Come poi avevo accennato pure prima, di ricette ne ho trovate con una lunga serie di varianti, c’è chi nell’impasto aggiunge dei peperoni rossi grigliati a pezzettini, dei dadini di chorizo, del parmigiano (???!!) ecc. Io mi sono tenuta al solito less is more, e alla ricetta della Carmencita, quel manualetto vecchio più di un secolo dalla copertina deliziosamente retro e acquistato qualche tempo fa senza sapere cosa fosse, giusto perché mi sembrava tanto carino (insomma un po’ come se uno avesse comprato l’Artusi senza averne mai sentito parlare, cosi, perche gli era piaciuta la copertina :-). L’unica concessione pasticciona è che alla semplicissima ricetta di Carmencita (voglio ddi’, basta il nome che per volerle bene a questa, no? :-), è che ho aggiunto un pochino di paprika affumicata nell’impasto (io per il resto il paprika affumicato lo metterei dovunque :-)
Eppoi? eppoi beh pur non essendo una polpettara impenitente, devo dire che queste qui le ho trovato favolose. Lo diceva Erborina prima, la salsa non è affatto un optional – come invece avevo pensato in un primo momento: serve ad ammorbidire e ad avvolgere le polpette, per cui contribuisce di sicuro al risultato (…grandioso? :-). Ma poi poi il bello non sta soltanto nel risultato finale: formare le polpette è un po’ come impastare il pane o preparare il couscous a mano, una specie di esercizio zen in cui ti svuoti la mente grazie alla semplice repetitività dei gesti, io per esempio mi sono ritrovata a pensare alla moglie del macellaio che vedevo, da piccola, dietro al banco che chiacchierava mentre man mano accumulava delle polpette su una specie di piramide che mi sembrava enorme, e poi anche alle polpette microscopiche che mia mamma faceva per la zuppa al pomodoro e che alla fine erano l’unica cosa che della zuppa mangiavo (che v’ho mai deto che da piccola la zuppa non la filavo proprio? :-). Vabbe insomma, basta amarcord, fatevi piuttosto queste tapas! (ma, a proposito, mi chiedevo: nascono prima le polpette o le tapas? o è soltanto l’eterna questione dell’uovo e della gallina? :-)
Albondigas (polpette spagnole di carne)
per una ventina di polpettine
carne di manzo macinato 300g
uovo 1
mollica di pane raffermo 2 pugnetti
aglio 1 spicchio
prezzemolo 1 pugnetto
pangrattato qb
farina
paprika affumicato 1 punta (facoltativo)
sale & pepe
cipolla 1
polpa di pomodoro 1 scatola
olio d’oliva extravergine
olio per friggere
Mescolare la carne con il pane (messo prima in amollo nel latte e strizzato), l’uovo, il prezzemolo tritato finement insieme al’aglio, la parika, sale e pepe. Aggiungere infine (questo passaggio non era contemplato nel libro ma il mio di impasto mi embrava sospettosamente troppo morbido :-) qualche manciata di pangrattato fino a ottenere un composto abbastanza denso che per poterne ricavare delle polpette. Formare le polpette e passarle nella farina versata in un piatto fondo. Scaldare l’olio e friggerci le polpette, poche per volta, finché non siano dorate. Scolare su un paio di strati di carta da cucina.
Per la salsa: tritare finemente la cipolla, farla rinvenire a fuoco basso con un filo di olio d’oliva finché sia bella morbida, aggiungere poi la polpa di pomodoro, aggiungere un pizzico di zucchero, sale e pepe e lasciar cuocere a fuoco basso finché la salsa sia bella densa. Infine, aggiungere le polpette nella padella con la salsa, mescolare e farle scaldare per qualche minuto prima di servire.
Ne posso avere 188, per favore?
@Giù: tra tua madre che lava la pasta e tuo padre che lecca la Viennetta (nonché il fatto che la compraste la viennetta, che è alquanto Tricatel anche quella), più l’asilo dalle suore, devo dire che si spiegano molte cose… :-D
@ Donatella Oh beh, si’ il riferimento di lessico famigliare e’ quello. Ricordo che ci fecero leggere una parte del libro della Ginzburg alle medie, e mi rimase molto impresso il concetto. E credo che una definizione migliore non possa essere coniata. Mia madre comunque era (é) un genio per queste cose, poi quando te ne vai di casa purtroppo la quotidianita’ si perde e restano solo “i grandi classici” da rispolverare di tanto in tanto. Come tutti infondo, ne avrei ancora tanti, ma per par codicio, visto il periodo pornopolitico, te ne dico solo un’altra micidiale: con mia sorella si litigava sempre su tutto quello che veniva messo a tavola. Se non era esattamente di quantita’ identica al microgrammo, erano botte da orbi. E’ chiaro che questo avveniva con i dolci e le leccornie, e mai con gli spinaci avvizziti. Tant’e’ che una volta in estate si stava per consumare la viennetta del sabato e noi a litigare su chi dovesse prendere il pezzo piu’ grosso. Mio padre in un lampo di genio la prese, la lecco’ una volta dall’inizio alla fine e la rimise a tavola dicendo: “toh, adesso dividete”.
Inutile dire che la nostra cura di prozac duro’ almeno 2 anni. La viennetta se la mangio’ lui a rate per mesi (non e’ mai stato di bocca dolce), e stava li in freezer a ricordarci che le discussioni vanno fatte sempre a quattrocchi, altrimenti: papa’ lecca la viennetta!
E tant’e’… questa e’ rimasta :DDD
Ultima eh, promesso… senno’ poi qualcuno potrebbe scocciarsi.
Per il Rambol so esattamente di quale formaggio si tratta!!! E’ in effetti… se compri un qualsiasi formaggio pseudo-francese e ci metti 2 noci sopra, hai ottenuto anche un risultato migliore. :DDDD
Giu
@Giù:
LOL ROFL LOL ROFL LOL ROFL LOL ROFL LOL ROFL LOL
Mi sa (pardon, missà) che mi sveglierò anche stanotte per ridere a crepapelle. Troppo forte! Altro che Natalia Ginzburg (quando si dice cultura…)Me ne posso appropriare? Raccontarla a mia sorella e utilizzarla? Che poi magari tra qualche generazione crederanno che fosse veramente della nostra famiglia? E poi tua madre ci rimaneva pure male se trovavi che quella di Vakond cucinasse meglio?
Rambol è nella serie Tricatel: il Rambol aux noix è un formaggio francese alle noci che venne pubblicizzato molto in tv una ventina di anni fa. Pubblicità oggi, pubblicità domani, decidemmo di comprarlo e assaggiarlo. Ma… è assolutamente inutile! Un formaggio cosi’ stupido sulla faccia della terra non si è mai visto. E quindi, quando una cosa fa schifo è tTricatel, quando non sa di niente è Rambol.
Aspetta adesso mi vado a rileggere la storia di tua madre che lava la pasta di tua sorella e mi rimetto a ridere…
@Patricia come fai il dulce de leche? ci daresti la ricetta? il mio unico tentativo si è trasformato in un blocco zuccheroso e granitico. Da allora, lo compro… è troppo buono!
@thelma
Paprika, cumino, miele… ma avessi qualche radicetta ungherese pure tu? :)))))
Btw, mi ero dimenticato di dirlo prima, che siccome qui la muccapazza (non il blogger), ha imperversato col suo spettro anche dopo che hanno riabilitato la fiorentina (leggi: in casa si rifiutavano di consumarlo), spesso il macinato l’ho fatto anche con la parte superiore della coscia di tacchino, che devo dire, essendo abbastanza magra, viene discretamente. Non e’ manzo eh… sia chiaro.
Ma che bello pero’ Sigrid che ogni giorno c’e’ qualcuno nuovo che si fa coraggio e scambia due chiacchiere con noi :)))
Bene bene… :))))
Giu
è la prima volta chescrivo,innanzi tutto i miei complimenti per il sito,poi vorrei dire che io lepolpette le faccio con la carne di manzo a cui aggiugo del prosciutto cotto o della mortadella,non metto il pangrattato,preferisco il parmigiano.Talvolta metto la paprika e nl sugo aggiungo oltre la paprika ( anche lì ) qualche seme di cumino e un cucchiaino di miele.Queste le accompagno sempre con il riso pilaf.
@Daniela ? boh… non saprei dirti. Il libro di cucina di Rino Faranda e’ seppellito in qualche scatolone del trasloco (1 annooooooo) e non posso controllare. Poi guardo in qualche altro “coso” meno terrramano e abruzzo-generalista, e vedo un po’ che dice, ma tutto e’ possibile. Per dirti: le mazzarelle, altro piatto tipico, gia’ a Montorio al Vomano si fanno in modo diverso, e sta a soli 15 km. Anzi c’e’ chi dice che vengano proprio da li.
@Felipe De La Bloghera
Beh guarda, io sono orgoglioso di pochissime cose in cucina, ma tra le 2-3 c’e’ sicuramente la maionese. Il fato volle pero’, che qui in .hu non riesca a riprodurla altrettanto bene. Non c’e’ niente da fare: prima di tutto e’ questione d’ingredienti. Per dire: le uova si emulsionano malissimo con l’olio si semi, e una volta su due impazzisce, cosa che certo, risolvo aggiungendo un uovo, ma che in .it non mi succedeva praticamente mai. Altro che biscotti cmq… :P
@Donatella Ah beh… il lessico famigliare! Una delle cose piu’ strafichissime che ci siano. Diciamo che spesso anche nel giro di amici si tende ad averne uno, ma a dire il vero e’ piu’ un mix di cose colte in giro, che non un lessico autoctono. Mentre quello famigliare e’ proprio DOC. Se apriamo questo tema credo che non la finiamo piu’, ma mi dici come resistere? Intanto a tavola c’era quella di fare Gianlunca, cioe’ lasciare sempre 2 pezzi di qualcosa (2 penne, 2 patate, ecc ecc), che non si sa chi fosse sto’ giovinastro. E per restare in tema c’era il classicissimo “tanto mamma lo lava”. Il genitore fa un errore, uno solo nella vita ed una volta, ma viene bollato in eterno (tipo i miei biscottiiiiiii :P ). Ecco, mia madre mise per sbaglio il sugo di carne sugli spaghetti anche a mia sorella che non lo voleva mai, e senza scomporsi prese il piatto, si alzo’, ando’ al lavello, butto’ tutto dentro lo scolapasta, lo passo’ sotto l’acqua piu’ o meno calda, rimise nel piatto, un cucchiaio di parmigiano e via sotto il naso di mia sorella, con noi due figli basiti a bacca aperta che manco in una pubblicita’ del dado per il brodo. Ci vollero diversi minuti prima che ci riprendessimo dal colpo, mentre mia madre, come se nulla fosse, ci guardo’ e disse: beh? Non mangiate?
Ecco. Da allora, se c’e’ qualcosa che non e’ proprio kosher a tavola, si dice che mamma poi lava. Comunque sono curioso di vedere cosa s’inventeranno i miei figli un giorno :DDDD
Ma Rambol allora??? Ti dobbiamo pregare? :DDD
@Vakond
Ah beh… i manicaretti di Donna Emma hanno fatto storia. Mia madre a un certo punto comincio’ pure a incazzarsi, perche’ io trovavo sempre una scusa per restare a cena da voi, e lei ci rimaneva piuttosto maluccio. Pero’ che vuoi… le polpette, i piatti di pesce, le infornate incredibili. Tua madre ha sempre cucinato con grande gusto. E soprattutto ha lo spirito del convivio, che diciamoci la verita’, uno o ce l’ha o mangia praticamente a mensa tutti i giorni.
@patricia :)))
Sigrid…oggi è il primo giorno di dieta
(naturale è lunedì!!)e le polpette al sugo mi stanno facendo venire una gradissima fame!
che buone…le farò di sicuro come molte delle tue buonissime ricette.
grazie
Ciao carissima Sigrid, ti scrivo per la seconda volta mossa dalla emozione di vedere las albondigas che, a Buenos Aires, mangiavo da piccola. Ogni tanto me le faceva mia nonna con il riso in bianco e il sughetto di pomodori. Ricetta perfetta, erano proprio così, non ne mangiavo molte perchè i miei genitori erano propietari di un ristorante e si mangiava dell’altro, ma las albondigas sono proprio nella tenera e felice memoria di ogni bambino argentino.
Ho fatto tante ricette tue, una per tutte il cake di Pierre Hermè carote, arancia e nocciole che però io ho sostituito con la farina di mandorle perchè le nocciole non le avevo SUBLIME, grazie. Adesso ti devo salutare… dulce de leche sul fuoco e figlio più piccolo ammalato in casa, ma proprio oggi faccio il dulce de leche che non sono riuscita ad andare in palestra?? le chimiche della vita, ma dimmi Sigrid, che personaggio questo Giu, saluti anche a lui. Buon lavoro y adelante siempre!!! Patricia
Devo confermare la maionese di Giu è spettacolare con tanto di puntina di Senape che le dava quel tocco in più…
@ Giu per le pallotte ti confermo che ringraziando Dio la tradizione è lenta a morire per cui ieri mia suocera ha provveduto e la mia piccolina guardava con occhi entusiasti la nonna preparare le pallotte e ammassare con la chitarra, speriamo che le resti la voglia che ha adesso
Mia madre nelle polpette ci mette la giusta dose di formaggio e latte in modo che poi restino morbide e vi giuro ( Giu me ne sia testimone) che sono arrivato a mangiarne una decina in un solo pranzo
@ Sigrid, comprato Gambero Rosso per la prima volta nella mia vita, credo diventerà un abitudine, mi piace molto complimenti per le splendide foto
@Giù: anche ai vegetariani piacciono le polpette. Io le faccio con la soia macinata, e assomigliano un po’ a quelle che ci propose Sigrid tempo fa mi sembra col miglio. E ho poi ricordi di quando vegetariana non ero, e un giorno che mia nonna era già anziana, dopo due giorni che mangiavamo polpette a pranzo e cena si lamentò, sentendoci parlare di polpette, e disse: “io polpette non ne ho avute”. Con mia sorella quella frase, insieme a Tricatel, è rimasta storica, e viene riservita puntualmente a mia madre quando anch’ella va sul vittimismo andante. Se vuoi nella serie ricordi e frasi o parole rimeste storiche tra me e mia sorella la prossima volta ti racconto Rambol…
Devo invece chieder a mia madre la ricetta di una salsina gialla alternativa al sugo di pomodoro per condire le polpette, a base di uovo, succo di limone e prezzemolo, una vera leccornia…
@sigrid, fil
…in realta’ solo rick bayless, il guru che ha importato la cucina messicana negli stati uniti e l’ha resa popolare, usa il riso nelle albondigas.. tutti gli altri (e potrei averne perso qualcuno per strada) usano nixtamal (masa)….
@ Giù..
commovente la storia vissuta della maionese..
almeno ti è venuta bene..
pensa se preparavi i biscotti..
eravamo circondati da santi tirati giù da tuo padre.. :-P
ciao
Cara Sigrid, se ti puo’ interessare per approfondire un po’ sulle albondigas, qui in Spagna si fanno mischiando la carne di maiale con quella di manzo….la carne di maiale le renderebbe piu’ morbide e succose. Poi in genere si friggono e dopodiche’ si fanno cuocere ancora nella salsa prescelta. Sono anche molto diffuse le albondigas di agnello, che vengono prima fritte e poi nella padella di frittura si aggiungono gli ingredienti per fare la salsa…un po’ pesante il metodo pero’ quello e’. Per quanto riguarda le tapas. Qualsiasi cosa puo’ rappresentare una tapa…infatti altro non e’ che un assaggino di un piatto, qualsiasi. Da distinguersi dal pintxo che prevede sempre una fetta di pane e poi si “pintxa”, si ferma con uno stuzzicadenti- “palito”, un ingrediente elaborato o meno, per esempio una salsiccia fritta o un pezzo di formaggio oppure una albondiga…Spero che sia di tuo interesse. Besos
Giu ma non sono con formaggio e uova le pallotte vere? o quelle sono la versione “cacio e ova”? sai, noi della montagna, le chiamiamo semplicemente polpette… :-)
Ore 12:46 Seduto sulla poltroncina pseudopresidenziale del cliente, attendo fiducioso l’arrivo dello schiavo, pseudopresidenziale pure quello, che mi deve portare un aggeggio di ricambio. Scassato a morte decido, ahime’ con perniciosa leggerezza, di aprire codesto blog, non rimembrando che la mattina e’ cominciata in mostruoso ritardo causa sveglia senziente con potere decisionale autonomo, e 2 ore di fila nel traffico post uragano finesettimanale. E mi permetto di aggiungere: senza aver fatto manco colazione…
Trovo cosi’ uno dei piatti, che siamo sinceri… e’ difficile trovare a chi non piaccia. Tolti i vegetariani, gli antiporchisti, e quelli che le polpette erano costrette a mangiarle in mensa a scuola, per tutti gli altri…beh… mi gioco il linciaggio bloghiatico, sono sicuro che fanno tornare in mente tanti ricordi d’infanzia. Le polpette per antonomasia da noi erano quelle della signora Angela, un po’ babysitter, un po’ mamma di supporto, che puntualmente veniva nominata per svilire il prodotto casalingo della madre naturale. Quelle di Angela erano speciali, e non si capiva il perche’. Perfette nella misura non tanto grande, equilibrate nella mescola, e dotate di quell’aroma d’aglio (nb: AROMA!) che con gli anni scoprimmo essere il quid necessario: e lo dice uno che l’aglio… beh… con grande moderazione.
E poi vennero le polpette al sugo. Da noi si fa la chitarra con le pallottine (nel teramano le polpette si chiamano anche pallotte, geniale no?) e in pratica si fanno delle polpettine minuscole di 1,5-2 cm di diametro che vanno a condire, una volta cotte nel sugo, una bella pasta all’uovo, magari ritagliata sul classico telaio che comunemente si chiama appunto chitarra (e che secondo me se non c’hai almeno 70 anni, tu na’ chitarra non l’hai mai fatta e/o non l’hai mai saputa fare). Le classiche polpette al sugo invece nascevano prima di tutto dalla carne del macellaio, che su richiesta “faceva lui” e ti sceglieva i pezzi giusti e non quelli avanzati del macinato gia’ pronto che spesso s’incontra e che “tanto e’ macinato e diosololosa’ cosa ci sta’ dentro”.
Poi per il resto la ricetta e’ la stessa, alla fine potevi sceglierle se farle nell’olio (e nel caso si schiacciavano un po’ per fare piu’ superficie di contatto), oppure appunto nel sugo, magari con una bella salsiccia a dargli una spintarella. Di queste pallotte ne posso mangiare fino a star male, provocano dipendenza e non saziano mai. E per coloro che amano bestemmiare nel piatto: io ci mangiavo anche la maionese. Che per uno della mia zona e’ come il ketchup sulla pizza margherita. Ma che volete… gia’ allora andavo alla raminga ricerca d’improbabili accostamenti alimentari. Difatti mio padre bestemmiava regolarmente, e fini’ pure che con la turpe scusa del salutismo (!) prese la kraft e la butto’ nella spazzatura (ricordate il post precedente? non si buttava mai nulla, quindi solo alla salute ci si poteva appigliare per il suddetto maionesicidio). Per vendicarmi andai a comprare un minipimer, erano i primi sul mercato italiano, e ci feci un paio di esperimenti fino ad ottenere una maionese che quella kraft manco la vedeva. E per completare l’opera la misi pure in uno dei vasetti vuoti avanzati in precedenza. Mio padre rischio’ l’ictus per la rabbia pensando di avere davanti una provocazione appena acquistata, e mentre partito in quarta verso la spazzatura si allenava con i nomi dei Santi del mese di maggio, mia madre lo stoppo’ in tempo e lo redargui’ dicendo che quella era maionese buona e sana, perche’ la facevo io in casa. E’ inutile dire quanto ci abbia rosicato il genitore negli anni a venire. Ma tant’e’… bisogna saper vincere ogni tanto. Ora la maionese e’ usata con parsimonia decisamente maggiore, e non sempre la disponibilita’ di polpette incrocia quella della regal salsa, pero’… semmai dovesse succedere… sarebbe amore a prima vista. E con buona pace dei puristi della pallotta :DDDD
Giu
Anch’io sono fuori post, ma te lo devo dire, ho fatto la cremina di sgombri. E’ sfiziosissima, gustosa e veloce (ho usato gli sgombri in scatola, sono parecchio morbidi anche loro). E’ superfluo farti i complimenti? Nòòòòòòòòòò
ciao sigrid……ma come c’è il sole dovunque e a napoli no? vedi che non ci sono più le stagioni di una volta! comunque ho passato la domenica ai fornelli per festeggiare mio figlio di 9 anni. ho provato un po’ di ricettine postate e non ti dico che successo! (ovviamente non avevo dubbi per le ricette non per la cuoca!)….per le polpette.. devo solo triplicare le dosi per provarle perchè a casa mia spariscono in un niente!….comunque sembrano meravigliose come sei anche tu! grazie grazie sempre
@fil: il riso missà che va nelle albondigas in versione messicana (che poi sembrerebbe loro le mangino in brodo, insomma son’ diverse :-)
@roberta: non c’è problema, fammi un cenno quando passi da queste parti :-)
@perfezione: beh, ma… grazie! ;-))
@erborina: siiiiiiiii, vogliamo le albondigas di pesceeeeee!!! :-))))
@daniela: non so se era per via del sugo o cosa ma queste cmq erano morbidissime :-) (e che io la carne di maiale boh… :-)
evvai….!
Sono off topics, ma lo dico lo stesso: bellissimo lo speciale su Pierangelini, interessanti tutti gli indirizzi per fare la spesa, meravigliose le foto e goduriose le ricette.
ciao, è un bel po’ che seguo con interesse il tuo blog, non ho mai commentato però…volevo farti i complimenti per le foto intense uscite su gambero rosso, mi hai fatto voglia di venire a Roma e non è detto che nei pross mesi….Nel caso proverò a contattarti, mi piacerebbe conoscerti di persona.
Buona giornata a tutti!
R.
@ Sigrid
emh…
mah…riso? niente?
:-*
sono proprio loro!! quelle che faceva mia mamma quando ero piccola!
ora metto io le mie fatte con il pesce ;)
la foto bellissima come sempre
buon inizio settimana!!
ciao, Sigrid, buon lunedì! Sole splendente, temperatura primaverile e purtroppo canadair che volano sopra le nostre teste da ieri per cercare di domare un orribile incendio che manda in fumo i nostri bellissimi boschi… domani viene a cena mio figlio, sarà contento di trovare le tue deliziose polpettine!
dimenticavo… anche la mia mamma fa “metà e metà”: dice che rimangono più morbide!
Gli ingredienti sono proprio gli stessi delle polpette di mia madre che però non le frigge ma le fa cuocere lentamente in poco olio e poi aggiunge il pomodoro… anche a me ricordano l’infanzia :-)) ma no le disdegno neanche adesso!
@fil: si, scusa, fai bene a chiedere, mi sono scordata di scriverlo, dunque, la Carmencita dice un tot di ‘carne magra’ e basta, poi altre ricette dicono metà manzo metà maiale, io ho fatto solo manzo perché preferisco così :-)
Ciao Sigri buon inizio di settimana..
che bella giornata di sole..
ci avrei giurato che iniziavi la settimana così!!
niente carne di maiale? intendo metà e metà?? no?
pensavo fossero un misto..
ciao