Oggi è la giornata mondiale del pane. Insomma oggi è un po’ come se il mondo fosse un paese dove c’è la sagra annuale, del pane. Organizza Kochtopf, e già l’anno scorso era stato un gran divertimento. Appunto, visto che al giro precedente m’ero data ai panini al ramerino toscani, stavolta, per par condicio, ho pensato a una delle poche cose belghe di cui ancora non ho parlato qui: le cramique.
In realtà ci si potrebbe anche discutere sulla questione di sapere se si può considerare come un pane, perchè in realtà è più una brioche (si daccordo, per marieantoinette sembrava che non facesse poi molta differenza ma sissa com’è poi finita), con l’uvetta. Fatto sta che noi questa cosa qui la troviamo dal boulanger, dove viene affettato, alla macchina (si lo so che è un concetto a voi del tutto estraneo), e infine sostituisce, sovente, il pane della colazione la domenica mattina (personalmente andavo matta per il cramique passato al tostapane, spalmato con un fiocchetto di burro che poi si scioglieva a metà :-). In realtà la domenica mattina c’erano anche i pistolets, ma di quelli, forse, vi parlerò un’altra volta :-) Oh, dimenticavo: a colazione, beveteci una tazza di ciocolata calda fatta in casa (con la cote d’or sinon rien!)
Cramique
farina 350g
latte 130ml
uvetta 100g
burro 70g
zucchero 60g
uovo 1 + 1 per spenellare
zucchero vanigliato 15g
lievito fresco 10g
sale 1 pizzico
Intiepidire il latte e farci sciolgiere in lievito. Far sciogliere il burro e mettere l’uvetta a bagno in acqua tiepida. Versare, sulla spianatoia o nella planetaria, la farina, lo zucchero, il sale, in mezzo, versare l’uovo sbattuto (1) e il burro fuso. Aggiungere poco a poco il latte con il lievito, e impastare man mano, poi per 10 minuti a mano (5 con la planetaria), in modo da ottenere un impasto da pane piuttosto compatto e che non colli (alle dita, alla spianatoia, al gancio ecc). L’uvetta, sgocciolata e strizzata, va aggiunta all’ultimo minuto del tempo indicato, si impasta finchè l’uvetta sia ben incorporata (può darsi che bisogni aggiungere poca farina in più). Sistemare la palla di impasto in un ciotola capiente, chiudere con della pelicola, e sistemare al frigorifero per una notte intera. La mattina dopo, reimpastare e deporre l’impasto in una forma da plumcake rivestita con cata da forno. Lasciar lievitare, a coperto e a temperatura ambiente, per un’ora. Spenellare con un tuorlo sbattuto con un cucchiaio di latte, poi infornare a 190-200°C per circa 40 minuti. Sfornare e lasciar raffreddare completamente prima di tagliare.
Scrivi qui il testo della ricetta…
Stampa la ricetta
…english please?
So, in the italian introduction I was explaining, amoung other less serious things, that since I’ve already posted, for last year’s bread day, an italian recipe, this time I wanted to bake something belgian, something that tasted like home. At the end the idea of cramique came quite naturally, because it’s a huge – and typically belgian – comfort food ( I mean, I don’t know any belgian that wouldn’t be deeply moved by the idea of a fresh slice of cramique with a small dollup of butter on top…), it’s the kind of edible cuddle people spoil theireselves with on sunday mornings, together with, if you’re really lucky, really greedy or both, a huge mug of homemade hot chocolate (belgian chocolate, of course! :-). There’s one thing though, I should mention: cramique is not really a bread, it’s more a kind of brioche with raisins (it’s full of butter, sugar and eggs, so it’s definitively a brioche), but still, we buy it at the bakery and we eat it instead of bread at breakfast (we do not make savoury sandwiches of it, though someone suggests cramique could be nice when served with some foie gras, I’ve never tried but actually the idea sounds quite good… :-)
Belgian sultana bread [cramique]
all-purpose flour 350g
plain milk 130ml
dried sultanas 100g
butter, melted 70g
sugar 60g
egg 1 + 1 for the eggwash
vanilla sugar 15g
fresh yeast 10g
saltone pinch
Poor some lukewarm water over the sultanas, to cover, and let rest for about 10 minutes. Heat the milk untill lukewarm, and dissolve the yeast in it. Mix the flour, the two kinds of sugar and the salt, and poor all of this into a mixer (you can also knead the dough with your hands, this should take 10 minutes in stead of 5) and poor in gently the egg, the butter and the milk, kneading over low speed for 5 minutes. After 4 minutes (or 9 in case you’re doing everything manually), add the drained sultanas, some more flour if necessary, and stop kneading when the dough is firm and elastic. Put the dough in a big bowl, wrap it and let rest in the fridge untill the next morning. Than, take out the dough, and put it into a baking tin (a plumcake or bread shape, lined with baking paper, should be all right). Let rise again, covered, at room temperature this time, for one hour, then prepare the eggwash beating one yolk with a spoon of milk, and brush it over the bread. Bake in a pre-heated oven at 200°C for about 40 minutes. The final bread should be golden brown and nicely puffed up, let cool completely on a rack before slicing.
Ciao Sigrid! Ho provato la ricetta ma quando l’ho tirato fuori dal frigo l’impasto era durissssssssimo! L’ho reimpastato. Ora sto per infornare. Boh!
Ciao Sigrid! Ho provato questa ricetta proprio ieri sera. Per raggiungere la consistenza richiesta ho dovuto aggiungere parecchia farina in più. Mi chiedevo se non fosse sbagliato il quantitativo indicato nella ricetta.
Oltre a ciò volevo chiederti quale tipo di farina sarebbe meglio utilizzare!
Comunque il risultato è divino! Grazie!
Hi, i’m Tika, Indonesian, live in Denmark.
I’m wondering your bread should bake in 200 degree for 40 minutes?
isn’t a long time?
…….. ma la ricetta dice: “Sistemare la palla di impasto in un ciotola capiente, chiudere con della pelicola, e sistemare al frigorifero per una notte intera”
Io quando faccio il pane non metto mai a lievitare l’impasto nel frigorifero…… invece qui dice di farlo. E’ un errore tecnico? xkè altrimenti l’unico dubbio che mi può venire è sulla temperatura del latte, che a dire il vero non mi sembrava affatto troppo caldo… bah! non so! ma riproverò giuro!
Scusate se mi “elevo” a esperto sul pane, ma ormai ne ho fatti tanti …
Il latte come dice Sigrid non deve essere troppo caldo, sopra i 34 gradi il lievito comincia a morire, quindi appena appena tiepidino, se non a temperatura ambiente.
Poi un altro consiglio è quello di appioppare anche lo zucchero nel latte con il lievito, lo zucchero “alimenta” il lievito e gli fa prendere vigore, quindi meglio mescolarlo subito e non dopo nella terrina.
Un altro accorgimento che, sembrerà banale, ma a me da risultati mostruosi, è aspettare ad aggiungere il sale, mettendolo solo dopo un po’ che si sta impastando.
Questo perchè il sale “ammazza” il lievito, e quindi meglio metterlo quando tutti gli ingredienti si sono già ben amalgamati …
Bhe, se una cosa non lievita per niente i motivi possono essere vari e sopratutto indipendenti dalla ricette :-P, cerco di elencarne un paio:
1- hai dimenticato di aggiungere il lievito (okay okay, scusa, ma non si sa mai :-)
2- hai sciolto il lievito in acqua troppo calda (tipo bollente) e il lievito poretto è morto
3- hai portato a lievitare il tuo impasto in alaska, o in alternativa in qualunque luogo attraversato da uno spiffero gelido e quello ‘è detto che con sti cavoli che lievitava (il tempo di lievitazione è quello che serve a far radoppiare l’impasto di volume, in inverno ci vuole quindi molto piu tempo che d’estate)
Questi secondo me gli errori piu comuni, facci sapere :-)
beh, sono veramente triste e sconsolata! Non è mai successo che una ricetta del cavoletto non mi riuscisse….Ommioddio è prorio accaduto, capite che dramma? Ho fatto tutto quello che la ricetta diceva, mi sono persino svegliata alla 6 del mattino per reimpastare, e il risultato?
Un pain au chocolat (xkè al posto dell’uvetta ci ho messo le gocce di cioccolato) di LEGNO MASSELLO, non ha lievitato nenache un pò! niente, zero, nada, rien.
Perchè? Perchè????
ieri ho preparato questo pane.
Buonissimo! L’abbiamo “spazzolato” in un solo giorno!
Grazie per la ricetta.
Il tuo sito è bellissimo!
i love the way you took the bread’s picture. lots of raisins and a very nice crust!
Ups, ho scritto cemento invece di cimento… Vabbé, a “cementarmi” in una tarte au riz, se particolarmente pesante e collosa, ci posso sempre provare…
Grazie Sigrid, uno di questi giorni mi cemento nella tarte au riz (senza pâte levée che non piace neanche a me). Per le gaufres aspettero’ di andare su a Natale e di mangiarne una per strada… Già che ci sono vedro’ di trovare anche lo zucchero perlato, tanto quando torno ho la valigia piena di gouda, vieux bruges, speculoos, e tutte quelle cosine vegetariane (come me) al quorn che si trovano al Delhaize; non sarà un po’ di zucchero in più o in meno a fare la differenza…
A proposito di vegetariano, ho dato un rapido sguardo alle tue ricette vegetariane, e ho visto che c’è anche la bagna cauda. Sono andata a vedere interessatissima a trovarne una senza acciughe ma… ci sono! Ma i vegetariani non mangiano pesce…
@donatella: qui ci sono i tempi del riso (un’ora)
https://www.cavolettodibruxelles.it/2007/02/cose-dinfanzia
il craquelin non lo posso fare (serve lo zucchero perlato) prima di fare la spesa in belgio, per le gauffres idem, dovrei prima comprare un ferro (lo farò, prima o poi… :-)
Ho trovato questo sito per caso cercando la ricetta della tarte au riz (sono cresciuta a Bruxelles), che ho trovato e che provero’ (ma non specifichi il tempo di cottura del riso…).
Poi non ho resistito al richiamo del cramique. Ma non avresti anche la ricetta del craquelin, che mi piace molto di più, con quelle piccole sorprese di zucchero quasi in crema all’interno?
Ecco, quello, e le gaufres de Lièges, fa parte delle piccole poche cose che mi mancano…
Grazie.
I love this kind of brioche and I love to eat sweet breads with savoury toppings. You should try it. It’s delicious. ;-)
Thx for joining WBD also this year again.
Ti sono grata per il chiarimento, Sigrid, sei stata infinitamente disponibile e paziente, ancora grazie.
Saluti
Ciao martina, infatti hai ragione (e non ti devi assolutamente scusare!), non era chiarissimo, io ho preparato l’impasto la sera e l’ho lasciato al frigo fino al mattino dopo quindi diciamo un 10-12 ore :-)
Ciao Sigrid,
mi chiamo Martina, sono un’universitaria che abita da poco fuori casa e che, ogni tanto, decide di coccolare i propri coinquilini e se stessa (sopratutto =P ) carpendo idee dal tuo blog (colgo l’occasione per farti i complimenti). Insomma, ti leggo spesso, da 8 mesetti almeno, tuttavia non ti ho mai contattata soprattutto a causa della mia timidezza, ma anche perché nelle tue ricette che ho provato, ti ho sempre trovata piuttosto esauriente. Quindi non ho mai avuto motivo di chiederti maggiori informazioni, né mi é mai venuto in mente di farti sapere come mi erano venute, mica ti puoi interessare di tutto e tutti, no!? Tuttavia, stavolta devo ammettere che non mi è chiaro per quanto tempo devo lasciare l’impasto in frigo, parli di 12 ore o più? Immagino sia una domanda banale, ma per una alle prime armi come me, che segue pedissequamente la ricetta, é molto più semplice sapere tutti i passi millimetricamente o quasi. Grazie se mi risponderai.
Arrivederci
Martina
In .HU esistono molte cose simili, e credo che il filone sia sicuramente quello francese passato per i viennesi ed arrivato con gli asburgo direttamente nel cuore del bassopiano carpatico.
Quello descritto nella ricetta e’ sicuramente un “kalács”. Quanto ad ingredienti secondo me cambiano solo le proporzioni. Qui la tradizione lo vuole soprattutto a forma di treccia, e sotto Pasqua fa anche da letto per le uova pasquali piu’ o meno decorate, che qui hanno una tradizione vergognosamente invidiabile. Ci si fa colazione, sia dolce che salata, perche’ l’impasto e’ sicuramente dolce, ma al limite di un’eventuale ingerenza nei companatici salati. Per quelli con l’uvetta di solito bisogna chiedere al commerciante, e comunque saro’ sincero, se devo scegliere preferisco quello senza. Come tutti i prodotti che si possono fare benissimo anche a casa (a me e’ riuscito bene), ogni famiglia si rigira la ricetta come gli pare.
Per chi fosse curioso di kalács, ecco qualche immagine e ricette piu’ o meno decenti: http://shop.unas.hu/shop_ordered/1380/shop_pic/unas_537279.jpg
http://www.horvathcukraszda.hu/pictures/h025.jpg
http://www.recipezaar.com/124027
http://www.wikihow.com/Make-Kalacs-(Hungarian-Sweet-Bread)
Le uova decorate, visto che c’e’ aria di Pasqua… (stamattina -3, brrrr…)
http://www.tojasmuzeum.hu/
http://www.mivestojas.hu/
http://datan-datenanalyse.de/Tojas/index_h.html
Chiedo venia, evidentemente sono io ad essere ipersensibile a certe cose. E’ che tornato a casa da una giornata di “cacca”, per dirla elegantemente, trovare due persone che magari non litigavano ma alzavano solo un pochino la voce, o cercavano con forza di far valere le proprie opinioni, mi ha mandato in pappa il cervello. Meno male che oggi sto a casa bello malato, cosi’ non vedo, non sento e (purtroppo) non gusto (visto che non sento manco i sapori). Prometto che la prossima volta il predicozzo ve lo beccate solo dopo il quinto-sesto messaggio litigioso pieno d’improperi.
Bacilli.
Giu
Scusate ho avuto solo ora il tempo di leggere tutto quanto qui sopra… In realtà, mi pare di capire che si parlano di due cose diversissime (allergia/intolleranza) e, a parte che in effetti non mi pare un flame e sinceramente non mi sembra neanche che tutti fossero incazzati, per fortuna, anzì, nella mia totale ignoranza di entrambi i problemi ho trovato molti spunti interessanti, chissà magari fra chi legge c’è chi riscontra di questi problemi, sui quali io proprio non posso essere di nessun aiuto, voi sì, quindi la discussione mi pare preziosa :-)
@zoutke: ma fammi capi, la si trova una margarina che fosse completamente vegetale? poi tempo fa ricordo anche di aver letto da petula, che lei al posto delle uova usava un sostituti vegetale (però non ricordo affatto come si chiamasse)…
Zoutke, io non me la sono presa, eh :)
Trovo che si possa parlare, portando ad esempio le proprie esperienze, infervorandosi anche perche` certo, le storie vissute sulla propria pelle scottano di piu’ di chi sta a guardare. Per giunta lo scritto da` sempre adito a fraintendimenti, mancando l’espressione del volto…sicuramente a quattrocchi sarebbe tutto diverso.
Chiamare uno scambio di opinioni “flame” mi sembra alquanto esagerato.
@Elisa Io mi sono scusata prima e dopo :) E tu saccente be scusami ma lo sei, come sicuramente lo sono io.
In fondo diciamo la stessa cosa ma da punti di vista un po’ diversi e ci infervoriamo perche’ evidentemente il punto e’ dolente per entrambe.
@Giuseppe Sei una persona fortunata perche’ se questo per te e’ un flame…
Giuseppe, flame?
Sogni d’oro, eh :)
Ach!! Un altro flame nel giro di 10 giorni??? Ma saranno le macchie solari (allergico pure lui probabilmente)? Ma se trovate un commento poco apprezzato o in contrasto con il vostro karma-sutra, non potremmo fare che ce lo diciamo con gentilezza, educazione e senza aggressivita’, ne’ celata, ne’ anticipata, ne’ posticipata’, ne’ scusata postuma ecc ecc.? No perche’ esco la mattina e vedo gente tutta incazzata che sta in fila per delle ore in macchina, motociclisti stronzi che se non ti accorgi di loro e t’inventi subito una corsia preferenziale per farli passare prendono a pugni gli specchietti retrovisori. Gente che per strada ne ha le palle piene degli hare krishna e dei green peacesers e degli amnestyiati raccoglitoridifirmeinutili e dei barboni mendicanti e tratta tutti male (questo almeno democraticamente in modo uniforme). E poi ancora una giornata di lavoro piena di gente nera per l’IVA, per i contributi, per il postino e per il water otturato. Un ritorno a casa gravido di altri assi del volante perennemente col torcicollo per l’uso smodato di cellulari e capperi vari, che tentano di far fuori ignare famigliole intente a salvare la pelle… E… arrivato a casa, sfamato i famigli, quando finalmente mi dico: ecco mo’ mi rilasso un po’ leggendo cavoletti e cavolate, che vedo? Che siamo tutti incazzati pure qui. Eh su dai! Facciamo i bravi, almeno qui. Guardate che torno a ripetere: qui si parla di godimento e non di politica o di bollette da pagare. Godete perfavore. E se vi scappa un mugolio un po’ piu’ forte… vedrete che nessuno ve lo rinfaccera’.
Grazie per la comprensione.
Un gaudente.
Zoutke, deduco che ce l’avessi con me o sbaglio? :)
Beh, scusarsi per l’eccessiva aggressivita` dopo esserlo stata mi sembra un controsenso, ma tant’e`…allora ripetiamo, vediamo se riesco ad essere piu’ chiara questa volta.
Cosa fondamentale: distinzione tra allergia e intolleranza, sono cose ben diverse, e` vero le intolleranze possono anche causare problemi non indifferenti, ma uno shock anafilattico non si rischia. Per la fortuna dell’umanita` e purtroppo sfortunatamente per chi ne e` affetto, le allergie (quelle vere) non sono cosi’ diffuse, anche se in aumento. E chi e` allergico, dopo che la prima volta ha avuto seri problemi, sa benissimo a cosa e` allergico e ne sta lontano. Il rischio maggiore e` proprio per i bambini per cui si delega agli adulti che li seguono…non solo la mamma, ma anche maestre etc. Chi e` allergico non guarisce e anche una briciola dell’allergene e` pericolosa.
Non e` cosi’ per le intolleranze che fra l’altro attivano immunoglobuline diverse da quelle dell’allergia. Provocano disagi nel tempo, di cui spesso non si riesce a rintracciare la causa: per es. un problema respiratorio difficilmente si relaziona ad una intolleranza. Di intolleranza pero` si guarisce, ma non eliminando del tutto il cibo incriminato…tutte le persone che lo hanno fatto per lunghi periodi per poi reintrodurle hanno avuto grossi problemi e questo testimoniato anche da persone che conosco, mentre una comprovata letteratura medica parla anche di shock anafilattico.
Altro punto: consigliavo di rivolgersi ad un medico e quando parlavo del fai da te non mi riferivo certo a Lucia, il mio era un discorso generale. E cmq ho precisato di diffidare dei medici che eliminano tutto…io l’ho fatto, mi sono fidata…risultato: una gravissima anemia con tutti i problemi consequenziali fisici di debolezza, capelli e unghie fragili, etc.
La teoria delle diete di rotazione sta fortunatamente attecchendo perche’ ha dei risultati scientifici validi e mi sono “permessa” di parlarne solo perche’ e` una cura che seguo da un anno, prescritta da un luminare che la attua da tempo…beh, e` l’unico che e` riuscito a migliorare i miei problemi e conosco persone altrettanto soddisfatte.
Anzi ti diro` di piu’: con molta probabilita` (probabilita` bada bene, pesa questa parola) Lucia sara` intollerante anche ai lieviti, perche` si e` intolleranti agli alimenti che si consumano di piu’…e` un discorso che non vale per tutti gli italiani ovvio, ci sono altri fattori che “fanno superare la soglia” provocando l’intolleranza…stress, emotivita`, preoccupazioni, tutti fattori che agiscono sul sistema immunitario.
Non volevo essere saccente, ma portare solo una testimonianza che potrebbe essere utile a qualcuno…incavolati quanto vuoi, io mi incavolo quando i medici cominciano ad eliminare un sacco di cibi provocando altri problemi oltre quelli che gia’ una persona ha gia`.
Non mi dilungo sugli altri punti e mi scuso con Sigrid per aver utilizzato un suo spazio.
Grazie a tutti x i vs utilissimi suggerimenti, ne faro’ tesoro.
Scusate sopra ho fatto un macello con i TAG :(
Agli allergici e non e in particolare:
tu dici non fai da te in caso di allergia e poi ti permetti di suggerire di non eliminare del tutto non sapendo se Licia ha deciso di fare cosi’ magari su conisglio del medico e quali sintomi ha a causa della sua allergia/ intolleranza. Se e’ vero che allergia e intolleranza sono diverse e’ vero che alle volte i sintomi sono ugualmente gravi Scusa ma proprio mi hai fatto “incavolare” :S se uno consigliasse una cosa cosi’ a mio figlio (allergico), beh lo troverei al camposanto dopo la prima volta che tocca il latte (o le uova) e putroppo te lo dico per esperienza.
Il latte di riso per carita’ puo’ piacere, io non vado pazza per nessuno dei due, ma come consistenza le creme e i dolci vegnono molto piu’ simili a quelli normali con il latte di soia non dolcificato (il sapore poi si copre moolto con aromi e spezie varie). Mio figlio preferiscoe quello di riso anche lui da bere e poi cerchiamo di variare le marche. Io cosigliavo l’olio di girasole per i dolci specificamente, non in genere anzi in genere meglio quello di oliva, per il suo sapore molto piu’ neutro.
Il latte di riso poi mica dico che nutrizionalmente non e’ valido solo che proteine proprio non ce ne sono e quindi volendo sostituire il latte di mucca con uno vegetale quello di soia e’ piu’ simile.
Per finire e’ meglio come dice Sigrid usare una margarina che l’olio per moltre cose il sapore resta piu’ vicino all’originale. Attenzione pero’ perche’ molte margarine in commercio nei supermercati contengono proteine del latte e/o dell’uovo aggiunte per renderle, se non sbaglio, piu’ malleabili (o come si dice) e probabilmente palatabili e anche per motivi di conservazione. Sono i grassi che sono di origine vegetale invece di animale.
Ok ora vado scusate la lungaggine e la mia spero non esagerata aggressivita’.
A proposito delle banane, io l’ho usate anche nelle torte, sono discrete ma si sente che si sono le banane? Meglio un misto di bicarbonato e olio per sostituire le uova. Ora ricordo le proporzioni ma se ha qualcuno interessa me lo faccia sapere.
Sigrid,hai dimenticato cosa fare con le uvette. Le aggiungio dopo la notte in frigo o prima? Gracias.
boh! e che ti devo dire loro erano belgi sicuro, e questi panini li hanno chiamati così, ora altro non so proverò a vedere se sul sito della manifestazione trovo le ricette o almeno i nomi delle cose presentate e poi ti farò sapere, come già detto oltre a questi panini hanno fatto le gauffres di Liegi e poi un’altra cosa che in questo momento non mi ricordo….
@licia: uhps, no, anzì, se dentro ci stanno le olive e la mozzarella puoi stare perfettamente sicura che non si tratta di una cosa belga tradizionale :-) Saranno dei panini salati? (anche in francia vanno moltissimo ste cose…)
salve, sono sempre io, bella anche questa ricetta ma i cremic(?) di cui parlavo io ( o meglio, che ho visto fare da questi due panettieri credo di liegi) erano salati, con pasta da pane, olive, funghi, cipolla a cui si aggiungeva pomodoro e mozzarella e si facevano dei piccoli panini…cosa sono allora ( loro li hanno chiamati cremic poi altro non so!)
Sigrid, questo pan brioche mi ispira tantissimo, soprattutto caldo con il burro che si scioglie a meta` :)
Colgo anche l’occasione per rispondere sia a Lucia che a Zoutke: a Lucia vorrei dire di non eliminare latte e derivati del tutto, ma di ruotarli (tipo un giorno si` e tre giorni no). Se li elimini del tutto rischierai di non poterne piu’ mangiare, i tuoi anticorpi riterranno sempre piu’ estranee quelle sostanze, mentre dalle intolleranze si guarisce inserendo gli alimenti a piccole dosi (intolleranza non e` allergia!!). Cmq per il burro ne esiste anche la versione vegetale senza grassi idrogenati, basta recarsi nei negozi specializzati.
A Zoutke vorrei dire che a me il latte di soia non piace proprio e vivo benissimo con quello di riso :)) e cmq anche il riso e` un alimento valido, e` il piu’ equilibrato in natura!
In quanto agli oli, anche qui la regola sarebbe di non fossilizzarsi su un solo tipo, ma variare il piu` possibile e soprattutto se si scelgono gli oli vegetali orientarsi verso quelli spremuti a freddo, gli altri usano solventi altamente tossici.
In caso di intolleranze cmq sconsiglio vivamente il fai da te e al tempo stesso di diffidare di quei medici che bandiscono totalmente i cibi, si potrebbero avere altri scompensi, come e` capitato a me.
@antaress: ma sai che le banane schiacciate, ogni tanto le incontro pure io?! sarei curiosa di vedere come viene se non fosse che… non mi piacciono le banane! :-(
@luvaz: credo 9 cups, ma non ci metterei la mano al fuoco (io i cups li cancello proprio della memoria, è più forte di me :-), comunque, è un artisan semplicissimo, quelli pro infatti sono più grandi. Pagato qualcosa come 500 euri dalla rinascente (capire: altrove costa un po’ di meno, o costava che ormai sarà più di un anno che ce l’ho :-)
@chef velino & amaranthine: molto bello leggere i vostri ricordi d’infanzia sul pane, davvero, grazie per avermeli scritti! :-)
@sandra: okay, quindi ora è ufficiale, esiste una scaletta conversione burro/olio! :-)) (teh, non si finisce proprio mai di imparare!! :-) confesso che sul burro sono una mezza integralista (potreste anche beccarmi urlando al povero malcapitato di turno che nella pasticceria – quaaaasi sempre per molte cose e assolutamente sempre per alcune – ci va il burro :-P, però, è interessante questa cosa qui, me la tengo in mente ;-)
Sigrid, tanti auguri per un felice compleanno, ma soprattutto per una magnifica vita negli anni futuri!
Quando ero una bimba, ogni tanto uscivo insieme a mia nonna “per fare la spesa”, significava alzarsi presto, come per andare a scuola, e fare dei gran giri a piedi. Il mercato del pesce era la prima tappa, i banchi di marmo troppo alti per me, il profumo di mare, l’atmosfera concitata. La seconda tappa implicava una lunga coda dal fornaio, gremito di persone, l’aria fragrante di pane, i vetri appannati, il caldo. Infine arrivava la mia ricompensa: il pane con la ricotta, oppure il pane con l’uvetta. Mi gustavo quel pane come fosse un tesoro. Oggi abito lontana dalla mia terra natale, il pane con l’uvetta non si trova dove vivo. Eppure cerco di ritrovare quel sapore familiare ogni volta che posso, l’uvetta insieme al pistacchio è per me una delizia incredibile.
Proverò questa ricetta belga appena possibile!
Ciao Sigrid!!! Bellissimo questo pane dolce per la colazione!! Gnam gnam..:-))
Se posso rispondere a luisa relativamente all’olio in pasticceria e affini, di solito si riduce il peso di burro di un terzo..quindi per 100 gr di burro 70 grammi di olio.. Il corso di pasticceria all’olio d’oliva è servito bene a qualcosa!
Luisa prova e dimmi!
ancora augurissimi Sigrid!!
Penso che sia molto bello che un pane riporti alla mente ricordi d’infanzia,io da bambino preferivo stare seduto in silenzio ha guardare mia nonna con le sue vicine fare il pane carasau,che piuttosto giocare a nascondino tra i monti della barbagia con i miei compagnetti,si riunivano una volta alla settimana,mi ricordo che rimanevo incantato a guardaredove questi dischi di pane che si gonfiavano come palloni dentro gli antihi forni a legna,per non parlare del profumo,cose d’altri tempi,anzi forse in qualche paese dell’entroterra sardo qualcuno coltiva ancora questa passione,ma iniziano ad essere delle mosche bianche.
carissima, a proposito di ka(kitchen aid) ma te quale modello hai, quello da 9 cups da 8 o da 11 (il professionale!)e quanto l’hai pagato?troppe domande eh? e il bread di loto?non hai gradito il suggerimento? se si scusami….:P
Questione allergie: tempo fa avevo trovato una ricetta di brownies in cui si sostituiva il burro con delle banane schiacciate e il latte con in succo di mela (quello limpido)…un’amica intollerante al lattosio li ha provati e mi ha detto che non erano niente male, anche se chiaramente meno golosi dei brownies normali..
Sarà il caso, ma proprio in questi giorni mi stavo interessando a una planetaria – x la mia futura, ma proprio futura, casa. Involontariamente hai risposto a quella che era anche una mia curiosità.
Poi, continuando nella giornata delle casualità: sto aspettando che l’impasto della mia brioche con uvetta&gocce di cioccolata, per la colazione, si lieviti. Interessante come il mondo sia piccolo: tanti nomi per una ricetta simile, con varianti regionali..
spero che mi scuserete ma io in materia di allergie/intolleranze sono proprio ‘na sola totale, non sono allergica a nulla (cioè si, ai gatti, ma quelli non li cucino, hihi), per cui ho davvero molta poca esperienza con la questione delle substituzioni. (per dirvi quanto sono scema in materia: una volta ho fatto una crostata per un’amica che in quel periodo non poteva far uso di latticcini, ho fatto la pasticciera con il latte di riso – neanche cattiva – tranne poi fare la frolla normalmente col burro, perché non ci ho pensato. Insomma io ci ho ripensato solo molto dopo e non so nemmeno se lei se ne è mai accorta, ahum…). A parte che mi sembra che i latti vegetali siano spesso zuccherati, per la questione del burro pensavo… ma esiste anche la magarina vegetale! Che vabbe magari quella del supermercato no, ma chissà se negli alimentari bio tipo naturasì hanno qualcosa di simile che fosse anche sano? Perchè l’olio secondo me va bene fino a un certo punto, qui, così come in molti altri dolci, non sono sicura che lo metterei per esempio (poi per le quantità beh lo leggo qui, da zoutke, per la prima volta! :-)
@daniela: non vorrei dire scemenze ma mi sembra che il fruit bread fosse più denso, magari anche con una parte di farina integrale, però ecco non l’ho mai assaggiato… :-) ah, invece, la cioccolata calda (solo quando fuori ci sono meno di zero gradi! :-), scaldo due tazze di latte fresco intero con circa 70g di ottimo cioccolato fondente (70% – il cacao in polvere non viene contemplato :-), il tutto a fuoco basso, mescolando. Quando il cioccolato è sciolto, è pronta (tutto qui!). In realtà poi il cioccolato lo devi dosare un po’ te come ti piace di più… C’è anche chi ci mette una parte di panna fresca al posto del latte, e, volendo esagerare, un po’ di spezie macinate (cannella, cardamomo, peperoncino, zenzero, noce moscata, alla fine) o persino un goccetto di grappa/grand marnier/cointreau ecc…
@val: si, scusa!! spennellamento di uovo!!! corro a correggere!! (grazie di avermelo segnalato!)
@rosa:volentieri! cioè, si, certo, fin’ora non si è mai surriscaldato, ha fatto sempre e bene il suo lavoro e, anche se io tutto sommato lo uso per poche cose, quelle cose le fa bene (gli impasti che mi fa lui per esempio mi piacciono, altrimenti sarebbe già finito nello sgabuzzino :-) e quindi ne sono contenta (e poi, vero, è anche un bellissimo oggetto da tenere in cucina :-P). Detto ciò, troverai chi ti dirà lo stesso del kenwood, temo sia un po’ come l’eterna lotta fra utenti mac vs pc (beh no, non è esattamente così, perché il mac è veramente molto meglio del pc :-P), nel senso che in fondo non credo che ci siano poi alla fine grandissimissime dfferenza fra le due cose, dal punto di vista funzionale. Dal punto di vista estetico invece sì…. :-P
@rondinella & anti: che curioso, questa versione qui non l’avevo mai sentita… ricordo invece un buccellato palermitano (che però c’entra nulla con il pane all’uvetta), a corona, con dentro fichi secchi, noci, mandorle, canditi, cannella, e chi più ne ha ecc… :-))
Nessun spennellamento della superficie? va bene ci provo pur’io! anche senza planetaria (che però prima o poi… atterrerà anche sulla mia credenza.. specialmente se rossa e luccicante!!)
PS: ho chiesto al droghiere se aveva, invece del nostro semplice e “scontato” zucchero di canna, lo zucchero biondo: – vedi ricetta speculoos “cassonade (sarebbe lo zucchero di barbabietola non raffinato, quindi non bianco ma biondo)” –
… mi ha simpaticamente chiesto: ” e poi?! con gli occhi azzurri? .. alto e simpatico?”
comunque… non ce l’aveva! :(
Lucia, scusa di nuovo (si capisce che son fissata con le allergie?) ma comunque il latte di soya se puoi e’ infinitamente migliore come resa di quello di riso per sostituirlo nei dolci (e anche nelle creme) e poi ha un valore nutrizionale comparabile a quello del latte normale.
Lucia, scusa se ti rispondo io ma io mi barcamento tra allergie varie e molteplici. Sigrid mi correggera se crede. Convertendo il burro in olio si deve ridurre a 2/3 il quantitativo. Ci sono comunque dei buoni sostituti di burro (il migliore l’ho torvato pero’ in Inghilterra) a base di soja. Come olio ti suggesisco quello di girasole.
Ciao Sigrid! Questo bel pane all’uvetta mi sembra come il fruit bread inglese che siceramnete io non ho mai avuto l’occasione di provarlo. Appena mi compro uno stampo da plum cake provero’ la tua di ricetta. Ma tu la cioccolata calda come la fai?
Anche se in ritardo TANTI AUGURI DI BUON COMPLEANNO!!Baci
anche a me piace da morire il brood met rozijnen (anche il suiker brood, confesso, anche se e’ decisamente piu’ malsano)! ha sostituito il panino con l’uvetta della mia infanzia, che mangiavo a scuola alla ricreazione! provero’ a farlo, ma non sono sicura, scusa la profonda ignoranza, di cosa sia il lievito fresco e di come si differenzi da quello secco e in quale reparto del supermarcato (belga) si trovi!
Sigrid, per favore mi daresti un consiglio x adattare qs ( e altre ricette) x chi è totalmente intollerante al latte e ai suoi derivati?
Il latte lo sostituisco con quello di soya o di riso in egual misura, ma il burro?
Devo mettere l’equivalente in olio pesandolo?
vedo che c’è già chi ti ha consigliato di assaggiare il buccellato, ma io rafforzo il consiglio…è un pane a forma di filone o di ciambella con l’uvetta e l’anice che si fa a Lucca, tutto l’anno, si mangia così fresco, o tostato…ci sono anche panetterie che lo vendono già a fette tostate, è buonissimo!
Sigrid cara, potresti darmi delle fooorti rassicurazioni sulla ‘planetaria’?
E nello specifico: alludi ancora al kitchenaid o ti sei data ad altre planetarie?
se sì, alludi proprio al KA, confermi che la signora planetaria planetarizza a dovere senza lasciarsi andare a tremolii sconvenienti o imbarazzanti surriscaldamenti?
Non so decidermi tra lei e l’altra (la kenwood, insomma) e mi piacerebbe conoscere anche la tua posizione al riguardo.
Merci,
r
@rondinella: anvedi! :-)) ma sai che il pain d’épices lo potevi fare da te?? (c’è la ricetta in archivio :-) Vera sta cosa dell’affettatrice, nel caso del pane però, è che anche i pani sono molto diversi, quello nostro è sempre molto mollicoso, piuttosto morbido (cottura in forno a legna quasi inesistente), insomma è una altra cosa, e appunto si presta a essere mangiato a fette, anzì a tartines :-) (si vabbene daccordo, quello italiano è migliore, ecco, l’ho detto :-))
Si, fa parte anche della mia infanzia. Qui in Lombardia si chiama pan tranvai e quando ancora il pane si faceva cuocere al forno comune del paese, era d’uso aggiungere alla pasta del pane avanzata dalla panificazione, la frutta di stagione (fichi, novi e, appunto, uva.)
Beh! Io il nome belga del pano con l’uvetta non l’ho mai saputo … normalmente lo prendiamo a forma di panini.
…vista e considerata attentamente la ricetta, ti direi di provare il buccellato lucchese, che è preciso sputato, anche quello si compra dal fornaio, ma non si fa a fette. Poi si sa che qui noi si affetta solo la mortadella…neanche il prosciutto e manco il salame. Si vede che quando ci hanno fatto hanno decretato che noi non si affetti molto, bensì i belgi e i francesi affettino qualunque cosa gli capiti a tiro…
Fatto coniglio con le spezie, parecchio buono, anche se ho dovuto passare al setaccio Firenze per rappezzare il pain d’he non era neanche affettato!
Anche la mia infanzia ha il gusto del pane con le uvette… che poi anche quello era una brioche in effetti… Ma se si chiamava Pane con le uvette secondo me c’era un perchè!! preparerò la tua cramique per vedere se assomiglia al gusto palermitano che ricordo!! :D
Buona giornata del pane!