Pochi giorni fa invece mi arriva fra fregola e pane carasau anche la bottarga di muggine di cabras (a dire il vero è un po’ che non la uso e nel mentre mi ero persino convinta di preferire quella siciliana di tonno, molto buona, molto delicata, dalla consistenza fenomenale, e quella sarda è indubbiamente diversa, forse più pungente, almeno quella che è capitata a me, ma in fin dei conti è tutto questione di dosaggio), insomma, mi sono trovata con tutti i pianeti nella giusta posizione per rischiare i famosi tagliolini. Quindi ho fatto. Bene, a parte che bottarga + limone + basilico sono praticamente schizzati nel mio personale top 3 condimenti per la pasta (non scherzo :-P), il problema è stato… la pasta, un po’ molliccia, mappazzosa e, cosa ben più grave, non sa di liquirizia!!(e non è che fosse scaduta – ci ha pensato la signora delle pulizie, la scorsa settimana, a cestinare tutto ciò che giaceva mezzo morto sui miei scaffali – anzi questi tagliolini vivranno felici e insapori fino al 2009, pensate un po’). Quindi, al prosssimo giro, spero presto, sostituisco con dei volgarissimi ma buoni spaghetti di grano duro, e do sul tutto un leggera spolverata di liquirizia in polvere (che poi ho messo anche su questi qui quando, dopo la foto, mi sono accorta, assaggiando, che la liquirizia non si sentiva affatto). Vi lascio quindi la ricetta così come dovrebbe, nel miglior dei mondi possibili, essere :-P
Spaghetti con bottarga, limone, basilico e liquirizia
spaghetti (un 150g, per due)
bottarga di muggine grattugiata 3 cucchiai
limone 1
basilico fresco 1 pugnetto
liquirizia in polvere una punta
olio extravergine di oliva 4 cucchiai
Grattuggiare metà della buccia del limone (senza toccare la parte bianca), spremerlo, e versare buccia + tre quarti del succo in una ciotola capiente. Aggiungere l’olio, la bottarga e il basilico finemente tritato, ed emulsionare il tutto sbattendo brevemente con una forchetta. Cuocere la pasta in acqua leggermente salata, scolarla, e aggiungerla nella ciotola del condimento. Mescolare vigorosamente, pepare leggermente e servire. Aggiungere sui piatti una piccola spolverata di liquirizia in polvere.
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sigrid…ho provato una vaga imitazione…ma come fai tu?? sei cosi brava!!! Baci! e complimenti Francesco
@catalano: la bottarga non sul fuoco concordo perfettamente, di recente ho letto un’altra versione in cui si schiaccia l’aglio e lo si usa per strofinare il recipiente nel quale poi, sempre fuori fuoco, si condisce la pasta. E ti dirò che, ogni tanto, condirla a crudo la pasta non mi dispiace :-)
@capolino: era solo un’idea scema per tenerlo ‘sopra’ la pasta :-)… io l’altro giorno col pernod ci ho sfumato non ricordo cosa (giuro, non ricordo cos’era :-), solo che al ifnale non si sentiva quasi per nulla, insomma devo sperimenta’ :-)
@amal: infatti credo che tutta la ricetta sia molto anche una questione di gusti (e di dimensioni di limoni, di quantità di pasta ecc :-)
…è perfetto, dalla mia cambusa fa giusto capolino una meravigliosa bottarga comprata allo stagnone di Cabras, credo però che seguirò alla lettera i consigli del Catalano, grazie comunque per lo spunto.
@Ste Secondo me ogni generazione guardando indietro vede solo vecchi rimbambiti, mentre avanti solo ragazzini insolenti e senza spina dorsale (vabbeh… con le dovute molle, ovviamente). Concordo che molte cose erano piu’ genuine, ma dobbiamo ammettere che tante altre cose erano sicuramente peggiori. La carne per esempio era molto piu’ pompata di quella di oggi, mentre abbiamo cognizioni enormi di cose tipo la celiachia, che ai miei tempi era assolutamente sconosciuta. Qualcuno empiricamente sentiva che la pasta ed i farinacei non gli andavano a genio, ma non c’era l’epidemia che si sente in giro oggi (da quanto ne so i livelli d’intolleranza al glutine possono essere diversi da persona a persona, ma chi ne sa piu’ di me perdoni la mia ignoranza). Questo perche’ ne sappiamo di piu’ e questo aiuta a vivere meglio chi ha certi problemi. Certamente i prodotti nostrani erano molto piu’ gustosi, oggi trovare un pollo ruspante mi pare sia una guerra persa. In compenso la sicurezza alimentare, complici le cazzate planetarie da fame di denari di certa gente priva di cervello, e’ sicuramente un tema molto piu’ seguito di allora. Le porcherie c’erano anche un tempo: merendine e bibitoni gassati per esempio, biscotti di dubbia fattura e verdure al DDT, e poi fumavano tutti molto piu’ sfacciatamente. L’olio del contadino, quanto a genuinita’, non era mai discutibile, salvo poi ignorare assolutamente cosa avesse usato sulle piante, per essere stato l’unico del circondario a non aver avuto la mosca dell’ulivo a rovinargli il raccolto.
Questo solo per dire di non sentirti vecchia, hai l’eta’ che hai, che ha anch’essa i suoi pro ed i suoi contro. Oggi per esempio cucini molto meglio di un tempo, ha maggiori capacita’ di discernimento riguardo alle possibili scelte alimentari, e soprattutto hai la possibilita’ di far conoscere cucine un tempo impensabili, anche alle nuove generazioni. Questo per esempio a noi fu negato: la cucina era praticamente solo quella della tua zona. E credimi che la tolleranza tra le genti comincia anche a tavola, dove oltretutto si puo’ parlare una lingua che conoscono tutti.
Faccio presente a tutti coloro che vorranno innescare una qualsivoglia polemica sulle mie profondissime parole, che Sigrid punira’ con 20 frustate (con rami di corbezzolo) chiunque osi contraddirmi. Sta scritto anche nel nostro contratto.
@sigrid
…perche’ passarlo al sifone il pernod…?
..io il pernod lo uso abbastanza .. ci salto i gamberi e la capesante che poi metto sulla pasta fatta in casa semplicemente col loro sugo…
Sto mangiando questa meraviglia di proposta; è la prima volta, quindi ho seguito alla lettera la ricetta. Buonissimi, anche se, per i miei gusti, metterò un solo cucchiaio di succo(così prevale troppo sul resto).
Grazie Sigrid, ti abbraccerei se fossi qui.
E bravu su catalanu! La ricetta sarebbe questa, e non si bestemmia se per la mantecatura si aggiunge una piccola noce di burro freschissimo. Un po’ d’olio di peperoncino non guasta mai. Comunque proveremo anche questa liquirizia, giusto per vedere come va a finire.
Non so se vi va ma posso raccontarvi come un vecchi pescatore di Cabras (che per molti di noi sardi è la patria della bottarga) ci ha cucinato i “suoi spaghetti alla bottarga”.
In un tegamino scaldare olio e far colorare dell’aglio (pestato, tritato, in camicia… vedete voi). Quando ha preso colore togliere il tegame dal fuoco ed aggiungere metà della bottarga grattuggiata al momento (un cucchiaio a persona ma, se a uno piace, anche di più. Sempre fuori dal fuoco aggiungere la buccia del limone grattuggiata. Aggiungere la pasta non troppo scolata ed un poco di prezzemolo. Amalgamare bene e velocemente sul fornello aggiungendo, infine, il resto della bottarga. Ci spiegava, il pescatore, che aggiugeva la bottarga fuori dal fuoco per evitare che le uova di muggine bruciandosi accentuassero il loro sapore amarognolo. Da alloro l’ho sempre fatta così.. e buon appetito.
@capolino: sai che al pernod non ci avevo pensato?! (eppure sullo scaffale ne ho un bottiglione enorme appena intacato). Sai cosìè – forse? – che il limone si manteca con la pasta, mentre la liquirizia (come ho spiegato), l’ho messa sopra (il pernod invece suppongo si vada a perdere insieme a limone & co). C’è mica nessuno che vuole provare a passarlo al sifone, il pernod?! :-) (qua finisce che creiamo un mostro :-))
@val: in realtà è molto semplice: quelle mie sono solo ed esclusivamente le foto dei piatti nelle pagine delle ricette (solo quelle ma tutte però – anche se non tutto sempre è stato cucinato da me, alcuni piatti sono quelli che sono stati preparati nel dvd ;-)
Appena preso il Gambero su Emilia Romagna! Wow! riconosco le tue foto Sigrid.. (credo) come ad esempio: “Cappellacci di zucca ferraresi” e lo “scarpazzone”… urge prova nel fine settimana!
…sigrid…
..avevo bisogno di una pasta di mezzanotte… solo che la liquirizia in polvere non ce l’avevo…e ancor meno le fettuccine amarelli…la bottarga…quella si’ perche’ me la sono portata dall’italia…cosi’ al posto della liquirizia ho messo due belle cucchiaiate di pernod…risultato: da urlo…anche se il pernod si sentiva poco… forse il limone uccide la liquirizia…o il pernod?
@giuseppe
ti quoto in pieno… mi sento vecia a dire una cosa del genere, ma i 15enni di oggi li vedo mangiare delle cose terrificanti nei pub, mi fa una rabbia se penso alla ricchezza e alla diversità alimentare e culturale che abbiamo in questo Paese! Non era così fino a 10-15 anni fa, io ricordo ancora quando nei pub facevano le patatine fritte usando le patate fresche. Vabbè, s’è fatta una certa… torno nel gerontocomio.
:-)
Ecco brava Sigrid, oggi grattugiamo le saila e domani le morositas!!! Ma lo sai che alla Saila ci sono stato un paio di volte una vita fa? Ero contento perche’ adoravo le mentine, poi pero’ l’esposizione agli odori densi della fabbrica mi fecero uno effetto talmente forte che per mesi non riuscii piu’ a toccarle. Chi ci ha lavorato, dice che quando bollivano le radici di liquirizia era anche peggio. Bei tempi quelli…
La bottarga invece l’ho trovata solo in amene bustine muffescenti vicino venezia, e francamente se uno non fosse aperto all’idea che c’e’ sempre di meglio da provare, dopo quel primo contatto avrei potuto benissimo farne a meno. Poi pero’… ;)
Oh, certo che quando andammo in gita scolastica in Sardegna, mai una volta che ci avessero dato qualcosa di decente, oltre agli “orendi” gnocchetti sardi industriali tutti uguali. Invece sono proprio i ragazzi a dover essere educati al buono ed al bello, cosi’ poi imparano a mangiar bene e a non fare i vandali (specialmente se hanno la pancia piena). Oggi comunque non mi provoca piu’ remore uccidere qualcuno per un po’ di fiore sardo o per della bottarga come si deve… E la ricotta salata secca di capra dove la mettiamo? Ed il pane carasau? Ach… m’e’ venuta fame.
…non è venuto il link:
http://www.fabfood.net/FabFood/FabFood_Blog/Entries/2007/8/2_Fab_e_la_botarga_di_orbetello_(con_ricetta).html
A me la botarga che piace di più è quella sarda. Però quella di Orbetello l’ho presa a Eataly ed era buonissima… mi dici cosa ne pensi di questi:
:)
Fab
Ciao Sigrid,
devo dirti che oggi la foto mi ha colpito più del solito, forse la luce, forse lo sfondo che riprende il colore del basilico, ma lascitelo dire con la maccina fotografica sei un genio!!!
per non parlare dell’abbinamento fantasioso per la pasta!
Forse tutti questi complimenti possono risultare noiosi ma è un piacere visitare il tuo blog!!!
Continua così!
alternativa alla bottarga per tenere il giusto connubio….
Visto che ci sono due francesci aggiungo la P :-)
Francesco – ho visto il tuo sito! Ti visitero’ piu’ spesso!
Dell’Amarelli prendo numerosi prodotti dal momento che la fabbrica è a due passi da casa mia però ti dirò che una volta ho acquiistato i torroncini e neppure quelli sapevano di liquirizia. Nel caso della pasta penso che i tradizionali produttori Pirro non abbiano voluto rischiare limitando le dosi di liquirizia nell’impasto, non credi? Ma la polvere di liquirizia come la trovi si sente come le pastiglie? Non l’ho mai presa perchè mi è stato detto che il gusto è un poco blando per cui sia per il liquore che per la marmellata uso sempre le scagliette anche se per scioglierle è un’impresa.
@ste: io lp’ho presa da amarelli però credo si possa trovare anche nei negozi bio.
@francesco: ma figuuuuurati :-)
La foto come al solito è bellissima e a parte la liquerizia , che non amo molto, li proverò!!!
w la bottarga sarda!!!1
Sigrid…grazie di avermi visitato e ti chiedo scusa per il post su cui non ti ho citata (provvedo subito a correggere)ma in quel momento non lo ricordavo proprio! Un’abbraccio ed una stretta di mano in segno di stima, mi piacerebbe un giorno diventare bravo come te… F
sigrid?…io penso di amarti…
…scherzo, ma di sicuro amo i tuoi piatti e le tue foto! Sei bravissima, complimenti; Seguo i tuoi lavori anche sul gambero…complimenti, complimenti, complimenti, complimenti, complimenti, complimenti, complimenti, complimenti, complimenti!!!
proprio simpatico questo accostamento liquirizia limone bottarga… copio e incollo sulle ricette da provare al + presto!!!
baci lalla
interessante connubio sigrid!
ma la liquirizia in polvere dal solito castroni?
:-)
Hai ragione e’ tutto dosaggio. Per esempio a me la bottarga di muggine piace a pezzettoni piu’ che grattuggiata. A casa … cioe’ la moglie fiamminga, piace grattuggiata e meno abbondante.
Provero’ con la liquirizia in polvere (la massimo rubo e grattuggio una dropje di un collega!).
@cecilia: quest’estate ho assaggiato la bottarga di orbetello, con spaghetti e vongole, a capalbio, ed era strabuona (solo che poi girando a fare spesucce, a roma, non l’ho mai incontrata…
francesco: i dropjes non li posso vedere neanche io, anzi non amo affatto la liquirizia, solo che poi ho scoperto che ogni tanto un tocco leggero qua o la non mi dispiace (di nuovo è questione di dosaggio :-)
@kosta: in realtà penso veramente sia una questione di equilibri, infatti è da quando la doso meglio che la bottarga di mugigne mi piace, stessa cosa per la liquirizia, al finale è tutto una questione di equilibri che sicuramente poi variano da una persona all’altra (capire: se a voi piace la bottarga, il limone o la liquirizia più o meno forte, arrangiatevi di conseguenza…:-)
@patty: a rifarla in casa ci avevo pure pensato (ma non ho tempooooo), nel caso però la polvere mi pare molto più pratica (ma non sempre facile da trovare, vero), che non i sailà sciolti… (mapperpiaceeeereeeee :-PP)
Fantastici!!!! Non ho mai provato la bottarga col limone (:() figuriamoci se mi sarebbe venuto mai di abinarci la liquirizia!! è davvero intrigante!! Proverò!
f-a-n-t-a-s-t-i-c-i!!
hanno un unico difetto.. essendo stati pubblicati mentre io scrivevo l’ultimo commento ai misteri burrosi di Francia… non mi permetteranno di conoscere mai l’esatta pronuncia di speculoos!
Anche io ho da sempre una passione per la bottarga, soprattutto quella della mia zona, di Orbetello!
è uno dei migliori condimenti per gli spaghetti, ma anche delle semplici penne, per fare una cosa diversa e per far provare a degli eventuali ospiti un ingredienti che purtroppo conoscono ancora in pochi!
Peccato per il risultato deludende della tua pasta Amarelli, però mi hai stuzzicato la fantasia. E se si preparare della pasta fresca fatta in casa con polvere di liquerizia o più sfacciatamente facendo sciogliere alcune pepite nere di liquerizia senza zucchero in un po’ d’acqua calda. Che dici?
NEanche come ci fossimo messi d’accordo!
Anche io sono andato su bottarga di muggine !!! Solo che in modo molto tradizionale!
La liquirizia non mi piace (e anche 5 anni in olanda circondato da dropjes non aiutano), ma il resto (limone e basilico) attira!
sembra una delizia! in ogni caso anche secondo me la bottarga ha troppa personalità per accordarsi a pasta che sia così sfacciata come quella alla liquirizia, ma è pura teoria! bisognerebbe provare ;-)