e pure dopo che ho penato tanto per funghi e cavoli… che sfiga…
@donnatella: la panna fresca è quella liquida che sta nel frigorifero del tuo supermercato, che si può anche montare (la panna da cucina invece non è fresca, e infatti ha scadenze molto più lunghe, ecco :-))
@Sigrid: caspita che tesi impegnativa! Dire che la mia era su Le digressions de San-Antonio, in modo da poter continuare a divertirmi anche durante la tesi. Solo che se fossi stata più seria forse adesso saprei cosa devo mettere esattamente nella tarte au sucre (non sapevo fosse cosi’ facile, oggi la provo e la porto da assaggiare agli amici dello Skate): panna da montare o panna da cucina? Perché il tuo “panna fresca” non mi è del tutto chiaro. Ti prego rispondimi panna da cucina cosi’ non devo uscire a comprarla…
@giuseppe: si chiama schizofrenia si chiama :-)) Non sto per niente scherzando eh, anzi era l’oggetto della mia tesi (i concetti di schizofrenia e paranoia come delineati da Deleuze, applicati alla stilistica letteraria :-P) In pratica, non so se hai visto la voce della luna di fellini o letto il poema dei lunatici di cavazzoni, ma li dentro, il personaggio di benigni a un certo punto s’immagina che il mondo, la realtà, sia tutto une finzione (con tanto di case e facciate in carta pesta e tanto di attori dietro che fingono ‘il mondo’, ma la sua di realtà è appunto che sia tutto uno spettacolo ideato per ingannare lui e che, per dire, la signora che incontra per strada col cane, girato l’angolo, toglie la parucca, prende un’altra sembianza e se la ride di lui, e via dicendo per qualunque cosa… Eccoqua! (Tutta sta cosa per Deleuze poi va letta in chiave politica, anzì, è nei mechanismi del capitalismo che si trova la spiegazione di simili disfunzionamenti della psyche umana, vabbe insomma te lo risparmio :-) (che qualcuno aveva chiesto il quarto d’ora culturale?) Detto ciò… magari tu Giuseppe non esisti, magari sei solo il prodotto dell’immaginario nottambulo mio, che dici? :-P
ps: ao!, macché ricetta, riposo settimanale/sindacale, no? :-P
ricordatevi di mettere indietro l’orologi
ah ciuse’ ammazzate quanto sei egocentrico! quante righe per parla’ solo de te oh!! caspita altro che sermoni zZzzzzzzzzzzz
@Milly (speriamo non sia la Carlucci!!!)
A me la celebrita’ non serve. Se avessi voluto, me la sarei potuta prendere tempo fa quando ho avuto il fantasma di Andy Warhol accanto, ed i famosi 15 minuti decisivi sono stati li a fissarmi. Mi sono cagato sotto all’idea di essere anche solo riconosciuto per strada, e ho detto: no grazie non fa assolutamente per me. Non racconto il contesto perche’ non sarebbe di alcuna utilita’.
Sono stato educato a ringraziare chi mi fa un complimento o mi da anche solo una pacca sulla spalla. E mi sono autoeducato nel tempo a saper gioire delle conquiste e dei successi di chi mi sta intorno, perche’ arricchiscono anche me.
Il problema forse e’ che non mi conosci (mi rendo conto che il momento ed il luogo sono poco consoni), e quindi magari non puoi sapere che se in questo blog si parla di cose serie, sono serissimo e se si tratta di scherzare, il primo a scrivere cazzate sono io. Se mi fanno battute tipo for president, dici che dovrei fare un discorso d’investitura o sorriderci sopra e prenderla come una piccola dimostrazione di simpatia? Ma magari dietro Milly c’e’ Luca, e dietro di lui c’e’ Niko ed anche Francesco che in realta’… reggetevi forte… sono tutti solo Sigrid, che in un momento di debolezza ha scritto di proposito dei post cattivi per far scatenare il putiferio affettivo. O potrei averli scritti io stesso per farmi votare alla presidenza. Boh… tutto e’ possibile. Ed anche il suo contrario. Comunque a me la gloria non riempie la pancia. Se invece avete dei numeri buoni per il prossimo superenalotto fatemelo sapere che tengo famiglia. Grazie. Ho scorto il tuo occhiolino nel messaggio e credo (e spero) di aver capito il senso. :)
@Ilaria Si si, sono schiattato dal ridere pure io, perche’ gia’ vedevo un sacco di loschi figuri con la barba lunga, che sta seduta in un internet caffe’ afgano, mentre legge il cavoletto e s’ingegna su come farle un attentato via internet, perche’ l’ultimo plumcake non gli e’ venuto granche’ ed ha difficolta’ a farsi mandare il carnaroli da Kandahar. Poi legge: pentola, pressione, botto, ed ecco l’idea geniale. ;-)
@lorenzo pianogrillo Beh ma oggi un 22 pollici coreano costa una stupidagine. Vuoi che ti faccia una pubblicita’ occulta o un preventivo subliminale? ;))) E poi non ti lamentare, che’ ho scritto sermoni anche piu’ lunghi he, he… :)))
@valentina che faccio? ti ringrazio? ;-)
@Sigrid AHHHOOOOOOO!!! Ma sta’ ricettina nuova?? Che vogliamo fare? Battiamo la fiacca? Poi finisce che ricominciamo a strapparci le vesti per la noia, dai!!! :))))))))
aggiungo : beata Sigrid che ha fatto delle sue passioni un lavoro!!!!!
sono stimoli positivi a cercare di realizzarsi facendo finalmente quello che ci piace.Quanti di noi sono così fortunati????
buonanotte
mah.Avevo lasciato questo post e tutto taceva ora incuriosita dal numero di commenti l’ho riaperto.Che dire?A volte è anche divertente dar spunto a discussioni anche se accese, altrimenti sai che noia???.Viene fuori il meglio ed il peggio di noi.Certo meglio sarebbe non mancare mai di rispetto a nessuno….D’altronde viva la diversità e la libertà di parola.Fa bene Sigrid a non lasciarsi coinvolgere, sono solo opinioni.Comunque sono d’accordo con chi ha scritto a luca di cambiar sito se questo non gli piace.Sigrid non ci obbliga a leggerla e chi lo fa è perchè è curioso e trova piacere a essere qui!!
un saluto a tutti e
anche io dico:GIUSEPPE for President ew le massaie!!!
…e così Giuseppe ha trovato il suo momento di celebrità con tanto di applausie grazie grazie a destra e a manca. Allora aveva ragione Luca? ;-)
salutami clotilde e falle tanti complimenti per il suo bel sito!
@Ilaria nuovamente: ehmm…pensandoci bene c’è qualcosa che non mi torna. boh…Mah, va bene lo stesso, sei fortissima. :-)
L.
@Ilaria; questo è parlare chiaro! Fortissima.
Io sono uscito da casa cieco come un salmone che risale le correnti senza nemmeno sapere il perchè, e mi sono comprato una Pap, guarda un po’… :-)
@Giuseppe: ecco, bravo, non allontanarti troppo la prossima volta, ma anche con il testo. Ho dovuto cambiare schermo per farci stare il pistolotto.:-)
@Sigrid: come sono i peperoni ollandesi? Buoni?
…Talebani…fantastica Ilaria.
Mannaggia, lo spevo io che se mi allontanavo un attimino voi continuavate senza di me… Ieri sera mi e’ toccata una cenazza ufficiale con dei vini stupendi. Il problema e’ che in .HU, per chi non lo sapesse, vige la tolleranza zero. Vi rendete conto? Cena di vini e niente bere… SIGH! Ma tant’e’… Sinceramente ho letto la risposta di Luca prima di andarmene, ed ero pronto a scrivere un post-it piuttosto articolato, ma poi ho visto che mi avete risparmiato gran parte della fatica, e quindi saro’ minimalista:
@valerio Thank you my friend, ma as you knorr, quest’ volt’ in ammerika si voterem un donna, magari io next time.
@luca Se fossi suscettibile (ed ogni tanto scappa pure a me di esserlo), non ti avrei nemmeno risposto. Ripeto, potremmo parlarne per ore, ma probabilmente e’ come dici tu, hai scritto tutto chiaro e sono io che non capisco. Perche’ sinceramente continuo a non capire, e mi ha quasi sollevato l’intervento di Bonilli, perche’ ho detto: ecco, almeno siamo in due ad essere imbapiti (trad: una specie di “rimbambito”, in dialetto teramano). E vedi Luca c’e’ anche chi ti difende, senza pero’ aver compreso che NESSUNO mette in dubbio il diritto sacrosanto di dire la propria, semplicemente cio’ che manca nei tuoi scritti e nei loro commenti, e’ l’essere COSTRUTTIVI. Hai una critica? Bene, giusto, la tua critica potrebbe essere utile anche a me. La dici, e perfavore ci aggiungi anche come migliorare cio’ che stai criticando. “Non mi piace il fondale bianco, consiglio il rosa Barpapapá perche’ rilassa le dita dei piedi.”
Critica civile, ben documentata, costruttiva.
Ho capito che vuoi esprimere un dissenso, ma non riesco a capire con quale scopo. Se Sigrid avesse aperto un sito di cucina tradizionale italiana, sai quale sarebbe stata la critica piu’ diffusa che le avrebbero rivolto? “Ma tu straniera a quale titolo vieni qui a farci scuola di cucina italiana?” Secondo me’ lei ha espresso il choubru-pensiero esplicitamente piu’ di una volta: lo faccio finche mi diverte, lo faccio finche’ non mi manda sul lastrico, lo faccio finche’ diverte anche voi altri. Se non si offende nessuno, io sto’ tema lo dismetto qui, che non lo trovo costruttivo.
@giovanna Grazie… mi sono quasi commosso. Ho anche pensato ad un po’ di baggianate da scriverti per riderci sopra, ma e’ un complimento troppo serio per non rispondere col giusto garbo. Non apro blog perche’ non ce n’e’ bisogno. Finche’ c’e’ Sigrid e ci siamo noialtri che ci divertiamo con quello che scrive e ci scambiamo consigli e idee con affetto e con spirito, di un mio blog non c’e’ sicuramente bisogno. E poi su cosa dovrei scrivere? Faccio un blog di sola critica al cavoletto? Fico! Che dici? ;))))
@emanuela Un bacio sulla fronte :*
@sigrid Sotto con la prossima ricetta, che qui se non lo avessi notato ci stiamo annoiando e non sappiamo piu’ di cosa parlare
@lella Ennoooo non si parla di queste cose qui, che poi c’e’ gente invidiosa come me che schiatta al pensiero di dover ancora usare sto’ cesso di scatoletta giapponese. Sigh…. :…(
@bonilli Scusa se ti do dell’imbapito senza conoscerti, ma siccome la pensavi come me, ed i simili coi simili… beh… ;)))
Io mi sono rotta le palle di questi talebani che pontificano e vogliono spiegare agli altri cosa è giusto e cosa è sbagliato. Se non ti piace, cambia blog, fai quel cavolo che ti pare. Tu vuoi riscoprire le radici, riaffermare la cucina del territorio ? Fai commenti sarcastici se intravedi della pubblicità o peggio ancora del “lucro”? A me non me ne può fregare di meno, guarda un po! A volte mi piace la cucina esotica, a volte no. A volte uso la pentola a pressione e i dadi, anche se normalmente no. A volte la cucina del territorio mi fa pure schifo. Fino ad ora trovo che leggere Sigrid sia piacevole e istruttivo e fin che mi va continuerò a farlo.
Hey Sigrid, con la 5D hai da usare solo quel Sigma macro, oppure hai preso qualche altro obbiettivo? Complimenti!
evviva giuseppe!
beh in effetti, in questi giorni a roma c’è clotilde (si quella clotilde lì http://chocolateandzucchini.com/) per cui, certo, è più divertente sbocconcellare pizza bianca sparlando della tivù italiana che non starsene davanti al computer :-) Detto ciò, cos’è che dovevo dire? cioè rispondere? perché Luca per me, come chiunque, può tranquillamente pensare e scrivere quel che vuole, semmai non ho ben capito cosa ci si aspetta da me. Grosso modo la critica sembra riguardare il fatto che io non sono quel che non sono, e vabbe, pazienza. Nella fattispecie, è vero, non mi sono fatta l’organo della promozione del prodotto tipico italiano (beh oddio se leggete bene, ogni tanto, per forza, qualcosa spunta fuori), ma farei notare che nel mio blog, che in qualche modo fa anche parte della mia vita privata, io mi pongo esattamente come la massaia moderne: abbiamo in comune (io e l’ipotetica massaia contemporanea) che si lavora, molto, e che per ciò è scomparso il tempo – a parte che poi uno non ha necessariamente i fondi – per girarsi la città alla ricerca di questa o quella chicca. La verità è che i presidi non si trovano al supermercato sotto casa (a meno di non abitare di fronte a eataly, per dire…), e che la gente normale (come me e come gran parte di chi legge direi) si trova a cucinare con ciò che trova nelle vicinanze. Per cui al massimo uno si limita a fare lo slalom fra prosciutti con i fosfati e peperoni ollandesi. Potrei anche aggiungere che in effetti non mi verrebbe naturale perorare sterilmente sull’infinità superiorità del fagiolo di pigna (che poi non è come dire che non sia buono o interessante, e certo sarebbe bello andare a visitare chi lo produce, ma non sono cose che facilmente trovano posto nel quotidiano della metropoli, se poi capita benvenga ovviamente), mentre invece sulla pubblicità ho già detto tutto il cavoletto-pensiero nel post sul flan di carote (nb: e la campagna lagostina veramente è finita da un pezzo :-P).
Il risotto si può fare anche con la pentola a pressione. Questo indipendentemente dalla Lagostina o chi per essa.
Non credo che questo intervento avesse a che vedere con la pubblicità ma con la curiosità.
La critica va sempre bene ma chi critica dovrebbe avere la modestia di pensare che le sue osservazioni sono state un pensiero primario dell’autrice e che se poi ha proseguito è perchè voleva sperimentare.
Il risotto non si può mangiare a sud di Bologna ha la stessa valenza del “non si può fare in pentola a pressione”. Ma chi l’ha detto? Avete provato voi due maschietti porta bandiera del rigore?
Io si… e senza sponsor e penso che non valga la pena non che non si possa fare.
Mamma mia che popò di commenti!
Vorrei dire la mia: mi trovo con Nico per quanto riguarda risotto e pubblicità. Credo che Luca sia stato un pò aggressivo, ma ho compreso il suo messaggio. Una voce importante come sigrid scriva alle volte anche di gusto in termini più da far riflettere, magari concentrandosi su problematiche attuali o sulla storia/memoria della nostra gastronomia. Lo trovo giusto. Così come penso che Sigrid non lo voglia fare. Allora Luca dovrà cercarsi un altro blog, a meno che non voglia dare ascolto alla sua scorza. Anche se ritiene che arrivando sigrid a molte persone possa comportarsi diversamente.
Forse ha altro da fare, magari ora se la spassa in qualche bel posticino, a mangiare un vero risotto e a dissertare su argomenti piu’ interessanti, no? :-)
ma sigrid, tu che sei la chiamata in causa, perchè non rispondi tu?
OK, sono entrato a gamba tesa e mi becco giustamente un’ammonizione … ma la sostanza della cosa non cambia.
Il risotto NON SI PUO’ FARE nella pentola a pressione, non e’ risotto, e’ riso bollito con del condimento, magari sara’ anche buonino, ma risotto proprio no.
E non e’ questione di moralismo. Sono assolutamente d’accordo con il primo post di Luca:
“il risotto in pentola a pressione è un abominio”.
E non si tratta di demonizzare la pubblicita’. E’ che ho il timore che in questo caso lo sponsor abbia condizionato quelle che dovrebbero essere libere scelte dell’autore di un blog. Secondo voi Cavoletto l’avrebbe proposta una ricetta come quella del risotto nella pentola a pressione se non ci fosse di mezzo lo sponsor? Secondo me no, e se la risposta fosse si’ (ovvero lo sponsor non c’entra), allora vuol dire che non capisce niente di risotti :) (Non si e’ omniscienti).
Nico
Io mi trovo d’accordo con Luca. Ha espresso una opinione. E la ha espressa in maniera un pò fortina come del resto tanti fanno sui giornali, in televisione ecc. E penso che è giusto che Sigrid sia così educata e “politically correct”, come dice lui, ma che sia interessante anche la prospettiva che dal cavoletto si possano trarre riflessioni altre rispetto alla ricerca di un prodotto in questo o quel supermercato. Grazie. Ciauz.
mi sembra che qualcuno ha poco da fare in questi giorni forse è casa con la febbre…
Ciao Sigrid, certo che si creano delle belle discussioni sulle pentole e sulle castagne!!
che ne penso del tuo risotto? io il risotto nella pentola a pressione non l’ho mai fattoma ho intenzione di provare al più presto:) questo poi con le castagne mi sembra proprio interessante.
@ Giuseppe perchè non apri un blog? io sarei la tua lettrice più assidua ;)
p.s. Sigrid che cosa non deve mai mancare in dispensa ed in frigo secondo te?
Dammi qualche consiglio. Grazie
posso avere dei suggerimenti su come utilizzare della farina di fave e di piselli che ho comprato sempre durante la mia vacanza a senigallia GRAZIE MILLE……..
Ciao Sigrid,
io la pentola a pressione non l’ho mai usata,che devo dirti sono timorosa.
Il risotto poi alla fine si prepara il 16 minuti,quindi non mi sembra un tempo così lungo…
Volevo dire ai “fanatici” del riso che se capitate in Francia non mancate di comprare il “nostro” riso Carnaroli al supermercato Monoprix. Mai mangiato così buono.Preparato semplicemente con il curry è stato favoloso.
Luca è solo un noioso maleducato che prima di pretendere che una belga ci insegni a riscoprire i nostri sapori (!) dovrebbe imparare la lingua italiana.
Fatti un blog tuo con tutto quello che piace a te e poi riparleremo delle tue “legittime” critiche.
Io ho capito che tipo sei quando hai scritto “non ci piace +”, ridicolo di per sé (e poi voi chi, sei uno e trino?) e ancor di più nel contesto delle tue risposte chilometriche. Enza, lui scrive kenelle perché risparmia una lettera, usa una k e si sente + gggiovane.
Sigrid, ti ammiro moltissimo per tutto quello che hai saputo creare, non meriti proprio che qualcuno venga a farti la predica in casa.
Sono arrivati i moralisti… adesso arriva Knor.
Questo blog era bello perchè le viscide invidie stavano fuori. Ma che vuol dire scrivere una cavolata così?
Questo è uno spazio molto raffinato con pubblico all’altezza, se uno non gradisce, caro Nico, se ne sta fuori e non dice che schifo il risotto nella pentola a pressione oppure diciamo che schifo il tuo commento anonimo, perchè mi piacerebbe sapere da dove compari e perchè tre righe così volgarotte e antipatizzanti.
Ma stattene a casa tua cioè vai nei blog che ti piacciono!
lo faccio da 20 anni,
da quando mi hanno regalato la “pentolaccia” incriminata, della WMF, la concorrenza …. ;-)
lo faccio a pressione quando non ho il tempo per seguirlo, basta qualche accorgimento e un poco di esperienza della vostra pentola e viene quasi perfetto.
Mi sembra esagerato dire “una schifezza” Nico!
al limite sarà meno prefetto come legatura e consistenza, ma ugualmente ottimo. Sono disposta a cucinartene uno, e poi mi dici.
Poi lo faccio anche nel modo tradizionale, con tutto il prcedimento corretto, quando ho il tempo necessario per godermi (si…è una goduria) tutti i passaggi giusti e la cura…. ma questo nella mia cucina di casa è raro che succeda.
Sigrid, penso che il tuo risotto sia ottimo.
Nota: Per l’acqua io mi regolo come per la cottura giapponese del riso: 1 tazza di riso=1,2 tazza di acqua (brodo in qs caso)
oppure faccio a occhio mettendo tanto liquido fino a superare di un paio di cm il riso. Non ho mai calcolato la quantità in dl.
ciao a tutti
lilli
ah, luca tanto per amor di precisione kenelle si scrive quenelle.
non esprimerò giudizi sul risotto, nè sull’uso della pentola a pressione.
Ma non mi è chiaro cosa si intenda per esotico.
l’abbinamento con le castagne è cosa vista e radicata nella tradizione di quei paesi italiani che di castagne hanno sempre vissuto.
e quindi mi sembra che non si sia molto mossa dal filone tradizionale rivisitato.
D’altra parte se la promozione dei prodotti di nicchia è cosa buona e giusta (vedi il citato pecorino irpino allo zolfo) dimmi tu dove lo trovo in un qualsiasi scaffale di supermercato…dove tutti noi facciamo quotidianamente la spesa. e se vado da eatitaly o alla tradizione a roma a comprare un formaggio di questo genere tocca fare la cessione del quinto dello stipendio.
e poi fagioli e castagne…si vero ma la cucina italiana vera tutte ste rivisitazioni che tanto vi piacciono non è che ce le ha.
la rivisitazione (ma che brutto termine) è parola d’oggi che non indica altro quel pizzico di fantasia in più che trasforma una polpetta in quenelle.
per non parlare del gusto del molliccio che ormai ci possiede!
quindi mi pare che sigrid abbia osato molto di più in altre occasioni.
poi tutta la polemica trova molto il tempo che trova, luca ha un suo modo di esprimersi, forse un pochino duro ma tant’è il problema secondo me è andare alla sostanza di quanto scrive, e francamente lo trovo un pò fuori tema.
Appoggio Luca in pieno. Si può esprimere un opinione o è vietato?
Cosa ne penso del risotto? Mi sembra una minestra, l’aspetto non è invitante, è liquido e sembra scotto.
scusate però io no ho capito una cosa (forse perchè non seguo il sito da così tanto tempo da poter dire com’era “prima”) ma a me sembra che il titolo del post fosse candidamente “cosa ne pensate del…” e c’è a chi piace e a chi no.
e tanto per rispondere posso solo dire che la pentola a pressione io non ce l’ho: il fischio, il botto, mia madre che mi dice “stai attenta alla pentola a pressione” etc tutto probabilmente da sfatare… per cui stavo studiando gli esperimenti, titubante sull’abbandonare vecchi costumi o meno.
facilmente influenzabile? può darsi…
una cosa però continua a non tornarmi: perchè Sigrid non ci dice come la pensa? non tanto per partecipare ad un eventuale battibecco ma per partecipare ad uno scambio di idee che per prima ha sollevato.
saluti di curiosità culinaria ;-)
ma che schifo, il risotto nella pentola a pressione!
e adesso, se la Knorr sponsorizza il sito, si fara’ il brodo con il dado?
Nico
Ma che bella discussione. Pensare che a me Sigrid è sembrata formidabile perchè ha costruito la sua cucina, il blog, il suo essere fotografa e la padronanza della lingua italiana in così poco tempo che lo trovo fantastico. Era una delle prime iscritte al master di giornalismo eno gastronomico che abbiamo messo in piedi al Gambero Rosso. Se ne andata per la sua strada, ha costruito uno dei più bei blog a livello non solo nazionale ed è diventata una fotografa di classe e che cresce giorno dopo giorno tanto che ce la siamo presa al gambero.
Mi colpisce il clima di “difesa” di Sigrid appena uno fa delle normali e legittime critiche.
Nel caso di Luca però non ho proprio capito cosa sta cercando. Di sicuro negli ultimi mesi Sigrid ha dovuto cucinare 160 piatti delle tradizioni regionali italiane, fotografarli e fornire il tutto per la pubblicazione ogni venerdì dell’Italia del Gambero Rosso, libro + Dvd distribuito allegato con il Sole 24 Ore. Il fatto che la pasta con le sarde o i vincisgrassi non appaiono in questo blog lo trovo tranquillizzante e logico.
Giuseppe…ahah! Posso permettermi di dirti che non hai capito nulla, ma proprio nulla di quello che ho detto, senza urtare la tua suscettibilità?
Poi però questa storia la chiudo così come l’ho aperta. Sorvolo sulla democrazia e rispetto profusi. La democrazia è una gabbia – necessaria – dentro la quale tenere a bada noi uomini.
1)Contraddittorio: ascolta bene. Se dico che Sigrid mi è simpatica ed è politically correct non è un complimento. Non fa una piega. Ed è questo il problema. Non mi pare si sbilanci, non mi pare ragioni sulle contaminazioni + di quanto faccia una rivista di cucina fusion o come la vuoi chiamare tu. Ho parlato di livelli di lettura, e ci sta che tu legga il Cavoletto per sollazzo o per prendere spunto..come ci sta che io pensi che una voce autorevole – mi pare Sigrid stia lavorando bene in questo senso – ci faccia anche un pò riflettere. Indi per cui, a parte il suo snobismo ironico, la preferirei un pò + scorretta. Tanti altri blog meno autorevoli c’hanno la pubblicità e lavorano duro a parlare e a far riflettere, recuperando il patrimonio culturale gastronomico italiano ogni giorno.
2) Oliver (faccio un salto): lo conosco di persona, perchè lui ha imparato molte cose nel ristorante italiano di un mio compaesano. E’ venuto spesso a trovarci e non sai quanto stia male per (la conosciamo tutti no?) stampa inglese che interferisce con la sua vita privata. Esclusa la cucina vittoriana, il fatto che proponga una cucina mediterranea-italiana agli inglesi che abitualmente (avrai seguito la polemica o visto qualche suo show teatrale dal vivo) usano cibi pessimi, e questo soprattutto nelle scuole, alle mense è solo un pregio per lui. A parte il fatto che spesso gli ho visto usare ingredienti tipicissimi della propria terra, raccontare abbondantemente le origini della diffusione di varie colture in Inghilterra, insegnare a fare il pane. Gesti semplici ed efficaci. E non ho mai preteso che Sigrid, da questo esempio, dovesse trarne spunto essendo, come tu dici, una “non-professionista”. Apro una parentesi: peccato che i Pink Floyd non siano + quelli di Live at Pompei o Dark side…ma del resto tutti facciamo vecchi.
3) Etno-chic e varie: “buttiamo le ricette che hanno radici estere…?!?” Ma che dici: io ho solo precisato + volte – e mi pare di essere chiaro quando parlo o scrivo – che un italiano medio si condanna alle stesse pietanze per tutta la vita, non conoscendo la propria gastronomia, non essendo abituato alla ricerca (ad alzare il c**o e andar per mercati)quando noi, che siamo Noi in casa nostra, dovremmo prima di tutto imparare a fare questo. No? E non pensare minimamente ch’io sia, in qualche modo, razzista.
Una persona che vive tutta la vita nello stesso posto, nella stessa strada, lo stesso quartiere, perchè un sistema maledetto gli ha tolto la vita, prendendo come spunto l’enogastronomia e allargandolo a mò di metafora verso tutte le cose dell’esistenza, avrebbe diritto ad educarsi, a scoprire il piacere di conoscersi – prima di tutto – prima ancora di conoscere (l’altro!..e con questo non intendo, lo ripeto, screditare l’altro). Poi non lo so che altro hai scritto..penso di essere stato esauriente. Sigrid piace alla mia scorza. E’ gradevole, mai sgarbata, e bla bla bla. C’è tutto nel Cavoletto e le migliaia di persone che la seguono o la celebrano lo dimostrano. Ma quando ho voglia di dare ascolto a quello che c’è sotto al guscio…cambio canale.
Grazie e arrivederci. Luca
giuseppe for president!
E’ la prima volta che lascio un commento su questo blog, che adoro e che seguo da molto tempo.
Ogni mattina, accendo il pc e vengo sul blog nella speranza che la nostra Sigrid abbia già aggiornato la pagina. Lo faccio perchè trovo questo blog delizioso.. diverso..originale! Fatto con passione. Non è la stessa, una giornata senza il Cavoletto. In fondo leggiamo, ci ispiriamo, fantastichiamo, ogni giorno gratuitamente su questo blog. Non ci trovo niente di male alla pubblicità. Sigrid, voglio cogliere l’occasione per dirti grazie. Solo questo. L.
Vorrei mandare un abbraccio a Sigrid per quello che fa; per lei e per noi. Grazie per raccontare le tue passioni, i tuoi interessi, per renderci partecipi di ciò che fai, dei tuoi dubbi, delle tue scoperte, della tua simpatia, dolcezza, curiosità, vitalità. Vorrei che gran parte dele persone che mi circondano fossero come te, per contagiarmi ancora di più di quanto faccio con questo blog. Ciao
Li per li ho pensato, porcomoseneva’ si ricomincia co’ sta’ storia della pentolaccia. E non nego di aver meditato un post chilometrico (sisi piu’ lungo di questo!). Sono concorde con chi dice che Sigrid si sa difendere da sola. Ammesso e non concesso che lo debba fare.
Rispetto per Luca perche’ esprime un parere, certo. Pero’ Luca mio… un po’ di garbo, un po’ di tatto, e soprattutto, se mi e’ permesso, un po’ di coerenza. Il garbo ed il tatto te li devo chiedere per il rispetto che si dovrebbe dare anche agli altri, che magari fanno vite diverse dalla tua, hanno tempi e spazi differenti dai tuoi, usano strumenti diversi, amano cucine diverse, e magari si trastullano anche a fare cose poco ortodosse come il risotto nella pentolaccia. Senza queste persone, oggi non avresti nemmeno il pane lievitato, credimi. Quindi dire “massaie che in fondo in fondo si sentono tutte una Sigrid mancata” mi pare un insulto di un livello quasi razzista. E lo é anche per me che ho il pisellino e lavoro in ufficio 12 ore invece di potermene stare con Davide a casetta mia a vederlo crescere giorno per giorno ed a fargli le coccole anche culinariamente, e non solo quando la mattina s’infila di straforo nel lettone portandosi pure il cuscino. Massaia quindi non sono.
E poi massaia che vor di’? Esistono ancora?
Mi piace cucinare, e vengo qui per rilassarmi, per pizzicare qualche idea, per scambiare qualche parere, ed ogni tanto anche per dire delle cazzate, perche’ in un coro di gente sazia, secondo me c’e’ posto anche per un po’ di scialo (fino a ritiro della licenza, ovvio). Pero’ cerco nel mio minimissimio piccolo di non offendere mai nessuno.
La (mancanza di) coerenza invece mi sembra un problema perche’ quello che dici e’ contraddittorio.
Cito testualmente senza commentare:
“Sinceramente il Cavoletto non ci piace +”
“il Cavoletto è sicuramente intrigante. Ed è intrigante leggerlo, Sigrid mi è simpatica e la leggo con piacere! ”
“Quindi: Sigrid mi sta bene e mi piace. Simpatica e pungente al punto giusto: in due parole politically correct!”
“A me interessa una dimensione del gusto che forse non riesco a trovare + nel cavoletto.”
“Questo blog è – direi- p.e.r.f.e.t.t.o. Contemporaneo ed accattivante. Quello che tutti cerchiamo, no? Ed è questa, forse, la sua + grave imperfezione.”
Ho la sensazione, che si faccia un po’ di “mi piace ma dovrebbe essere diverso, piu’ come piace a me”. Ma in realta’ ti chiedo: di cosa stiamo parlando? Del sito dell’ONU? No. Di un sito nato perche’ una ragazza ha pensato, nel suo continuo bisogno di abbracciare amorevolmente tutti, di pubblicare degli scritti e delle foto riguardanti (solo) una delle sue grandi passioni: la cucina. E guardati intorno: mai una parola bieca, mai un’offesa a nessuno, mai una cattiveria. E credimi che per chi viene da fuori, dover sopportare certe tipicita’ italiane, puo’ essere una tortura da attacco di sclero, come magari lo potrebbe essere per te l’uso di ruttare a tavola come segno di gradimento per il cibo.
Tu come lo spieghi? Il fatto e’ che Sigrid, secondo me, lo fa per passione e lo fa soprattutto perche’ si diverte cercando di non prendersi mai troppo sul serio. E poi cosa vuol dire “non e’ piu’ come prima”? Tu sei come quel Luca di 2-3 anni fa? E’ come quando sento dire che i Pink Floyd non sono piu’ quelli di The Dark Side of the Moon. Beh grazie, so’ passati 30 anni! Cavoli, dico io, ma la gente si evolve, no? E poi basta con l’ipocrisia che solo cio’ che e’ gratuito e scevro di pubblicita’ e’ politicamente corretto. Questo blog e’ bello, vivo, interessante, perche’ c’e’ qualcuno che ci si dedica con tutta l’anima. Qualcuno che alla fine del mese paga le bollette come noantri, e che dovendo scegliere tra lo smettere per andare a faticare altrove, ed il cercare di fare un lavoro che le piace divertendosi, ha scelto di contaminare la sua creatura con (orrore) la pubblicita’. Continuo imperterrito a pensare che quando mi dara’ fastidio, cerchero’ altre fonti d’informazioni, oppure mi apro un mio superblog migliore del suo. Dopo questo cavoletto, ho guardato decine e decine di foodblog in giro per il mondo, e devo ancora trovarlo uno che mi soddisfi stilisticamente come questo. Magari c’e’. Per ora non riesco a trovarlo. E senza voler nulla togliere a chi si dedica al proprio. Rispetto per loro, tanto tanto. Io non ho le capacita’ per farlo, tant’e’ che mi astengo etrenuamente.
Per quanto riguarda la cucina etno-chich o non, sinceramente non trovo niente di afro-finnico nel risotto con i cavoli. A te sembra “esotico”?. Allora vieni a Teramo a provare i ravioli con la ricotta
dolce ed il sugo di pomodoro, oppure in sicilia a chiedere cosa se ne fanno di tutta quell’uva sultanina che importano (ma che facciamo? buttiamo tutte le ricette che hanno anche solo minimamente
radici estere? Autarchia?). Sai perche’ oggi l’Italia ha tanti piatti cosi’ diversi? Perche’ improvvisamente si sono aperte le comunicazioni, e roba che si faceva da 100 anni in un posto isolato, tu ora l’hai scoperta perche’ c’e’ qualcuno che te ne ha dato la possibilita’: ristorante, giornale, libro, blog. Pensa che io fino a 10 anni fa il balsamico di modena manco lo conoscevo. Poi ci fecero la pubblicita’ del parmigiano, e cercai di capire cosa diavolo fosse. Ero meno esperto, meno aperto, e meno informato. Sigrid non e’ mica un’istituzione nella cucina regionale italiana, e mi pare che mai si sia arrogata questo titolo. Mi sembra piuttosto che quando viaggia, cerca di guardare le cose con occhio disincantato ma curioso, aperta al mondo e con sguardo quasi fanciullesco di chi prima di tutto vuol vedere cosa fanno gli altri per deliziarsi a tavola. In Italia poi per lei tutto e’ una novita, praticamente viaggia di continuo anche solo stando nella sua citta’.
Leggiti l’istambulario, se non lo hai ancora fatto, perche’ a me dopo e’ venuta la speranza che in futuro possa viaggiare piu’ spesso, anche all’estero…
Poi, ultima nota, citi Jamie Oliver. Beh a me per esempio sta’ un po’ antipatico. E sai perche’? Perche’ in realta’ non e’ spontaneo. Perche’ primo: tu dici che insegna a mangiare agli inglesi. Si’, ma cosa? Guarda le ricette:
90% cucina ITALIANA. Va al mercato e cosa compra? Prosciutto e parmigiano.
Esotica? “Pasta peperonata” ti pare esotica o english conform? Hm… E cosa penserebbe un inglese se gli dicessi: beh vedo che state imparando a mangiare, anche grazie a Jamie.
Secondo: Oliver e’ una trovata pubblicitaria studiata a tavolino in redazione. Ha indubbiamente il suo modo sbarazzino di avvicinarsi alle cose, ma come tutti i grandi personaggi culino-televisivi, ha uno staff dietro, con chi studia le ricette, chi studia le preparazioni, chi studia l’abbigliamento, chi studia il PRODUCT PLACEMENT (!) e chi poi vende i gadgets correlati. Ripeto, a me non piace, perche’ la fa troppo semplicistica e poco invitante, e non ci trovo quasi mai qualcosa d’intrigante, di veramente suo (ho diversi suoi libri, che mi ha regalato una zia sua ammiratrice ;-) ) .
Pero’ ha sicuramente il merito che si deve riconoscere anche alla nostra Sigrid: accostare la gente a concetti gastronomici diversi. Ti fa venire la voglia di assaggiare, di provare. Ti dice: guarda che e’ facile, se lo faccio io ci puoi riuscire pure tu.
Per finire Jamie Oliver mi risulta essere cuoco per eredita’ di famiglia. Quindi non e’ certo quel “non professionista” che la nostra brava massaia potrebbe credere di lui. Sigrid invece e’ una non-professionista (tieh! beccati questa Sigrid). La cucina si puo’ evolvere solo se si assaggia, se si sperimenta. Se Davide quando cucino non puo’ assaggiare anche solo uno degli ingredienti sul tavolo, dovresti vedere come s’incazza. Davide ha 2 anni. Se poi vogliamo rimanere ammanettati a vita solo ed esclusivamente ai maccheroni al sugo “tipici” e “locali”, beh… so’ boni pure quelli, ma mi pare che poi ci si perda un mondo intero di gusto e fantasia. La cucina si evolve, l’offerta in giro e’ enorme, e se qualcosa non ci piace… beh basta cambiare canale e ordinarsi una pizza da “Er zozzone”. Margherita naturalmente.
Con tanto tanto rispetto per le tue idee e per quelle di noi altre massaie.
con affetto
Giuseppe
Luca, anche il tuo italiano è contaminato dal TREND: vedi i cmq che stanno al posto del COMUNQUE… io tanta fretta nell’usare ricette tradizionali e basi tradizionali non ce la vedo.
perchè se da me in Friuli la gubana è TRADIZIONALE, è anche vero che TRADIZIONALMENTE è contaminata dalla breve invasione turca del V secolo. per cui: quanti secoli definiamo la tradizione? la cucina come la lingua sono materie PLASTICHE, e chiunque cerchi di piegarle è perdente in partenza.
Caro Luca,
solo per precisare il mio pensiero (o per coda di paglia per le tua frase sulle casalinghe e simili…)Io amo moltissimo la cucina italiana e in realtà so fare solo quella, non cucino sempre piatti diversi per ovvi motivi di tempo etc., ho risposto di getto al tuo intervento francamente per il tono del medesimo, perchè già negli altri due hai espresso il tuo pensiero diversamente e io credo di aver capito quello che tu intendevi, e penso pure che hai ragione ma vedi io sono sicuramente più grande della maggior parte di voi, è la prima volta che mi ritrovo blog-dipendente e mi diverto. Ciao
Gabriella
Beh, purtroppo non sempre abbiamo tempo per stare in cucina e la pentola a pressione la trovo molto utile, ho fatto anche il ragu e con buoni risultati!!!! Sigrid il tuo blog è molto utile, continua cosi.
Forse Amarilli ha sintetizzato bene ciò che intendevo dire. Con Lagostina – e non solo – siamo lontani dalla Sigrid che conoscevamo agli esordi. Ho solo inteso che si leggesse dietro tutta l’estetica del blog. E che si seguisse un lavoro nella sua interezza, oltre che nei suoi mille colori. Probabilmente è + facile (e lucroso) scrivere per chi desidera il sollazzo della cucina italiana contaminata (e magari nei luoghi di quella contaminazioni – a scoprire la verità di quella cucina – non ci andrà mai), per la casalinga che vuole rispecchiarsi. Appena qualcuno scrive criticamente (ed ha il diritto sacrosanto di farlo) tutti nevroticamente imperversano. Questo blog è – direi- p.e.r.f.e.t.t.o. Contemporaneo ed accattivante. Quello che tutti cerchiamo, no? Ed è questa, forse, la sua + grave imperfezione.
Beh sentite. Lascio perdere. Cercavo di fare un discorso che non volesse screditare nessuno. Un punto di vista. Argomentato bene, mi pare, e senza offendere nessuno. Luisella ti sbagli. Nessuna polpetta avvelenata. Maggie, le persone che amano e conoscono bene la propria cucina e il proprio territorio ci sono per fortuna. Ma i + restano affascinati dall’esotico e si fermano la. E questo mi spiace. Ripeto, cercavo di soffermarmi su un preciso punto di vista. Forse sottile, o forse mal argomentato a questo punto. A me interessa una dimensione del gusto che forse non riesco a trovare + nel cavoletto. E questo spero mi potrà essere concesso. Grazie per l’attenzione e un saluto a tutti.
(invece ci scorgo la Lagostina)
luca, mi trovi d’accordo; la vera scoperta (emotiva ma anche culturale) è “conoscere i nostri prodotti, amare i nostri mercati e a rispettare i piccoli produttori”. Al di là dello stuzzichìo dell’esotico è questo che mi piacerebbe (sottolineo mi piacerebbe, puro desiderio senza giudizi nè accuse) scorgere in questo blog.
per luca, senza polemiche: domenica scorsa ho fatto due pastiere, usando rigorosamente mani e prodotti tipici; mercoledì mattina, prima di andare a treviso da un cliente, grazie alla pentola a pressione, ho “posto” le basi per una zuppa di broccoli con “muddica”, rivisitata e rinominata crumle calabrese perchè mi sembrava carino usare una terminologia stile cavoletto… quando mi va di evadere, scelgo Sigrid e un altro paio di blog francesi!comunque ti assicuro che il MIO TERRITORIO lo conosco bene e la mia cucina FRIULANA, SICILIANA E CALABRO-CAMPANA è una vera e propia fusion!( hai presente la cucina cajun….stessa storia solo che qui siamo in Italia!!!)
Mamma mia che intervento cattivo. Luca, guarda che non dobbiamo fare un balletto e dire che bella e che brava Sigrid ma quello che dici tu mi sembra la classica polpettina avvelenata, tanti complimenti per incartare delle cattiverie.
Comunque ognuno la pensa come vuole e io mi trovo in completo disaccordo con te.
@ Sigrid, mi diverti, continua così :-)
Orty: non è acido un intervento che cerca di leggere un blog al di là di una sua “prima lettura”. Se è vero che la maggior parte delle persone naviga i blog per sollazzo o per trarne suggestione, è anche vero che c’è chi legge oltre e tenta di valutare un lavoro che se fosse solo per gli accostamenti che insegna…sarebbe svalutato. Qui nessuno ha letto Sigrid come una persona che insegna la cucina a mò di scuola. Qui si tenta, per par condicio (tutti a vederci del male in quello che ho detto e tutti a difendere?!) di valutare un lavoro impegnato ed impegnativo, che si rivolge per la stragrande ad un pubblico italiano. Pubblico che, oltre la parmigiana e le castagne al forno (non giocherei sugli stereotipi), potrebbe (e dovrebbe) conoscere “l’aldilà del limite” di una cucina italiana fatta di tanto ma tanto altro, ma che preferisce l’abbinamento esotico alla possibilità (tutta personale) di cercare nel proprio paiolo. E’ fuori discussione che un abbinamento esotico (o non esotico) suggerito possa stuzzicare e sollazzare. Precisavo solo che già nella nostra tradizione e cultura gastronomica sono presenti un’infinità di atteggiamenti e modi e prodotti. E che, bandendo il generalismo diffuso (ove l’esotico può rompere questa possibilità di ricerca home made), un’autorevole voce potrebbe anche aiutare a conoscerci gastronomicamente parlando. Ad esempio, qui in Italia, le castagne sovente si abbinano ai fagioli, in una rivisitazione della classica pasta e fagioli, in kenelle, su base di castagne, poi sedano, cipolla, pecorino irpino allo zolfo e una generosa spruzzata di extravergine. Ma se questo piatto può parere esotico, o difficile da raggiungere in termini di prodotti o accostamenti ad un italiano – chiamiamolo – medio; intendi bene il gap in che punto va a porsi?
@ Luca, avrei diverse considerazioni da fare sul tuo intervento (che definire acidino mi sembra eufemistico) ma mi limito ad una soltanto. Questo e’ un blog, non una scuola di cucina. Io “faccio visita” a Sigrid quotidianamente non per imparare a cucinare ma per trarne delle suggestioni, delle idee di accostamenti che magari non avevo valutato, e , perche’ no, per imparare di questo o quell’ingrediente che magari non trovo al supermercato sotto casa ma che non per questo non si sposa bene con i sapori di “casa mia”. Un esempio su tutti: il risotto con le castagne mi intrigava ma i cavoletti meno (;oP) quindi l’ho rivisitato con del casera che, guarda caso, producono nella zona dove vivo. Altri esempi del genere potrebbero seguire. Non credo che la ricerca del diverso derivi dall’impoverimento culturale, piuttosto dalla curiosita’. La pasta al forno e la parmiggiana me le ha insegnate la mamma, ma lei le castagne nel risotto non le avrebbe mai messe (eppure ieri, superata la diffidenza iniziale, se l’e’ pappato tutto!)
@ Sigrid, io qui mi sento a casa!
Cara Gabriella. Se per anni e anni uno cucina sempre le stesse cose, alternandole durante la settimana perchè (forse) ha poca conoscenza della “propria cucina”, allora leggere il Cavoletto è sicuramente intrigante. Ed è intrigante leggerlo, Sigrid mi è simpatica e la leggo con piacere! Ma sai, ora mi sembra che – ad un livello di lettura – il Cavoletto sia un pò diventato lo spazio commerciale di qualità che si porta in un mondo culinario di poca conoscenza innanzitutto della propria cucina. Se conoscessimo la varietà dei nostri prodotti, frequentassimo i mercati, cucinare per anni e anni sarebbe sempre intrigante e mai ripetitivo. Ed è quello che mi aspetterei da una voce libera come Sigrid che qui in Italia ha trovato asilo e lavoro. Del resto il Gambero cerca in tutti i modi di lavorare su questo discorso, mi pare. Cucina etnica a parte e conoscenza della cucina del resto del mondo a parte. Ma, forse e ripensandoci, Sigrid non è da biasimare (ed io cmq non l’ho fatto). Essendo belga ed essendo in Italia ha unito le due cose. Ricordiamo che all’estero, più che in Italia forse, le diverse etnie che convivono, reinventano una cucina contaminata all’interno di territori col proprio ceppo d’origine. Cmq: quello che mi infastidisce è vedere (è una mia valutazione personale) fare un post per gestire un contratto di lavoro. Simpatia, freschezza, verve a parte, sinceramente non mi piace. Jamie Oliver in Inghilterra sta insegnando ad una popolazione a mangiare. Proponendo piatti semplicissimi, ricchi di gusto e che rispettano la dieta e la natura. Qui in Italia siamo innamorati del “diverso” come unica soluzione ad una mancanza di volontà (o impoverimento culturale dettato forse dalla globalizzazione) di scoprire prima di tutto noi stessi. Permettete, almeno, che in un libero spazio un italiano dica la sua. Quindi: Sigrid mi sta bene e mi piace. Simpatica e pungente al punto giusto: in due parole politically correct! Ma cerchiamo pure noi stessi, le nostre tradizioni e le nostre radici culturali enogastronomiche. E scopriremo che in un anno non cucineremo mai lo stesso piatto ogni giorno.
a parte il fatto che non solo le “massaie” cucinano (sic), il cous cous è davvero buono ;-P
Non amo intervenire in polemiche che giudico abbastanza inutili e sigrid si sa difendere da sola, ma il tono direi “acidulo” di Luca mi ha fatto cambiare idea.
Al di là dell’abominio termine che impiegherei per tutt’altre cose, il tono del tuo intervento mi sembra un pò esagerato, sono d’accordissimo con il conoscere i nostri prodotti e mantenere le nostre tradizioni, ma che male c’è a provare dell’altro? E poi è vero ci sono le mode e che a noi massaie ci piace cucinare etnico…. ma sai quando cucini anni e anni mattina e sera non hai idea di quanto sia divertente e rilassante e intrigante leggere cavoletto, provare le sue ricette godere delle sue foto e chissene frega se lei ha il contratto con la lagostina!
Ciao
Gabriella
gnam gnam.
Io il pomeriggio (quando i miei figli non sono a scuola..) lo passo con i miei bambini e tra un compito, una stirata ed un letto da rifare……preparo la cena. A volte mi perdo in preparazioni più lunghe, altre volte preparo una veloce cenetta. Tutto qua, ma lo spezzatino mica lo devo “seguire”, solo tenere controllato un poco.
ciao
A parte il fatto che il risotto in pentola a pressione è un abominio. Sinceramente il Cavoletto non ci piace +. Queste leccate a Lagostina, questo food global-mediterraneo ma che è? C’è bisogno di fare il risotto in pentola a pressione per contratto con Lagostina? Ma ti prego. C’è uno Slowfood che si batte per conservare la lentezza ed il piacere di mangiare e cercare i prodotti, e poi c’è questa cucina di tendenza che rende tanto felici le massaie che in fondo in fondo si sentono tutte una Sigrid mancata (?!?). E smettiamola. La prossima quale sarà: cinghiale surgelato a ferragosto??? Magari addolcito con una salsa al limone che – magia – produce una casa che ti sponsorizza? Ci sono migliaia di persone che non conoscono i prodotti che produce la propria regione d’appartenenza, ma poi sanno fare il couscous, il questo e il quello. Senza mai essere state e senza mai avere il minimo rapporto con i luoghi in cui si cucinano quei cibi. E ha senso questo? No! E lavori pure per il Gambero Rosso. Insegnaci a conoscere i nostri prodotti, ad amare i nostri mercati e a rispettare i piccoli produttori. Insegnaci a cercarli e riconoscerli. Grazie.
p.s. E dì a quelli del Gambero che si vergognassero a passare la pubblicità di Kilokal – barrette per dimagrire – sul loro canale.
Ma và?? A Milano???? Ottima informazione :))
This recipe looks absolutely marvellous, a lovely entry into late autumn. Thank you for posting; I can’t wait to try it.
Eataly lunedì scorso ha aperto una succursale a Milano al piano interrato della Coin di Piazza 5 Giornate, quindi molti degli ingredienti che sono segnalati nella meravigliosa paginetta “dove trovare roba stramba” come in vendita a Eataly per quel che riguarda Torino, lo sono adesso anche a Milano(non tutti credo, è molto più piccolo).
Il risotto con la pentola a pressione non è uguale all’altro ma se c’è poco tempo è più che dignitoso. Io metto un mestolo di brodo per ogni pugno di riso più un mestolo per la pentola, come si suol dire… Lascio cuocere 5 minuti esatti dal fischio e poi finisco con la mantecatura a pentola scoperta, così assaggio.
Che invidia per chi ha il tempo di seguire uno spezzatino per due ore!!!
Io non la uso ne per lo spezzatino (uso la pentola in ghisa, quella francese per capirci, che in 2 ore da uno spezzatino da favola…e non s’attacca!) ne, tantomeno, per la polenta (paiolo rigorosamente in rame e mescolata per 40 min.)….le cose mi piacciono fatte come si deve, se no mangio qualcos’altro! ;-)) Barbara
io ho il coperchio della amc, una specie di pentola a pressione. viene un risotto fantastico e non mi si è mai attaccato. la pentola a pressione non ce l’ho proprio più. vivi
Per quanto riguarda il risotto, anche io avrei paura di aprire la pentola e trovare tutto attaccato al fondo….Comunque bisogna provare e proverò!!A questo proposito ho fatto i tuoi plum cake, i miei figli contentissimi….
Se vuoi è postato oggi sul mio blog!
grazie ciao
Ciao Sig,
sono contento che hai fatto il tuo primo risotto con la pentola a pressione.
Io ci faccio anche la polenta, spezzatini, lessi, IL POLIPO:-)))))) LA RATATOUILLE!!!!!!
La pentola a pressione mi e’ bandita da quando uno spezzatino un po’ troppo brodoso ha innaffiato abbondantemente la cucina, quindi ieri sera ho provato -mescolando amorevolmente- una variazione sul tema del tuo risotto (io cucino secondo frigorifero): castagne e casera con qualche dadino di pancetta croccante. Proprio proprio buono!
eh eh eh siamo pari Linda… io non farei mai il risotto in pentola a pressione, sono vercellese doc e richiedo il rito… però proverò, con scetticismo ma proverò… e la sera dopo provo la polenta!:-)
p.s: dimenticavo..sigrid sei troppo brava..ti leggo tutti i giorni e ogni volta trovo un sacco di spunti interessanti..a proposito, ho assaggiato un flan di zucca con riccotta affumicata…da capottarsi, b u o n i s s i m o..ho cercato in internet ma non trovo nulla di paragonabile..hai qualche suggerimento
Il risotto ancora ancora posso capire…viene pure buono diciamo che sono cresciuta a risotti in pentola a pressione…ma la polenta!! la polenta richiede per forza paiolo in rame…parola di polentona doc! ;-P
Buongiorno! Per Alealfo: la polenta? Come??Dosi prego!!!!
Buongiorno! Per Alealfo: la polenta? Dosi prego!!!!
No, il risotto con la pentola a pressione no!
Assolutamente no!
ciao
;)))
Barbara
A parte che anche io ero curioso di provera a fare il risotto nella pentola a pressione, ma non ho mai avuto il coraggio … mi piace questo accostamento di castagne, pancetta e sproutjes.
Lo provero’ apena posso!
Ciao Sigrid, ci siamo già sentite taaaanto tempo fa…
la mia mamma ha in dispensa una pentola a pressione Lagostina di 30 anni fa, intonsa da quando si è sposata… ha ancora l’adesivo! se la prendessi io??? secondo te funziona o rischio che esploda?? baci!
Daniela
provate anche a fare la polenta…viene perfetta!
mi sono trovato per caso sul sito molto carino
il risotto fatto ad arte bisogna girarlo il meno possibile, il liquido circa tre volte il peso del riso facciamo che ne mettiamo 2,5litri prima e se occorre altro mezzo l,itro dopo.
pentola a pressione o meno, è una Ricetta!!! molti anni fa in Val d’Aosta provai delle castagne cotte nel vino e poi servite con una fetta di lardo, secondo me sono accostamenti delizia!
Io non ho mai provato a fare il risotto nella pentola a pressione anche perchè non ce l’ho…
sembra buonissimo…sono scettica ma giuro che ci provo…anche se cuocere le castagne e sbucciarle mi inquieta parecchio….io uso quelle secche di solito per fare prima pero’ con le lunghe cotture si puo’ fare ma 6 minuti anche con la pentola a pressione mi sembra davvero poco…provero’ a fare amicizia con la pentola..lo so ..lo so..sono un po’ out…ma mi sembra una bomba in procinto di esplodere….
Grande Sigrid!!! ;-))) ASpetta di vedere cosa è venuto fuori dalla mia pentola a pressione!!
p.s.Grazie Ferrigno! da non crederci, ma è vero esce profumo di cibo da quell’aggeggio lì!
Cara Cavoletto!
Ho una Lagostina e me ne sono innamorato subito semplicemente leggendo la scritta
“Il buon funzionamento di questa pentola a pressione è garantito per 20 anni”.
20 anni! Sono queste piccole certezze che ti aiutano a vivere.
La trovo straordinaria per la carne e per i legumi.
Per il risotto non l’ho mai usata perché avevo paura di bruciare 3 etti di carnaroli, ma adesso che ho le tue proporzioni non mi resta che provare.
Ah, PICCOLA NOTA A MARGINE:
la pentola a pressione ha una valvolina che manda dei simpatici sbuffi di vapore. Be’, ho il piacere di comunicare a tutti gli scettici che da quella valvolina esce anche del profumo! Buon profumo di roba cucinata! ;)
Complimenti per la citazione su Elle, quando ho letto il titolo dell’articolo non ho dubitato nemmeno per un attimo che non ti avrei trovato!
errata corrige
….crème caramel….mi sono dimenticata una “e”, se l’è vaporizzata la pentola a pressione…
cara Sigrid, se ti dicessi che sono riuscita a fare perfino un crem caramel in pentola a pressione!!!!l’atomica, come la chiamava mia nonna, per me non ha segreti e sonodaccordo con scors1, devi solo coraggiosamente sperimentare.
ciao ciao
quando non c’era molto tempo,
mentre studiavo all’università a venezia
era un classico assieme alla pasta e fagioli
saluti tropicali
ps= non ascoltare i “rigidoni” della cucina, prova e sperimenta tutto!
Ed ecco che Sigrid torna ad ingannarci con dei risotti, mentre in realtà la sua mente evoca immagini di riso dolce, crema di riso e budini di riso :P
Eheh
Ispirante come sempre, comunque ;)
x
Giùgiù
Io non ho mai provato a fare un risotto nella pentola a pressione.. qualche anno fa preparavo risotti dietetici senza soffritti nelle pentole imco, spegni il fuoco quando esce vapore dal coperchio e aspetti 15 minuti.. anche lì il segreto era la proporzione tra riso e liquido, con una leggera mantecatura veniva un risotto leggero e cremoso! Ma il risotto quello non dietetico l’ho sempre fatto con i rimestolamenti… oh.. ma se me lo dici tu ci credo… mo’ provo!! besos
MI fai venire voglia di provare a cucinare con la pentola a pressione.. ma non so se ci riuscirei.. io devo girare e controllare e assaggiare..
Per il risotto.. non so, io adoro stare li a annusarne i profumi e ad assaggiare a che punto sono i chicchi..
ciaoo
Grande Sigrid!! Sei stata più brava di me!:-) Io la pentola a pressione la uso parecchio per fare minestroni, spezzatini, cuocere le verdure ma in effetti il risotto mi mancava! Ora lo proverò anche io!!
Ciao Sigrid,
ho sfogliato tra le tue ricette, e in barba alla pioggia stasera ti rubo la ricetta della Calamarata con il pesce spada…
ma cavoletto, non ho trovato il finocchietto… ci metto i semini di finocchio?
e mentre ci sono, volevo farti i complimenti, hai un sito bellissimo.
159centimetri
Lo dicevo io che ci ho vinto pure un concorso con il risotto preparato “a pressione”! Mi sa che con l’aggeggio infernale (=la pentola a pressione) a furia di darci conforto tra di noi ci stiamo proprio prendendo confidenza
Mi hai stupito… pensavo che una cuoca perfetta come te avesse già sperimentato questa ricetta profana più e più volte :) Io non ho la pentola a pressione ma una persona di mia conoscenza la usa come io uso il wok cioè tutti i giorni!!! :) Comunque nonostante abbia finito di pranzare da poco… mi hai fatto venire fame… ancora una volta!!!!!!
secondo me la pentola a pressione nell’epoca della fretta è una mano santa!! mia mamma la usa sempre, anche ieri abbiamo fatto il risotto e se non si fosse rotta la guarnizione avremmo usato la pentola a pressione!!vai tranquilla, anche tanti che dicono di no, secondo me la usano !!
un abbraccio
Non sono MAI riuscita ad utilizzare la pentola a pressione, che, come nel tuo caso occupa spazio tra il mio pentolame!!!… Sono sempre stata scettica ma poco tempo fa, mia suocera, Milanese DOC, mi ha cucinato un risutin giallo niente male.. Io però sono per la cottura normale del risotto, al massimo posso utilizzare il bimby.
CIAO SIG!.. ;-)
Sembra invitante il risotto non c’è che dire.Questo post presentava qualche divertente francesismo ortografico che ti rende ancora più simpatica.
Io sono una “purista”, ma conosco parecchi milanesi DOC che fano il risotto con la pentola a pressione… con ottimi risultati E così ho deciso che il prossimo Natale me la faccio regalare pure io.
Il tuo blog è ottima fonte di ispirazione, ho già provato un sacco di ricette: grazie!
Cara Sigrid
io il risotto con la pentola a pressione l’ho fatto un sacco di volte… Però la regola che mi ha insegnato mia mamma è “una dose di riso, tre dosi di acqua” molto empirica dunque… E la peso, l’acqua, con la stessa bilancina del riso…
Lei usava il biberon di mio fratello dove ci sono scritti i gr al posto dei ml…
Ciao!
B