Era il lontano 2002 e e quel anno, non ricordo come, curiosando non so dove, lessi di uno strano genio che in cucina combinava cose quasi inquietanti, come spumette e arie, e che destrutturava piatti familiare per poi rimontarne i sapori in un ordine diverso. Una specie di artista postmoderna insomma, solo che esercitava in cucina. E di questa cosa m’incuriosai molto. Di ristoranti e cuochi sapevo poco o nulla, resta che quel anno è uscito il primissimo articolo che io abbia mai scrito sulla cucina (in francese, su le soir :-). E parlava appunto di come il postmodernismo sembrava di essere entrato in cucina, e di quel spagnolo già molto en vogue che si chiama Ferran Adrià. Da allora, oltre a essermi autoinsultato circa mezzo milliardo di volte per non aver prenotato subito, cioè quando era già difficile ma ancora umanamente possibile, mi ero più o meno rassegnata all’idea che al bulli non ci avrei mai messo piede (causa liste d’attesa piena da qui al 2017, per dire). E proprio quando meno te lo aspetti…
…un bel giorno ti dicono ‘Che, c’hai da fare dal 15 al 18? no perché ci sarebbe da andare da adrià… E rimani un attimo lì basito, e poco dopo voli a barcellona, e poi prendi una macchina e te ne vai direzione girona, e poi figueras, e infine roses. Il tutto con quella lieve e deliziosa sensazione di euforia che precede i tuoi passi e che lasci felicemente andare per conto suo.
Roses, Costa Brava
Roses è francamente meno peggio di ciò che avevano cercato di farmi credere. E una cittadina posta in un piccolo golfo, con un lungomare che la cinge tutta, sdoppiato di una sottile striascia di sabbia orlata di palme. E turistica, ma non è rimini, non è manco ostia, anzi è proprio tranquilla, e poi il mare ha un bel colore blu intenso e, slalomando fra pizze e paella para las turistas, trovi i calamaretti alla plancha da Rafa’s (poco più di una bettola, una plancha e un po’ di pesce freschissimo, niente più :-) che sono una semplice meraviglia. In bonus, l’eterno odore di aglio bruciato che galeggia per strada – anzi ho il vago sospetto che sia l’equivalente spagnolo del profumo del sugo al pomodoro, la domenica a roma…
Da roses c’è semplicemente da salire una colina e ridiscenderla, verso cala montjoy. Pare che la strada una volta era sterrata, si intravvedono ancora dei bulletti selvaggiamente dipinti sulla roccia, le indicazioni stradali di tempo fa (daltronde anche Lourdes una volta era una semplice cavernetta) poi si lasciano erbe secche e campi aridi, e scendendo torna l’acqua di un blu profondamente trasparente, le barchette che galeggiano, delle rocce, e un po’ di gente in spiaggia.
Adrià chi?
Fra parentesi, mi fa sempre sorridere quanto le cose, in fondo, siano relative. Sulla spiaggetta di cala montjoy c’è magari chi non sa. Non sa che proprio lì è la mecca di un popolo di intrippati gastronomici. E vive benisismo così. Come quella mia amica belga che m’annunciò, un giorno, placida, che andava in vacanza a roses. Mi venne quasi un infarto e, dopo che mi fossi a metà strozzata con la spremuta che stavamo sorseggiando e che cercai di spiegarle dove stava andando, lei aggiunse che andava lì per fare sub e che di certo non andava in vacanza per mangiare. (eehhhhh????!!! :-)))) Però, ecco, il mondo è bello anche per quello, direi proprio :-)
El Bulli
Insomma ti avvicini religioso, ci sono le insegne, l’ingresso, la vista sul mare, tutto visto mille volte, in foto, in video, eppure è diverso. Poi scopri che il ristorante più ambito della terra (possiamo dirlo?), non ha nulla a che vedere con quei luoghi disegnati e pensati per essere in, che è piuttosto una villa come immagino sono quelle che, da queste parti, stanno al mare, dall’arredamento classico e un filo rustico, e scopri uno a uno i bulletti che la decorano, e altri mille oggetti che in qualche modo appartengono alla storia del luogo.
Ferran
E poi arriva lui, il cuoco più noto sulla faccia della terra (mi fa un po’ senso esprimermi in termini così assoluti ma temo sia niente più che la realtà). Ha lo sguardo vivace, è vivace, attento, energico, accoglie, chiacchiera, sorride, s’esclama, e ti rendi conto che è un essere umano, e che veramente è anche gentile, e ti fa una gran impressione di franchezza, e di questa autenticità apparente non puoi che essere felice :-) E quindi il cuoco più famoso al mondo da pacche sulle spalle, ride, scherza, il tutto in modo assolutamente normale, senza posa, senza presunzione, senza recita, sembra, e non perde neanche mai di vista però ciò che succede in cucina. Anzi è decisamente concentrato sui preparativi per la cena. Insomma, Adria, in qualche modo, ti comunica un gran senso di normalità e, quindi, di serenità.
Chaud devant!
Stavamo quindi lì, piantati in mezzo allle cucina del Bulli. Che sono ovviamente un qualche cosa di memorabile. Intanto, non appena posi la punta del piede dietro quel piano di lavoro ornato di testa di toro e che divide la zona servizio dalla zona cucina, oriol, il secondo di adria, ti ferma e ti spiega che, per muoverti senza far danni in ciò che più che una cucina è una specie di pericolosissimo labirinto, fatto di corridoi, angoli ciechi e budelle, bisogna imparare una parola fondamentale: Quemo. Ovvero, sempre se ho ben capito, ‘brucio’ (suppongo sia l’equivalente del chaud devant francese). E in effetti, dopo pochi minuti uno si accorge che la cucina in realtà è un alveolare dove risuonano di continuo dei quemo più o meno urgenti, e che quello è anche l’unico modo per evitare vassoi e ciotolone che viaggiano col turbo fra un reparto e un’altro. Quemo! E hai giusto il tempo di appoggiare la schiena al muro. Quemo!!, e eviti il disastro di una collisione frontale con un centinaio di bichieri impilati…
La formula uno e il colleggio
E sempre interessante osservarle, le brigate. Ci sono per esempio delle cucine dove sembra di stare al pit stop della formula uno: i cuochi sono tanti, hanno divise perfette, immaculate e in modo assolutamente sincronizzato riescono a sbrigare in un lampo un lavoro anche articolato. Qui invece, almeno durante i preparativi, la brigata, affollata e insieme disciplinatissima, ti da l’idea di stare in mezzo a un colleggio vecchia maniera, dove ognuno si tiene scrupolosamente al suo posto, e studia con applicazione devota. E forse l’elemento più serio e applicato di tutti è proprio adria, che gira, assaggia, discute, medita su sapori, texture, colori, manneggiando enormi fascicoli di ricette e gli elenchi, composti e stampati ad hoc, di ciò che nel dettaglio verrà servito a ogni tavolo a ora di cena. Come se la ricerca e il lavoro di invenzione, di pensamento, fosse in realtà una costante, come il respiro. Davvero, così, a naso, traspare una volontà e un etica del lavoro davvero invidiabili…
Costine & polenta
Poi ti viene quasi regalato un episodo della vita della cucina, quando i cuochi (in tutto al bulli lavorano in 70 – per 50 coperti), fanno piazza pulita e che dalla piccola cucina vicino ai lavapiatti iniziano ad uscire teglie e teglie di costine, marinate e cotte a forno, e ciotolone di polenta. Sui ripiani di lavoro nel mentre hanno steso delle cerate, e poi sono arrivate pile di sedie di plastica, bottiglie d’acqua e pani interi. Il pomerigio finisce, la brigata cena, e lo chef con loro, e di nuovo l’atmosfera ricorda quel ronzio gioioso, quella parentesi di libertà, della mensa del colleggio (solo che qui di sicuro si mangia meglio). Infine, una fetta d’anguria e una sigaretta nello spazio dietro alla cucina, con vista sul mare, e quando mancano due tre minuti alla fine della pausa tutti scattano frettolosi, chi a portare a lavare piatti e bicchieri, chi a reimpilare le sedie. E nel giro di pochissimi istanti scompare ogni traccia della cena del personale. Inizia invece il conto alla rovescia della cena in sala.
Si ma allora da adrià come si mangia?
Beh intanto devo dire che al bulli col cava aperitivo servono delle buonissime patatine, tipo che sono sotillissime e ricordano un pochino quei prawn crackers asiatici però in molto più buono :-) Dopodiché inizia una cena molto snacking, con – in principio – una trentina di portatine di cui gran parte sono appunto bocconcini, piccoli snack, cucchiai o piattini, divertenti e anche buoni (si e anche technici, senz’altro).
Si ma nel preciso?
Davvero molti sapori giapponesi in questa cena adriana, che si è aperta con un involtino di nori croccante, piegato attorno a un pralinato di sesamo nero, ricordando perfettamente una crepe dentelle ma in versione nipponica. Dai wonton fritti profumati di soia, a quelle divertenti e minuscole gelatine di shizo, passando per il coctail aperitivo di schweppes, sake e yuzu, e la briochina di mollica al sesamo nero al miso, i sapori del giappone ci sono assolutamente tutti, yuzu, nori, miso, dashi, sesamo, alghe e via dicendo. In mezzo a tutto ciò anche delle cose belle, leggere e poetiche come quei fiori dai petali fatti con del frutto della passione (non chiedermi come), con un cuore di nocciole e zafferano, una fogliolina che sembrava basilico e che sapeva di mango, o quel foglio di carta che sembrava fatta della stessa sostanza del barbapappa con dei fiorellini compressi dentro. E poi non sono mancati anche delle strizzate d’occhio al carattere italiano del tavolo (quando ve lo dicevo che ogni tavolo ha il suo menu ad hoc) sotto forma di mochi di gorgonzola (!!) e tanto per imbrogliare un po’ le carte, latte di bufala con fragole, basilico e miele di corbezoli, un cucchaino che sapeva intensamente di carbonara, e via di questo passo…
Alors, heureuse?
Beh, si. A parte il fatto di aver chiuso, quella sera, un percorso, un cerchio, iniziato sei anni prima, direi che il bulli ha decisamente, e velocemente, spazzato via quei infimi timori che uno sente, sotto, ogni volta che va in un luogo noto, o che sconfina nel mito. C’è sempre un po’ il timore di rimanere deluso (dopo tutto, magari quella cucina non è quella che fa per te, magari è sopravalutata, magari semplicemente beccherai la serata sbagliata ecc). Invece, il bulli nella sua stragrande semplicità (intendo quel lato umano, e serio, e devoto, di chi lavora, intendo l’assenza di divismi, di sprezzante altezzosità – che a volte s’incontra, ma forse mai in quei luoghi che veramente meritano la loro fama :-), riesce a essere, nonostante il tempo che è passato, la forte presenza nei media ecc, esattamente là dove non l’aspettavi, in un limbo al di là delle proprie aspettative. In quella terra di nessuno che ti fa pensare che era terribilmente meglio di quanto non eri riuscito a immaginare. Quella di adria poi è veramente una cucina piena di idee, ma anche concreta, una cucina con una attenzione al gusto all’altezza di quella alla forma, portando in tavola cose che ti interpellano, ti divertano, che ti portano in degli altrovi della propria memoria. Una cena quindi come un autentico scambio, un viaggio, una vera esperienza sensuale. E nonostante spesso adria sia stato definito come una specie di mago delle polverine, e nonostante altrove capita spessissimo di chiedersi ‘ma qua c’era proprio bisogno di fare questo o quest’altro passo technico?? Ma non era meglio, in fondo, fare più semplice??’, qui la technica non è mai fine a se stessa. Semmai ti vien da chiedere ‘ma come cavolo ha fatto??’ ma te lo chiedi in modo divertito, esattamente come quando da bambino osservi il mago, e lo sai che c’è un trucco, ma non t’interessa poi tanto capirlo, perché il piacere, e la magia, dello spettacolo supera di gran lungo la mera spiega technica. E quindi, semplice meraviglia, stupore e divertimento, e semplice godimento per dei sapore ritrovati, recomposti da adria (penso all’anatra laccata o alla barbapapa) per dei giochi di contrasti e texture inattese, eppure piacevolissime. Grande. Davvero. E ho detto tutto :-)
Bonus track
E, per gli amanti del genere (non faccio nomi… :-)), riportiamo perfino questo… :-)
Non sapevo di questo tuo resoconto su El Bulli, che ho letto avidamente parola dopo parola, foto dopo foto, per capirne un po’ di più dopo tutto questo parlarne (a sproposito?) di Striscia recentemente..
Grazie.
Bellissimo, come sempre.
Visto solo oggi, bel post. Utile. Te lo sei meritato il tavolo.
giù=antonio: forze di segno uguale si respingono
Giu , (54 – 21/07/08), complimenti! CLAP , CLAP , CLAP !
ciao, stavo cercando informazioni su Adrià e mi sono imbattutto in questo tuo bellissimo post: l’ho letteralmente divorato. La foto in bianco e nero con Adrià che fa segno di tacere è emozionante.
Capperina mi ero perso “il post”!
Delizioso!
Se passi dalle mie parti ti consiglo vivamente il Noma di René Redzepi. Un simpatico signore che ha lavorato al The French Laundry e ovviamente al El Bulli. Ma dubito che tu non lo conosca.
Ho avuto la possibilità di lavorare a el bulli di siviglia nn con Ferran , ma ho potuto comunque fare piatti creati da lui e all’età di 18 anni passare 3 mesi in una cucina con 2 stelle michelin come quella di Adrià è stato per me come un sogno che si è realizzato e che ha cambiato il mio modo di vedere le cose , un esperianza indimenticabile tra persone meravigliose prima e professionisti indiscutibili poi ……….
hai mai sentito dire “quemo frio”?
ciao a tutti,
ma secondo voi è possobile trovare posto x il 15 settembre del 2010? farei una sorpresa mega ad una persona….
ma quanto costa un cena standard?
ciao
Ciao, io non voglio litigare con nessuno…
:)
Sig, ciao! amica francofona, volevo spedirti le nuove riviste C-MAG ma ho perso il tuo indirizzo, vabè pazienza…
Se ti interessa io qualche settimana fa sono stato da Heinz Beck, su cucinamente c’è un piccolissimo resoconto!
Baci baci!
mamma mia quanto scrivete…..
;)
Ciao Sigrid,
sono arrivata fino ad un certo punto del treadh perchè poi diventa monotematico…
Il caso di antonio o persone come lui è comune nella rete da sempre… prima ci si abitua e prima si lasciano correre e si passa ad altri commenti… il punto, secondo me, non è tanto la critica fatta o non fatta bene ma è quello che segue dopo… la voglia di mettere sempre e comunque i puntini sulle i portando a treadh interminabili e accentrando l’attenzione su se stessi…
Ora non sono io la persona che si mette nella posizione di commentare il suo e il resto dei commenti degli utenti… perchè ognuno è libero (internet è una community libera) di esprimersi come desidera… ma alla fine il buon senso dovrebbe regnare…
tu dici:”le stesse, mai successo, per dire, che si facesse vivo un fotografo, nei comment, a dirmi, chesso ‘beh io forse avrei messo più luci di la o eliminato quel riflesso o usato uno sfondo di tal altro colore’. Ma magari!”
qui mi sento presa in causa, nel senso buono :o)
io mi occupo di fotografia da sempre… ti seguo… mi piace come scatti e come stai crescendo… non ho mai voluto o sentito l’esigenza di dire il modo migliore per fare la foto o dove risiedevano gli errori… ho sempre voluto avere un ruolo silente…
perchè?
alla fine (avendo fatto scuole che mi hanno insegnato la tecnica) la vera tecnica e stile fotografico l’ho imparato scattando e sbagliando… guardando riviste… mostre… colleghi… alla fine lo scatto è una emozione individuale e la tecnica si impara, si assimila, si acquisisce nel tempo… oggi il digitale ti aiuta a risolvere le tipiche problematiche che stavano nell’analogico… accelerando i tempi di crescita…
ho sempre trovato altezzoso chi si sente in dovere di dire qualcosa sul gli scatti dei colleghi… quando non è richiesto, quando è gratuito… ma nel tuo caso se ti piace sapere o se hai bisogno di un aiuto a capire, chiedi pure e non avrò timore a condividere la mia esperienza…
Buona giornata e buoni scatti…
Ciao
Elena
Ps. il tuo sito http://www.sigridverbert.com non è raggiungibile
Splendido articolo, e utile anche ai miei dubbi.
Ciao.
Lo avevo detto che era la tecnica della sferificazione :-P
L’uovo millenario di Adrià (per chi voleva sapere…):
“è ispirato all’omonimo cinese, coperto con argilla e paglia e posto al buio per un tre settimane l’uovo in questione gelatinizza prendendo un colore ambrato perl’albume e decisamente nero verdastro per il tuorlo… Quello che serve ferran è decisamente più appetibile, una sferificazione di tuorlo pastorizzato coperto da un “albume” di salsa di soja e completato da un tocco di yuzu, sale e oro.”
Eccoqua :-))
Sono rimasta affascinata da Adria’ dalal prima volta che ne ho sentito parlare. E quindi mi ha fatto molto piacere leggere il tuo reportage e vedere le tue splendide foto
Visto che la questione è chiusa, insisto sulla ricetta di Bartolini.
L’ultima puntata di VG-TV è giusto sulle Robinie e si vede, tra le altre, la preparazione del risotto incriminato: il gelato viene usato in mantecatura e poi dripping di salsa al gorgonzola.
In pratica una conferma di quello che già sapevamo o avevamo intuito.
Sigrid, se fai gli occhi dolci al Bartolini, magari qualche dritta te la dà :-)
giusta chisura
mapperfavoooooreeeeeeeee… (posso sbuffare? mi è permesso??)
@Antonio:
Dunque, tanto per rimettere i puntini sulle i, il fuori norma erano quei 30-40 comment al giorno, di solito (ultimamente?) stavano fra 100 e 200, con picchi anche peggiori, quindi non direi proprio si trattasse di un casus storico. Per il resto, vedo che non c’è verso, noi non ci capiamo (a meno che non fossi un filo permaloso – non che io non lo sia ma credo che qua di me abbiamo già parlato a sufficienza), non è che ti mandavo dei messaggi subliminali (presumendo che sai leggere e che leggi, non vedo cosa c’è di subliminale, semplicemente stavo commentando il tuo caso, con altri, ti dispiace?), poi nel penultimo intervento, suggerisci uno sfondo di malizia o non so cosa (per cui gestirei ”’abilmente”’ il mio mezzo, beh veramente lo gestisco in modo che piaccia a me, fine), e se ho detto che guardo al blog, a volte, ‘da lontano’, è semplicemente perché io spesso sono lontana dal computer di casa, per lavoro, cioè in viaggio, e che li al massimo, se va bene, leggo il blog e i comment come lo farebbe qualsiasi altro utente. Tutto qui. Non so se c’erano altre questioni esegetiche nella seconda parte del tuo ultimo comment, perché non l’ho letto (che s’è capito che mi sono stancata di dover chiarire ogni mezza parola che pronuncio? oh, meno male).
Comunque sia, da brava monarca assoluta in casa, dichiaro ufficialmente chiusa la discussione (Giu, non t’azzardare! :-), se qualcuno – anche tu Antonio :-P – vuole intervenire su questioni attinenti alla cucina, prego…
@giu ti dedico 2 righe per risponderti “Il copione della critica distruttiva, di solito prevede che il criticante, dopo la prima ondata di attacchi inviperiti di chi dissente da quanto letto…” “dice che il suo era un modo per fare dei complimenti (alla faccia, dico io), ….”
Innanzi tutto come vedi sono qua e non faccio parte di quella schiera che segue il copione !
No cara Giu, non puoi partire con la tua presopopea cosi! Esiste un errore di fondo che smonta tutto il tuo castello, tagli quelli che sono gli elementi che danno un senso diverso alla cosa, rispetto alla tua interpretazione. Mi parli di italiano e mi parli di dizionari, se vogliamo fare una valutazione dal punto di vista del significato quell’ ELEGANTE che hai volutamente escluso, cercatelo e leggi la definizione, se vogliamo fare un’analisi dal punto di vista del concetto e del senso della frase, quell’ELEGANTE di cui sopra, cambia nettamente tutto.
Se vogliamo continuare mi sembra di aver fatto apprezzamenti importanti per le foto (elemento importante del blog, per i testi se con compiacevole complicita’ ho indicato il perfezionamento grammaticale (ed e’ una nota di apprezzamento verso Sigrid), mi sembra di aver detto che sono molto fluidi e colorati, e se cio’ e’ denigrante forse stiamo utilizzando due vocabolari diversi per rispondere a te, ma principalmente una profondita’ di interpretazione di cio’ che si dice e si scrive, secondo me.
@Tutti Perche’ questo e’ il fondo. Nel giorno che ho inserito il mio, sono stati raggiunti oltre 130 commenti in due giorni!!! Chiarisco Il senso ho notato che per giorno di pubblicazione, viene raggiunto ca 30/35 commenti?
La risposta prova a darla te tenutaria di portali, esperta di comunicazione, che usa le statistiche sui folli e pedofili spero senza riferimenti, senza fraintendere il mio scritto!!!
Nel regno del cavoletto, ed e’ quello che mi e’ apparso in questi giorni, e’ che c’e’ una regina intoccabile, dove nessuno degli estranei puo’ avvicinare, in quanto i valvassini, difendono la condizione della stessa. Ho notato pero’, che e’ una gerarchia non rispecchiante la storia, in quanto sono pochissime le figure come i valvassori, piu’ importanti dei valvassini, e nessun vassallo, piu’ importanti dei valvassori. Ad avvalorare la tesi, ho valutato le risposte di Sigrid, che dalla risposta diretta, e’ passata alla terza persona, ai messaggi subliminali. Si e’ teso a difendere in tutte le forme la “posizione”.
Poi e’ arrivato il vichingo Antonio, che ha determinato il “contedere” di cui parliamo.
Mi spiace questo, ma e’ stata una scelta di tempi sbagliata da parte della regina ! Forse si e’ pensato al solito “fantastico” che da dove arriva ritorna, alziamo il tiro subito, chiamiamo i valvassini a raccolta e siamo a posto. Ed e’ qui che e’ nato l’inghippo. La mia voleva essere quella che ho descritto gia’, un apprezzamento e un manifestare la mia opinione, non oltre, e mi sono trovato a discutere con dei valvassini, comunque senza odiare nessuno.
Assurdo inoltre, e’ che si possa pensare che che ci siano persone che non attendono altro per seguire la scia del critico di turno, si sta dando un’interpretazione giusta dal punto di vista del valvassore, ma fuori luogo nel 2008, in un contesto dove la liberta’, nel rispetto e nell’educazione e’ cosa importante, dove persone obiettive possono manifestare il proprio pensiero, senza scomodare frustrazioni, anche perche’ mi vien da pensare che se vengono tratte certe conclusione, purtroppo ne conosciamo l’esistenza.
A piu’ riprese concetti come l’anonimato, il mascherarsi, l’insinuare il dubbio se uomo donna, e’ mancato il femminiello napoletano facente parte del condominio, sono stati motivi di avvalorazione della tesi del vichingo. La teoria della critica, dopo tanta prosopopea ed utilizzo del concetto fine a se stesso, ha avuto qualche timida traduzione pratica quandoo si e’ parlato di idee sulla fortografia, ed e’ finito tutto. Nettamente piu’ alti i contenuti di critica costruttiva del vichingo, nei confronti delle difese del regno.
Ma visto che mi si e’ mosso cio’, chiarito ulterioremente il senso del mio primo commento, scremato il tavolo della discussione dai valvassini, proviamo a entrare nel merito.
Il blog e’ maturo, per la Regina c’e’ da decidere se farlo continuare a rimanere un regno o farlo evolvere in una democrazia attuale. Mi spiego meglio, i contenuti, foto e testi, hanno raggiunto un livello importante per un blog e possono essere, secondo me, sfruttati maggiormente. Ed e’ qui che nasce la scelta tra democrazia o regno. Sempre secondo me, la portanza del raggio di azione puo’ essere di gran lunga piu’ ampia, andando ad allargare la visibilita’ del tutto, compresa della “regina”, che pero’ bisogna diventi un primo ministro. Come sviluppo fisiologico, lo strumento e’ in una fase importante, sempre secondo me, ha raggiunto un bivio. Non voglio togliere niente ai valvassini che difendono strenuamente, riportando anche i commenti sul post successivo, giustificandosi abbastanza banalmente, devono avere il suo spazio per le proprie manifestazioni emotive mantenendo i commenti che a volte si fanno perche’ ci vogliamo essere, ma all’atto pratico non abbiamo niente da dire, ma gli dedicherei il proprio spazio. Allargherei le tematiche dividendo in sezioni i contenuti, in modo da AMPLIARE LA PLATEA e mantenere la forza trainante che ha determinato il successo del blog, tra l’altro cosi’ facendo ci sarebbe la possibilita’ di evolvere la singola posizione utente, che liberamente decide dove collocarsi per contenuti. Dedicherei una sezione all’enologia e una all’olio, per arrivare ai prodotti tipici, la sezione manifestazioni potrebbe essere utile. Mi fermo anche perche’, ed ho fatto anche qualche riferimento nei precedenti, l’attuale regina, forse :-/, sa gia’ dove portare il suo regno, anche se, forse, essere un albero in campo aperto ha i suoi vantaggi personali, ma discreti svantaggi rispetto ad un insieme di alberi di un bell’orto botanico, dove si continua a fare la stessa cosa dei pini solitari, ma con la forza del gruppo.
E forse diventa una questione di ribalta e di egocentrismo, ed anche presunzione. E per la prossima volta, il pino solitario, e’ opportuno che distingua meglio, essendo abituata per la solitudine ad attrarre sui suoi rami corvi che sono animali diffidenti, gli stessi dai pettirossi.
saluti
@Sigrid si lo so, lo so. Hai ragione, lo so. É che non riesco ad arrendermi, ad adattarmi a st’andazzo, che ci vuoi fà!? Tu sei sicuramente un albero in campo aperto, come (forse) nel mio settore lo sono io (va a sapè) perciò ti auguro di avere il campanellino che ti possa far sempre distinguere i corvi dai pettirossi (non sembra ma ti risparmierà un sacco di delusioni):)
@fiordisale: vedi fiore, temo quello sia proprio l’andazzo del mondo, credo le stese cose succedono ovunque, dal più piccolo ufficio fino agli ambienti più mediatici. E credo anche che gli alberi in campo aperto più facilmente attirano a sé i fulmini. Tutto questione di farsi gli anticorpi quindi (sono occupata a coltivarli da un pezzo eh :-), e di continuare semplicemente a fare ciò che credi (credo :-), anche se mi meraviglierò sempre del tempo che una persona possa sprecare, piuttosto che di impiegarlo in modo costruttivo, per sé dico, a sparlare e odiare. In genere. Per il resto, beh, pazienza ;-)
@Donatella: post 126, ti è piaciuta la supposta italiana? :DDD ero indecisa se metterla tra virgolette, ma essendo italiano “correggiuto” (oh, è il participio passato, né…!) ho pensato che avrei sottolineato un senso non volutamente cercato. Presupposta mi pareva peggio :)). Però il gioco si prestava…:D
@Antonio, Antonia ecc ecc.
Leggo questo blog da piu’ di un anno, e di casi come questo ce ne sono stati ad occhio uno ogni 2 mesi. Pertanto concedimi il poter dire: abbiamo gia’ dato (e visto). Il manifesto, qualora lo spirito “rubicondo” non fosse tanto palese, e’ stato solo un modo un po’ semplice per dire a chi non ha idee su come scrivere una critica, che questa puo’ essere fatta anche nel rispetto delle idee altrui, soprattutto delle persone alle quali e’ indirizzata.
Qui arriva uno (una? fa lo stesso) e dice, testuali parole:
“E’ il tuo specchio [..] presuntuoso, egocentrico, pavoneggiante.
Ritengo valida la cosa, cerca solo di far trasparire meno quel senso di altezzosita’”
Ora, o sono io che ho studiato male il senso delle parole italiane, o e’ un modo manco tanto velato per dire “sei una stronzetta presuntuosa, egocentrica (appunto) e altezzosa. Una snob per capirci”. Se il senso non e’ questo, allora cominciamo a prendere in mano un vocabolario e documentiamoci, perfavore, perche’ le parole hanno si’ il loro peso.
Il copione della critica distruttiva, di solito prevede che il criticante, dopo la prima ondata di attacchi inviperiti di chi dissente da quanto letto, faccia alcune cose standard: dice che non e’ stato capito, dice che ha solo dato un parere generico, dice che il suo era un modo per fare dei complimenti (alla faccia, dico io), oppure, la mia preferita, dice che qui non c’e’ diritto di critica e che noi non colto il messaggio amichevole.
Insomma Anto’, la solfa alla fin fine e’ sempre la stessa: prima faccio la sparata e poi in parte ritratto (e siccome consigli di rileggere NOI tutto, beh fallo pure tu per quello che hai scritto, visto mai che ne riesci a cogliere la ruvidezza). A corollario di cio’, si aggiungano tutta una serie di commentatori di contorno, che appena uno fa la sua bella critica si sentono in dovere di vomitarti addosso le loro frustrazioni (non faccio nomi, tanti chi fa cosi’ saprara’ riconoscersi). E sono questi che mi fanno piu’ impressione, ad essere sinceri, perche’ ti rendi conto che stanno li’ nell’ombra col dente avvelenato per mesi, che odiano il blog e il suo ambiente ma che aspettano solo il momento giusto per poterlo dire “dietro” a qualche apripista.
La verita’, e’ che negli attacchi a Sigrid, piuttosto gratuiti, scritti qui sopra, non ci sono spunti costruttivi, e manca cio’ che, oltre alla diplomazia, ritengo indispensabile: la buona educazione. Ma quando si parte dal presupposto, piu’ volte da te sottolineato, che l’unica verita’ possibile e’ la tua, allora direi che non c’e’ proprio nulla di cui parlare, perche’ tu non dai spazio agli altri, e a noi a questo punto i tuoi interventi non ci apportano nulla di costruttivo. E quindi, in definitiva, perche’ ti meravigli si ti si chiede di evitare certe uscite tanto deboli e vuote? Ah… un’ultima nota pratica: io non difendo Sigrid, difendo il diritto di non dover leggere certe tristezze scritte senza cognizione di causa. Mi offende, e forse magari qualche altro si riconoscera’ in questo, che mi si dia del cretino salmoidiante solo perche’ dico che delle foto sono belle e delle ricette fantastiche, senza pensare che il fatto stesso di essere qui significa che conosco bene i miei limiti e che cerco umilmente d’imparare da chi ritengo ne sappia di piu’. Perche’ siamo onesti: se sono convinto di essere il padreterno della cucina, qui manco ci metto piede (sono il padreterno, non ho mica bisogno di dovermelo confermare da solo leggendo i blog scarsi degli altri comuni mortali).
Quindi se attacchi lei, poi di riflesso colpisci anche tutti quelli che apprezzano il suo lavoro. E a quel punto le repliche sono scontate.
@Mansikka
Mantenendo un portale internet da 7-8 anni, nei log col tempo ho trovato delle informazioni spesso di primo acchitto incomprensibili. Per dirti: traffico decuplicato da un mese all’altro, improvvisa apparizione di soggetti nottambuli che mandano solo e-mail minatorie dalle 3 alle 5 del mattino (non scherzo), ecc ecc. Sulle prime, resti basito e non capisci, poi col tempo ti rendi conto che si tratta di semplice evoluzione della rete. Pensaci bene: quanti eravamo 7 anni fa e quanti oggi? 7-10 anni fa l’utente medio era sui 35-45 anni, economicamente stabile, per lo piu’ ben istruito, che usava la rete per accedere a informazioni ben precise. Oggi, se fai un raffronto, trovi che internet e’ ovunque, che quasi ogni famiglia ha ormai la possibilita’ di accedervi, che anche i piu’ giovani sono ormai presenti, e che soprattutto siamo molti ma molti di piu’. (Benche’ mi occupi di questo settore, per dirti, io manco li leggevo i blog fino ad un anno fa). Per la legge dei grandi numeri, se tra 100.000 utenti c’e’ mediamente un folle e due pedofili, su un milione di utenti e’ dato pensare che questi siano appunto 10 volte di piu’. Col tempo poi, un sito che pubblica cose nuove di continuo, aumenta il suo peso anche nei motori di ricerca, viene linkato sui siti e i blog di altri, e diventa quindi anche piu’ rintracciabile. E’ fisiologico quindi.
Per quanto riguarda la tua domanda finale, direi che i blog si evolvono, non si esauriscono, semplicemente ci sono milioni di persone in piu’ che avendo accesso alla rete, hanno anche il relativo accesso ai mezzi che offre per esprimersi. Poi, come tutti i media, tutto dipende dall’uso che ne facciamo.
@eveline e donatella e fiordisale
sinceramnete me da un po’ fastidio che diciate che non si possa difendere sigrid…e che lei deve farlo da se.
se voglio dire la mia sul blog perchè dissento da quanto scritto da antonio lo faccio e basta. e non mi interessa che qualcno mi dic che sbaglio perchè sigrid non ha bisogno di difese.
inoltre siccome il commento è stato esteso anche a chi scrive elogi (che a quanto pare non si posssono fare perchè se no si è banali) la gente risponde per se.
devo dire che concordo con antonio (benché non ci sia andato leggero!) è stato fatto molto (troppo) rumore per nulla… c’erano delle critiche personali che possono aver colpito (erano davvero critiche personali o era un modo di descrivere una persona senza accezioni negative??) ma c’era anche uno spunto costruttivo, con cui si può non concordare ma se la pensassimo tutti nello stesso modo questo mondo sarebbe una noia mortale!!!
concordo anche con donatella e fiordisale : danno molta più noia le difese che gli attacchi, lasciate che sigrid si difenda, se lo vuol fare, o che – come dimostra di saper fare – porti il discorso su un piano più costruttivo, sarà certamente più interessante per tutti quanti!
ma, sopratutto, concordo con sigrid è un blog di cucina e anche di fotografia … se vogliamo parlarne!
@mila: io adoro le rape rosse-barbabietole al forno! Le aggiungo alle insalate miste e in inverno ci faccio i tortelli. Se vuoi sbirciare una ricetta classica piemontese http://giardinociliegi.blogspot.com/2008/05/semplicit.html
Per le sovrapproduzioni preparo piccole porzioni nel congelatore pronte all’uso.
Assoluta novità per me: solo ieri ho scoperto che si possono anche mangiare crude!!!!
http://cuochidicarta.blogspot.com/2008/07/radici.html
@Sigrid mò ti racconto una storia, tratta dal capitolo storie-vere, mesi fa ho incontrato, tra le altre, una persona che si è presa il disturbo di (s)parlare di te per l’80% del tempo. Io che non conoscevo (e conosco) né te né lei, sono rimasta interdetta ed incapace di alzare un polverone polemico visto che il contesto era dei meno adatti.
Ma da allora, per me da sempre silente spettatrice, è scattata una molla lasciandoti dei commenti, che nella mia testa erano una specie di presa di distanza da quel fiume velenoso.
Questo per farti capire che di gente con turbe più o meno evidenti è pieno il mondo, li puoi trovare addirittura tra uelli che nel quotidiano ti osannano e dietro le quinte… sta agli altri, agli incolpevoli interlocutori tracciare una netta linea di separazione. Nel tuo lavoro, proprio perchè sei bravissima e con un talento davvero eccezionale, troverai sempre qualcuno che, avendo avuto meno fortuna di te, sentirà la necessità di colpirti sul personale (quindi cercando di deviare l’attenzione dal professionale), credo che la difesa meno cruenta e dispendiosa sia quella d’ignorarli (tu e il famoso occasionale interlocutore). Perchè sono convinta seriamente che l’unico modo per non essere un gretto detrattore (e basta) sia quello di metterci la faccia e sopratutto non sentire il bisogno dello scudo di una platea per avanzare teorie denigratorie in conto terzi. Sono cose che non tollero veramente. Le trovo oltre lo squallore dell’urbana convivenza (e tra i blog, come ben intuisci, è la pratica più diffusa).
Chiudo il piccolo (ah ah ah) inciso suggerendo e facendo (anche) mia la proposta avanzata da qualcuno verso il popolo cavolettoso di ignorare Sempre (e a prescindere) i commenti dissenzienti è l’unico modo per rispettare la volontà di lasciare elastico e libero il cavoletto, magari non dando ulteriore risalto a commenti che il più delle volte proprio non lo meritano (20 commenti di critica ad una critica non sono un bello spettacolo a prescindere, intendo :))
@donatell-ina secodo te devo cominciare a preoccuparmi di sta sinapsi? hihiihhihihi
Credo che il gelato di rape (qui sta il busillis) sia da usare solo per una sorta di extra-mantecatura.
Forse basta frullare le rape con olio, setacciare, mettere in congelatore e rimestare di tanto in tanto (a meno di avere la gelatiera).
Poi il problema maggiore è la quantità di questo gelato da usare e la sua temperatura (credo sia un piatto dai sottili equilibri).
Però con certe entrature non dovrebbe essere difficile avere la ricetta…
Volevo fare un punto.
Non ho raccolto nella giornata di ieri le provocazioni da “condominio napoletano” dove si fanno i chiacchericci, dove sono facili le liti, dove si difende la “famiglia” (estensione del concetto per i piu’ e con tutto il rispetto per i napoletani), che mi sono arrivate, e nemmeno la possibilita’ di sfruttare cio’ che Valerio ha scritto in senso opposto. Mi sono fermato non ritenendo opportuno, rispondere andando ad alimentare “la polemica”; in quanto ospite, in quanto per la prima volta sul blog, ed anche per non far perdere il senso e rompere gli equilibri, del blog stesso.
mi sono limitato a leggere cio’ che arrivava in risposta, anche se c’e’ stato un momento dove, qualcuno mi manda i manifesti dove si parla di EDUCAZIONE e poi mi omaggia di un rotolo di carta igienica, mi avrebbe indotto a replicare !!!!
Nel mio primo commento, ho espresso il mio punto di vista, ho parlato di blog in generale e delle mie impressioni, e nello specifico , non sul testo o le foto proprie dell’articolo, ed ho ho ripreso il titolo al solo scopo di collegarmi alla pagina, al punto che un grande apprezzamento per Sigrid, e’ diventato motivo di attacco, ma probabilmente il concetto era troppo profondo per la platea.
Ho dato la mia impressione, che non voleva essere offensiva e tantomenno screditante. ho posto delle valutazioni personali, che non ho capito come mai, (Vi invito a rileggere il tutto) composte probabilmente da critiche, nell’intento costruttive, e da apprezzamenti positivi, siano state attaccate e ricondotte al concetto “c’e’ critica, si attacca”, ma forse la risposta e’ gia’ data sopra.
Sono passaggi che conosco, per piacere e per passione, l’uomo e la sua analisi, fanno parte del mio quotidiano e non vi nego che sono risuscito a trarre accrescimento anche da questa piccola esperienza.
Sigrid ritengo tu sia una persona molto intelligente, si nota’ da come ti poni, non ultimo l’intervento che hai fatto, dove parli agli altri per parlare a me, non scendi al livello della platea con fare diretto, e’ soffice il tuo affondare, sei un ottima regista, oltre che fotografa e giornalista, regista si te stessa e dei tuoi obiettivi. Hai det to: “il blog si trasforma e io in parte sto li che lo osservo, a volte anche da lontano”. Ottimo punto di vista per capire dove portare il tuo blog, sfruttalo nella maniera che piu’ ritieni giusta. Ma credo che tu lo sappia gia’ , anche se questo forse ti portera’, gioco forza, a delle scelte.
Alla luce di cio’ caro “condomio napoletano” con tutto il rispetto per i napoletani, forse rileggendo i passaggi, ci possiamo rendere conto del notevole abbaglio che e’ stato preso. Erano polemiche o critiche costruttive, e per l’attico era azione di detrazione, scortese e con reconditi scopi di malafede, o forse c’era anche e probabilmente apprezzamento?
Grazie dello spazio, personalmente non alimentero’ nessun ulteriore “condominio napoletano”, SOLO per il fatto che andrei a togliere il rispetto che e’ dovuto a chi si applica e mette passione in cio’ che fa!!
PS: @patata Grazie perche’ mi hai dato motivo di rispondere sapendo di non essere ascoltato solo dal “condominio napoletano”.
@fil & oldhen: appunto, bartolino fa il gelato con le rape e poi ci manteca il risotto…
@mila: premesso che non vado passa per le rape rosse, trovavo molto buona una zuppa fredda con aggiunta di yoghurt e limone fatta qualche tempo fa, la trovi qui (e credo che nei comment ci fosseroanche altri suggerimenti):
https://www.cavolettodibruxelles.it/2008/03/cosa-fare-con-le-rape-rosse-1
@mimi: non so che dirti, davvero! Sarà che sintassicamente sono una specie di doctor sigrid & mister cavoletto :-) (al punto che certe volte la gente che mi conosce (!!) mi chiede se sono stata aiutata su questo o quel post – la risposta è sempre no, a parte ogni tanto qualche anima buona che interviene al volo dicendomi per la millesima volta che un uomo si scrive senza apostrofe e cose del genere :-) Comunque, certo, è senz’altro anche questione di tempo, di umore, e di attimi più o meno ispirati, poeticamente s’intende :-P, però son sempre io, anzi, francamente rivendicherei pure il fatto di non essere – e scrivere – sempre come ci si aspetta, n’è vero? :-)
@fiordisale: in parte penso che hai ragione, infatti anch’io ho alzato un sopracciglio quando subitissimo si è intervenuti sul caso antonio. Detto questo, lo capisco. Cioè, nel blog manca qualcosa come uno storico degli interventi diciamo negativi (intendo quelli fatti più o meno per sfogo di cattiveria), e quindi solo io, e magari i lettori più assidui e attenti, ne tengono memoria, ma sarebbe difficile delinearlo precisamente, visto la valanga di post e di comment. Bene, rispetto a quello storico di tensioni, accuse e momenti di grandi litigate – che non sono belli, pesano su di me e immagino non faciano piacere neanche a chi legge, da fuori – penso che, nei confronti di chi si presenta in modo piu o meno aggressivo (poi il tutto sarebbe di capire, insomma non c’è un metro, è sempre questione di leggere fra le righe, di interpretare, di annusare chi scrive), ormai si sia arrivati a una specie di intolleranza fisiologica. Non so se spiego, non so se sbaglio, ma cosi mi sembra. Poi appunto, nella valutazione, ci si può sbagliare, succede. Resta che capisco l’intoleranza.
Sul altro versante, quello del mio poter o non poter rispondere, beh, come dicevo prima, purtroppo nella maggioranza dei casi mi è impossibile farlo, cioè spesso aprire un dialogo con chi aggredisce non porta a nulla, finisce che ti trovi a giustificarti non si sa perché a chi, da anonimo, rivendica delle cose spesso inverosimili, e in finis, immetersi in una discussione che non è equilibrata e sana non ha nessun senso, non porta a nulla. Quindi, di nuovo, magari ci fosse un terriccio propizio a una bella discussione sana e ragionata, ma spesso non è cosi (e d’altronde, cosa potevo mai rispondere ad antonio? che nonono, non sono snob e antipatica? – bhe, magari per lui sì, e ci sta :-); che il mio ego – come penso – non è poi un argomento tanto pertinente che da essere discusso qui?? boh?? insomma, su questioni del genere, ciascuno la può pensare esattamente come vuole, qua invece discutevamo di cucina, volendo anche di foto, credo :-)
@ Donatella
è forse il Kaltbach stagionato in grotta???
@ Olden
io lo faccio così di solito..per il gelato troviamo subito la soluzione..
la purea di barbabietole frullate la mescoliamo con abbondante panna lainsaporiamo bene..la poniamo in una ciotolina che metteremo in freezer.
facciamo il nostro risotto che questa volta insaporiremo prima con del gorgonzola, riprendiamo il nostro “gelato” formiamo delle quenell e le posiamo in centro al piatto..
teoricamente dovrebbe essere giusto bisognerebbe provare…sai caldo il riso freddo il “gelato” non vorrei che venga un pasticcio annacquato..
prova la mia che vai tranquilla che è già collaudata..
ciao
@fiordisale: io sono alquanto d’accordo con te. Addirittura cominciano a darmi quasi più fastidio le difese che gli attacchi…
@oldhen: “una supposta italiana”? :-DDD. Ti prego! Cosi’ di prima mattina non posso mettermi a ridere!
@Sigrid: ho scoperto in questi giorni in Svizzera un gruyère affiné 18 mois che niente ha a che vedere con quello che viene regolarmente venduto come gruyère, e che di certo non viene usato per fare il gruyère rapé che sembra di plastica. Veramente molto buonoLo conosci?
E’ tanto che leggo blog e forum spesso in silenzio e ormai mi sono fatta un’idea di come funzionano.
Di solito si forma un gruppo di utenti molto coeso i cui componenti si elogiano a vicenda in una forma di compiacimento reciproco e qualsiasi intruso viene guardato con sospetto, a meno che non si adegui al gruppo.
L’altro comportamento frequente è dato dall’anonimato del mezzo, che consente di sfogare la parte acida che si cela in ognuno di noi, con commenti al vetriolo a volte gratuiti.
BADATE BENE non sto parlando di questo blog in particolare, sto riferendo quello che ho osservato in giro per la rete da appassionata di cucina e fotografia.
Ho visto forum di cucina in cui venivano esaltate con sproloqui di “brava… brava…” produzioni
veramente fallimentari. Capisco il voler stimolare i neofiti a continuare, però una critica pacata, diplomatica e costruttiva secondo me è sicuramente più utile.
Non so se gli strumenti blog e forum stiano esaurendo quello che potevano dare, forse si evolveranno in qualcosa d’altro. Staremo a vedere.
Ciao a tutti e buona giornata.
P.S. In tutto ciò il mio unico altro commento in questo blog è stato di complimenti (sinceri) per certe foto…:-)
@Fili: e il gelato? :))
eccomi qui.
Io ho sempre poco tempo (non vedo l’ora delle ferie) leggo tutto di un fiato ( e pure di nascosto altrimenti mi licenziano) e vi assicuro che anche lasciare un “wow” sincero a volte fa molto piacere..è la prima parola che ti viene in mente dopo aver letto e visto cose bellissime..
Figuratemi che a me per vari motivi (che qualcuna sa) mi stava venedo da piangere veramente.
Vabbè dai che sono sempre di corsa..
– 2 barbabietole già cotte, quelle sottovuoto ( come piacciono tanto a Sigrid :-P)
– parmigiano gratuggiato
– sale pepe
– Gorgonzola una bella fettona
– panna
– tutto il necessario per fare un risotto normale.
procedimeto: soffritto, riso, vino bianco, brodo.
In un frullatore: una noce di burro+ barbabietole+parmigiano si frulla tutto +sale+pepe, a parterte si riduce un pochino la salsa portandola a bollore.
verso fine cottura del riso si aggiunge la salsa di barababietole.
in un altro pentolino: burro+poca panna+ gorgonzola. far sciogliere ridurre un pochino passare in un colino e apiatto finito drippare.
scusate la non chiarezza della spiegazione..
ciao
A me le rape rosse in questo momento crescono nell’orto…..se la piantassimo un po’ con le polemiche e ci attivassimo per scovare questa ricetta?
Brunella la napoletana
…..e pure liegese
Sigrid,
io avrei una curiosità extra culinaria:
sei sempre tu che scrivi?
perchè alle volte i testi sono fluidi e grammaticalmente perfetti
altre volte sono un po’ stropicciati,
comunque meglio di come scriveri io se dovessi esprimermi in francese: fare invidia al noio volevan savoir di totò!
forse dipende solo da quanto tempo hai a disposizione per preparare un post, ma alle volte ho proprio la sensazione che le mani siano diverse così come i toni e i colori di quanto scritto.
sarei felice se fossi così gentile da risponderemi
ciao ciao
Mimi
@Sigrid: non metto in dubbio il risotto, io parlavo del modo di scrivere in italiano, non è che si capisca molto se il ristorante, suppongo, si chiami Le Robinie. Per come è scritto, significa che le rape rosse appartengono alle robinie (scritto in piccolo, quindi il riferimento è alle piante) e le rape non crescono lì :)) capitto mmi hai? Facevo la signora maestra… A te perdoniamo tutto, scrivessi io così in francese… ma a una supposta italiana…
@patata e Sigrid o Sigrid e patata, fate voi. Ieri non sono intervenuta perchè a volte, raramente, ma a volte accade, quei pochi che garbatamente manifestano disapprovazione, contrarietà o dissenso verso un post, che sia di ricetta o di scene di vita quotidiana, pare uguale, vengono praticamente assaltati dal gruppo. Capiamoci, per permettersi di avanzare critiche bisogna innanzitutto essere capaci e in buona fede, e non fatico affatto a credere che siano davvero pochi quelli che possono vantare codesti requisiti. Però è un dato di fatto che vista da un esterno lontano la scena rimane immobile e cristallizzata nella solita difesa d’ufficio, dove l’incolpevole cavoletta ne esce male a prescindere. Male perché, sempre parlando dei rari casi di cui sopra, non ha l’opportunità di avere un dialogo aperto e franco con un dissenziente che teoricamente potrebbe anche mostrarle lati del suo lavoro (o di una determinata situazione) che a lei sono/erano sfuggiti, quindi mancherebbe (o sarebbe inconsapevolmente costretta a rinunciare) a quell’attimo di riflessione teso ad ampliare i propri orizzonti (perciò non a deprimerli :) e male ancora perché la difesa a prescindere può andare bene a livello di scherzo, di manifestazione affettiva (e in questo senso mi sento assolutamente colpevole di attuarla :D), di tutela preventiva, ma certamente se fatta in questi modi e con i tempi visti ieri un po’ lascia perplessi. L’ipertutela potrebbe garantire una maggiore serenità-tranquillità ma toglie anche tanto a cominciare proprio dai ritmi di crescita. Leggo Sigrid da sempre e di volta in volta ho registrato le sue tante evoluzioni, le sue mutazioni, le migliorie, la spontaneità, la fretta, la cura quasi maniacale, il suo modo di essere e di mostrare la sua fetta di mondo attraverso il suo obiettivo, le sue impressioni. Di volta in volta ho accettato i suoi cambiamenti, le sue scoperte dell’acqua calda, come dice lei, e devo ammettere che, parlando di cibo, mi è capitato spesso che tornando su vecchi post, dando interpretazioni diverse o più complete rispetto alla prima lettura, spesso frettolosa. Tutto questo per dire (adesso sto divagando e Sigrid s’incacchierà, me lo sento)che sarebbe bene e meglio se i dissenzienti avessero la loro buona possibilità d’espressione, starà a loro, alla loro buona fede ed ai loro intelligenti argomenti portare avanti le loro tesi. Ritengo brutto che a Sigrid sia negata (il più delle volte) la possibilità di interscambiare con persone che potrebbero addirittura arricchire la già alta qualità del suo lavoro. A quelli che invece vengono qua solo per denigrare (va a capire i motivi) o per imporre linee guida editoriali etc. voglio dire fatevi un blog e scriveteci pure tranquillamente quello che vi pare, siete liberi. Come libera è Sigrid di fare altrettanto. a tutti gli altri dico solo che a volte (a volte, ma sempre più spesso ultimamente) l’ipertutela, il blindo, rischia di fare più danni che altro. Per usare una metafora bislocca potrei dire che lasciare andare a scuola da solo il proprio figlio non significa disinteressarsi a lui, ma solo prendere atto che sta crescendo, e che si ha una grande stima delle sue capacità.
scusate la solita logorrea :)
@patata: a me personalmente dell’intervento di Antonio ha infastidito la frase “non ti aiuta ad allargare la platea, quella interessante, quella degli addetti e degli amanti del piacere che il cibo, il bere, il viaggiare, possono dare”
dove implicitamente dice che la platea “attuale” (noi insomma), non e’ “interessante” perche’ non e’ quella degli “addetti”. Ci ho letto un po’ di snobismo. Siccome e’ un atteggiamento che ho gia’ visto in qualche frequentatore di ristoranti stellati che ogni tanto si affaccia nei luoghi virtuali frequentati da cuochi/cuoche “normali”, ho reagito automaticamente e d’istinto. Magari mi sono sbagliato ed e’ stata solo una frase infelice di Antonio
ciao Dario Bressanini
@patata: hai ragione sul lato poco costruttivo dei vari ‘fantastici’, ma quello, di nuovo e per di più partendo da un sentimento fondamentalmente buono, non mi sembra che sia tanto da reprimere (poi veramente se leggi i comment in giro, nel mondo dei blog, succede un po’ ovunque), cioè se riusciamo a contenere già la parte dei messaggi prettamente personali sarà già un grande passo avanti :-) Del resto poi, direi che la parte costruttiva del blog riguarda essenzialmente la cucina, e il fare in cucina, la foto già è un discorso a parte. Cioè se se ne vuole parlare se ne parla ma in quanto riguarda me stessa, e il mio iter da ‘imprendistato fotografico’ (? :-), non è che il blog sia o debba essere il canale prilegiato tramite il quale imparo (io, visto che stavamo parlando del lavoro mio, hum). Poi magari si condivide e ci si confronta anche, e se poi anche qui arrivono consigli veramente costruttivi, benvenga, viceversa, se non ce ne sono non è neanche una catastrofe, credo :-) Per il resto, infatti io non l’avevo con Antonio, infatti contrariamente ad altri, è stato abbastanza equilibrato nelle se dichiarazioni. Semmai quel episodo mi fa riflettere su cos’è un blog e quali sono le sue implicazioni. Tipo che se io non l’avevo, il blog, Antonio, che forse è una antonia fra l’altro, magari mi avrebbe osservato da lontano e avrebbe pensato ‘ma guarda che stronza’, ed era liberissimo di farlo. Però mai e poi mai Antonio sarebbe venuto a casa mia a bussare per dirmi di persona cosa ha pensato di me, né me l’avrebbe scritto su un bigliettino (anche perché vorrei capire quanta gente perderebbe tempo a far sapere a chi avrà intravisto solo da lontano cosa ne pensa, boh?). Invece tutto questo, e in modo piccolo, perché anonimo, il mezzo blog lo permette. E in una certa misura, la possibilità di poter sfogare di certo non il meglio di sé che è inerente al mezzo, mi lascia abbastanza perplessa :-)
@oldhen: sissisi, l’avevo pure fotografato, risotto fantastico, color porpora quasi, con un dripping di gorgonzola. La ricetta però non ce l’ho, se qualcuno la sa… :-)
@patata:gelato di rape rosse delle robinie???!!!?
gelato di rape rosse de “Le robinie”, gelato di rape rosse delle “Robinie”, gelato di rape rosse di “Le robinie”. Non mi sembra che le rape crescano sulle robinie…;) è un ristorante?
Grazie per la cortese risposta, ero certo che non avevi bisogno di avvocati difensori: basta l’aulin (poco però, mi raccomando!) :-).
Certo i complimenti fanno sempre piacere, ma oramai sono arrivati ad un appiattimento verso l’alto che impedirà di segnare la differenza con i miglioramenti futuri (adesso mi salteranno addosso in mille dicendo che le tue foto sono perfette e quindi non migliorabili :-D
I troll fanno parte del paesaggio e gli eventuali rimedi sono sempre peggiori del male; ma non mi sembra il caso di Antonio, che forse non è stato carinissimo nei modi, ma ha espresso solo il suo parere e a abbozzato pure un critica costruttiva (non la condivido, ma è pur sempre più costruttiva di; “IMPRESSIONANTE…”, “ahhhhhhh”, “Fantastico!”, “wow!!!!!!!!!!!!!!!!!”, ecc.)
Se anche fosse stato meno diretto e un po’ più sfumato credo che sarebbe stato comunque crocifisso.
A proposito di ricette: e il risotto al gelato di rape rosse delle robinie?
Mo’ mi sa che vado a letto pure io.
‘notte
Cara Patata :-)
Sono delle questioni forse un po’ impegnative per l’orario (e l’aulin appena ingurgitato), vabbe, però, vediamo un po’… In realtà, e nelle grandi linee, credo di aver già risposto in precedenza, separatamente, a tutte queste domande, a sapere:
– il blog si trasforma e io in parte sto li che lo osservo, a volte anche da lontano. Insomma il mezzo è comunque recente, nessuno sa bene dove andrà e potrebbe andare, è molto specifica l’interazione che permette e quindi in parte non mi dispiace che per un po’ evolva fuori dal mio controllo, anzi, trovo interessante osservare come cresce negli interstizi non da me controllati (che sono appunto tutta la parte dei comment) Non so se queste evoluzione sia bene o male, resta che io raramente mi guardo indietro con nostalgia, in generale proprio :-)
– lodi/non lodi: a me piacciono gli interventi costruttivi. Mi piace quando si scambiano delle ricette nei comment, quando vengono usate per dei fini concreti e pratici, e avevo cercato di spiegarlo non molto tempo fa. In quanto alle lodi pure e dure, personalmente non me ne faccio molto – ma voglio dire se uno ha voglia di dire che gli piace quello che faccio non posso mica tirargli i pesci in faccia, no? :-)
Per quanto riguarda invece le critiche, sarebbe bello, davvero, se fossero civili e costruttive. E invece, in qualche modo, guardando indietro, i grandi detrattori sono tendenzialmente persone perfettamente anonime, non molto cortesi, piuttosto provocatorie e non un granché ben intenzionate. Ora, un conto è che arriva una critica giusta e argomentata, un conto è che si sente un palese fondo di malafede. Di nuovo, non si tratta di dire che tutti dobbiamo essere o ‘puccipucci’ o niente, ma statisticamente, appunto, le dinamiche sono sempre le stesse, mai successo, per dire, che si facesse vivo un fotografo, nei comment, a dirmi, chesso ‘beh io forse avrei messo più luci di la o eliminato quel riflesso o usato uno sfondo di tal altro colore’. Ma magari!
Questo per dire che ho trovato veramente di rado dei detrattori che fossero anche educati e costruttivi (e infatti se non ti scomodi neanche a firmare con tuo vero nome, figuariamoci se sei li per fare una critica equilibrata). Per cui, niente, mi rendo conto che nel mondo in generale c’è di tutto, in rete è lo stesso, anzi è peggio perché mentre io in qualche modo ci metto la faccia, chi aggredisce non lo fa mai, è poco giusto, è squilibrato, è una possibilità di sfogo per ogni tipo di sentimento ma tant’è, finché non metterò l’obbligo di registrarsi per lasciare dei comment – cosa che trovo fastidiosa – questo è, anche, la rete.
– il condominio napoletano: appunto, ne avevamo discusso poche settimane fa, promettendoci (n’è vero??!) di usare per le comunicazioni personali dei canali più adatti. Comuque, faccio la vigilante, il primo che ricomincia mi scriverà 1000 volte (a penna, che vi credete) che non deve usare il cavoletto come bigliettino da passare sotto banco al vicino ecc… :-)
– Notte’! ;-)
Insomma, chi dissente rompe, chi sta nel coro invece ha licenza di offendere.
Leggo questo blog da anni, senza praticamente intervenire, e negli ultimi tempi l’ho visto trasformarsi.
Neanche un anno fa i commenti arrivavano al max a 30/40: equilibrati, più o meno centrati, non c’era nessuno che faceva a gara a essere il primo a postare, non c’era ancora chi si strappava i capelli in lodi, ma c’era chi criticava ad esempio la pubblicità più o meno occulta (comparsa in un certo periodo, poi sparita forse a causa delle critiche), o altre cose più o meno importanti.
Adesso dopo i primi 20/30 commenti si scatena il condominio napoletano e comunque la regola (si badi bene stabilita dagli ospiti, non dal padrone di casa) è sempre: o si adora incondizionatamente o si smamma.
E’ contenta Sigrid di ciò?
La mia domanda era chiaramente rivolta a lei, che se crede risponde, astenersi gli adoratori.
a tutti
avete consigli per una grigliata??????????????????????????????????
detto questo buona notte
@patata e a chi rompe
NON facciamo dell’ironia e dei sillogismi scontati.
se a qualcuno piacciono le foto può dirlo e scriverlo….non c’è nulla di male.
se a qualcuno non piace nulla del blog…libero di dirlo (in modo cortese magari….perchè allargarsi a commentare anche la parsonalità della tenutaria mi pare esagerato e presuntuoso)
ma siamo tutti liberissimi anche di dirgli che secondo noi non capisce un fico!!!!
e poi è liberissimo di navigare da qualche altra parte e di prendersela con la moglie invece che col primo che passa perchè tutto il mondo non è esattamente come piacerebbe a lui.
Insomma, in questo blog è bandita ogni forma di critica, anzi, è assolutamente necessario fare a gara a sperticarsi in elogi sempre più esagerati (oramai mancano solo le scene tipo fan urlanti di duraduraniana memoria).
Ma è poi così contenta di ciò la tenutaria?
Ma vogliamo riaprire il caso Antonio?…….naaaaa!
Sigrid, io per te sono sinceramente felice: è straordinario avere la sensazione che qualche volta i cerchi si chiudano soprattutto quando si tratta di lavoro, visto che nella maggior parte dei casi ci si abrutisce per la mera sopravvivenza!!!!
Non entro nel merito della cucina che mi lascia alquanto dubbiosa, diciamo che la considero interessante se presa in modica quantità e con un po’ di senso critico.
Quanto alle tue foto sono come sempre STRATOSFERICHE
Mi piacciono tanto le tue fotos!
Ciao e complimenti per le foto. Aggiungo un paio di informazioni utili per chi volesse andarci, io ho pranzato a El Bulli il a fine giugno 2008, meno di un mese fa.
1. Prenotare a El Bulli è possibile, basta usare cortesia e determinazione, dopo due o tre reply di email ho ricevuto la conferma – era la metà ottobre 2007 (dieci anni prima di quanto non preveda l’apertura di questo post)
2. Il costo è possibile. Il menù degustazione costa 215 Euro a persona. I ricarichi sui vini sono onestissimi e si beve bene anche da 40 Euro (ovvio non con il Montrachet da 2,5k Euro che c’è in carta). Questo è bene dirlo, con tutto il rispetto per le disponibilità economiche di ognuno, credo che non sia una cifra inarrivabile, soprattutto comparata a quanto si spende da altre parti anche vicino a noi.
3. Il viaggio in giornata è fattibile. Ryanair a Girona + noleggio auto + pranzo + ritorno è fattibile (ad es. da Roma Ciampino), a patto di non soffrire di mal d’aereo perché 31 portate per quanto piccole non si digeriscono così in fretta.
4. Se invece vi fermate a dormire, consiglio l’hotel Cap de Creus a El Port de la Selva, pochi km a nord, 100 Euro la doppia con colazione, molto carino
Adrià è un genio indipendente, il suo menù è architettura contemporanea, il piacere che si prova è anche e soprattutto cerebrale, muove l’animo quanto può fare una vera opera d’arte
Se volete più info scrivetemi pure: fede_at_fiordimela.it
Ciao
Fede
@Sigrid: sono andata a rivedermi il reportage. Ma sai che, a dispetto di quello che dice qualcuno, dà delle emozioni? Riesci a rendere le emozioni che certe situazioni ti danno e fermi degli attimi particolari cosicchè gli altri riescono a viverli attraverso la tua lente. Non è da poco. E questa non è neanche una sviolinata. E’ un dato di fatto. Ba-baci
@salines
grazie anche a te. Ho trovato il post e devo dire che, non conoscendovi ancora in aprile, ho letto -con un po’ di commozione – il racconto dei tanti del blog che si sono incontrati “dal vivo”…bello bello.
@tutti
E’ bello un blog che riesce a dare così tante emozioni reali.
@oldhen
ri-grazie, copiata!
Quelle uova assomigliano tanto alle uova marmorizzate ma senza craccare il guscio. Che uomo, che genio….dire che ti invidio e’ poco…:-)
wow!
@mary
comment 76 del 3 aprile
@mary
giubread
@mary:per il Giubread: http://www.kucinare.it/user/ricetta.aspx?idricetta=2477 divertiti!
@oldhen
grazie :-)
@ Grazie olden per il chiarimento a mary..perfetto!!
ciao mary! il “filonzino” l’ho messo in un contenitore su un letto di zucchero e sale e ben coperto dappertutto con la stessa miscela, l’ho chiuso con la pellicola facendoci sopra due/tre buchi. Dopo 48 ore, l’ho lavato secondo ricetta e asciugato bene con carta da cucina bianca e poi sono andata avanti. Poi dopo averlo massaggiato con abbastanza miscela di aromi tritati, ho preso della nuova carta da cucina bianca, ci ho messo sopra un pò di miscela di erbe, ho adagiato sopra il filonzino (mi piace questo nuovo nome, grazie Giu) e l’ho coperto bene di erbe, dopo di che l’ho avvolto nella sua copertina di carta e l’ho messo a dormire nel suo contenitore lavato e asciugato, naturalmente aperto…
Sabato lo affetto di nuovo, slurp!
…mi associo alla richiesta di risonero@, anch’io vorrei la ricetta del giubread, magari potete indicare in quale post “antico” si trova? E’ benaccetta anche una replica estemporanea. Grazie.
P.S. due domande che mi hanno per ora impedito di provare il lonzino: 1. dopo averlo cosparso di sale e zucchero, va messo sopra una griglia? Ho il dubbio che il liquido che produce rimanga a bagnare almeno un cm o due di carne. Lo scottex deve coprire (a mo’ di coperta) o avvolgere il lonzino aromatizzato? Lo so’ forse sono domande da neofita, ma… meglio chiedere no?
@filippo
ne sono certa! grazie ancora,ti farò sapere come è venuto!
…a questo punto mi manca solo il giubread…
@ Risonero
bene… diciamo un paio di settimane in frigorifero poi tende a seccare, ti assicuro che non durerà tanto dal momento che lo affetti..vedrai!!
@filippo
bene,inquinamento chimico-tossico a parte, il lino mi piace di più. ho già il lonzino, oggi procedo;))ma per quanto si conserva dal momento in cui è pronta?
Io credo che le uova fotografate da Sigrid siano un po’ come queste pubblicate da alex di “cuoche dell’altro mondo”, che io avevo trovato spettacolari…
http://cuochedellaltromondo.blogspot.com/2008/02/uova-al-t.html
@ Risonero
no problem…io utilizzo lo scottex quello bianco senza alcun disegnino. poi non si bagna perchè la carne è già secca e coperta di spezie quando la devi avvolgere nella carta, ti assicuro che a quel passaggio non cè più una goccia di succo della carne.
Puoi sostituire lo scottex con un canovaccio di lino oppure un tovagliolo di stoffa se proprio temi un inquinamento chimico-tossico :-)))
@risonero: c’è una carta da cucina che è adatta per alimenti, con la quale, ad esempio, adaggi i frittini per togliere l’olio in eccesso. in cucina ti conviene tenere sempre quella.
buon lavoro;))
ahh! l’anno scorso ho provato a prenotare… inutile dire delle leggendarie liste d’attesa :-(
complimenti per il meraviglioso reportage :D aspetta che me lo riguardo con calma…
@filippo
innanzi tutto grazie per la ricetta.però leggo che il lonzino va coperto con carta scottex, immagino però si bagni del succo della carne…è igienico? e i disegnini della carta? non è che finiamo per mangiarceli? anche se dovesse essere bianca comunque è trattata chimicamente, non si può sostituire con qualcos’altro? alluminio, carta forno, o semplicemente tenerla in un contenitore?
@ Giù
sagge parole…
Per l’idea della paninoteca ci stò!!
provalo è semplice semplice proprio come il giubread e molto gustoso.
ciaooo ciaoo
Sigrid, che bella cosa che hai fatto, che bello chiudere il cerchio e rendere gli altri partecipi, è qualcosa che fa sognare… intendo oltre la cucina, per la vita. :-)
@Antonio
Il problema sta proprio in questo: non essere capace di vedere oltre il proprio naso, altrimenti avresti capito il senso (anche se sicuramente generico) di quanto scritto.
Ma vabbeh guarda, a me di far polemica con te o con Valerio (un caro amico ormai, di quelli che “a volte ritornano”, che non si capisce che lo legge a fare sto’ blog se non lo sopporta), non mi va proprio, tanto non ci sarebbe niente di costruttivo da tirarci fuori. Magari quando avete finito pero’ fatecelo sapere, che un rotolo di carta ve lo diamo volentieri.
@Premiata lonzineria De La Blogera
A Fili’!!! A questo punto direi che ci dobbiamo aprire una bella paninoteca: Giubread, Filonzino, e un filetto d’olio extravergine. (Comunque finisce che lo faccio pure io sto’ “coso”, se riesco a trovare un pezzo di carne degno).
@oldhen,patricia b.
grazie a chi mi ha indicato dove trovare il lonzino, che vedo è di Filippo, non di Giulio!oggi lo faccio!!:))
Sigrid, che meraviglia di reportage e che fortuna! Per me che sogno di provare la cucina di Adrià il tuo è un regalo. Bellissimi i suoi ritratti, lui ha un’espressività incredibile.
Ah, ma quelle uova non sono le sue famosissime “huevos de oro”? se non sbaglio sono tuorli avvolti in un sottile strato di caramello, mi hanno sempre incuriosito.
Bellissimo reportage fotografico!
Che viaggio meraviglioso e che incontri fantastici!
Certo che fai sempre delle belle esperienze…
Nadia – Alte Forchette –
Fili: anche io ce l’ho di nuovo nel frigo a dormire. E’ andato via come l’acqua, il lonzino… :))
@Fili: grazie caro, mi va benissimo. Se le cose continuano così, diventiamo ricchi…
@ Sigrid.
fa niente!! ci spero per la prossima volta!! comunque la ricompensa concordata te la meriti lostesso!!
Sono felice per il lonzino che da oggi ho depositato il marchio dal notaio. ” Lonzino Speziato di Filippo V® ”
Fammi sapere appena lo affetti se anche a te piace.
ciao
@ Olden
ammazza che successo..non pensavo proprio..20% ti basta?? sono generoso ehh!!
Condivido pienamente con Blueberry, per me è un ottimo lavoro.
@risonero: il lonzino lo trovi il 12 Giugno al post 72 (devo ancora provare, ma i commenti di chi l’ha fatto sono ottimi)
@Silvia: Buongiorno anche a te:))))
ao!! ma io il lonzino di Filippo l’ho fatto!! anzi, da ieri è anche pronto solo che non l’ho ancora tagliato (però che fiche queste ricette che si fanno da sole mentre uno è via per lavoro :-))
@fil: purtroppo non c’è approposito, però magari ci sarà un altro giro :-) (nel caso… :-) le uova invece erano na roba complicata, devo chiedere che non riesco a recostituire la spiega da sola :-)
@blueberry: :-)
@anti: ma cadaques cos’è? (ecco, la sindrome contraria a quella che faceva sorridere me, vado in posti di cui poi, ristoranti a parte, non vedo manco niente :-)
@risonero: post 72 del 12 giugno. Mi sento un vigile urbano….. Ormai me lo sono segnato su un foglio così fornisco subito le indicazioni. Filippo voglio la percentuale ;))
bellissime foto, e bella esperienza….sei riuscita ad andare a cadaques già che eri là?
Forse ho io delle difficoltà di interpretazione? No perchè leggendo questo articolo i sentimenti che mi sono arrivati sono quelli di una professionista che parla con ammirazione di uno chef che ha sempre visto come “irraggiungibile”, io ne ho letto l’umiltà, l’apprezzamento…
Mi è sembrato come chi scrive una tesi di laurea su un personaggio, ha studiato tutto di lui, sa proprio tutto, ma mai avrebbe immaginato di porterlo conoscere e poi .. puff come per magia finisci nel suo laboratorio.. non come uno qualunque, non come uno che dopo aver passato un anno di lista d’attesa ci va solo a cena, ma come uno che ci può parlare, può entrare nella cucina, scattare le foto a lui in persona..parlarci, partecipare alla cena del personale .. vivere una magia.. Insomma così l’ho sentito io questo articolo..
qualcuno mi dice dov’è la presunzione??
Per la questione Antonio, Valerio non dico niente sarebbero parole sprecate..poi cè il manifesto che il sottoscritto ha sostenuto.
@ Sigrid
secondo me queste uova o sono cotte ne tè oppure sono finte e ricavate dalla tecnica della sferificazione..no?
mhmhmh…approposito!!!!!
@giu Buongiorno, non so per chi e’ stato scritto il manifesto, perche’ rileggendolo piu’ volte, non sono riuscito a capire quali potevano essere i riferimenti a cio’ che avevo inviato, l’unica conclusione che ho tratto, se vogliamo, che mi e’ sembrato un manifesto giusto usato in un contesto sbagliato!!! io non sono un nemico e nemmeno uno strafigo e non ho bisogno, tantomeno, di essere spaventato dai pazzi !!
@Valerio-caro: sono un pochino delusa però, voglio dire, da cotale amante della grammatica mi aspetterei per lo meno che sapesse che prima della virgola, lo spazio non ci sta. Managgia.
@per quelli che volevano sapere delle uova: adesso m’informo :-)
basta! ci rinuncio, ho passato oltre mezz’ora a cercare la ricetta del lonzino di giulio! ma dov’è stat postata???qualcuno può dirmi dove posso trovarla? grazie mille:))
GUARDATEVI I VOSTRI SITI E BASTA.
MA CHE PALLE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
NON CAPISCO CHI è CHE IBBLIGA LA GENTE CHE CREDE CHE QUESTO SIA UN BLOG EGOCENTRICO A VENIRCI!!!
NON è FORSE PRESUNZIONE PRETENDERE CHE SIGRID CAMBI SE STESSA E IL SUO SITO PER VOI E I VOSTRI GUSTI??????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Buongiorno Sigrid! buongiorno a tutti! che bellissime foto e che bella la costa brava!
uhmm..quelle costine devono essere favolose!
grazie mille per il reportage
Silvia
Grande antonio ! mi trovo d’accordo su tutto , egocentrismo , presunzione , grammatica , non sull’eleganza però
@Malinche
Si’ si’ lo e’ :DDDDD ma noi lo si era stilato inquietante positivo pero’ (sai com’e’: spaventi il nemico e magari quello ti prende per pazzo e se ne va) :))
Insomma, e’ una roba scritta tempo fa nel difficile tentativo di dare una risposta agli “strafighi” che ogni tanto arrivano qui e fanno la loro sparata medioditata contro l’inno nazionale, qualche volta pure dopo averlo cantato per tanto tempo. Magari letto su due piedi sembra un po’ adorante, questo e’ vero, ma lo scopo non e’ certo quello di fare complimenti a Sigrid (cheddiocenescampi che poi si monta la testa). Oh… e dimenticavo di dire che il manifesto e’ aperto, cioe’ siamo sempre alla ricerca di contenuti migliori (basta che facciano anche sorridere, sia chiaro) :)
Detto questo… mi associo a Properzia e al suo quesito. Sembrano piu’ delle perline di una collana, tipo… com’e’ che si chiamava? Occhio di tigre? C’e’ una pietra pregiata che ha piu’ o meno quell’aspetto li, ma sul nome non ci giurerei… ci sono gioiellieri in linea?
Giu
@sigrid
grazie di aver voluto trasmettere questa tua esperienza. è davvero un cerchio! e a me è arrivata tutta la forza del suo significato per te
@giu
anche a te grazie per la pazienza determinata di ricordare il manifesto a chi non lo conosce e anche per lo still life dello spam, strepitoso!
@tutti
aiuto, domani…TRASLOCO!
L’intervento di Antonio non era dei più opportuni.
Ma il manifesto devo dire è un po’ inquietante…;-)
Saluti dalla perfida Albione
Grazie Sigrid! La cronaca di questa tua visita a El Bulli mi è piaciuta tantissimo! Effettivamente, con un misto di curiosità e diffidenza mi sono sempre chiesta come potesse essere per davvero Adria; questo tuo post me ne ha dato un assaggio molto gradito (…che non penso che se la lista d’attesa è cosi lunga – e posso immaginare i prezzi conseguenti – riusciro’ mai ad andarci) ma almeno mi sono rifatta con le tue foto e le tue impressioni. Bacioni!!
Una domanda: ma quelle uova come sono state cucinate? Sembrano caramellate!
Properzia
beata te, sigrid. che bel lavoro che fai!
ciao e a presto!
LFB
Un rêve pour moi! un jour peut être…
aggiungo vr perchè vedo che ce ne sono altre di chiare.
ma io sono la prima
condivido in pieno quello che hanno detto gli altri.non antonio ovviamente.
anche perchè la grammatica mi pare ottima. il blog pure
e comunque…nessuno obbliga nessuno a visitare blog non graditi.
non tutti i blog devono cambiare per paicere di più a te caro antonio.quindi gira alla larga e basta…..e tu sigrid continua così che sei una parsona e fotografa e cuoca deliziosa.
chiara, con ammirazione
Evvvaaaaiiiii!!! Io direi… MANIFESTOOO!
Caro Antonio!
Senza volerti discriminare per il nome che porti (eh che vuoi… motivi personali che non riguardano questo blog), mi permetto di pubblicare il piccolo manifesto di buona educazione da noi scritto alcuni mesi fa per non dover ripetere sempre le stesse cose a quelli come te.
“Manifesto programmatico di autoregolamentazione per il dissenso consapevole e socialmente utile.”
(bel titolo, no?)
Caro commentatore dissenziente!
Questo e’ un blog frequentato da gente che ama il cavoletto di Bruxelles, in ogni sua forma e declinazione. Non sempre concorda e apprezza tutto il Sigrid-pensiero “as is”, ma lo approccia in modo leggero e aperto, lo rispetta, lo metabolizza, lo fa proprio per poi condividerlo con i propri commensali. I nostri commenti, spesso leggeri e divaganti sono l’espressione di quanto ci piaccia farci quattro chiacchiere tra amici. Detto questo, se hai commenti da fare, ti preghiamo di attenerti a quelle che sono diventate le quasi-regole non scritte di questo blog:
– L’educazione e’ imprescindibile
– Cerca di rispettare il piu’ possibile le idee altrui anche se dissenti. Scrivi il tuo dissenso, ma fallo con gentilezza. Vedrai che cio’ che dici verra’ comunque accettato ed eventualmente commentato, approfondito.
– Non essere aggressivo, altrimenti la vera bestia sei
– Niente politica se possibile
– Benche’ la tua opinione c’interessi, e abbia pari dignita’ di tutte le altre, qui tolleriamo male l’istinto moralizzatore, e quindi gradiremmo non dover trovare frasi che cercano d’inculcare in noi dei valori morali ai quali, siamo onesti, di sicuro nemmeno tu ti sei mai attenuto
– Sappi che se il tuo intervento, ancorche’ offensivo, dovesse contenere frasi comiche tipo: “…mi sento infastidita come professionista e come donna…”, oppure “ma non sara’ che ti danno due lire per pubblicizzarla nel tuo blog?” faremo il possibile per ignorarti lo stesso ma potresti anche ricevere risposte adeguatamente ironiche a riguardo.
– Questo blog contiene pubblicita’ (qualora non te ne fossi accorto), ed e’ una scelta ben precisa di Sigrid. A noi ci sta’ benissimo cosi’.
– Questo blog contiene delle ricette (qualora non te ne fossi accorto). A noi ci sta’ benissimo cosi’. Se hai un commento o una critica riguardo ad esse, ti preghiamo di circostanziare sempre il tuo pensiero. Non e’ accettabile dire: le tue ricette sono sbagliate o fanno schifo, senza essere in grado di dimostrarne i motivi. Mentre si considera di pubblica utilita’ qualunque contributo migliorativo (che abbia anche senso possibilmente).
– Questo blog contiene fotografie (qualora non te ne fossi accorto). Le fa Sigrid e ci stanno bene cosi’. Se sai fare di meglio, mandaci link e pagine, e vedrai che non esiteremo a riconoscere i tuoi meriti.
– Questo e’ un blog (qualora non te ne fossi accorto). Lo fa Sigrid e ci sta’ bene cosi’.
Quindi ti ringraziamo anticipatamente se anche in futuro ti vorrai attenere a queste microscopiche regole di buona creanza.
Grazie
Ha ragione Bonilli… condivido in pieno… brava tu e bravo lui nel valorizzarti… ‘notte!
Maravillosas fotos!!!
Yo no he estado en el Bulli como sabras hay lista de espera de un año, creo de todas formas el precio es un tanto imposible!!
Me encanta pasearme por tus fotos, sólo me falta aprender italiano!!
AVVOLTE DOPO GIORNATE DI LAVORO E CALDO TORRIDO TI VA DI LEGGERE E VEDERE COSE CHE IN QUALCHE MODO HANNO UN LINGUAGGIO CHE ABBIA PASSIONE E NON COSTRUZIONE……IL MIO PENSIERO PER CHIARIRE UN PUNTO CHE FORSE ANTONIO NON AVEVA CALCOLATO.
BRAVA VERAMENTE E BRAVI TUTTIQUELLI CHE SPENDONO UN Pò DI TEMPO PER COMUNICARE, IN QUALSIASI MODO MACOMUNICARE
Mi hai lasciato senza fiato!
Che esperienza… :)
@Sigridina: domani torna il maritino che ha già fatto il compleanno il 19 e gli farò la crostata alle ciliege a 6 euro e 90 in offerta, ma per l’amòrmio… e visto che ci sono potrei provare anche questa al limone. Ti dirò dopodomani. Ba-baci (segui il consiglio di Virgilio…. il sommo poeta dell’antichità, come diceva Qualcuno…)
@tiuke: il barbapappa (è un francesismo?? :-) è lo zucchero filato, quello sullo stecchino :-)
@oldhen: bah, farei una bella crostata con crema al limone (o al lime) e i mirtilli ce li schiafferei sopra tali quali, missà ;-)
@antonio: per me puoi tranquillamente replicare ma evidentemente mi attribuisci sentimenti e intenzioni che mie forse non sono. Il cerchio che si chiude (e che si riapre su dell’altro, non sono mica morta, mica arrivata nell’olimpo neanche :-P), si riferisce semplicement a un fatto prettamente personale che mi sembra di aver spiegato, a sapere che il primo pezzo gastro che abbia mai scritto era su adria, anzi a dirla tutta per primissima cosa ci citavo anche un articolo pubblicato sul gambero, ed è finita che, tanto tempo dopo sono andata li eproprio per il gambero. Io trovo sia una sequanza di casi curiosissima di tornare, in qualche modo e dopo sei anni, alla casella di partenza, con gli stessi elementi ma disposti in un altro ordine. Vabbe okay questa cosa magari stupisce solo me, ma mi stupisce, e non in quanto da merito da attribuire a me stesso, solo in quanto ‘toh guarda te il caso!’. Non so se mi sono spiegata.
Scusate la replica, ma sembra che mi vediate come un elefante entrato in un negozio di cristalli!!!sono un “CAFONE” perche’ forse a me non ” Mi ha regalato un sogno”?, o non “mi viene da piangere” perche’ approccio lettura in maniera diversa, al punto che non ritengo necessario o “IMPRESSIONANTE…. da andare a leggere di nuovo.”? Se questa, “ommaronna”, e’ la platea che si reputa interessante, c’e’ da capire il senso del termine!!!!
Sigrid, capisco che sia un blog, capisco che il senso e’ quello descritto, e tutto finisce li’ e capisco, ma non condivido il tuo obiettivo(quello vero!). Per quanto riguarta il riferimento a tirartela o meno perche’ sei stata da adrià ferran e’ una cosa che non e’ mia, e vedi te se lo devi fare o no, ma tieni presente che cerchi che si chiudono sono rari!
Scusate ragazzi, ma oggi non ho resistito ad una offertissima di mirtilli americani e ne ho comprate quattro vaschette. Cosa posso farme di dolce prima di mangiarmele tutte così? Non che mi facciano ribrezzo, ma se potessi convertirle in qualcosa di un pò più elaborato…
piesse: una è già andata…. fate presto prima che vadano anche le altre….
Wow Sigrid!
E le foto che belle!
vorrei tanto imparare a catturare “quella luce”
Ciao
Tiuke
p.s.
che cosa è il barbapappa?
ma, scusate un attimo….???!!!! Ho perso qualcosa giusto???? S’è sposato Giuliooooooo??????? Posso fare gli auguri in ritardoooooo?????? :-)
@antonio: !O_O! :DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD
Ma il mondo è bello perchè è vario no? Credo che Antonio sia stato colpito nel suo ego ( anche lui non scherza ad egocentrismo!) per non essere stato notato in quella serata.Ritengo che la sua opinione comunque vada rispettata, anche se è la prima volta che si presenta in questo blog, il cui contenuto è lasciato ai commenti dei lettori. Non sempre si può piacere, ma non me farei un cruccio, pensate che noia la vita senza attimi di confronto e discussione.Chezmoi
cara Sigrid,
massiccia gastroreporter, complimenti.
benedetta
Suppongo che se aggiungo che non so chi sia antonio non faccio che peggiorare il mio caso, n’è vero?? (le zanzare si, quelle me le ricordo :-)) Comunque sia, caro Antonio, mi dispiace per l’impressione altezzosa, più che altro non mi sembra che ci siamo presentati e per di più io stavo li che lavoravo (per cui stavo più a guardare ai maialini e ai polli che non agli esseri umani, può esse’ :-), volevo giusto dirti che, beh, i blog son’ cosi, sono dei diari, non dei giornali, per cui si, uno parla delle sue cose, se gli va, e, come in questo caso, se l’esperienza è particolarmente bella beh mi fa piacere raccontarla, per condividere semmai, o in questo caso per tentare di dire ciò che io avrei voluto leggerne, e la cosa si esaurisce più o meno lì. Insomma, figuriamoce se me la devo tira’ perché sono andata da ferran adria, se già ferran adrià non se la tira perché è ferran adria :-)
@antonio: la “platea interessante” sarebbe quella “degli addetti” ???? Ommaronna…….
Dario
PS: urca, ma non avevo letto il commento precedente al mio…MA CHE CAFONEEEEE!!! E’ la prima visita al blog e si permette già di trinciare giudizi sull’adorata Sigrid e sul suo carattere?? E sarebbe lei la presuntuosaaa???
PS: gli errori di grammatica ci sono, ma sono adorabili come chi li fa ^__^
Eccomi, sono io: quella che anni fa (ma c’era già El Bulli nel 1999?) è andata a Roses in vacanza e ha pure mqangiato una delle suddette paellas per turistas, ignara della presenza del Grande Maestro. D’altronde, avevo 19 anni e i soldi in tasca erano pochissimissimi, ma era anche la prima vacanza da sola con il fidanzato, quindi quella cena della prima sera davanti ad un padellone di paella scotta non la scambierei neanche per avere Adrià che mi cucina a casa tutte le sere ^__^
Buonasera.
Ci siamo trovati sabato tra buoni cibi e tamte zanzare.
Ho sentito che avevi un blog e ne sono andato alla ricerca.
Non ti nego che prima di vederlo mi immaginavo la cosa, costruendolo, tramite i dettagli e gli atteggiamenti che ho notato di te.
E’ il tuo specchio !! elegante, presuntuoso, egocentrico, pavoneggiante.
Ritengo valida la cosa, cerca solo di far trasparire meno quel senso di altezzosita’, quell’approccio “io sono qui” “io ho fatto questo”, perche’ proprio l’espressione delicata con cui trasferisci il concetto, ti fa sentire “al centro” e fa sentire gli altri ai margini, e se a te questo piace perche’ colma il tuo bisogno di egocentrismo, non ti aiuta ad allargare la platea, quella interessante, quella degli addetti e degli amanti del piacere che il cibo, il bere, il viaggiare, possono dare.
Sono molto apprezzabili le foto, i testi hanno bisogno di qualche perfezionamento gammaticale, ma sono molto fluidi, colorati. cerca di falo diventare meno “IO” epiu’ voi, ne quadagna in qualita’, e forse potresti essere uno di quei pochi cerchi, che alle volte si chiudono.
Saluti
Antonio
senza parole….
Belle foto, descrizione intrigante… sei proprio brava!
Lo so che è brava come fotografa e per questo in certi viaggi importanti voglio/vorrei lei ma con questa cronaca perfetta – io c’ero e sono il più indicato a dirlo – dimostra che è una brava giornalista e io insisto perché curi il genere, scriva delle sue cronache.
Sue perché hanno il timbro e l’andatura della sua personalità.
Fotografare bene è un fatto, scrivere bene è un altro fatto, fare tutte e due le cose insieme è una virtù abbastanza rara.
Tanto le dovevo a chiusura del cerchio :-))
…..interessante… molto… bravissima…
..hai descritto con grande garbo un uomo che pare uomo al di la’ del genio… e un genio che non e’ sregolatezza ma raziocinio… soprattutto mi sembra di cogliere (e forse leggo troppo tra le righe) che tu abbia dato una risposta alla domanda tante volte espressa, se la tecnica sia fine a se stessa, sterile se vuoi, a volte o al servizio del genio… in questo caso mi pare la seconda ipotesi sia quella giusta.. e tutto sembra avere una sua logica perfetta….
..boh… propprio du’ pensieri cor caffe’ la mattina…. eh… ;-)))
Bravissima…. Grazie… mi hai fatto un bellissimo regalo…..
Besos
Fedra
Brava. Da parte di chi sa gia’ che quel posto non lo vedra’ mai :))) (almeno qualcuno ce lo racconta come si deve).
Btw… visto che anche Fulvio ha avuto il suo “spazietto” qui nel blogggo a suo tempo, posso chiederti un parere? Non parlo di un confronto, ma proprio del fatto che secondo me, oltre un certo livello, oltre un certo “limite”, i grandi sono tutti immensamente grandi e non comparabili. Cioe’ c’e’ chi ama Mozart e chi Bach, magari anche in modo estremo, pero’ nessuno dei due si sognerebbe mai di dire: SOLO il mio preferito e’ il piu’ grande. Cosi’ ti chiedo (se s’e’ capito il Giu-pensiero), dal tuo punto di vista, quali differenze hai trovato nella musica di questi due artisti del fornello? Dovendo scegliere, senza cattiveria ovvio, da chi torneresti per primo? E soprattutto: ma secondo te, oltre il confine dell’Olimpo, e’ giusto fare catalogazioni? E’ giusto dare stelle o stelline come se si potesse catalogare il lato artistico del loro lavoro?
Brrrrrrrrr oggi scrivo da cani
baci
Giu
è stato un piacere leggerti e vedere le tue foto.. come sempre! :D
E’ sempre un piacere leggere i tuoi post, brevi o diffusi, che tu parli di ‘cavoletto che va in gita’ o che tu descriva il percorso che ti ha portato ad una ricetta. In questo caso TI SEI SUPERATA, si sente che Adrià ha fatto proprio una grande impressione!!! Brava :-) complimenti!!
Uff….non ho tempo per leggerlo adesso, torno domani!! grande Sigrid!! :-)
mi unisco al coro silenzioso di tutti coloro che sono rimasti senza parole, per le tue foto e per per come riesci a coinvolgere chi legge. bellissima la foto di adria’ con il libro delle ricette..c’è tutta una vita dentro. complimenti!!!
superbe superbe, tu m’expliqueras en français ça ira plus vite que de lire en italmien ! Chanceuse va !!! tes photos sont top , que je suis contente !
Un’escalation di emozioni…dapprima interne risate grasse per quella sottile(ma mica tanto) ironia nel descrivere la relatività delle cose…nel mio piccolo(piccolissimo) quante amiche m’ avranno dato dell’invasata culinaria??? :-) Poi la tua grande, fantastica minuzia nel descriverci tutto, l’enfasi, l’entusiasmo…e la frase finale(quasi finale) “come cavolo ha fatto?” …io me lo chiedo sempre, lo ammetto!!!
che bello vorrei andarci anche io, una meraviglia quelle uova!
Ho vissuto 5 anni a Barcellona, adoro Girona e la Costra Brava soprattutto la zona di Cap de Creus… potrei piangere di felicità se avessi l’oportunità di conoscere Adrià e mangiare nel suo ristorante… allora posso dire soltanto una cosa: che invidiaaaaa!!!! (buona) ;)
Brava per la recensione e le foto, as always
Che meraviglia,non ho parole, avrei voluto solamente essere lì con te!
Basta, non dico nulla….. che parlo a fare…? rimango in stupefatto silenzio… :O
che meraviglia!
Ferran ha lo sguardo super energetico… da enfant terrible!!!
@Sigrid: mi spieghi le uova della foto?
Senti… poi ho pensato una cosa… tu volevi portarmi le cartelline alla mostra del cinema del Lido…. (con Lo Cascio siamo quasi amici eehhh) e se io ti porto quello che vuoi quando vai in giro…. e poi potevo farti da traduttrice… scusa!!!;))))Baci, BRAVISSIMA!!!!!
Che reportage!
Semplicemente entusiasmante…
Properzia
Mi ha regalato un sogno… ho riletto 2 volte l’articolo e ammirato a lungo le foto!
Chissà se mai capiterà anche a me questa fortuna!
Un bacio e buon inizio settimana
…..invidia….allostato puro….;-)
Fantastico!
che fortunata che sei!!! hai conosciuto Ferran Adrià ma vuoi mettere? sei riuscita a entrare nella cucina hai fatto foto e mangiato!!! anch’ioooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!
@ Sigrid
mi viene da piangere….che viaggio grazie!!!!
semplicemente meraviglioso, sai creare la giusta atmosfera, sei nata per questo mestiere mia cara, nessuno come te sa trasmettere entusiasmo ed amore per quello che vedi, per le occasioni che vivi. semplicemente meraviglisa.
che bello Sigrid!!!
fai venire una gran voglia. ma è davvero inimmaginabile riuscire a trovare posto? non ho speranze eh?!! sigh..
baci e buona giornata
il sogno d una vita…..
bell’articolo. complimenti
Non oso immaginare il prezzo di tutto ciò…
Probabilmente simile al mio reddito mensile :-(
wow!!!!!!!!!!!!!!!!!
beata te…invidia
Buongiorno Sigrid!
Bel reportage!
Quanto mi piacerebbe assaggiare la cucina di Ferran Adrià!
Ma l’ultima foto…sarebbe il menù dei Bulli?
Fantastico!
Carla
Grazie, di cuore Sigrid, mi è sembrato di stare lì con te, sentivo persino il profumo delle cucine e le chiacchiere dell’allegra brigata
Grazie :)
ahhhhhhh, un sogno!
Ciao Sigrid!!:-)))
IMPRESSIONANTE…. vado a leggere di nuovo. Le foto bellissime.
Ciao cara, baci;)))