Malakoff a chi??!

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E la solita storiella. Solo che è un po’ più lunga. Stavamo in macchina, con Raffaella, circa due settimane fa, parlando del più e del meno (e si tende a fare il giro panoramico del più e del meno quando passi 5 giorni di fila a viaggiare in macchina con la stessa persona :-)), ed eravamo arrivate, anzi stranamente ci avevamo messo diversi giorni ad arrivarci, a parlare di ricette… E così Raffaella mi raccontò di un dolce, assagiato una sera, a capalbio, a cena da conoscenti. E mi descrisse una specie di enorme coppa di cristallo, colma di strati di pan di spagna alternati di morbida crema e di pesche, una roba da sturbo, secondo lei, solo che… quando poi chiese la ricetta alla padrona di casa si scoprì che la signora non aveva nessunissima intenzione di svelare il segreto del suo amato dolce (carino no?). Indagando più avanti Raffaella riuscì però a carpire il nome della tanto enigmatica preparazione. Malakoff. E questo era. E così Rafaella volle sapere da me se non è che conoscevo qualcosa di simile. Bhe… La risposta era ‘no’.

Pero chiaramente se uno chiede questo tipo di cose a me, la probabilità che mi metti a fare la piccola detective gastronomica è assai elevata. E meno trovo, e più cerco. E infatti, del malakoff, in rete, non si trova quasi traccia. O piuttosto, di tracce ce ne sono, ma non sono quelle che cercavamo. Perché Malakoff sarebbe, nel disordine, una battaglia franco-russa, una città della periferia di parigi, una fritella di formaggio svizzera, e infine, ma lì diventa davvero tutto molto meno chiaro, una specie di charlotte a base di biscotti madeira, o savoiardi, o meringa, framezzati con una roba che nel miglior dei casi sembra una crème au beurre, ma che può essere anche preparato per budino in busta, mousse al cioccolato e quant’altro. Non molto a che vedere quindi con quel souvenir di larga coppa di cristallo che andava letteralmente scavata al cucchiaio e nella quale poi si mescolava tutto. Però, la charlotte era in effetti la lettura più plausibile, la strada verso un dolce al cucchiaio che poteva anche essere un trifle o una specie di tiramisù. Fra una cosa e un’altra, è venuto fuori anche qualche impreciso accenno a un ‘malakoff’ con strati di savoiardi o pan di spagna, frutta e crema pasticcera mescolati con pana montata. E questa ultima versione, per nulla documentata (non una pagina web che mi abbia fatto capiure di cosa si tratta di preciso da dove arriva e perché si chiama così), sembrava però decisamenta la traccia buona, quella che cercavo io.

E quindi, senza ricetta vera e propria ma usando quel poco di buon senso di cui dispongo (poi magari adesso salterà fuori qualcuno che mi dirà che sua zia sta cosa la fa da mezzo secolo e io farò la figura della fessa :-), alla fin fine ho fatto mon malakoff à moi, ovvero una zuppiera (in foto la porzioncina individuala, più civile – anche perché la coppa grande non mi entrava nell’inquadratura – ma ne ho fatto anche una versione grande, messa in tavolo e che è finite, come da copione, in un amalgamo di robe che veniva scavato a turni dai commensali), con strati di pan di spagna fatto in casa (con la ricetta di Gennarino! :-) e bagnato con uno sciroppo leggero al limone, una crema a base di pasticcera alla vaniglia mescolata con panna montata, e fettine di pesche fresche (mi è venuto il dubbio che l’originale non fosse stato fatto con delle pesche sciroppate ma in questo periodo mi pareva proprio un peccato). Il risultato non ho idea se ha qualcosa a che vedere con quel lontano e intrigante dolce capalbiese di Raffaella, però di sicuro è piaciuto per il suo lato ‘torta di frutta incidentata’ da scavare a piacere, al cucchiaio, poi appunto è morbido, abbastanza fresco e non troppo pesantuccio, insomma, malakoff o no malakoff, questa cosa qui me la appunto per future evenienze :-))

Malakoff di pesche (si fa per dire)

per il pan di spagna
uova 6
zucchero 150g
farina 75g
fecola 75g
sale una presa

per la crema
latte fresco 5dl
tuorli 6
zucchero 150g
fecola di mais 1 cucchiaio
estratto naturale di vaniglia 1 cucchiaio
panna fresca 3dl
pesche noci 6-8

per lo sciroppo
limone 1
acqua 2dl
zucchero 100g
limoncello o altro liquore a piacere 2 cucchiai (facoltativo)

Preparare il pan di spagna: mettere le uova intere insieme allo zucchero nella planetaria/mixer con la frusta. Montare il tutto a velocità elevata per 15 minuti (il composto si trasformerà del tutto, triplocando di volume, diventando molto chiaro e spumoso). Aggiungere la fecola e la farina setacciate e incorporare delicatamente. Versare ilcomposto in una teglia rettangolare foderata con carta da forno (la forma della teglia non ha molto importanza che tanto il pan di spagna andrà tagliato a pezettini) e infornare a 150° per una mezz’ora abbondante o finché il dolce sia dorato. Lasciar raffreddare.
Preparare la crema: portare il latte a ebollizione. Sbattere i tuorli con lo zucchero e l’estratto di vaniglia, aggiungere la fecola e infine versare il latte caldo, mescolando sempre. Riversare il tutto nella pentola, rimettere sul fuoco basso e mescolare finché la crema sia bella densa. Spegnere, coprire con della pelicola (fatela aderire direttamente alla crema) e lasciar raffreddare completamente. Al momento di montare il dolce riprendere la crema, montare la panna fresca freddissima e incorporarla delicatamente alla pasticcera.
Preparare lo sciroppo: spremere il limone, aggiungere l’acqua, il limoncello e lo zucchero e versare il tutto in un pentolino. Portare a ebollizione, lasciar bollire per 5-10 minuti fino a ottenere unaa consistenza scirupposa. Lasciar raffreddare.
Infine, lavare le pesche e tagliarle a fettine, tagliare e fettine di 1cm anche il pan di spagna e, in dei recipientini individuali o in ciotolone/coppe larghe alternare strati di pan di spagna (da bagnare ogni volta con qualche cucchiaio di sciroppo), crema e pesche, fino a riempire i recipienti. Coprire con della pelicola e tenere al fresco per un paio di ore prima di servire (meglio prepararli per l’endomani) e al momento di servire, se vi garba, completare con delle scagliette di mandorle tostate.

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144 Commenti

  • Francesca Milazzi ha detto:

    Eccola :-) :-) :-) è la torta di mia zia che cercavo da anni!!!!!!!!!!!!!!Grazie Vale, posso avere il titolo del suo libro di cucina? Saluti da Trieste

  • Guest ha detto:

    :-) è proprio quella che faceva mia zia e che cerco da anni. posso avere il titolo del libro di cucina? Un grazie immenso .-) :-)

  • Vale ha detto:

    Ciao! Mi dedico dilettantescamente alla cucina ma mi sto relativamente specializzando in dolci (se con l’ingegneria non dovesse funzionare, la pasticceria è la seconda opzione). E vagando qui e lì sbuca una ricetta che si chiama “Malakoff”, e tu guarda, Malakoff è il nome del festival rock che si tiene tutti gli anni nel paesino in Norvegia dove ho vissuto http://www.malakoff.no/ :)

  • Grieta ha detto:

    Mmm ho trovato questo post cercando la risposta alla disputa tra me ed un’amica russo-allemanda su cosa sia vermanete la Malakoff. Lei mi ha raccontato che a casa sua si è sempre chiamata Malakoff una coppa di meringhe e crema al burro con frutta candita assortita.Dal canto mio l’unica Malakoff che abbia mai visto (e assaggiato)è quella del Mastering the art og the french cooking, dove si parla di Charlotte Malakoff aux fraise/aux framboises/au chocolat, laddove l’idea è la stessa (una coppa cremosa con frutta), ma gli ingedienti sono differenti: crema alle mandorle, savoiardi o pan di spagna e la frutta scelta alternati a strati, da servire con una salsetta di frutta o della panna…ma quindi riflettendo,’sta Malakoff potrebbe avere anche origini francesi? Mah, ai posteri l’ardua sentenza…
    Grieta

  • Vale ha detto:

    uhm, in ritardo e non ho nemmeno letto tutti i commenti, ma la Malakoff è una torta austriaca fatta con bisquit, crema di burro, panna montata e guarnita con ciliegie candite…
    Voglio dire, questa è la “malakoff” che sta sul mio libro di cucina, poi se ne esistono altre varianti…

  • Gionni ha detto:

    Qualcuno conosce la crème Parisienne?
    Sigrid, che dialetto hai imparato: siculo, calabrese?

  • Tit' ha detto:

    Ah, Malakoff, j’y bosse tous les jours !… Heu… c’est pas de ça dont il s’agit ? Bon, OK, j’ai pigé, je vais devoir me mettre à l’italien. Je bouffe déjà italien, je pensais que ça suffisait, mais visiblement nan ! ;-)

  • Cinzia ha detto:

    L’altra sera mi sono presentata ad una cena tra amiche con a braccetto il Signor Malakoff (lui nella borsa frigo…). Un successo di pubblico e di critica! La mia variazione, dovuta alla legnosità delle pesche che avevo comprato, è stata di farle sciroppare un pochino e usare lo stesso sciroppo per la bagna.

  • Lucy ha detto:

    ha dimenticavo se hai letto nn sono da forno sono solo per belezza! bisogna comporre tutto all’interno! fammi sapere ciao

  • Lucy ha detto:

    martina io ti devo dire la verità nn trovandole ho usato i porta candele di vetro ne fanno di carini e poi che ne sanno che erano dei porta
    candele???!!! e fidati il successo è assicurato! buona giornata sciau :)

  • Martina76 ha detto:

    Questa ricetta è davvero fantastica, chi produce quella bellissima terrina in vetro da forno?
    Qualcuno me lo sa dire?
    Grazie a tutti!
    Martina

  • Lucy ha detto:

    Bella e sopratutto buona complimenti vivissimi sigrid! Le monoporzioni sono bellissime io sono una per la monoporzione sono tutte piccine e perfettine…le mandorle tostate un bel tocco! ogni tanto magari un dolce light?? è solo un suggerimento! io ne ho creato uno anche molto leggero quando vuoi è una crostata con crema allo yogurt hanno apprezzato tanto sopratutto perchè era light! ciao

  • mario ha detto:

    @giu: non sai quello che dici. Se cammini diritto è perchè ben più di 150 anni fa uno scimmione si è tirato su.

  • mario ha detto:

    NON scherzate su Ada Boni. Mangiavo la crema Malakoff già da bambino (50 anni fa) e mia mamma la faceva proprio così, meravigliosa!
    Posseggo 2 edizioni del volume della buona signora, una del 1935 ed una degli anni ’80: sono cambiate alcune cose, sono comparse le fotografie, ma la sostanza non cambia.
    L’unica pecca sono le ricette dei cocktails: come diceva Paolo Monelli in un suo volume sul bere (O.P. manuale del perfetto bevitore) la buona signora ha una tendenza peccaminosa a mettere il marsala dappertutto (anche nel martini cocktail o nel manhattan). In effetti le sue ricette sono, come dire, “pericolose” per il fegato e per il palato. Perciò seguitela sulla cucina, ma quanto al bere bene…beh ce ne passa

  • Donatella ha detto:

    @Giù: tesoro, tutte le ricette di Pellegrino riescono perfettamente. Me che ne puoi sapere tu, in fondo sei solo un… uomo! :-)

  • Giu ha detto:

    Il fatto che per una volta una ricetta ti sia riuscita bene, non significa che sia merito di baffone :DDDDDD

  • Donatella ha detto:

    @Giù: Perle ai porci! Proprio ieri sera, sulla scia della voglia fattami venire da Luigi, mi son fatta i passatelli in brodo con la ricetta del buon Pellegrino. Pfui!

  • Giu ha detto:

    @artusalemmi
    Beh non per dire, ma l’Artusi l’era mica un morto di fame. Era un borghesuccio, quindi uno che bene o male mangiava tutti i giorni. Comunque, a mio avviso, un ciuccio presuntuoso e forse, dico forse, pure nu poco strunz. Pero’ che volete… e’ stato il primo nel suo genere ad essere riconosciuto a livello nazionale, quindi, almeno questo gli si deve riconoscere. Poi 150 anni dopo, francamente e’ difficile considerarlo piu’ di un folkloristico antiquame. A me fanno sorridere gia’ le ricette degli anni ’60, e ho detto tutto.

  • eli ha detto:

    Allora, allora, allora… E’ da parecchi anni, da quando mi sono affacciata in cucina per pasticciare che sento e leggo di questa Malakoff, che però ho sempre considerato la scoperta dell’acqua calda, visto che a casa pre-esisteva la zuppa inglese (versione della mamma salutista, su piatto da portata ovale, per evitare il libidinoso mutlistrato…) che si declinava anche a seconda del riciclo -vedi pandori, panettoni, colombe avanzate ed affini-, mentre in Inghilterra esistono i syllabub.
    Una nota di avvertimento per il talismano della felicità, è effettivamente una bibbia, soprattutto per gli arrosti e tutte le ricette perdute, però notate la quantità di strutto, uova, burro… queste sono ricette di un “epoca” in cui si mangiava in maniera elaborata 2-3 volte l’anno. Utilizzare quelle ricette oggi, significherebbe fare la felicità, sì… ma del cardiologo!!!

  • Silvia-Magnolia ha detto:

    @Chantilly tesoro buongiorno dolcezza :-D

  • Robby ha detto:

    buon giorno a tutti! Grazie per le indicazioni sul cous cous, ma non l’ ho mai fatto e non vorrei incappare in una sorta di polentina..il risultato del precotto è diverso dal non pre? Qualcuno sa dove trovare il rabarbaro? Dopo la vacanza in Bretagna è scomparso dalla mia vita.. vorrei ritrovarlo, fu un incontro appassionato..

  • chantilly ha detto:

    buon giorno a tuttissimi.
    non ditelo a nessuno che poi porta sfortuna, ma dopo 36 ore ininterrote di pioggia, temporale e nebbia che neanche a londra… vedo un pezzetino di cielo blu! ma sarà vero? un foto montaggio?

  • Silvia-Magnolia ha detto:

    @risonero..probabilmente qualcosa rimpiangeremo di sicuro..siamo un popolo di lagnosi si sa’!
    Sto’ iniziando un po’ a conoscere l’Artusi adesso anche se è da molto che ho il libro.
    Però è vero niente pane in generale..era il signore delle ricette altolocate :-D

  • risonero ha detto:

    @silvia
    buongiorno cara.già, finalmente sole oggi, anche se leggo che si salirà presto oltre i 30 gradi, e chissà…rimpiangeremo presto il freschino di questi giorni?? l’artusi evita ciò che viene generalmente fatto col pane, cibo dei poveri, e la ribollita non era altro che la zuppa avanzata del giorno prima, che i contadini riscaldavano al mattino e mangiavano come colazione prima di andare a lavorare tutto il giorno nei campi..mica potevano farsi un cappuccino!! anche il cacciucco livornese ha come ingrediente fondamentale il pane, e comunque l’artusi non ha mai avuto in simpatia livorno.ci venne una sola volta, sembra, e alloggiò in una pensioncina vicino alla fortezza, ma presto ebbe un forte maldipancia e scappò a gambe levate a firenze per farsi curare.dopo qualche giorno lesse sul giornale che c’era stata un’epidemia di colera e il proprietario del suo albergo era morto, figurati un po!!! non ci mise più piede!! ma a noi livornesi poco ci importa dell’artusi, a dirtela tutta, ci interessa di più l’opinione di garibaldi, che invece adorava il cibo livornese e al quale livorno ha prestato molti cittadini che l’hanno seguito nelle sue imprese. comunque tanto di cappello anche al lavoro dell’artusi, che co, suo libro ha contribuito ad unificare l’italia dal punto di vista linguistico, il che per quei tempi non è stato poco!

  • Silvia-Magnolia ha detto:

    Buongiorno a tutti..:-D finalmente uno sprazzo di sole anche qui..in questa valle di umidità e pioggia!
    @risonero buongiorno tesoro! verissimo neanche di ribollita parla..troppo da proletaria pure lei? :-P

  • risonero ha detto:

    buongiorno a tutti.leggo solo adesso i post di ieri perchè mi si era di nuovo bloccata la connessione:(( in effetti riguardo a molti piatti francesi sarebbe necessario ripercorrerne la storia e vedremmo come molti, anche tra i più rappresentativi della cucina francese, sono in realtà italianissimi.come scriveva sabrina, la famosa besciamella in realtà non è altro che la colletta fiorentina che caterina dei medici quandò andò sposa di enrico II portò in francia.infatti non portò nessuna dote se non il ricettario di casa medici (con un seguito però di abili cuochi, mica era una stupida!). e tra le ricette esportate, delle quali i francesi col tempo si sono appropriati della paternità, troviamo l’anatra all’arancia, ovvero la papera alla melarancia fiorentina, la zuppa ci cipolle che poi è divetata francesissima, ma non lo era per niente e così molti altri…non vi voglio annoiare. i francesi a differenza degli italiani, che come spesso succede hanno molta inventiva ma sono poco organizzati, ebbero il merito di trascrivere queste ricette, che sarebbero state molto probabilmente dimenticate (vedi successivi eventi storici con le influenze che ebbero sulla cucina). poi sono state reimportate come francesi, ma erano italianissime, anche l’artusi parla della zuppa di cipolle alla francese, essì che lui avrebbe dovuto saperlo!!ma secondo me faceva spesso orecchio da mercante!! comunque fiordisale, manco la cucina livornese gli piaceva, anzi, tanto meno! così proletaria! lui che adorava così tanto la borghesia, e infatti di cacciucco livornese non parla nel suo ricettario, ma solo di quello viareggino, e qua mi astengo da ogni commento:|
    mi consolo pensando che pur avendo vissuto una vita a firenze, manco parla di ribollita…proletaria pure lei!!!

  • Gian dei Brughi ha detto:

    Sole !!!!
    ciao Oldhen, ben svegliata !

  • oldhen ha detto:

    Però se cè la nebbia, sopra è sereno. Vuol dire che se arriva un pò di vento, con il sole che c’è sopra, arriverà una bella giornata. Previsioni meteo a cura di Epson Gallina.

  • oldhen ha detto:

    WOW!! c’è la nebbiaaaa! una brezza leggera arricciola sbuffi di nebbia sui tetti, che spettacolo… la nebbia a giugno…

  • fiordisale ha detto:

    @Maude uffi
    mò che io arrivo tu vai?
    uffaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

  • fiordisale ha detto:

    @salamander è qua, in pratica è la ricetta di la mantia

  • Maude ha detto:

    ‘notte ragazzi…la freccia nera mi aspetta, a domani!

  • Maude ha detto:

    @Gian, eh sì, sono al momento in cui i due ragazzi scappano attraverso la botola…:-D
    Tutti questi discorsi sul cous cous me ne hanno fatto venire una voglia, ma una voglia… mi sa che domani a pranzo, no meglio acena, sarà cous cous!

  • Provate a tostare il cous cous prima di cuocerlo…
    Dopodichè conditelo con il pesto di agrumi e le uova di ricci di mare freschi….di solito è buono.

  • Gian dei Brughi ha detto:

    ciao! solo un saluto velocissimo à tout le monde che poi scappo di nuovo via

    @Oldhen
    beh, se stava così tanto piccicato piccicato a te vuol dire che ne valeva la pena e che dovevi essere una mamma davvero belissima per lui, no?

    @maude
    come procede la freccia nera? è già arrivata Joanna?

    @Donatella
    grazie ! accetto volentierissimo l’arrosto di soia anche se ti dirò che io in realtà cucino anche yddish ma mangio di tutto (Cavallette, i famosi Brughi…):DDD
    comunque domani ti mando qualche cosa di assolutamente vegetariano !

  • salamander_75 ha detto:

    @ fiordisale: ho letto del cous cous al pesto di agrumi….mi ispira tantissimo.come lo fai? pesti arancia, mandorle, basilico e menta? usi anche la scorza dell’arancia? grazie!

  • Maude ha detto:

    @oldhen, come hai fatto a indovinare?!?

  • GiubreadGirl03 ha detto:

    Ciao Sigrid ^^
    Se t’interessa io ho trovato questa sul web http://drfeelgood.canalblog.com/archives/2006/03/07/1481334.html

    Ma poi Raffaella l’ha assaggiata per poter vedere se c’era una certa somiglianza con quella originale?

    Bisou,
    Ginger ~♥

  • oldhen ha detto:

    @Maude: hai il pc a disposizione perchè l’altro fruitore è impegnato davanti alla tele, isn’t it? ih ih ih

  • oldhen ha detto:

    mio maritino esulta… abbiamo fatto un altro goal

  • oldhen ha detto:

    @Maude: ma guarda che come le figurine, c’avevo anche quella del bimbo insonne….:)

  • Maude ha detto:

    Tutti a guardare la partita, vero?
    @appasssionati di sale, a parte internet… ma dove li trovate tutti questi meravigliosi sali? io ero già così contenta di aver trovato un fleur de sel de camargue… ma il sale affumicato, dove lo trovo?!?

  • Maude ha detto:

    @Oldhen, se il tuo non ha mangiato fino a tre annni, la mia non ha dormito fino a tre anni…alla fine di quel periodo sembravo una zombie…
    però l’immagine della mamma busta e del bimbo francobollo mi ha fatto davvero ridere!
    E un pensiero al “sergente nella neve” che ci ha lasciati, lo vogliamo dedicare?Grande scrittore e grande uomo, ci mancherà…

  • oldhen ha detto:

    @patricia b: ha ragione il fiorellino salato, anche io ho sofferto tutta la gioventù di pressione bassa, mi sentivo uno schifo arrivavo anche a 60/80, non so come stavo in piedi e il dottore sempre lì a dire meglio bassa che alta e io a dire si perchè non sa come mi sento…
    Adesso che con l’età si è rialzata, ho una pressione perfetta da fare invidia a molti, a cominciare dal caro brontolosauro…:)

  • fiordisale ha detto:

    @patricia b. basta che non ti metti a smagnussare quello nero, che quello è adattissimo (e perfetto) sulle preparazioni salate, cioè focacce, cake, pani, crackers, sfoglie, tartine, etc. si mette in cime come ultima operazione prima del forno, altrimenti impiastriccia tutto di nero. E soprattutto mettine poco, ricorda che uno con la pressione bassa campa (bene) per cent’anni, uno con la pressione alta o ballerina no (trombosi, ictus, etc). Quindi approfitta della maggiore sapidità di queste tipologie di sali per diminuire le dosi :)

  • patricia b. ha detto:

    @fiordisale: grazie delle spiegazioni… proverò con le alghe, va bene anche la nori, sicuramente.
    @Oldhen: che passienssaaa!! eehh
    il sale affumicato è spaziale è mi è piacciuto molto anche quello alle alghe con il mio pollo, mentre i fiocchi di cervia hanno una grande sapidità e quello rosso delle hawaii… ormai non capivo più niente… come con i profumi. Chissà che mi tiri un pò su la pressione che è sempre basissima, ma sono abituata… ciao
    Patricia

  • oldhen ha detto:

    @Giandeibrugigattoli: le patatine verdi fritte non erano altro che fagiolini cotti infarinati e fritti. Avevo trovato nel libro questa ricetta. Lui non mangiava alcun tipo di materiale edibile ;) fino a tre anni prendeva solo il latte e biscotti la mattina e la sera e un omogenizzato proseguimento verso le 14. Sempre se non beccava alla fine una patatina o una carotina di 0,5 micron e vomitava tutto… Ho faticato non poco per insegnargli a mangiare, come pure a distaccarsi dalla sua busta mamma (lui era il francobollo…) ma ormai va per la sua strada. Mi complimento ancora con me stessa…:DD

  • fiordisale ha detto:

    @Robby hai in casa un paio di arance, qualche foglia di basilico, la menta e una manciata di mandorle? Fatti il cous cous al pesto d’agrumi, è eccezionale

  • fiordisale ha detto:

    @patricia b. perchè tutti i legumi, volenti o nolenti un pochino danno la sensazione di gonfiore. Poi a qualcuno un po’ d più, a talaltri un po’ meno, li si rientra nella cerchia delle eccezioni personali, ma la norma è che tra i tantissimi benefici dei legumi ci sta pure qualche piccolo inconveniente, che varia da legume a legume (insomma avrai avuto occasione di sentire qualche barzelletta sui fagioli, no? ecco, una roba così)Le alghe mitigano o annullano completamente questo fastidioso fastidio. ora mi rendo conto che la percentuale di alghe sminuzzata nel sale sia pochina per eliminare completamente il problema, ma sicuramente è meglio di niente. Nel caso passassi da un naturasì o erboristeria seria (nel senso che ha la tracciabilità delle alghe, non sia mai che il rimedio sia qualitativamente più deleterio del male, pigliati una busta di alghe e quando avrai occasione di farti le paste e fagioli o le zuppe con legumi, sbatticene dentro un pezzetto, ne bastano un 5cm, tagliati con le forbici. Provare per credere, poi vabbè, le qualità organolettiche delle alghe sono sono diffuse ed eclatanti che non sto manco ad ammorbarti ripetendole

  • Per Robby.
    Il cous cous è molto semplice da preparare se utilizzi quello a cottura rapida…
    Mentre per il classico bisogna avere un pizzico di esperienza oltre che una buona conoscenza del prodotto.

  • Robby ha detto:

    buono il cous cous, difficile da fare? avete una ricettina?

  • patricia b. ha detto:

    @Fiordisale: Grazie… detto da te poi…, proverò al più presto, intanto ho due polli nel grill del forno, e penso faro tutti gli assaggini con i diversi sali… ma pensa te che 10 anni fa neanche mangiavo con sale…mi ispirano un sacco le patate affumicate… ma perchè dici un toccasana, perchè ricca di iodio??

  • fiordisale ha detto:

    @patricia b. quello alle alghe provalo con le zuppe, è fantastico, coi ceci poi è (pure) un toccasana
    quello affumicato è perfetto , oltrechè col pesce, pure con le carni bianche, gli da quel pizzichino d’aroma ch’è una delizia

    @giulio io entro in cucina, la mia sala yga privè :P

  • patricia b. ha detto:

    belle torte su flirck, qui c’è anche curious george!!!!colonna sonora jack johnson, ti ricordi SIGRID, e lo vede il mio ricky!!!http://www.flickr.com/photos/ladinka/2384877175/in/photostream/

  • Sigrid ha detto:

    @mom: Wow!!! la vogliamo la vogliamo la vecchia ricetta di grazia!!! Sissisi, dai, se me la mandi la metto in rete cosi la possono vedere tutti :-)))

    @donatella: veramente non saprei se la pasticcera nasce come versione easy della salsa inglese, nel senso che hanno proprio funzioni diverse e non sono intercambiabili… btw, rileggendo, forse m’hai capito male sulla questione di ‘ognuno affonda il cucchiaino nella coppa’ insomma non si tratta dimangiare tutti nella stessa ciotola ma semplicemente del fatto che ognuno si serve da sé (specie se sta cosa la fate per un buffet :-)

  • fed ha detto:

    e mo’ pure la foto… che non sembra per niente il dolce capalbiese :-/
    http://www.flickr.com/photos/ladinka/2357411955/

  • patricia b. ha detto:

    @Ominosalato: ok, grazie!!;)))

  • mom ha detto:

    carissima cavoletto, leggo spesso con piacere i tuoi posts (anche se però confesso di non farcela ad arrivare in fondo a tutti i commenti che li seguono!) e così oggi vedo che parli della zuppa malakoff. Ebbene io ho una vecchia ricetta di questo dolce. Fra i miei infiniti ritagli di riviste che parlano di cucina, nonchè di intere annate de “la cucina italiana” mi ricordavo infatti di aver letto questo nome. Sono andata a colpo sicuro e l’ho trovata. Era in un vecchissimo numero di “grazia”, probabilmente di una ventina di anni fa. Appena posso la scannerizzo e te la mando oppure la ricopio, ma non ora perchè sono di corsa.. C’è anche la foto come andava di moda allora.

  • giulio(runner) ha detto:

    miii…livello altissimo oggi…storia della gastronomia…i sacri testi…bravi, stasera leggiamo. sembra interessante il dolcetto. Adesso entro a yoga che oggi ci vuole proprio.

  • fed ha detto:

    @sigrid: la tua ricetta mi ha già scatenato l’acquolina, cmq, per “curiosi-culinarietà” ho cercato malakoV e ho trovato la “malakov torte”, lascio il link ;o)
    http://www.recipezaar.com/98855

  • ominosalato ha detto:

    @PATRICIA B
    il sale è il più antico prodotto di territorio e ogni salina ha il suo sale, diverso per granulometria e contenuto di minerali nobili. Naturalmente stiamo parlando di sale marino artigianale non raffinato. Lo puoi mettere dove ti pare, sperimenta sul pesce, sulla carne, sulle verdure. Quello affumicato trasforma un umile rondella di patata lessa o un normale pertto di pollo alla griglia in una cosa nuova. Così concepito il sale è come se fosse una spezia, e spesso come tale va usata e, purtroppo, come una spezia costa. Però dietro c’è il lavoro manuale dell’uomo, che nel caso del fiore di sale distrugge il prodotto di una vasca d’evaporazione (che potrebbe produrre quintali di sale) per raccogliere pochi chili di oro bianco. Se hai piacere di approfondire maggiormente l’argomento…clicca sull’ominosalato! ;-)

  • Maude ha detto:

    Ma qualcuno di voi sa che fine abbia fatto il sole? Siete sicuri che da qualche parte parte ci sia ancora?!?
    @Sigrid, in ogni modo, Malakoff o comesichiama, penso che questa tua coppetta è una delizia e mi sa che la faccio presto…

  • salamander_75 ha detto:

    buondì a tutti!!!!
    ottimo questo dolce….già che son negata con le torte chissà che un dolcino al cucchiaio mi venga bene!
    @ sabrina e a mat: sono stata in toscana la scorsa settimana e purtroppo sono riuscita ad andare solo ad uno dei ristoranti che mi avete consigliato. sono andata da ugo.buono, genuino e un po’rustichello come piace a me.
    eravamo ospiti di amici perciò è stato assai difficile uscire a cena!
    grazie e terrò comunque buoni i vostri indirizzi per la prossima mini vacanza!

  • Robby ha detto:

    Ma..dove trovare il rabarbaro? L’ho conosciuto per la prima volta tre anni fa, sotto forma di marmellata, in vacanza in Bretagna, vuoi anche per la bellezza della vacanza, ma era fantastico. Da allora più nulla..sigh.sigh..

  • Maude ha detto:

    Posso dire che io la conoscevo la coppa MalaKoff?!?… e che l’Artusi è semre lì, rassicurante, a portata di mano?!…
    @Giu, bentornato, sentivamo la mancanza tua e del tuo giornalismo d’assalto!
    @galline e polastrelle tutte, qualcuno ha bassamente insinuato che le vecchie galline vadano a dormire coi polli… un pò di rispetto, prego, per delle signore!!!
    @Donatella e Sigrid, … e l’insalata russa, da dove viene, secondo voi? ;-)))

  • patricia b. ha detto:

    Ma che è successo… 4 ora che vado via e cosa mi ritrovo…
    @Giu: non ho parole!!! da morir da ridere, veramente ci mancavi;)))… stai aspettando che dica la parolina, vero???!! ma non la dico più, giuro…anche perchè non basterebbe in questo caso!!! divino quello di Barbara T…dessoo… EH NONONONONO!!!
    Ho trovato questo pomeriggio dei sali… irresistibile quello affumicato, vado in giro col barattolino in mano ad annusare continuaente… quello alle alghe invece mi sembra un sushi… OMINOSALATO: dove li metto questi sali strabilianti… si nel pesce immagino… epoi???
    Besos
    Patricia

  • federica ha detto:

    Questa Malakov… ha scatenato una vera bagarre!
    Cmq io il talismano della feicità (regalo di una mia amica per i miei primi 40 anni!)ce l’ho, ed ora anche la variante di Sigrid e anche la ricetta del pan di spagna di Gennarino.
    Direi che non mi manca nulla!

  • Silvia-Magnolia ha detto:

    @fiordisale buongiorno amora mia! Come va? qui nuvoloso! meno male che stasera non ho feste e tricetracche vari perchè mi sarei inumidita parecchio :-P!
    Anche io ho solo l’Artusi e un altro libro che mi hanno regalato..:-( son troppo fuori moda!..è che tutte le volte che faccio un ordine in libreria metto dentro il carrello qualcosa di culinario..:-P ma poi mi perdo nel wedding design..e lì chi mi ritrova più..:-D e poi son dolori per la carta di credito

  • kosenrufu mama ha detto:

    ma che delizia!!!!

  • Donatella ha detto:

    @fiordisale: ma certo che ti voglio bene lo stesso! Sbagli, ma ti voglio bene lo stesso :-)

  • Fedra ha detto:

    Sigrid. grazie!! :o) Andrò a vedere il link sulla crema senza panna montata…

    Baci

    Fedra

  • fiordisale ha detto:

    @Sigrid grazissime, questa è una valida alternativa ai vari tiramisù, pannacotta, budini e quantaltro da mangiare col cucchiaio. I miei denti, anzi nò, la mia gengiva te ne sarà grata, stasera riuscirò a mangiare un dolcetto un po’ diverso :)

    @Donatella mioddio, leggendoti mi sono resa conto di essere assolutamente fuori standard, non ho nessuno dei due libri da te citati. L’Artusi per pura ripicca protestosa, visto che sto tipo si è preso il lusso di snobbare completamente tutta la cucina ligure (cerca, cerca pure e dimmi, ad esempio, cosa riporta sulla farinata;)come se non avesse un storia lontana. Il che non è ovviamente perché ho tracce del trapassato remoto. Il talismano eccetera quando ero piccola non lo trovai sto granchè interessante, quindi saltai di botto sto passaggio.
    Donatella nevvero che mi vuoi lo stesso bene anche se non ci ho questi 2-libri-2? Ne ho tanti altri però, vuoi vedere?

    @Tuttissimi ciao ragazzi-cavolettosi lo sapete che da giovedì ci sarà il sole?

    @silvia, chantilly Maude lo dico per risollevarvi il morale a voi eh

  • Donatella ha detto:

    @gianninadeivermiciattoli(ogni volta che scrivo ‘sta cosa mi viene in mente 7 anni in Tibet, coi monaci che levavano i vermetti uno a uno dove scavavano): siiiiii dai. Pero’ per favore senza carne che sono vegetariana. In cambio se vuoi ti daro’ la ricetta del maiale al latte fatto da me, che so che in cucina casher non si mischiano carne e latte, oltre a non mangiare maiale: insomma la soia al latte :-)

  • Gian dei Brughi ha detto:

    @Donatella
    ciao ! adesso devo scappare, ma presto presto ti mando una bella ricettina da vera yddish-mama!!

    PS la citazione filmica erano i pomodori verdi fritti..che però niente a che fare con noiantri cucinieri casher

    PPS qui a Bergamo ha appena smesso, adesso il bucato lo stendo io Hi, Hi, HI

  • Donatella ha detto:

    @giandei vermiciattoli: mi cogli impreparata, come molti suppongo, perché non ci dai ogni tanto qualche ricetta tradizionale ebraica?
    @oldhen: che d’è le patate verdi fritte (alla fermata di qualcosa?) In compenso buonissime le zucchine fatte a mo’ di patate fritte: tagliate a bstoncini, infarinate e fritte… bbbbuuuooooneee!
    @oldhen, maude, fiordisale (dove sei???), giulio, http, e tutte le altre galline/polli dai piedi oramai palmati: oggi anche in quest’insula microclimatica felice piove. In realtà; è colpa mia; da stamani il cielo, beige, mincciava. Allora per liberarlo ho stesso fuori il bucato…

  • AranciOnissimA ha detto:

    Suupongo che questa CARA amica non possa aprire un blog.
    o magari ne aprirebbe uno con le ricette tutte sbagliate con le dosi tutte sfasate….
    bah

  • Gian dei Brughi ha detto:

    @ciao oldhen!!
    io al mio bimbetto le patatine verdi fritte (???), per fortuna non le ho mai fatte… però le frittelle di mele di Hanuccà quelle sì

  • Sabrina ha detto:

    wowww, premetto che questo dolce sinceramente non lo conosco con questo nome ma so di aver preparato in pirofila una cosa simile con fragoline di bosco…(no pesche) comunque a quest’ora SIGRID mi fa una gola cò sta foto!!!
    …volevo solo dire che nel tempo le ricette è vero sono cambiate, non so chi citava la besciamella ma ho letto tempo fa che Caterina de Medici dalla toscana si trasportò in francia la salsa colla da cui poi è derivata la salsa besciamella! Ognuno dica la sua…. saluti e buona serata a tutti!

  • oldhen ha detto:

    @Gian dei Brugigattoli: ho la “cucina ebraica in italia” di Mira Sacerdoti, va bene lo stesso? lì ho imparato a fare le patatine verdi fritte, ma sono riuscita a rifilarle a mio figlio solo una volta :( aveva 3 anni ma un cervello da 12…

  • Donatella ha detto:

    @sigrid: ma no per carità, mi frega eccome, è interessante, quello che dicevo non interessarmi era che la malakoff fosse assolutamente italiana. La filologia è sempre appassionante. Quanto alla crema pasticcera, in francese c’è pure la crème anglaise, che pero’ se non erro è più fine della pasticcera perché senza farina. E quindi la crème patissière potrebbe essere un adattamento francese che ne facilita la realizzazione, ma di origini inglesi…
    piesse: la mia zuppa inglese è da sballo :-)

  • Silvia-Magnolia ha detto:

    @giu :-D a chi lo dici! periodo lavorativamente stressante..è minimizzare! ma mi piace troppo venire a salutare qui in piazzetta!

  • Sigrid ha detto:

    @donatella: ma non è nient’affatto una questione nazionalista (anche perché io non sono francese :-P), intanto conta che per me il cibo è come per te la traduzione e la possibilità che uno in certe questioni ci si intrippa (dal v. intrippare :-), insomma cerco giusto di capire. Per esempio via wikipedia
    http://it.wikipedia.org/wiki/Zuppa_inglese
    ho appena capito che la zuppa inglese una qualche origine brittanica potrebbe anche averla, cuginetta del triffle mettiamo, invece a sto punto sulla crema pasticcera mi son proprio persa, che fosse inglese pure quella?? Si lo so che non te ne freeeeega niieeeeeeenteeeeeeee… scusami :-))

  • Gian dei Brughi ha detto:

    A beh ! se allora la mettiamo sui ricettari storici delle nonne, io che “Il piccolo talismano” ce l’ho da sempre vi sfido anche su un altro vecchissimo tesoro, questo però è delle famiglie ebraiche italiane, “La cucina nella tradizione ebraica” di Giuliana Ascoli Vitali-Norsa. Dalla torta di azzime alle ciambelle di Kippur, al budino di noci…eh, eh e questo chi ce l’ha? :DD

  • Gialla ha detto:

    Ottima idea… giusto domani ho ospiti a cena e questo mi sembra un dolcino davevro delicato!!!
    Grazie
    Gialla

  • Donatella ha detto:

    @oldhen: imparo, imparo… :-)

  • oldhen ha detto:

    @Giuliochecorre: hai visto perchè Giu è il mio giornalaio preferito? i suoi commenti dalla blogosfera sono incomparabili, anche se di notizie ne ho lette migliori… ;) ma dipende dalle fonti a cui ci si rifà. Questo si che è vero giornal(a)ismo… IMPARA DONATEEELLAAAA :DDDD

  • Donatella ha detto:

    @Sigridina, non faccio un discorso sull’italianeità assoluta della malakoff, che poi “peu m’en chaut”, non sono poi cosi’ nazionalista (be’, stasera lo saro’ un po’ di più). No, ma discuto sulla cucina di Santa Ada in generale. Ma siccome hai promesso di fare “amende honorable” e di leggerlo tutte le sere prima di andare a dormire, allora non dico più niente :-)

  • Sigrid ha detto:

    @donatellaaaaa??? :-DD

    LA VRAIE CREME PÂTISSIERE
    “- Si vous voulez (en) faire pour plusieurs fois, il faut battre douze oeufs, le blanc et le jaune.
    – Etant battus, il y faut mettre une bonne demi-livre de farine, plutôt davantage que moins, et battre le tout ensemble. Vous y ajouterez ensuite encore une douzaine d’oeufs que vous continuerez de délayer avec le reste.
    – Ayez en même temps environ deux pintes et demi de lait et mettez le dans une casserole grande à proportion pour le faire bouillir.
    – Quand il bouillira, versez le tout dedans et remuez toujours. Il y faut un peu de sel, environ une demi-livre de beurre, un peu de poivre blanc et le faire bien cuire (en) prenant garde qu’il ne s’attache au fond.
    – Votre crème étant épaisse et cuite, vous la verserez dans une autre casserole et la laisserez refroidir.
    – Quand vous en voudrez faire des tourtes (tartes), prenez-en selon la grandeur des tourtes que vous souhaiterez et la mettez dans une casserole.
    – Vous l’y mêlerez bien avec la gâche ou spatule et y ajouterz du sucre et de l’écorce de citron hâchée, verte et confite, un peu d’eau de fleur d’orange(r), quelques jaunes d’oeufs et les jours gras de la moëlle de boeuf ou de la graisse de boeuf fondue.
    – Le tout étant bien passé et démêlé, formez vos tourtes d’une pâte de feuilletage, et faites-y un petit rebord autour après quoi vous y verserez votre crème.
    – Quand la tourte sera presque cuite, il la faut glacer et servez en entremets.
    – Pour les jours maigres, au lieu de la moëlle de boeuf, on y met du beurre fondu.”

    testo di François Massialot, 1691…

  • Sigrid ha detto:

    Ma donatellina mia, chiaro che io non ce l’abbia con la brava ada che, giuro, prometto, leggerò ogni sera prima di andare a dormire, cerco soltanto di capire… e ripeto che vedo in ada molte cose che mi sembrano cucina borghese francese (scusa ma tu invece Anna Gosetti della Salda ce l’hai?? vedi un po’ li… :-)), niente di male per carità, ma questo è. E siccome eravamo qui per capire da dove venisse sto benedetto malakoff, un po’ di appassionata archeologia gastronomica ci sta tutta, missa :-) Anche li però, in materia di malakoff, la crema pasticciera non mi pare proprio sia italiana, poi pensa che il pan di spagna potevano essere savoiardi – remember il discorso sulla charlotte? (e notare che in francia si chiamano biscuits à la cueiller e non savoiardi ecc), insomma no, sinceramente a me questa ricetta non mi sembra particolarmente italiana, ma comunque non vuol dire… :-)))

  • Donatella ha detto:

    @sigrid, ok, pero’ scusa, nel caso della crema malakoff non mi sembra che ci sia nulla di cosi’ esterofilo, pan di spagna, crema pasticcera, frutta (tra cui pesche e banane, non proprio austriache, be’ le banane neanhce tanto italiane, maraschino, marsala… Non sarà che è l’inventore che si è ispirato alla cucina italiana?
    Quanto al gatto’ di patate, in Francia non l’ho mai visto, quindi anche se il suo nome prende origine dal gateau, non credo che esista un gateau de pommes de terre fatto col puré, casomai con le patate a fette, come il gratin dauhinois o la tatin di patate (per quanto anche questa, con il suo parmigiano, mi sa più di italiana, con la presa in prestito del nome). Ma insomma, ce l’hai proprio con la povera Ada? Ma che ti ha fatto? In casa mia da tre generazioni si usano lei e il buon vecchio Artusi (che come dice mammà, una ricetta dell’Artusi non la puoi sbagliare neanche se lo fai apposta), e quando chiedo una ricetta di quando ero piccola la risposta è sempre “guarda nel Talismano” o “guarda nell’Artusi”. Anche se poi i suoi sono pieni di annotazioni, correzioni, trucchetti, aggiunti nel corso degli anni…

  • Sigrid ha detto:

    miiii, ma oltre a essere la mamma delle foodstylist la boni è anche la mamma degli chef creativi… ho appena intravvisto delle spume di aragosto, di prosciutto ecc…. :-D

  • Giu ha detto:

    CNN – Cavoletto Nonsense News

    Terminata la visita di Stitico del Presidente ammmericano George Brush. Il Grande Capo Naso Peloso, meglio noto come Giorgino il Dabliu, e’ venuto in Italia per fare un’ambasceria alla moglie Loretta: chiedere a Sigrid Verert, la madre di tutte cremine, la ricetta misteriosa della composta di rabarbaro. Loretta infatti, segreta ammiratrice della Verbert, sogna di poter dare un piccolo rinfresco di addio a Casablanca, prima di smammare, e ha pensato bene d’infornare una crostatina con la suddetta.
    Il Pelo americano pero’ non e’ riuscito nel suo intento, poiche’ la belga aveva gia’ altri impegni nelle Langhe. Il presidente pertanto si e’ accontentato di andare a vedere la teca dell’Ara Pacis prima che venga smontata da Alemagna, per essere poi rivenduta a tranci sotto Natale, incontrare ad una cena di gala i rappresentati principali della Classe Digerente italiana, e farsi una birretta con un suo vecchio amico tedesco presso la Citta’ del Vaticinio.

    Nell’ultimo pomeriggio, visto che al seguito c’era anche Giorgio padre detto ‘O vicchie, hanno pensato bene di andare a far merenda e giocare alla pleistescion da BarbaraT, come le avevano promesso l’ultima volta che erano venuti in Italia quando, per incontrare Silvio Maccharoni, lo spuntino pomeridiano era saltato e rinviato a tempi migliori.

    Terminata la stitichezza, il presidente di tutti gli Scottish Terrier neri, ha lasciato un memo attaccato alla porta di Sigrid, ringraziandola ugualmente per aver potuto fare il suo nome in ben due interviste a Radio Radichio, e lasciando anche l’indirizzo di mail della moglie, qualora la blogger avesse tempo per scriver due righe alla massaia texana.

    I commenti della Blogosfera

    Sigrid Verbert alias Rabarbamamma:
    – Il momento e’ solenne, smettetela di ridere

    BartabaT alias La quasi-moglie
    Non sono un genitore, pero’ sono una persona adulta di riferimento e quindi, in parte, mi ritengo indirettamente tirata in ballo nella loro crescita e nella loro educazione, con il vantaggio di essere considerata anche una amica/compagna di giochi ‘na specie di super baby sitter che un po’ li vizia”

    Bruno Ratto alias Altissimo Criceto
    – Davvero una grande serata. Ringrazio tutti, amici e nuovi amici (tanti) conosciuti ieri era…

    Felipe della Bloghera
    – Ci sono rimasto un po’ quando l’ho letto!!!

    Fiordisale alias Santa Margherita di Savoia Ligure
    – Le digressioni figliesche falle fare a chi ha fiato per farle

    Giu Alias Il sommo cazzaro
    – Mi guardo intorno per capire da dove venga questo alito lascivo sul mio collo

    Donatella Tricatel
    – Praticamente la sua reincarnazione vegetale questa volta pero’ con l’alito piu’ fresco…

    Patricia b. Alias Desopilia Madris
    – Io il bel George l’ho conosciuto (per lavoro hh), ogni anno piu’ desopilante, fascino da canaglia

    Capolinodalpentolino Alias Pentolinodalcapolino
    – Andarci in vacanza con george… non so… non e’ proprio il mio tipo

    Andrei Dalina
    – Come dire, la solita americanata

    Carlo Porcheria alias Molto piu’ di un allevatore
    – Gli italiani sono troppo attratti dai prodotti stranieri

    Gian Ti Buchi
    – Qui a Bergamo c’e’ una bella atmosfera

    CNN – Cavoletto Nonsense News – Ver. Beta 0.9.8.
    Tutti i diritti surgelati – Ogni riferimento a persone esistenti, ricette gia’ pubblicate e a fatti realmente accaduti e’ puramente voluto

  • Sigrid ha detto:

    @monique: si, è quella, cioè io ce li ho col supportino di acciaio ma sono uguali :-))

  • Sigrid ha detto:

    Premetto che so poco della cucina borbonica ma in un certo senso hai dimostrato ciò che intendevo. Prorpio perché termini come monsù (e gatò ecc) sono francesi si ma entrati nell’italiano e ne hanno di conseguenza anche preso le sembianze linguistiche (altrimenti sarebbe monsieur e gateau). Ed è proprio quello, la citazione precisa e esatta di termini venuti d’altrove, che mi fa sospettare che nel caso di ada boni s tratti di prestiti (per carità, nulla di grave, figuriamoce’ :-)

  • monique ha detto:

    @tutti: in mezza giornata di commenti ho imparato mille cose, che bello lo scambio!!
    @sigrid: grazie mille! l’ho trovato sullo store online, sono 3 pirofiline giusto? con la base in sughero sotto..che meravigliaaa

  • ominosalato ha detto:

    @SIGRID
    in linea di massima d’accordo con te. Però attenzione che una parte della cucina napoletana dei Monzù di matrice francese e borbonica ha introdotto in maniera potente in Italia besciamelle, burri ecc. ecc. adottando tra l’altro proprio la terminologia francese. La cucina dei Monzù poi si trasferisce e contamina anche molti aspetti della cucina siciliana, specialmente quella delle famiglie nobili, che ancora oggi – quelle rimaste – fanno riferimento ad alcune preparazioni usando proprio la terminologia francese. Prestiti si dunque…ma anche sane contaminazioni a seconda dei piatti e delle ricette prese in esame. :-)

  • Sigrid ha detto:

    Allora scusate un attimo che io qui non sono proprio per niente d’accordo (che si vede che piove e che non ho voglia di lavorare oggi?? :-)) Un conto è che il goulash è finito a trieste insieme alla dobos, un conto è che i piatti siciliani sono ricchi di spezie e abbinamenti agrodolci arabizzanti, e via dicendo di questo paso, va benissimo, sono contaminazioni storiche bellissime che si sono man mano intrecciate alla cucina italiana e che in parte ne fanno anche la richezza. Bene. Nel caso di Ada Boni però, quando propone le ‘cassolettes’ o che parla del ‘burro alla maitre d’hotel’ o della ‘besciamella alla villeroy’, non si tratta di contaminazioni storiche che sarebbero state assorbite e digerite dalla stessa cucina italiana ma di veri e propri prestiti. Secondo meeeeeeee. Cosi come, sempre secondo meeeeeee, la stessa cosa le sarà successo col malakoff. Tipo che l’ha visto altrove e che l’ha riproposto qui… Ma non per questo è italiano :-P

  • ominosalato ha detto:

    contamination…globalization…la cultura, è una verdura
    navi cariche di sale e provenienti da tutto il mediterraneo puntavano la prua verso il nord europa e scambiavano il prezioso carico con altrettanto pesce (merluzzo) sotto sale…
    contamination…

  • Donatella ha detto:

    @Giù: e io aggiungo: e vuoi che la cucina tipica siciliana non sia stata permeata di cultura araba? E magari anche vikinga? A voler essere proprio puristerrimi si potrebbe dire che neanche il pomodoro e il caffé fanno parte della cucina tradizionale italiana. Ecco, la pizza margherita è americana!

  • ….in alternativa potresti proporre, alla signora tanto chiusa caratterialmente e poco espansiva, un esclusivo post personalizzato sul “Malakoff” con tanto di dedica e di paternità del prodotto.
    Io dico che canterebbe subito…….

  • Giu ha detto:

    @Donatella
    E aggiungo: se consideriamo che Slou fudd (che ok, per molti non e’ un’autorita’ in materia, ma esiste e pubblica) ha inserito il Rigo Jancsi e la Dobos Torta tra le ricette ITALIANISSIME di quel di Trieste, che appunto austroungarica fu, direi che parlare di prodotti super-autoctoni e’ come al solito molto molto difficile. E qui si puo’ riaprire il vaso della moglie greca di Bauli, con tutte le sfumature del caso gia’ analizzate in tanti post precedenti (piatti definiti tipici, che poi si scopre esser presenti anche in altri paesi).

  • Donatella ha detto:

    @collquial: e brava che ha notato che esiste una cittadina francese di nome malakoff!

  • Giu ha detto:

    @Donatella
    Amme’ malakoff non me l’ha mai detto nessuno, sia chiaro. :)

    @pollastrelle
    Eh… fosse per me starei sempre qui, ma questo e’ davvero un periodo un po’ complicato lavorativamente… devo recuperare tutta la pigrizia invernale LOL

    @quelle che (la ricetta) non la danno
    Beh ci avete raggione. Io nemmeno la do mai (la ricetta della torta di mele).

    prima o poi oggi ci saranno le news, se riesco a convicere sto’ coso a non mettermi in moderazione…

    Giu

  • Colloquial Cook ha detto:

    Sono quasi sicura che non c’è niente in comune frà la periferia pariggiana e quel bellissimo dolce!!

  • oldhen ha detto:

    Mi piace quella di Sigridina… Copio e incollo
    Augh! Grande Capa Vecchia Gallina ha detto.

  • ominosalato ha detto:

    UOVA AL GUSCIO…ergo uova alla coque…i famosi tre minuti di cottura o tre “avemarie”…

  • Donatella ha detto:

    Anche Giù è austro-ungarico, non per questo meno italiano…

  • ominosalato ha detto:

    la “Malakofftorte”, che ricevette il nome dal suo inventore, fa parte della famosa pasticceria austro-ungarica. Contamination!!

  • Lorytina ha detto:

    Dal Talismano della felicità:

    CREMA MALAKOFF
    Per 12 persone: Crema pasticcera (torli d’uovo, 3; zucchero, 3 cucchiai; farina, 2 cucchiai; latte, mezzo litro; vaniglina) – Mela – Pera – Banane, 2 – Ananas – Pesche fresche o allo sciroppo – Liquore – Pan di spagna, 200 g – Panna montata zuccherata, mezzo litro – Marsala, un bicchierino – Facoltativo: canditi.
    E’ un dolce dell’antica cucina, una specie di zuppa inglese raffinata che può essere servita al posto del gelato.
    Fate una crema pasticcera con tre tuorli d’uovo, tre cucchiaiate di zucchero, la farina e il latte.
    Quando sarà addensata ultimatela con un pizzico di vaniglia e lasciatela freddare, mescolandola di quando in quando per impedire che si formi la pellicola alla superficie:
    Preparate ora una macedonia di frutta: tagliate a dadini o in fettine una mela, una pera, un paio di banane, qualche fetta di ananas e, se credete, anche qualche pesca fresca o allo sciroppo, e mettetele a macerare con un paio di cucchiaiate di zucchero e qualche bicchierino di liquore, preferibilmente maraschino o kirsch.
    Alla frutta fresca potrete aggiungere qualche filettino di scorzetta di cedro o d’arancia candita, o altro candito a vostro piacere.
    Sciogliete la crema, che sarà diventata fredda, con il marsala e mischiateci con leggerezza un paio di cucchiaiate di panna montata.
    Mettete un pochino di questa crema nel fondo di una coppa di vetro del diametro adatto, e su questa crema fate un primo strato di pan di spagna ritagliato a fettine e spruzzato con la stessa qualità di liquore del quale vi sarete servite per macerare la macedonia. Su questo strato di pan di spagna stendete un altrostrato di crema, e sulla crema fate uno strato di frutta.
    Continuate così fino ad esaurimento di tutti gli ingredienti, terminando con uno strato di pan di spagna sul quale verserete il liquore in cui si è macerata la frutta.
    Con la restante panna fate una cupolina sul dolce, che potrete decorare a vostro piacere con qualche candito e con un pochino della stessa panna, tenuta da parte e messa in una tasca da pasticceria.
    Ultimato il dolce, mettetelo in frigorifero dove lo lascerete almeno per un paio d’ore.
    Appoggiate poi la coppa di vetro su un piatto da portata e servite.

    E non è italianissima, è Austriaca.
    “Tanto tempo fa un pasticcere di corte degli Absburgici, portò nella loro residenza di Praga una torta in tavola, che deliziò tutti presenti. Da quel giorno la “Malakofftorte”, che ricevette il nome dal suo inventore, fa parte della famosa pasticceria austro-ungarica.”

    Quanto sopra tutto trovato in 5 minuti in rete

    ;-)))))))

    P.S.: Un ENORRRRME apprezzamento a te Sigrid, al tuo lavoro ed a questo blog, che frequento quotidianamente da diveso tempo.

  • elvio ha detto:

    però non ha un nome :-(

  • Salines ha detto:

    Anch’io ce l’ho il Talismano.
    Adesso mi tocca fiondarmi in entrambe le ricette, quella di Sigrid e quella di Ada.
    Doppio slurp!

  • elvio ha detto:

    a volte il caso…..
    domenica ho fatto una cosa simile, con pan di spagna tagliato a spicchi con cui ho rivestito un ciotolone di vetro e poi ho fatto uno zabaglione che ho diviso in due ed una parte lo ho aromatizzato al caffè. e poi giù strati di crema e pan di spagna. senza frutta però :-))))))))

  • Elvira ha detto:

    @Sigrid e Donatella
    grazie ad entrambe, perche’ sia il Malakoff “sigridesco” che quello ortodosso mi danno appena appena l’impressione che potrei svenire se li avessi davanti!!! Indi per cui mi copio tutte e due le ricette!

  • Donatella ha detto:

    @Sigrid: e chi lo sa, magari (probabilmente) il dolce è stato creato e servito la prima volta in un qualche ricevimento il cui ospite principale era certo Malakoff, o Malakov…
    Adesso non c’è bisogno che ci vai in ginocchio da feltrinelli, basta che tu ci vada. Alla peggio rinnova i voti di matrimonio…

  • Sigrid ha detto:

    @patricia: miiiiiiii, ma allora ada boni è anche la madre e la santa protettrice di tutte le foodstylist?!!! :-DDD

  • Sigrid ha detto:

    ps: secondo me mi sono sposata troppo tempo fa che per poterlo comprare ora :-)
    ps2: ma che sono le uova al guscio?? :-D

  • patricia b. ha detto:

    @Donatella: eroinaaaa!!! l’hai copiata uguale… allora inizio ad amare Ada Boni, non può essere più carina di così… cioè “Appoggiate poi la coppa di cristallo su un piatto con salvietta.”
    SISISISI misà che bisogna dare atto che è una grande!!!
    Scappo davvero!!!

  • Sigrid ha detto:

    vabbeeeene, chiedo scusa a santa Ada… Sipperò, me lo spiegate, filologicamente dico, perché sta cosa, uhps, italianissima ricetta del talismano, si chiama ‘malakoff’?? :-PPP ps: vabbuo emmo che ffo’, me ne vado in ginocchia fino alla feltrinelli ad acquistare l’opera magna?? :-))

  • Donatella ha detto:

    @Sigrid: toh, guarda che ti ho trovato in rete:
    Il talismano della felicità è un noto manuale di cucina, edito dalla casa editrice Colombo, di Roma, e pubblicato per la prima volta nel 1929, comprendente una raccolta di ricette pubblicate da Ada Boni fin dal 1915. Il successo dell’opera è reso possibile, oltre che da un prestigio guadagnato sul campo, da un attento lavoro di aggiornamento, richiesto dall’evoluzione del gusto e dalle nuove tecnologie di preparazione e di conservazione dei cibi, pur nel rispetto dell’impianto originario dell’opera.

    È probabilmente il primo manuale di cucina in lingua italiana rivolto alle spose. Nella prefazione alla prima edizione l’autrice scriveva, alla fine di una esaltazione della donna moderna che si stava inserendo nella società con ruoli e competenze precise: Ma, ahimè, non certo tutte, facendo un piccolo esame di coscienza, potreste affermare di saper cuocere alla perfezione due uova al guscio. Ad oggi è un manuale venduto specialmente in primavera, il periodo in cui si concentrano i matrimoni. Questa stagionalità nelle vendite è, secondo la guida del Gambero Rosso un segnale che il libro rimane uno dei regali che spesso vengono fatti alle spose. Sempre il Gambero Rosso descrive le ricette di zia Ada come attuali ed estremamente dettagliate.

    Estratto da “http://it.wikipedia.org/wiki/Il_talismano_della_felicit%C3%A0”

  • Donatella ha detto:

    @patricia b: ah, ecco, tu almeno ce l’hai il Talismano!

  • Donatella ha detto:

    @Sigrid: e va bene, pero’ per delitto di lesa maestà contro il Talismano non te la meriteresti! :-)
    Per 6 persone: tuorli d’uovo 3, zucchero, farina 2 cucchiai, latte 1/2 l, vaniglina, mela pera banane 2 ananas pesche fresche o allo sciroppo, liquore, pan di spagna gr 200, chantilly 1/2 l, marsala un bicchierino.
    E’ un dolce dell’antica cucina, una specie di zuppa inglese raffinata che puo’ essere servita al posto del gelato.
    Fate una crema pasticcera con 3 rossi d’uovo, 3 cucchiaiate di zucchero, la farina e il latte.
    Quando sarà addensata ultimatela con un pizzico di vaniglina e lasciatela freddare, mescolandola di quando in quando per impedire che si formi la pellicola alla superficie.
    Preparate ora una macedonia di frutta: taglaite in dadini o fettine una mela, una pera, un paio di banane, qualche fetta d’ananas, e, se credete, anche qualche pesca fresca o allo sciroppo, e mettetele a macerare con qualche cucchiaiata di zucchero e qualche bicchierino di liquore, preferibilmente maraschino o kirsch.
    Sciogliete la crema, che sarà diventata fredda, con il marsala e mischiateci un paio di cucchiaiate di chantilly.
    Mettete un pochino di questa crema sul fondo di un’elegante coppa di cristallo del diametro adatto, e su questa crema fate un primo strato di pan di spagna tagliato a fettine e spruzzato dello stesso liquore usato per macerare la macedonia. Su questo strato di pan di spagna stendete uno strato di crema, e poi su questo uno di frutta. Continuate cosi’ fino ad esaurimento degli ingredienti, terminando con uno strato di pan di spagna sul quale verserete il liquore nel quale ha macerato la frutta..
    Con la restante chantilly fate una cupolina sul dolce, che potrete decorare a vostro piacere con qualche candito e con un pochino della stessa chantilly, tenuta da parte e messa in una tasca o in un cartoccio. Ultimato il dolce, mettetelo in ghiacciaia dove lo lascerete almeno per un paio d’ore. Appoggiate poi la coppa di cristallo su un piatto con salvietta.

    Ok, questo è quanto. Pero’ io eviterei il marsala nella crema, che la rende troppo pesante e dolce. E sopra è meglio ricoprire uniformemente di panna e poi fare i ghirigori, sempre di panna, con la poche, per poi decorare con qualche pezzetto di macedonia. Ma poi i gusti (estetici) son gusti…
    E adesso Sigrid chiedi scusa a Santa Ada Boni, che poi vedi dice che è anche una ricetta dell’antica cucina, non che è straniera. E poi scusa, se non pensavi che la malakof fosse italiana, perché, la zuppa inglese è britannica?

  • patricia b. ha detto:

    @Donatella: ma pazzesco… nella ricetta parla proprio della “elegante coppa di cristallo”. Scappo vado a prendere il piccolo a scuola
    Ciao

  • maria ha detto:

    Sigrid Cosa hai comprato da Eataly? sai che c’è ne uno anche a Milano ma è dentro la coin di piazza cinque giornate.
    Io invece ieri ho fatto la marmellata di ciliege.
    Oggi invece di nuovo funghi porcini, sulle montagne cuneesi, ne sono usciti parecchi.
    Sicuramente proverò la ricetta di oggi, spero di farla in una giornata bella. Oggi qui solo 13 gradi cielo cupo e da poco ha smesso di piovere.
    Buona giornata a tutti.
    La cuneese

  • Sigrid ha detto:

    @patricia: bene, grazie! cioè no allora i batteri stan male e io meglio, ecco, alla fine ho preso delle goccette omeopatiche (prima di leggere i consigli sull’echinea e ormai era tardi), e non so se son state le gocce ma io sto proprio molto meglio :-)) insomma ho capito, mi tocchera comprare anche il talismano, prima o poi :-)))

    @fedra: per evitare la panna montata si potrebbe fare una crema tipo chiboust che è pasticcera montata tipo meringa italiana in cui appunto non si usa la panna per tagliare la crema…
    http://chefsimon.com/chiboust.htm

    @monique: il recipientino quello va anche al forno e viene da bodum ;-)

  • patricia b. ha detto:

    @Sigrid: adoro questo dolce morbido e cremoso con la frutta… ma lo sai che il talismano è un libro che mi hanno regatato per il mio matrimonio e che non ho nemmeno guardato perchè ho la mania del nuovo… adesso vado a vedere anch’io il malakoff, che peraltro non conoscevo..
    Baci
    PS come va il raffeddore?:)))

  • Sigrid ha detto:

    @Donatella: maddaaaaaiiiiii???!! vabbe massu ma chi poteva mai pensare a cercare quella roba li che tutto sembrava tranna che italiana nel talismano (che del resto non ho perché la mia bibbia è quella della gosetti della salda :-P), anzi il motivo per cui avevo scartato tempo fa il talismano era proprio perché era troppo internazionale per i gusti miei (la gosetti invece fa solo robe italianissima :-P). Vabbe. Sappi che ti tocca copiarcela qui stante pedem, la ricetta! :-))

  • Donatella ha detto:

    @Sigrid: ma Sigridina!!!! Ma come! Tu mi cadi sulla ricerca della crema Malakof! Non dico sulla crema stessa bada bene, ma sulla sua ricerca. Insomma, va be’ che non sei italiana, pero’ lo sai che in Italia in cucina ci sono due bibbie, che ogni buona massaia ha in casa fin dal secolo scorso (cioè, quello prima): l’Artusi e il Talismano della Felicità. Ed è proprio su quest’ultimo che si trova the perfect, the ultimate crema Malakoff! E si’, in casa mia si faceva, proprio nella grande coppa di cristallo, quella di mia mamma ha una forma un po’ ovale, come una barca, e dentro questa meraviglia che pero’ ovviamente non faceva per noi ma per le sue grandi cene importanti, e noi bambine mangiavamo i resti il giorno dopo. Una leccornia. E ti assicuro che non è una cosa dove ognuno mangia col cucchiaio dentro alla coppa… Io poi la feci diverse volte nella versione “in piedi”, cioè non in coppa, perché in fondo, come dice giustamente Ada Boni, è una specie di zuppa nglese raffinata, e quindi io a zuppa inglese la facevo, col pan di spagna a strati, la crema e la frutta (che non sono solo pesche, è macedonia) e tutta ricoperta di panna.
    Cmq, non sei andata poi tanto lontana dalla ricetta originale, che, se non hai il Talismano (???) ti posso dare io.

  • Erborina ha detto:

    Certamente Malakoff o no questo dolce è uno spettacolo o forse sei tu che lo fai diventare spettacolare?? ;)

  • Fedra ha detto:

    ciao! In effetti… mia mamma questo dolce lo fa da un po’… ma nessuno sapeva si chiamasse malakof…pensa che noi lo chiamavamo “tiramisu alle pesche”, con buona pace dei gastronomi doc :o)
    unica variante: sciroppo delle pesche+ succo di limone per bagnare leggermente i savoiardi (non il pan di spagna…) e anche un po’ di granella di mandorle tra gli strati…

    Domanda: ma secondo te si può evitare la calorica panna montata? Mia madre ovviamente ne abbonda.. io vorrei evitarla, che dici?
    grazie!!!

    Fedra

  • monique ha detto:

    ma com’è che io adoro tutte queste coppette e coppettine, bicchieri e bicchierini che vorrei cercare per la mia tavola e mai riesco a trovare?uff

  • Alice ha detto:

    yumm yumm YUUUUUMMMM

    avessi questa cosa qui per fare colazione…. e invece niente, biscotti industriali e basta, sigh…

  • Sere ha detto:

    Buonooo… Mangiai qualcosa di simile qualche anno fa sul Lago di Garda…
    Ma, la ricetta tipo “charlotte” di cui parli qua sopra non poteva essere quella giusta???
    Vabè, ricetta o no, questo dolcetto ha tutta l’aria di esser stato azzeccato!
    BYE

  • Lisa ha detto:

    Io un dolce esattamente così lo feci fare per la festa di compleanno di una mia amica a una pasticceria.

    Mi accontentarono, premetto fu un parto della mia fantasia, ma riuscì benissimo e fu un successone.

    Buono, fresco, pan di spagna leggermente bagnato di liquore, crema pasticcera e panna montata (ovvero crema chantilly) e pesche rigorosamente fresche.

    Andò via come un lampo, estivissima, un successo enorme.

    Il pasticcere che me la fece mi disse che ero la prima italiana a richiederla, ma che alcune volte gli era stata chiesta da svariati americani, e sembra che là in America vada parecchio.

    Monoporzione mai provata, sarà il dolce di questa domenica.

    Grazie Sigrid per avermici fatto ripensare!!!

  • Blueberry ha detto:

    Che meraviglia per il palato e per gli occhi.. sarà che il rosa è il mio colore preferito, ma questo dolce è fatto per tuffarcisi dentro!!!

  • Andre' ha detto:

    Ciao Sigrid, il racconto m’ha fatto venire in mente un bel “tiramisu'” alle pesche un po’ rivisitato che faceva una mia amica… mo’ vedo se riesco a coinvolgerla e farmi dire come era di preciso
    ah! ottimo il tuo blog ti leggo sempre con piacere

  • chenta ha detto:

    Anch’io ho un’amica che non mi ha mai voluto dare una sua ricetta. E’ rimasta mia amica lo stesso, ma questa cosa mi era sembrata così stupida e meschina! Ritornando a Malakoff, il nome mi ha suggerito di cercare ad est, su un sito russo ho trovato un dolce simile, se avete pazienza lo traduco e divulgo…

  • Silvia-Magnolia ha detto:

    Buongiorno Sigrid :-D questa ricettina me la stampo subito che potrebbe essermi utile domani sera! Seratina in previsione di “domande”..di future sposine..ma credo vengano principalmente per mangiare :-D!..non so ho questa impressione!
    Grazie quindi!
    @stellina buongiorno!

  • Gian dei Brughi ha detto:

    ops, correggo: Seconda!!!

  • Gian dei Brughi ha detto:

    Prima !!!
    ciao Sigrid, ne approfitto per salutarti visto che è pochissimo che sono capitata qui e per giunta in assenza della padrona di casa:DDD
    il tuo blog è proprio bello bello.
    …Carina l’amica di Raffaella che non ha voluto dire la sua ricetta, proprio una vera sciuretta!!!

  • twostella ha detto:

    Buongiorno Sigrid,
    sei la fatina (investigatrice) che materializza dolci da favola! Sicuramente hai avuto l’intuizione giusta con le pesche fresche. Assomiglia a un dolce che faceva un pasticere di Bra, con pan di spagna, crema chantilly, e frutta fresca di stagione. Mi pare di ricordare che avesse ispirazione spagnola? può essere?

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