Books for Cooks | spring 2008

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E passato un po’ di tempo dall’ultimo post dedicato ai libri, non che non continuino ad arrivare regolarmente sui miei scaffali (figuraaaatevi!), è giusto che ho poco tempo per sfogliarli (meno di prima ma chiaramente non posso farne a meno), e ancora meno per ordinare le idee e scriverle qui. Detto ciò, …

1) Maiale & co di Stéphane Reynaud. Già reperito tempo fa nelle librerie francesi, poi per svariati motivi (tipo che non avevo più spazio nei bagagli :-) mai acquistato. Meglio, dato che ora ne è uscita la versione italiana, pubblicata da Phaidon. Il libro è a dir poco meraviglioso, sono 360 pagine fra – bellissime – fotografie di Marie-Pierre Morel, di produttori, prodotti e ricette, di ché cucinare in pratica ogni parte possibile e immaginabile del maiale, con spazio anche ai prodotti derivato, come salami, prosciutti , sangiunaccio e via dicendo. In pratica, ogni capitolo è dedicato a una tematica e introdotto da un paio di pagine fotografiche o illustrate (notare che anche la grafica e le illustrazioni sono bellissime :-) tipo ‘come si fanno ì salumi’, ‘il giorno dell’uccisione del maiale’ ecc. Certo, si parla ogni tanto di prodotti francesi (alcuni dei quali, come l’andouilette, la saucisse de morteau ecc non sono nemmeno sicura di poter trovare qui), ma si spazia continuamente anche alla spagna e all’italia. E poi c’è tutto il resto, la cucina della carne di maiale, maialino e cinghiale, con dei capitoli dedicati a paté e terrine da fare in casa, incluso uso di orecchie e ogni altra parte recuperabile, e alle ricette delle nonne, questi ultimi due essendo i miei personalissimi preferiti. Un tributo francese quindi al re maiale che anche da queste parti ha il suo perché (per come l’ho capito io in questi anni il maiale è una quasi religione, sbaglio? :-), che intanto è un bel oggetto e che da assolutamente voglia di mettersi all’opera (ma possibile che io non abbia mai fatto un paté in vita mia?? che non ricordo di aver mai considerato di acquistare uno stinco??)
I miei post-it: Arrosto lardellato, Spalla di maiale cotta al latte, Stinco glassato, Guancia alla borgognona, Millefoglie di maiale e carciofi, Terrina di cinghiale e frutta secca, Torta riustica di sanguinaccio, mele, patate e finocchio

2) Delitti e formaggi di Giles Milton. Quando la casa editrice Ponte alle Grazie ha preso a interessarsi al cibo, non ho potuto ritenermi dal giubilare: finalmente delle pubblicazioni a sfondo culinario ma dal contenuto extra-culinaria, un modo di guardare oltre la mera ricettistica insomma. Con questo romanzo/giallo qui pero ho un po’ mitigato l’entusiasma: si, è carino, è un romanzo tutto ambientato nel mondo dei formaggi, un viaggio letterario, sensoriale e gustativo fra le muffe e piccole e grandi puzze del mondo però… però, da brava letterata che sono devo dire che il romanzo in sé non è che sia scritto tanto tanto ben e che la trama è alquanta tirata dai cappelli (si dice in italiano?), un po’ troppo costruita, a tratti risulta pure noiosa e la prosa la gran parte del tempo non è goduriosissima. Va detto anche che sullo sfondo del romanzo c’è la seconda metà degli anni sessanta, in Grecia. Ora, basta aver letto Un uomo della Fallaci per intuire che tempi erano quelli, qui invece abbiamo un inglese formaggiaiolo che in modo molto inconscio si agita in tribulazioni anglo-greche varie, quasi desincarnate e, ma insomma, qui la grecia anni sessanta diventa una tela naive e annacquata sullo sfondo della quale si agitano dei pupazzi più o meno groteschi. Resta che l’intento del libro era simpatico, da leggere in spiagga, tipo :-)

3) Jamie at home di Jamie Oliver: acquisto recente e da innamoramento, per la grafica, frizzante e acidulata, per i contenuti che ruotano intorno all’orto di casa, incluso consigli su come coltivare questo e quell’altro ortaggio, e le foto dell’innarivabile David Loftus sono molto ‘vere’ (questo comunque il grande trend che si delinea negli ultimi tempi, una specie di iperrealismo rustico in cui non c’è piu nulla di patinato bensì delle immagini e dei cibi veri fino all’esasperazione, ciotolame vissuto e magari anche sbrecciato, insomma il carattere sta nei difettucci, e il genio nel saperle rendere, ma l’ho già accennato ieri). Comunque, un librone declinato con le stagioni e i loro prodotti e occasioni, che sa terribilmente di casa, cioè di un luogo pieno di storie e di preparazioni che profumano di orto, da sfogliare senza fine, con l’eterno cuoco protagonista sempre presente e sempre fotogenico, delle idee cucina semplici e gustose. Da comprare assolutamente! :-)
i miei post-it: Crispy asparagus and potato tart, Grilled lamb kofta kebab with pistacchios and spicy salad wrap, Rhubarb and sticky stem ginger crumble, Grilled peach salad with bresaola and a creamy dressing, Essex fried rabbit, Quick plum sorbet with sloe gin, Asian squash salad with crispy duck

4) Moro East di Sam & Sam Clark: stessissimo filone del libro di Jamie Oliver di cui sopra, exit studio e carta patinata, solo gente vera con ricette vere, un’iconografia postmoderna, e delle storie cittadine di cibo fusion e insieme familiare, nulla di presuntuoso, anzi, storie da immigranti e crocevia, molto bello pure questo. Si tratta credo del terzo libro firmato Moro restaurant, famoso per la sua fusion mediterranea, che va a pescare, con gusto però, su un po’ tutte le sponde del mediterraneo. Moro east nasce dal fatto che i titolari un bel giorno si sono messi in testa di affittare un pezzo di terra dove autoprodurre frutta e verdura (esattamente come fa, su scala diversa, anche Jamie Oliver) e di una serie di incontri con i vicini di campo, turchi, kurdi e ciprioti, tutti lì a coltivarsi il mangiare, in quella porzione di terra a est di londra. E quindi incontri, persone, culture e storie, e la lunga serie di piatti che ne sono nati, il tutto reso in immagini da Toby Glanville, capace di ritratti davvero commoventi. Secondo me il più bello dei Moro-libri, e anche qui ispirazione a valanghe :-)
i miei post-it: Tomato soup with cumin and figs, Almond and fennel soup with scallops, Lebneh with anchovies, red chilli and cucumber, Mussels stuffed with pine nut pilav, Bulgur, celery and pomegranate salad, Bakes beetroot with horseradish and almond sauce, Almond aioli, Rhubard and rosewater fool, Pine nut and rosewater tropézienne,

5) 6 – Autoritratto della cucina italiana d’avanguardia di Alessandra Meldolesi e Bob Noto: non è una recensione perché io questo libro non ce l’ho, ma – prima e dopo la presentazione che ne è stata fatta alla città del gusto – l’ho sfogliato diverse volte in giro e devo dire che è molto bello, molto intrigante, e che i sei esemplari di chef postmoderni (Massimo Bottura, Moreno Cedroni, Carlo Cracco, Davide Scabin, Paolo Lopriore ed Enrico Crippa) in esso presenti sono tutti e sei dei gran pezzi di… Hum, cuoco? :-) E oltretutto, le fotografie dei piatti, a doppia pagina, di Bob Noto, sono semplicemente splendide, come altrettante tele astratte, quasi. E come non rimanere pieni di ammirazione davanti a qualcuno che ha saputo inventare e imporre il proprio stile in quel modo? Ecco, appunto! :-)

6) Diario di una passione terrena dei Sovversivi del gusto: mancherebbe lo spazio qui per dire tutto il bene che penso di questa piccola troupe di teste folli, insomma di questa quarantina di piccoli produttori (sono tutte aziende famigliari) che crede fermamente nel fare proprio lavoro in modo eccelso e spera in una pacifica rivoluzione, fatta di ritorni alla tradizione, anche e forse soprattutto in materia di produzione. E ho detto tutto! Il libro raccoglie, per ognuno di loro, una pagina di testo che ne racconta la storia, e una serie di fotografie di Marco Salzotto a testimonianza delle persone, del luogo, dell’ambiente e dell’atmosfera che regna in casa. Bello e commovente, uno di quei lavori che ti fa vedere che c’è in Italia chi s’impunta a lavorare seriamente, e questo, oltre a dare qualche speranza, fa veramente solo piacere. Anzi, approfitto per fare un saluto a due dei sovversivi, Adriano Lilloni e Carlo Zaccaria, e augurar loro una buona continuazione! :-)

57 Commenti

  • Fabien ha detto:

    “Delitti e Formaggi” l’ho comprato l’altro ieri (senza aver letto questo post) e sono già a metà… :)

  • Noisette ha detto:

    Delitti e formaggi me lo leggo di sicuro. E si, concordo con Sara: leggete e vedete Como agua para chocolate!

  • Carlo Zaccaria ha detto:

    Grazie Sigrid e tanti saluti anche a te.
    A presto.

  • liloniadriano ha detto:

    mica vero!..mio nipote e’ un ragazzone di 1.82 diciotto anni..ma e’ tanto tontolone!!! :-O)

  • silvia ha detto:

    @Giu pensa che la mia amica ha fatto la tesi di laurea su Boccioni e c’era proprio quella scultura stampata in copertina.
    Mi hai fatto ritornare indietro e ricordare un fatto tenero, proprio di altri tempi… io ero endata alla mostra con una cugina che abita in veneto e da cui ero ospite, ed era venuto con noi anche un amico,di poco più piccolo, che a me piaceva tanto,capello con frangia sugli occhi, occhiali ray-ban a goccia, giocava a tennis quindi bel fisico, era talmente carino che non pensavo si interessasse minimamente a me. invece tanti anni dopo mi ha confessato che anche io gli piacevo e che era venuto con noi per stare con me….quanto eravamo ingenui a quei tempi, adesso alla stessa età i ragazzini sono moolto più furbi sfacciati.

  • Giu ha detto:

    @silvia
    Si’ si’ quella!!! :DDDDDDD
    Pensa che presi una raccolta di tampe e le piu’ belle le incorniciai e misi in camera :))))
    Ricordo che m’impressiono’ soprattutto il vedere opere che avevamo studiato a scuola tipo:
    http://www.windoweb.it/guida/arte/arte_foto/umberto_boccioni_6.jpg
    e soprattutto questo:
    http://www.noemalab.org/sections/specials/tetcm/2003-04/dinamismo_futurismo/images/cane_al_guinzaglio.jpg

    Questo mi piace di internet: ormai si trova qualunque cosa, e se la devi far vedere non e’ piu’ un problema :DDD

  • silvia ha detto:

    @Giu ma la mostra di Palazzo Grassi sui futuristi era quella dell’1987? se si l’ho vista anche io e, da giovane (allora!) studentessa d’arte ne sono rimasta incantata….

  • Alessia ha detto:

    Cavoletto, cosa ne pensi della casa editrice Guido Tommasi editore?
    io trovo le sue pubblicazioni adorabili!

  • Imma ha detto:

    Ciao Sigrid! GRazie per le recensioni. In particolare mi interessava proprio quella sul libro di Oliver! Stavo pensando di comprarne finalemtne uno scritto da questo ragazzino con la faccia e le qualita’ da chef.. Anyway, per caso hai anche il suo libro James’ Italy? E cosa ne pensi? GRazie!

  • liloniadriano ha detto:

    grazie Sigrid per il commento. Spero di averti prima o poi…cosa hai capito? intendevo a cena! :-O)

  • vakond ha detto:

    buongiorno a tutti

    Ammazza Giu grandi passi avanti da quando andavamo ai saggi di danza di mia sorella solo per sbirciare le sue amiche!!! hyhyhy scherzo come sempre… da amico di vecchia data posso confermare l’interesse di Giu per l’arte e la cultura, in una mitica gita di terza media è forse stato l’unico della classe a capire che eravamo alle tombe etrusche mentre il resto di noi giocava a pallone su tremila anni di storia…

    @ tutti gli utenti genovesi… ma quando organizziamo un raduno inter nos così mi faccio qualche amico nuovo in quel della lanterna?

    ciao e buona giornata!!!

  • @giova

    grazie molte, giovanna, per la ricetta, che conservero’ gelosamente, nell’attesa che le mie piante di borragine crescano….

    cdp

  • cricca ha detto:

    se posso aggiungere un altro libro…è una commedia che gira intorno al mondo della cucina…veramente esilarante e da leggere tutto d’un fiato: LA REGINA DELLA CASA di Sophie Kinsella, spassosissimo e veramente carino!!!
    http://www.bol.it/libri/ricerca;jsessionid=CCE883F5F7215FE93B95FD885517D01A

  • Donatella ha detto:

    @Giù: lo sapevo che non saresti riuscito a lungo a spacciarti per serio e colto :-)

  • oldhen ha detto:

    Giu, sei tremendo e dissacratore, ma è per questo che ti amo (posso dirlo, sono un pò vecchina… :)))

  • Giu ha detto:

    @Donatella
    Rosicare io? No… Non e’ proprio il mio stile :)))
    Per incontrare Santa Caterina mi basta uno dei miei biscotti (molto meglio del peyote), per De Gregori metto su un CD, Bruxemada e’ un famoso cuoco belga, quindi quello interessa Sigrid, la Iotti e’ impegnata ad apparire negl’incubi di chi e’ rimasto fuori dal parlamento, Michelangelo Antonioni era un grande regista (eravate intimi? Vedo che lo chiami per nome), e per Galileo no… devo deluderti ma io non uso le lenti di quella marca.

    “Ma il pellegrino dell’insula non si ferma a consultare le collezioni” certo… non gliele fanno mica toccare, e poi non ci capirebbe comunque nulla.
    “sfera armillante tolemaica”: il mappamondo ce l’avevo anch’io da ragazzino: si poteva pure accendere.
    “addobbi e affreschi staccati dalle stanze di Santa Caterina”: anche all’epoca i giovani mettevano dei poster alle pareti e addobbavano l’albero di Natale come noi.
    “manoscritti censurati dal Sant’Uffizio”: tra di essi anche i primi manoscritti di Giu, in cui cerca di vendere illegalmente dei petardi a tale Renzo, noto debosciato che abitava a due isolati piu’ a nord, e la sua prima lettera d’amore, per la quale la donzella oggetto del suo ardore lo fece bastonare dai suoi fratelli maggiori mentre questi gli urlavano “sei un porco depravato!”.

    Beh una gita istruttiva comunque, magari i bagni sono belli ed eleganti.

  • Donatella ha detto:

    @Giù: solo per farti rosicare (cattiva io? abbiamo già appurato che non lo sono): mercoledi’ vado a visitare l’insula dominicana. Ti cito dall’articolo dell’espresso di circa un mese fa: “Una passeggiata che fa incontrare Santa Caterina e Nilde Iotti, Galileo e Michelangelo, Torquemada e De Gregori. Ma anche un gufo reale e un esorcista. Tutto sotto le stesso tetto, senza mai uscire da un unico agglomerato di palazzi.[…] Oggi quell’edificio riunisce le biblioteche di Camera e Senato, oltre alla biblioteca Casanatense, una delle più ricche e spettacolari della città. […] Ma il pellegrino dell’insula non si ferma a consultare le collezioni […], lo attira di più il vicino chiostro della cisterna […]Poco più in là le sale dell’Inquisizione, dove si riuniva il Sant’Uffizio, mostrano affreschi[…].[…] le stanze di Santa Caterina da Siena. Nella chiesa, l’unica veramente gotica di Roma riposano le ossa di uno dei Torquemada […] C’è anche il Beato Angelico, che passo’ nel convento gli ultimi anni della sua vita[…] Il Cristo Risortoa sinistra dell’altare, una delle opere meno affascinanti di Michelangelo, colpisce soprattutto per […] La porta accanto custodisce un’altra delle chicche di questa visita: addobbi e affreschi staccati dalle stanze di Santa Caterina […]. […] e passare cosi’ dalla sala di Galileo, dove lo scienziato nel 1633 pronuncio’ la sua abiura e dalla cella in cui aspetto’ la sentenza, al salone in cui fa bella mostra di sé una sfera armillante tolemaica, con la terra al centro del mondo e il sole che le ruota intorno. […] due mappamondi del 1716. D auna parte ci sono le costellazione, dall’altra la Terra, in parte ancora inesplorata. […] Qui, negli scaffali del salone, sono conservati 60.000 volumi. Gli altri tesori della biblioteca – manoscritti miniati, incunaboli […] manoscritti censurati dal Sant’Uffizio, alcune sonate autografe di Niccolo’ Paganini […].”
    Apertura straordinaria al pubblico solo mercoledi’. E io ci vado e tu noooo (come per il cavoletto raduno in fondo) :-D
    P.S.: scusa gli omissis ma era davvero troppo lungo)

  • Giova ha detto:

    @capolinodalpentolino
    @zionkei
    Parmigiana di borragine
    Le foglie di borragine da usare devono essere fresche e tenere, prima che esca il fiore.
    Le foglie piu’ vecchie potranno essere usate come gli spinaci.
    Ingredienti: borragine, pomodoro, parmigiano reggiano grattugiato, caciocavallo morbido o fiordilatte, uova, olio d’oliva, sale, pepe.
    Mondare la borragine, scartare le foglie piu’ dure, lavarla ed asciugarla bene, passare le foglie in un piatto contenente della farina
    ed avvolgerle con un lieve strato. In una ciotola rompere le uova e amalgamarle insieme al parmigiano reggiano grattugiato, un po’ di sale e del pepe (facoltativo) fino ad ottenere un composto omogeneo. Passare nella ciotola le foglie precedentemente infarinate ed avvolgerle con l’uovo.
    Mettere una padella antiaderente sul fuoco, con abbondante olio, aspettare che raggiunga la temperatura giusta e poi tuffarvi le foglie di borragine. Farle solo ambrare leggermente e poi scolarle e poggiarle su carta da cucina per far assorbire l’eccesso di olio. In un pentolino a parte si sarà preparato un leggero sugo di passata di pomodoro. Tagliare a pezzetti piccoli il caciocavallo morbido, se si usa il fiordilatte, prima di tagliarlo bisogna farlo scolare bene e strizzarlo per fargli perdere la parte acquosa.
    Predisporre una teglia da forno a seconda della quantità di borragine, cospargervi un po’ di sugo sul fondo, in modo da adagiarvi le foglie in un primo strato fino a foderare il fondo, cercando di non lasciare vuoti e formare un letto omogeneo. Spargere i dadini di caciocavallo o di fiordilatte, uno strato di sugo e una spruzzata di parmigiano grattugiato. Continuare con le foglie di borragine, i dadini di caciocavallo o di fiordilatte, lo strato di sugo e il parmigiano,
    orientativamente per circa tre – quattro strati.
    Infornare a 180° per circa 15′.
    La suddetta ricetta non l’ho mai trovata in un libro, nè su internet, per cui le dosi io le faccio ad occhio e a papille.
    L’ho assaggiata in un locale del posto, e alla mia domanda: “Come si fa?” la risposta fu: “Ovvio, come quella di melanzane””. Dopo vari interrogatori a donne delle campagne limitrofe che se ne tramandano la tradizione orale e miei tentativi sul procedimento, la condivido con voi. Buon appetito.
    Giovanna

  • Giu ha detto:

    @anna Qui nulla da segnalare, potresti dirmi quale browser usi (versione anche), quale sistema opeativo e soprattutto quale antivirus? Secondo me si tratta di un “falso positivo” dovuto a qualcuno dei banner.

  • anna ha detto:

    Ciao, ogni volta che entro nel tuo blog l’antivirus mi segnala la presenza di 2 virus. Puoi controllare? ciao e complimenti

  • Donatella ha detto:

    @Giù: touchée!

  • Giu ha detto:

    @oldhen
    Mi rendo conto che suona brutto dirlo, ma si’… ogni tanto seguo anche qualche attivita’ culturale. Il balletto e’ stata una delle grandi scoperte degli ultimi 10 anni. Ho un amico che danza all’Opera di Budapest e 8-9 anni fa m’invito’ a vedere un suo spettacolo. Alla fine della serata mi chiese: ti sei annoiato? Ups… pensai: NOOOO! Incredibile. Me l’ero ciucciato tutto dal primo all’ultimo minuto con somma attenzione e scoprii che mi piaceva proprio. E’ un modo di comunicare davvero affascinante, muoversi con la musica e non dire mai una sola parola. Andrebbe introdotta anche in politica: li facciamo ballare al ritmo di Paolo Conte e non devono dire manco una parola!!! :D
    I musei invece sono una vecchia passione. Benche’ non abbia mai studiato molto in vita mia, durante le gite scolastiche, nei musei mi attaccavo alla prof. d’italiano, che era molto brava a spiegare (beh… trattandosi di storia, vorrei ben vedere). Pero’ anche con i miei genitori ho ricordo di tanti musei visti da ragazzino. Sconvolgenti i musei vaticani, affascinanti quelli fiorentini. E poi Venezia, crocevia di tanti viaggi (assolutamente inutile cercare di calcolare le volte che ci sono stato). Un posto che, nonostante i turisti, non riesce a stufarmi mai. Eppure ha molte di quelle caratteristiche che dovrebbero rendermela antipatica, ma non c’e’ verso. E’ amore. Ricordo la primissima mostra di Palazzo Grassi sul futurismo. Una roba allucinante, infinita, assolutamente stupenda. E poi i fenici, i celti, i maya, i modelli in legno delle piu’ famose chiese italiane. Insomma un posto davvero magico, che francamente aver visto chiuso per anni mi ha dato piu’ di un dispiacere (uno va a Venezia e dice: Palazzo Graaaassiiiiii e corre li, e lo trova chiuso. Dolore.) Adesso ci sono I Barbari (quelli dei romani!), e una lacrimuccia per non avere in programma tappe forzate a Venezia per poter vedere la mostra…
    Per il resto… una delle cose che faccio nella vita e’ questa: http://www.museum.hu (mi occupo solo della parte tecnica, le pagine, i database, quella roba li insomma), partita dal fatto che cercavo informazioni su una mostra e non l’ho trovata. Da li abbiamo cominciato a specularci un po’ sopra e alla fine abbiamo fatto un portale che ormai ha dimensioni bibliche. Molti dei musei li ho anche visitati, e centinaia anche solo fotografati per cercare di mettere almeno una foto per ogni museo (guerra lunga, di trincea, ma che so gia’ di poter vincere un giorno).

    @donatella
    Tie’! :)

  • patricia b. ha detto:

    @Giu: lo trovo invece molto divertente, e come dici tu: di colpo prendi un libro e ti ritrovi un pezzo di storia. Devo confessarti che anch’io (in emergenza però) faccio la stessa cosa. L’emergenze sono che i miei cari bambini AMANO le mie cose di cartoleria e soprattutto i miei post it colorati e di diverse forme che tengo, appunto, non solo per scrivere ma per ricordarmi che dentro quel libro o rivista, dove spunta quel colore, c’è qualcosa che mi piace e che aspetta di essere eseguita o guardata, in una disperata ricerca dell’ordine che un giorno ho avuto e che ormai ho perduto (quasi un tango! ho un marito super disordinato che mi chiede il foglio che ha lasciato su qualche tavolo della casa 10 giorni fa… ma come fa ad essere sparito….così con i miei post-it colorati faccio finta di essere super organizzata per poi, in mancanza di tempo non guardare più niente di quanto segnato… la vita…
    Condivido con te la passione dell’opera. Da piccolissima i miei genitori mi portabano al Teatro Colon a Buenos Aires; per dirti, ho due zie, una si chiama Tosca, l’altra Norma…
    Ho 12 albumi, vado a fare un angel cake…
    Ciao a tutti, Buon WE
    Patricia

  • Roberta ha detto:

    @Salines secondo me Sigrid ci sta lavorando…sai quant’è precisa :-) farà uno di quei suoi bellissimi tomini…

  • oldhen ha detto:

    @Giu: ciao, mio giornalaio! perchè è un gioco stupido quello che fai con i segnalibri? lo faccio anch’io da sempre e regala anche a me emozioni simili. Pss, pss.. ma in effetti.. come dice Donatella… (leggi sottovoce…) ma realmente vai all’opera, a teatro e a mostre?? :))))

  • @ giova

    …benvenuto al sito… … e’ la seconda volta in dieci giorni che qualcuno fa menzione della parmigiana di borragine… .. non e’ che ci manderesti una bella ricettina, eh…? ;-) visto che google ha fallito miseramente nell’intento…
    …grazie
    …buon fine settimana
    cdp

  • adina ha detto:

    @ adina: ci sono gia’ io con questo nome….non creiamo confusione!!!!!!grazie

  • Salines ha detto:

    Non sono mai riuscita a trovare le foto del cavoletto-party. Come fare? Grazie
    Salines

  • Donatella ha detto:

    @Giù: e vorresti farci credere che tu vai all’opera, al teatro e alle mostre? :-)

  • Alice ha detto:

    O Sigrid, la conosci Nigella Lawson? È diventata di recente una dei miei miti culinari (insieme a te, ovviamente XD)

  • Giu ha detto:

    @felipe
    Non ti preoccupare, prima o poi ci organizziamo :))) Tanto non abbiamo fretta :D

    @patricia b.
    Da una quindicina d’anni ho la mania di usare diversi tipi di segnalibro, che sono tutto fuorche’ dei segnalibro. Scontrini, cartoline, bigliettini, tessere scadute, biglietti dei mezzi pubblici, dell’opera, del teatro, delle mostre ecc. E poi, ogni tanto, riprendendo in mano un volume che non toccavi da anni, ritrovi un pezzettino di storia, un ricordo, un’emozione, il sorriso di un amico che non c’e’ piu’. L’ultimo “acquisto” in ordine di tempo e’ stato un cartoncino usato per foderare il coperchio di un vasetto di marmellata di corbezzolo siciliano fatto in casa, e che ho consegnato alla storia per fare il segnalibro de “La Porta” di Szabo Magda (autrice ungherese).
    E’ un gioco un po’ stupido lo so :))))

    @Donatella
    Il libro non l’ho letto, ma il film e’ bellissimo. E ti diro’ che per la prima volta ho pensato che un regista come quello (e sceneggiatore, costumista ecc. certo…) potrebbe essere in grado di ricreare l’atmosfera di Cent’anni di solitudine di Marquez. Il libro sicuramente non si presta molto al cinema, ma quel clima surreale e romantico del film di cui sopra, e’ assolutamente perfetto e penso che sarebbe in grado di fare qualcosa di simile anche col colombiano.

    @Giova
    Poi pero’ tienici aggiornati, che i risultati applicativi delle ricette di Sigrid sono sempre interessanti (cosi’ poi se sbagli qualcosa, noi s’impara :DDDD )

  • Giova ha detto:

    E’la prima volta che scrivo. Bentrovati a Sigrid e a tutti. Mi cimenterò in questo piatto domenica perchè ho degli asparagi selvatici
    raccolti oggi in un’escursione, insieme a della rucola selvatica, con la quale preparo un pesto e della borragine per una bella parmigiana di borragine.
    Sarà una fine settimana profumatissima.
    Ciao a tutti.
    Giova
    Ciao a tutti

  • Elisa ha detto:

    Ecco Adina, ci torniamo insieme che il Liloni dice di avermelo mandato, ma qui non e` arrivato nulla, quindi andiamo noi da Maometto che ci facciamo pure una scorpacciata di bagoss.

    Sigrid, hai conosciuto Marco Salzotto? E’ un grande fotografo, della squadra di Davide, conosciuto a una delle tante presentazioni del Gambero Nero e finiti tutti insieme a mangiare in un ristorante marocchino di Novara, tagine a dir poco spettacolari!

  • Sere ha detto:

    A proposito di libri… Ho appena ricevuto un ricettario MERAVIGLIOOOOSO…. di Josè Marèchal, dedicato ai “bicchierini”. Un pezzo che non poteva assolutamente mancare nella mia colezione!
    Buona lettura a tutti!

  • Donatella ha detto:

    @Robiciattola: coraggio, siamo tutti con te.

    @valepannosa: mettili anche sulla lista di nozze.

  • Robiciattola ha detto:

    boooohh.
    sonno fame mi mancate un po’ sono troppo assente uffa è che brancolo nel buio per il mio futuro e allora così sono in panne ma spero di cucinare qualcosina domani così intanto
    (VOLUTAMENTE SENZA PUNTEGGIATURA!)
    :)

  • valentina_con panna ha detto:

    @salines: se magari ci ricordi qual’è il quesito…
    @sigrid: tutti interessantissimi….ma oltre a richiedere una grande libreria (che fortunatamente ho, anche se quasi piena) per alcuni è richiesto anche una grande conto in banca…comunque mi farò gli occhi la prossima volta che andrò il libreria (anche se la vedo nera, non essendo capace di uscire senza fare acquisti…) e darò precise indicazioni in prossimità del mio compleanno!

  • barbaraT ha detto:

    @sara
    bellissimo como agua para chocolate, sia il libro che il film, quando lei è triste e piange mentre prepara da mangiare e dopo, a tavola, tutti i commensali si commuovono mentre mangiano i piatti cucinati da lei, provando le emozioni che lei stessa ha provato nel cucinarli…

  • zionkei ha detto:

    in tema di “pubblicazioni a sfondo culinario ma dal contenuto extra-culinaria”, credo che il top di sempre sia rappresentato da Afrodita di Isabel Allende.. non c’è nessuno che sappia meglio di lei coniugare letteratura (sopraffina), cucina (ottima) e sensualità latina.

    poi ultimamente è uscito un libro di Allan Bay con Camilla Baresani, “La cena delle meraviglie”. Tutta un’altra cosa, è chiaro, ma molto molto carino lo stesso.

    bacino a tutti..

  • Donatella ha detto:

    @Sara: da quel libro è stato tratto anni fa un bellissimo film.

  • Sara ha detto:

    Ciao, io leggo questo blog tutti i giorni, ma non vi ho mai scritto…riguardo ai libri con sfondo culinario volevo dare anch’io il mio contributo: “Dolce come il cioccolato” di Laura Esquivel (titolo originale “Como agua para chocolate”), una storia di amore e cucina in un paesino del Messico…a me è piaciuto tantissimo!
    A presto,

    Sara

  • adina ha detto:

    del diario di una passione terrena avevo visto il manoscritto da liloni, una sera a cena da lui! grande! ci dobbiamo tornare!

  • cricca ha detto:

    uffa…ho appena scritto due post a ieri…mi sono sbagliata….vabbè c’era qualche domanda tecnica per gli scones e le formine delle madeleines…se a qualcuno va di ripondermi…

  • CoCò ha detto:

    Questo post va letto con calma, quanto al numero di libri menomale che sto per cambiare casa…devo farmi uno scaffale apposta per la sezione culinaria

  • Salines ha detto:

    E quattro…E’ la quarta volta! Nessuno sa rispondere al mio quesito? Grazie

  • Eleonora ha detto:

    Io ho cenato una volta nel ristorante di Stephane Reynaud, niente male… E bellissimo il libro ! è uscito in Francia (forse anche in Italia ?) un secondo libro “Ripailles”, forse meno interessante del “maiale and Co”.

  • patricia b. ha detto:

    Ciao cara Sigrid! ;-)))
    Un po’ meno presente ultimamente con lavori di produzione lunghissimi tra il Vinitaly e i Saloni di Milano, sommato a tutto l’impianto quotidiano.Comunque una sbirciatina veloce te la do sempre, anche se ultimamente cucino molto meno “sul serio”.
    Penso che tu, di lavoro non ne hai di meno, vero?
    Adoro tus lectura e i tuoi post-it (pensa che io li ho di diversi colori e ogni colore vuol dire: da fare subito!, inarrivabile! ecc.
    Un abbraccio e buon lavoro, a prestissimo!! :-)))
    Buona giornata a tutti ;-))
    Patricia

  • iomilanese-laura ha detto:

    @giùgiù

    hai letto il commento 57 di ieri? evident no altrimenti non urleresti nel vento… feltrinelliiiiiiiiii sperando in una eco benevola

  • Filippo ha detto:

    @ Giù
    peccato!!
    avrei avuto la possibilità di conoscerti di persona..
    ce la faremo priam o poi!!!

    buon week end!!!
    ciaoooo

  • Julsi ha detto:

    Sigrid, posso chiederti cosa pensi di Tessa Kiros? io adoro i suoi libri! da quando ho scoperto che abita a 10 minuti da casa mia, inoltre, sto cercando il coraggio di scriverle per dimostrarle la mia ammiarazione!

  • Silvia ha detto:

    Ho acquistato anche io Delitti e formaggio e in realtà non mi è dispiaciuto per niente..una cosina abbastanza facile da leggere anche se mai paragonabile a delizie La vendetta di Macchiavelli ma che di culinario ha proprio niente. Complimenti per la raccolta e per tutto quello che leggi io a malapena riesco la sera a sfogliarmi un paio di riviste del mio settore e crollo addormentata per la troppa stanchezza.
    Ero molto incerta sul comprare ma evidentemente posso andare tranquilla!!
    Grazie per le recensioni sono preziosissime.
    Un libro che consiglio (anche se non di cucina ) è L’orto di un perdigiorno è favoloso anche se non mi ricordo il nome dell’autore!
    Grazie ancora
    Silvia

  • giorgio ha detto:

    WOW, GRAAAAAAAZIE!!! ero stufo di spiluccare ricette sempre e solo nelle solite riviste e nella solita, vecchia enciclopedia della cucina di mia mamma…W Sigrid!!!

  • Nadia ha detto:

    Letture di questo genere non mancano in casa mia e mi permetto di consigliarti anche “Creme e crimini” dedicato alla Christie, edito da Sonzogno scritto da Martinetti e Rivière; un libro interessante ricco di spunti “very british” e coronato da magnifiche foto!
    Nadia – Alte Forchette –

  • Giu ha detto:

    LI VOGLIO TUTTIIII!!!
    Feltrinelliiiiiiiiiiiiiii!

    @Filippo
    Mal-pensi (purtroppo).
    Al massimo Verona o Padova…

  • Filippo ha detto:

    @ Sigrid
    ciao…immagino che i libri a casa tua ormai vivono di vita propria…
    Ma sei in dirittura di vacanze???
    se non ricordo male l’ultima volta che hai postato delle proposte letterarie erano consigli su cosa leggere in vacanza!!
    Ciao
    un bacione
    Fil

    @ Giù
    non è che quando torni nella tua terra natale fai scalo a Malpensa??

  • Roberta ha detto:

    TENTATRICE!!!!!!!!!
    Ciao Sigrid

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