Andare a more…

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Ebbene sì, come se non fossero bastate le emozioni catalane sono rientrata e ripartita subito per le parti di ostellato, da Igles Corelli (il servizio a sé riguardava le cotture estreme, ma quelle ve le lascio scoprire sul gambero di settembre, anticipando soltanto che ci saranno storie di anguille impiccate, di polli e di lattine di birra, ombrelli e carta argentata e diverse ricette che iniziano con Andate in giardino e scavate un buco… :-)

A parte questo quindi, ho scoperto il delta e quella meravigliosa distesa dove acqua e terra si alternano e si confondono, dove gli aironi e i fagiano alzano appena la testa quando passi loro vicino, dove la nebbia del mattino è pura poesia e dove oltre alle zanzare ci sono anche inaspettate confraternità di solo signori che si riuniscono intorno a dei bracieri. Ormai è chiaro che la stanchezza noio non sappiamo più cosa sia e cosi quando la sera Igles ci ha detto dai che domattina presto andiamo a racogliere un po’ di more, beh, non potevo che racogliere l’invito… :-)

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Cosi detto così detto, è stato un bel momento di amarcord infantile, fatto di cose come succhiare via la spina che ti si è finita nel dito, bucherellare la maglietta rimasta intrappolata nelle rovi, e macchiarsi le mani di viole assaggiando le more un po’ qui e un po’ li (per poi accorgersi che i frutti spesso cambiano di struttura e di sapore da una pianta all’altra, e che non tutte le more sono uguali, anzi appunto Igles, per il suo millefoglie alle more raccoglie i frutti di una determinata pianta e solo quelli). Su tutto, il meraviglioso territorio, e uccelli mai visti e carpe enormi e pescatori immobili davanti allo specchio d’acqua ancora grigio del mattino. E la meraviglia di fronte a chi vive praticamente in mezzo a una oasi naturale dove girare e raccogliere i prodotti da portare in cucina :-)

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Al rientro quindi, marmellata, poi in fretta etichettata e messa nella valigia subito prima di correre via per roma. E cosi mi sono ritrovata – finalmente a casa – in una domenica non proprio di ozio (ma la domenica è sempre la domenica), con quel vasetto di marmellata di more e la voglia di farci qualcosina di coccoloso e di veloce. Così ho pensato ai carré confiture, una cosa belge de chez belge, che non è che si faccia tanto in casa ma che trovi in più o meno qualunque boulangerie dalle mie parti (forse inventata per reciclare gli avanzi di sfoglia… :-) Resta che il carré confiture ha il tipico sapore della merenda dell’infanzia (almeno per me :-), anche se in realtà esiste in una sola e immutabile versione con la marmellata di albicocche.

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Carrés confiture (alla marmellata di more)

pasta sfoglia 500g
marmellata di more mezzo vasetto
tuorlo 1

Dividere la sfoglia in due parti di cui la prima deve pesare in doppio della seconda. Stendere la parte più grande in un rettangolo di 20x30cm, spesso 3-4mm. Stendere l’altro pezzo di sfoglia in un rettangolo simile, più sottile, e ritagliarci delle stricioline di circa mezzo cm di spessore. Stendere la marmellata sul primo rettangolo, e deporre le striscioline, a grate, sopra la marmellata. Spenellare la grata con il tuorlo sbattuto con un goccio di acqua, e infornare il tutto a 210° per una ventina di minuto – non troppo alto in forno che deve fare una crosticina croccante sotto) o finché la crostata sia dorata e gonfia. Sfornare e lasciar raffreddare (il mio si era – giustamente – gonfiato quindi ho messo un foglio di carta forno e una teglia sulla superficie del dolce in modo che si schiacciasse – sembrerà orripilante ma il carré confiture deve essere basso e compatto). Lasciar raffreddare e ritagliare a quadretti, conservare in frigo.
nb: se fate la versione albivocca spenellate, dopo cottura, l’intera crostata con un paio di cucchiai di marmellata di albicocca scaldati e passati al colino)

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61 Commenti

  • PuroLino.it ha detto:

    impazzisco per le tue foto….

    l e t t e r a l m e n t e

  • kosenrufu mama ha detto:

    le more sono la mia passione, in particolare raccoglierle… puro antistress…

  • Elsa ha detto:

    Ces photos sont encore superbes, quel beau boulot ;-)

  • salamander_75 ha detto:

    @ risonero grazie.-..proverò anche quella che mi dici tu. ora la cerco sul blog e nel pomeriggio vado con i tentativi!!! vi farò sapere….

  • risonero ha detto:

    @salamander 75
    io trovo molto buona la frolla della torta della nonna pubblicata da Sigrid, da usare anche per altri tipi di crostate, mentre di quella non ho apprezzato molto il ripieno, che ho trovato un pò insapore, forse più leggero della solita crema pasticcera, ma non dava carattere alla torta, anche se l’uso della farina di mandorle nella crema è uno spunto interessante. ho fatto anche io la torta di ciliege…però con le albicocche, e il rum al posto del maraschino (con quel che avevo a disposizione, insomma). l’impasto, anche in questo caso si usa la farina di mandorle, è molto buono, e tutto sommato non mi dispiaceva neppure il contrasto con le albicocche asprine.buona e da provare anche con altri tipi di frutta!
    @filippo
    il lonzino mi osserva dal frigo…oggi passa al massaggio con erbe aromatiche ;))

  • Silvia-Magnolia ha detto:

    Buongiorno a tutti :-D buongiorno Sigrid ..mi assento un po’ e trovo poi questa meraviglia di foto di more succose! che meraviglia! mi viene già l’acquolina in bocca!
    Silvia

  • Y ha detto:

    Stunning photos! I wish I could read Italian!

  • Donatella ha detto:

    @duosodicadellesaline: tesoro, io non russo, i miei difetti sono di gran lunga peggiori.
    Non la carta forno, la carta oleata. Che è una carta tipo pellicola ma leggermente più spessa e biancastra. pero’ certo, se fare a cazzotti con la frolla ti scarica lo stress e ti impedisce di fare poi a cazzotti con i vicini di casa…

  • fiordisale ha detto:

    @Prperzia io non so se ho usato un metodo omeopatico, mi sa di no, ne ho appena fatta secca una che mi pareva n’elefante e si è accanita contro il mio braccio destro. Va a capire
    Però ti assicuro che in situazioni normali adotto maggiore tolleranza ed in genere prediligo il canale del dialogo (tanto dialetticamente l’avrei fatta secca comunque :))

    @Donatelinina stendo un velo pietoso sulla questione monosodica che tu invece sottolinei. INSOMMA mi stai facendo una colpa che sono single? Stattenta sai, guarda che io mica mi sto zitta, guarda che mi vendico e ce lo dico a tutti che non ti sposi perchè hai quel vizietto lì, massì dai ora non far finta di non sapere che russi! [:PP]

    @donatellina
    io troverei così stressante cercare di far entrare quell’affare nella teglia con la capriola nella carta forno e tutto quanto, che faccio prima a stendermela a cazzotti, in genere vinco io :P

  • Properzia ha detto:

    Per quel che riguarda le more, ricordi d’infanzia anche per me, per quanto riguarda le zanzare, invece, io sto tentando un metodo omeopatico per scansarle, staremo a vedere se funziona o meno…

  • salamander_75 ha detto:

    @ donatella: furbo! metodo furbo che adotterò perhcè mi vedevo già lì a smadonnare come fiordisale….
    ;)

  • salamander_75 ha detto:

    @ fiordisale: grazie! proverò….anche a me piace proprio la frolla alla maniera antica. è che mi mancava la ricetta. avevo anche provato a mettere un po’ di lievito…

    ti farò sapere. grazie mille!
    buona notte

  • Donatella ha detto:

    @sìinsommagranellochenonsiscioglie: non so cosa sia successo devo aver premuto qualcosa che non andava, insomma volevo dire che per non smadonnare basta stendere la pasta frolla su carta oleata della misura che ti pare e spessore che ti pare, e poi rovesciarla nella teglia e staccare la carta. Faceva cosi’ anche McGyver…

  • Donatella ha detto:

    @fiorellinomonosodico: per non smadonnare bast

  • fiordisale ha detto:

    @Dario io mi lavo con una certa frequenza e non nego che in estate faccio pure parecchi bagni, questa è la prova provata che io non sono un banale sale da cucina, mica mi sono sciolta (ancora):)

  • fiordisale ha detto:

    @salamander le regole che so io per la frolla (a prova del peggor critico) sono semplici e basilari, piglia la quantità di farina che ti serve (dipende dalla grandezza della teglia), nel centro metti il burro spezzettato (esattamente la metà della farina, cioè 500g di farina 250 g di burro) a sto punto se hai voglia (e dipende sempre per cosa la userai) unisci un po’ di vaniglia, o una buccia di limone grattugiata, etc; dagli 80 ai 100 g di zucchero, 2 uova (se la vuoi più friabile solo i tuorli) e impasta tutto velocissimamente. Deve venirti una roba granulosa che manco ti pare stia assieme. avvolgila fiduciosa nella pellicola e lasciala riposare nella parte bassa del frigorifero per tutto il tempo che ti pare. una decina di minuti prima di usarla (ma anche un quarto d’ora) tirala fuori dal frigo e stendila dentro la teglia. Qua ci sono teorie diverse, qualcuno la stende col matterello e poi (smadonnando) cerca di ricoprire la teglia, a me che mi pare brutto smadonnà piglio l’ammasso impastoso e lo stendo con le mani finchè tutta la teglia rimane coperta (a differenza di tutti gli altri impasti, con questo non esiste il problema rottura). Prova, la frolla è stato (in assoluto) il mio primo impasto (si vabbè tu dirai grazie è pure il più facile:)), ed ancora rimane il dolce che amo di più, fatta all’antica, con la pasta morbida e burrosa.

  • Dario Bressanini ha detto:

    @fiordisale: allora per rimediare ti dico che è sale da cucina, però è cristallizzato in modo particolare, ed è per questo che sulla punta della lingua sembra avere un sapore diverso…
    … ma se lo sciogli in acqua, il fiordisale ritorna normale sale da cucina.
    Tu ti sciogli in acqua ? ;-)

    ciao Dario

  • salamander_75 ha detto:

    ma che buone le more!!!!!
    a proposito di torte con la frutta: chi mi può dare la ricetta di una frolla a prova di “imbecille”? non mi viene mai. e prima o poi vorrei preparare una buona crostata, come quelle che mangiavo da piccola….niente di speciale, semplicemente crostate buone. grazie!
    @ sigrid: forse un giornalaio mi recupera il finger food del gambero!!!!!

  • fiordisale ha detto:

    @Dario mi stai dando del sale da cucina? ma uffaaaaaaaaaaa, che t’ho fatto adesso?
    Nessuo mi aveva mai dato del sale da cucina, nessuno, capisci?

    @Donatella-1 grazissime per le dritte, perchè è vero persurserio, non conosco i piatti titpici della swizzerland

    @Donatella-2 quest adel glutammato di sodio me la ricorderò a lungo e quando mi faccio grane non ti faccio più mia amica, ecco!

  • Dario Bressanini ha detto:

    @Giu: il fiordisale è cloruro di sodio ;-) esattamente come il sale da cucina. In effetti è sale da cucina :-)

  • Donatella ha detto:

    @Giu: non paragonavo chimicamente. Mi ero solo confusa tra gli esaltatori di sapidità…

  • Giu ha detto:

    @Donatella
    Beh senza voler fare il piccolo chimico, ma il sale era cloruro di sodio, e il glutammato mi pare sia monosodico. Giusto per fare un segno con la matita rossa pure io ogni tanto ;))))
    Pero’ e’ chiaro che Dario potra’ darci qualche informazione in piu’ o correggere anche me se necessario (in mancanza di Giulio poi, che sta facendo la sua “piccola cazzata personale una tantum” della sua vita :DDD)
    Ma Ominosalatino e’ andato in ferie? E soprattutto: l’omino salato quando va in ferie dove va? Alle saline? Nelle cave di sale? Nel deserto? Facci sapere pliz.
    Giu

  • Donatella ha detto:

    @glutammato di sodio, pardon, fiordisale: guarda qui: http://www.roeschti.ch/fr/roestirezepte.html
    c’è anche la pagina in italiano.

  • Donatella ha detto:

    @fiorellinodisale: ricette svizzerissime sono la fonduta al formaggio e i rösti, una sorta di frittella di patate fatta con le patate grattugiate. Probabilmente se fai una ricerca in rete trovi la ricetta, che dovrebbe essere alquanto facile da realizzare ed è molto buona.

  • CoCò ha detto:

    Adoro andare a raccogliere more selvatiche io ne faccio una confettura insieme ai fichi, deliziosa!

  • oldhen ha detto:

    @Sigrid: ho finito adesso l’ultimo pezzo di torta alle ciliege (però io, ovviamente, l’avevo fatta doppia). L’hanno apprezzata tutti, io devo dire la verità, ero un filino scettica perchè avevo assaggiato qualche altra torta alle ciliege e i frutti avevano assunto una consistenza strana che mi dava fastidio sotto i denti. A questo punto mi chiedo: “ma che gli facevano a queste povere ciliege?” le candivano? Invece era proprio buona, metterò la ricetta tra quelle da fare regolarmente. La consistenza della pasta era proprio soffice, sicuramente grazie anche alla farina di mandorle. Grazie per avermela fatta conoscere.

  • patata ha detto:

    Ma allora erano delle mie parti le zanzare di cui si parlava…

  • chiara vr ha detto:

    @fiordisale
    beh….si non ero sicura che la gente leggesse ancora la vecchia pagina e quindi l’ho messa sulla nuova ma mi è venuto in mente solo dopo averla già messa sulla vecchia.tutto qui.nulla di strano mi pare
    @evelyne
    su questo sono d’accordo
    ah…io stavo cercando un dolce in particolare..però ora non mi viene il nome…ti dirò. anche perchè preferisco i lamponi alle more……:_)

  • Giorgia ha detto:

    io sono qui che aspetto agosto per andare in montagna e infilarmi in mezzo ai rovi. ormai la marmellata dello scorso anno è finita da un pezzo…

  • Dario Bressanini ha detto:

    @Giu: in realta’ le cose “spaziali” si possono contare sulla punta di una mano, perche’ preferisco parlare di cose che appartengono alla cucina di tutti i giorni: il pesto, la carbonara, la panna montata e cosi’ via :-)

  • Filippo ha detto:

    @ Giù
    solitamente lo degusto affettato sottilmente..natur.
    Altri modi di utilizzo possono essere..candito come un carpaccio (grana e rucola)oppure con il melone.

    Questo è quello che mi viene in mente adesso..te qualche idea più sofisticata e non classica??
    ciaooouuzz

  • Giu ha detto:

    @Sele
    Si’ si’ hai ragione, e infatti quello coi braccetti pelosi e’ il lupo travestito da nonnina :DDD

    @Dario
    Come Filippo, anch’io faccio outing dicendo che ti leggo di tanto in tanto e resto allibito da quelle robe spaziali. Faccio presente che il mio e’ un apprezzamento, perche’ l’uso fantasioso della tecnologia mi e’ sempre piaciuto, e benche’ magari certe preparazioni mi piace farle come sta’ scritto nel grande libro degli antichi, mi piace molto l’idea di fare cose alternative. Sta’ cosa della chiarificazione non l’ho ancora provata, ma ora che la mia cucina comincia ad essere degna di questa definizione… avro’ finalmente i mezzi per non sentirmi tecnicamente represso.

    @Filippo
    Ma sto’ lonzino filippino lo vogliamo adattare anche a qualche altra preparazione? Tu che dici?

  • fiordisale ha detto:

    @Sigrid grazie della spiega, in effetti ci ho provato (3 VOLTE!!!) con la sfoglia comprata, adesso me la faccio e vediamo se ci ricasco!

    @TUTTI
    vorrei partecipare al meme nazionalistico di Zorra, ma ieri sera all’atto di fotografare la crostata rossa mi è sembrata banalotta, un escamotage per coprire il fatto che non ho trovato ricette svizzere. Adesso mi pare di aver capito che qualcuno tra voi ha dello svizzero nel sangue (vabbè ci siamo capiti) e quindi rinnovo la preghiera, avete qualche ricetta (vera) della tradizione svizzera? Io conosco solo il pane e il soufflé. Prima di arrendermi definitivamente ho pensato di provare anche con voi, nonsisamai! e cmq grazie lo stesso, al limite na ricetta rossa (o bianca) si trova

  • fiordisale ha detto:

    @chiara vr e c’era davvero tutto sto gran bisogno di ripetere il commento nel nuovo post? :)

  • evelyne ha detto:

    @ chiara vr. prova a vedere questa: https://www.cavolettodibruxelles.it/2005/09/torta-con-lamponi-limone-e-olio-doliva
    (p.s. forse lo sai già o forse non ci hai fatto caso: in alto a destra c’è un motore di ricerca che in onore del cavoletto si chiama chouugle, se digiti lamponi e clicchi su cerca te ne trova a bizzeffe! vale a dire che funziona come google ma ti cerca i risultati solo in questo sito!)

  • evelyne ha detto:

    @ chiara vr: e quindi fai bene a farlo… è la tua opinione! nessuno ha ragione o torto, sono opinioni! secondo me negli ultimi mesi in questo blog ci sono state troppo spesso delle provocazioni o critiche a cui tutto il gruppo ha risposto coeso come per “proteggere” sigrid, che secondo me (e sottolineo secondo me)lo sa fare benissimo, magari arrivando a qualcosa di più costruttivo! e non ho mai detto che lo DEVE fare da sé, ma che lo SA fare.
    detto questo rispetto la tua opinione, tu dici la tua, io dico la mia… è uno scambio, può essere costruttivo! altrimenti che ci stiamo a fare su un blog?? (a parte parlare di cucina e fotografia??)

  • bunny ha detto:

    Mi sono abbontata anche io alla rivista del gambero, così non ti perdo più di vista!!!

    Ciao e grazie delle tue splendide ricette!

    B.

  • chiara vr ha detto:

    ciao…io cerco una ricetta per torta con lamponi

  • chiara vr ha detto:

    eveline e donatella e fiordisale
    sinceramnete me da un po’ fastidio che diciate che non si possa difendere sigrid…e che lei deve farlo da se.
    se voglio dire la mia sul blog perchè dissento da quanto scritto da antonio lo faccio e basta. e non mi interessa che qualcno mi dic che sbaglio perchè sigrid non ha bisogno di difese.
    inoltre siccome il commento è stato esteso anche a chi scrive elogi (che a quanto pare non si posssono fare perchè se no si è banali) la gente risponde per se.

    ma chiudiamo qui il discorso

  • Fiammetta ha detto:

    ..le more, fantastici ricordi dell’infanzia.
    Ciao cara Sigrid

  • pebbles ha detto:

    che buone le more, proverò sicuramente la tua ricetta!!

  • Filippo ha detto:

    @ Dario
    la chiarificazione l’ho provata sia con un frullato di pera che come te il pomodoro.
    Risultato stupefacente..il pomodoro poi mi ha impressionato, il liquido perfettamente limpido e trasparente che sà di pomodoro ma non ne ha la consistenza.
    L’ho condito è buonissimo e fa la sua scena.
    E’ un bel po che ti seguo,complimeti anche a te.
    ciao

  • Alex ha detto:

    Sono pochi i frutti che, come le more, evocano dei ricordi d’infanzia così intensi in molti di noi. Io ho il mio paesello in Abruzzo dove conosco ogni posticino dove crescono le more più grosse.
    La marmellata è tra quelle che preferisco, rigorosamente CON i semini che poi ti si piazzano fra i denti come delle sanguisughe.
    Forse lo conosci già, ma una abbinamento davvero azzeccato è marmellata di more e rosmarino. La morte sua.

  • licia ha detto:

    le more!!!!!1 buonissime, ma dalle mie parti ancora non sono pronte!!!! io le raccolgo sotto casa, l’anno scorso ne ho raccolte talmente tante che ci ho fatto un poco di tutto, la marmellata, le ho conservate al naturale ( praticamente sciacquate, asciugate un poco e ricoperte senza esagerare di zucchero) e poi lasciate li a far sciogliere lo zucchero veramente si dovrebbero mettere al sole ( come le ciliege) ma le formiche sono sempre in agguato. e poi delle mega scorpacciate di more così solo un poco di succo di limone e zucchero per chi lo vuole….. non vedo l’ora che maturino i frutti anche quest’anno!!!!

  • evelyne ha detto:

    p.s. ma non voleva essere un complimento fine a sé stesso… piuttosto uno stimolo a proseguire in questa direzione, visto che (a mio giudizio che non sono nessuno) mi sembra che dietro ci sia un buon occhio!

  • evelyne ha detto:

    sì e darwin ne sarebbe fiero!

  • Dario Bressanini ha detto:

    Sigrid: verissimo, la carne NON si sigilla. E’ un mito ed una leggenda. Ne ho parlato diffusamente qui
    http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2007/10/14/miti-culinari-1-la-sigillatura-della-carne/
    Per fare gli esperimenti che propongo non serve nessun kit da piccolo chimico, solo una cucina e una buona dose di curiosita’ (che non ti manca ;-) )

    Stupefacente la chiarificazione degli alimenti vero? Il mio problema e’ che non ho la fantasia che hai tu, e quindi mi accontento di spiegare i fondamenti a chi ne sa fare un miglior uso.
    Nelle tue mani sono sicuro, ad esempio, che il cioccolato chantilly diventerebbe una cosa sublime http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/06/06/le-ricette-scientifiche-il-cioccolato-chantilly/

    ciao Dario

  • Sigrid ha detto:

    @sele: ma quella non sono io! non era fatto apposto ma quel vestito ci stava proprio bene! :-))

    @tuki: la faccia tutta viola è meravigliosa :-))

    @dario: micidialeeeeeeee!!! quasi spaventoso pure (quasi quasi che me lo ordino un kit dapiccolo chimico! :-) A proposito, te lo scrivo qui ma magari poi vengo di la :-) ho sentito diverse volte, di recente, che quella storia di rosolare la carne per ‘chiuderla’ e poi cuocerla a bass t° non abbia senso, essenda la carne fata di fibre (boh?). Per cui c’è chi cuoce prima a lungo e poi rosola. tu hai un opinione – scientifica – in merito?? (non che io stia qui a cuocere perennemente degli arrosti ma mo’ sarei proprio curiosa di capire :-)

    @fiore: dunque, non so cosa hai usato ma se era la sfoglia pronta stesa in rotolo, quella è troppo sottile. Come per la sfogliata di pesche, ci vuole un strato di sfoglia di uno scarso mezzo cm di spessore (quindi o la fai te o compri il panetto surgelato, oppure potresti provare a incollare insieme – con una spenellata di burro o di acqua, un paio di sfoglia già stese – non ho provato eh! :-), dopodiché viene, in principio, croccantino, lo strato inferiore, lievitato ma comuqnue denso la parte interna della sezione di sfoglia, e umidina lo strato superiore (li dipende da cosa ci metti sopra, con le pesche per esempio io avevo lasciato tropo liquido di cottura e s’era inzuppata un filo troppo). Poi qui, come detto nella ricetta, la cosa mi si è alzata a un paio di cm in cottura (anche perché il peso della maremellata non era chissà quanto), e all’uscita del forno ci ho messo un peso (vabbe, una teglia) sopra per schiacciarla un po’ (piu che altro perché non s’è mai vsto un carré confiture lievitato :-) Poi alla fine, da tiepida, ho pareggiato i bordi (che in partenza erano comunque pochi, quisto l’attacco delle striscioline decorative, per capirci) e tagliato a quadretti. I bordi comuqnue dipendono da cosa metti sulla crostata, nel caso delle pesche va piegato su se stesso per ottenere un bordo bello gonfio tipo cornicione, qui no, è semplicemente un rettangolo di sfoglia con delle striscioline poste sopra (poi si vabbe un po’ di marmellata magari cola via ma poca roba :-)

    @evelyne: si potrebbe dire che è l’evoluzione della specie cavolettiana? :-))

  • evelyne ha detto:

    questi tuoi racconti regalano sempre degli spunti interessanti e delle belle immagini (… la messa a fuoco su “infinito” vedo che ti ha preso la mano!).
    se devo dire la verità mi sembra che in questo blog ci siano sempre più fotografie e meno immagini e, quand’anche fosse, le immagini adempiono alla loro funzione: supportare il racconto e/o la ricetta! è molto bello e ha una forza narrativa enorme questo accostamento che fai di 2/3 scatti (p.e. il cestino, le more, le mani), pochi blog (non solo di cucina) sono supportati da una simile qualità fotografica!

  • Sabrina ha detto:

    Buongiorno…ho perso qualche blog ma torno e cosa vedo..mmm la mia marmellata preferita! Mio padre va a “caccia” di more fra qualche giorno e spero che anche per questo inverno ce ne sia una buona scorta!
    @Brava Sigrid foto carine e pure divertimento con dolce finale!!!
    un bacione a tutti…

  • Flo Bretzel ha detto:

    Oh que tu me fais envie avec cette cuillette de mûres, je crois bien que c’est l’une de mes confitures préférées!

  • Fra ha detto:

    Il delta è davvero pura poesia. Una terra difficile, strappata all’acqua, ma che regala visioni da sogno! Igles è veramente un grande…un giorno spero di andarlo a “trovare” a Ostellato. Intanto non perderò il numero di settembre
    Un abbraccio

  • fiordisale ha detto:

    @sigrid io ho provato a fare la crostata con la sfoglia, cioè senza frolla, però mica mi viene sto granché bene, parlando del rettangolo inferiore. o rimane un sottile e insignificante foglio che manco si riesce a spezzare coi denti oppure mi si gonfia e diventa poco crostata con tutto il resto che ti lascio immaginare. Apaprte la temperatura, che se provassi quella lì mi si carbonizzerebbe tutto all’istante, in cosa sbaglio? eppoi non vedo bordi, il che sta a significare che la polpa della frutta o la marmellata colano giù beate? l’hai fatta senza teglia oppure ho capito male?
    vabbè, per oggi basta stressarti :)

  • Nadia ha detto:

    Raccogliere le more con Igles deve essere un’esperienza unica! Se poi includiamo anche la stupenda zona del delta e la fauna locale, allora non si può fare altro che nutrire un pò di sana “invidia” nei tuoi confronti che vivi sempre esperienze entusiasmanti.
    Nadia – Alte Forchette –

  • Precisina ha detto:

    A questo punto, m’immagino il frigo che si apre e si chiude, con questi quadretti deliziosi che vi stazionano invitanti!!! Ricetta carinissima, somma invidia per l’ennesimo viaggetto, ma massima gioia per il fatto che condividi tutto in maniera splendida e coinvolgente!!! Merci!

  • Dario Bressanini ha detto:

    Visto che sei appena tornata da Adria’, se ti sono avanzate delle more posso darti un suggerimento “postmoderno” molecolare ? ;-)
    Prova a chiarificarle, le more (qui spiego come si fa http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/03/01/chiarificare-limpossibile-con-i-filtri-molecolari/ ) poi puoi usare separatamente la polpa ed il succo perfettamente trasparente, per costruire qualche piatto Adria’-style

    ciao Dario

  • Tuki ha detto:

    La raccolta delle more è uno dei ricordi più belli d’infanzia, quando passavo i mesi estivi dai nonni e mi divertivo a trovare le more più buone per poi tornare a casa con la faccia tutta viola e un cesto pieno di more da lavare e tuffare in pentola :)

  • twostella ha detto:

    Una “crostata” con la sfoglia molto interessante!

  • Uvetta ha detto:

    Mi hai fatto ricordare dei rovi da bambina, specialmente la maglietta intrappolata e inesorabilmente bucata :-) Bambinesca anche la torta, ne mangerei un carrè subito…

  • Sele ha detto:

    Sigrid ma che bello: vai a raccogliere le more di rosso vestita come Cappuccetto Rosso :)

    Buona giornata a tutti

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