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The ultimate speculoos

Pensavate che ieri avevamo dato nell’amarcord? Ebbene le polpette [1] in confronto con questi non erano proprio nulla! E vero, sul blog c’è già una ricetta di speculoos [2], ma questa qui sarebbe quella dello speculoos originario, dello speculoos che io da 0 a 12 anni ho mangiato a carellate ogni anno alla San Nicola. Semplicemente, caso vuole che mio padre avesse, a Oostende [3] dove sono cresciuta, un caro amico fornaio (fornaio in fiammingo è ‘bakker’ e infatto l’amico in questione veniva chiamato Cristiaan-de-bakker e quasi mai con il suo cognome vero :-). Inutile dire che ho passato più di una cena o merenda a sbocconcellare pane fresco sulla cerata del retrobottega, e inutile aggiungere che il fornitore ufficiale degli speculoos della san nicola a casa mia era proprio lui (che poi dovete sapere che lo speculoos si fa un po’ in tutte le dimensioni, ci sono quelli a forma di biscottino che sono più diffusi poi verso il 6 di dicembre si fanno un po’ più grandi, a forma di san nicola appunto, e quello che trovavo io la mattina del 6 era una cosa alta circa un metro, decorata con dello zucchero, tipo che poi se ne mangiava per una settimana :-).

Anzi, di Cristiaan c’è un’altra cosa divertente (se poi uno pensa a come è andato il destino di certe, hum, persone…), è che di lui c’era anche una foto, fatta da mio padre da qualche parte negli anni 70, che aveva vinto un concorso di fotografia e nel forno appunto ce n’era una stampa grande (ciò che vedete è una fotina piccola tutta spiegazzata che era incollata in un qualche album di casa, più o meno malamente scansionata al volo :-)) Anzi, scusate: credit foto © Wilfried Verbert! :-P

Insomma, con tutto ciò e visto che ognuno lo speculoos lo fa un po’ diverso, quelli miei per antonomasia erano quelli li. Il caso poi ha voluto che ho ritrovato Cristiaan il fornaio a casa dei miei, due anni fa, una volta che io ero capitata in belgio e che i miei avevano degli amici a cena. E ovviamente finita che ho chiesto la ricetta del famoso speculoos (anzi, me ne avevano persino portato, di speculoos, ancora me li ricordo, anzi li vedete qui [4]…), e Cristiaan me l’aveva scritta al volo su un pezzetto di carta che miracolosamente sono anche riuscita a conservare. Insomma, tutta sta cosa per dirvi di bei ricordi, gustativi e umani, di quelle cose ormai lontane e che in qualche modo ti rimangono dentro, calde e preziose :-)

De speculaas van Cristiaan de Bakker

farina 550g
zucchero scuro (io ho usato dello zuchero di canna soft brown) 400g
burro 225g
cannella 3 cucchiai
latte 70g
bicarbonato 15g

Versare sul ripiano la farina, lo zucchero, la cannella e il bicarbonato. Aggiungere, in mezzo, il burro morbido e il latte, mescolare e impastare velocemente fino a ottenere un impasto omogeneo che non sia colloso (semmai aggiungere un altro goccio di latte o un po’ di farina), dividere l’impasto in due, e avvolgerlo con della pelicola. Tenere al fresco per circa un’ora. Poi, su un ripiano spolverato con della farina, stendere un pezzo d’impasto per volta col matarella, a 3-4mm. Ritagliare dei biscotti rattangolari e disporli su una teglia da forno rivestita con della carta da forno, lasciando un pochino di spazio fra i biscotti che si allargheranno un po’. (gli speculoos della foto invece sono l’avanzo di impasto, che piuttosto che buttarlo, e siccome m’ero un po’ scocciata di stendere e ritagliare, ho schiaffato direttamente sulla teglia, schiacciandolo con la mano, a circa mezzo cm, insomma è venuto più grezzo dei biscottini cotti prima ma non mi è affatto dispiaciuto, ricorda gli speculoos grandi che ovviamente sono anche più spessi, e sopratutto si fa molto prima :-). Cuocere a 150° finché i biscotti non siano diventati duri (Giu, questa ricetta è fatta per te!!! :-)). Lasciar raffreddare su una griglia e conservare in una scatola di latta.